Barbie strizza l’occhio all’Oriente per una buona causa

Quand’ero bambina, che fossi da sola, con mia sorella o con gli amici, giocavo moltissimo e con tutto ciò che capitava a tiro.
In cortile, c’erano la bicicletta, la corda per saltare, l’hula hoop e qualsiasi tipo di palla. Giocavamo a nascondino, a mosca cieca, a campana, a ruba bandiera, ad elastico: al mare e sulla sabbia, facevamo tunnel, fossati, piste per le biglie, castelli e perfino torte.
A casa, giocavo con le macchinine, le bambole, i pentolini, le costruzioni, le carte, le figurine e i giochi in scatola, dall’Allegro Chirurgo al Monopoli: ricordo che mi piaceva giocare a dama.
Mi inventavo giochi fabbricando cose da sola: per esempio, adoravo i barattoli vuoti che chiedevo a mia mamma.
Ho consumato milioni di fogli, matite, pastelli e pennarelli coi quali mi impiastricciavo all’inverosimile.

Ai genitori, dunque, desidero dire una cosa: non fatevi influenzare da nessuno, decidete con la vostra testa.
Volete regalare una Barbie alla vostra bambina? Fatelo. Volete regalarle le macchinine? Fatelo. Volete regalare un peluche a un maschietto? Fatelo, senza remore e senza sensi di colpa. Leggi tutto

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