I bracciali Keep Out tra solidarietà e la nuova collezione Shot
La collezione SHOT di Keep Out
Considerare i post (scritti per il blog) e gli articoli (scritti per i vari magazine con i quali lavoro oppure ho lavorato) un po’ come dei ‘figli’: ebbene sì, ammetto di averlo fatto in varie occasioni, ma non perché io sia impazzita.
Conosco bene la differenza e quando ho accennato a un vago paragone desideravo semplicemente sottolineare quanto uno scritto possa essere ‘figlio’ della nostra creatività e quanto possa rappresentarci profondamente per l’argomento o per il lavoro e l’impegno che ha comportato.
In ogni post o articolo metto una parte di me, cuore e passione, così come tutto ciò che conosco e che cerco di far crescere studiando incessantemente.
Possiamo esprimere creatività in tanti modi e io cerco di esprimerla proprio così, raccontando pezzi del nostro passato (come nei post che narrano piccoli frammenti di storia della moda e del costume) oppure raccontando storie di creatività altrui perché il talento è il mio più grande amore ed è un argomento che mi sta molto a cuore.
Amo raccontare il talento di stilisti che sanno creare abiti e accessori, ma anche il talento di vari artisti (orafi, pittori, veri scrittori) e poi amo narrare le storie degli imprenditori che, partendo da idee geniali, riescono a mettere in piedi realtà che danno lavoro ad altre persone.
A glittering woman, questo mio blog, è pieno di storie di talento ed è come se ogni stilista, artista, imprenditore mi affidasse un pezzo del suo lavoro e della sua passione: mi piace prendermene cura e dimostrarmi all’altezza della fiducia che ripongono in me raccontandosi e spesso accogliendomi in casa loro, aprendo le porte delle loro attività e ospitandomi nel luogo più sacro che hanno.
Segno di questa mia cura nei loro confronti è fare ciò che si farebbe proprio con un figlio: seguire la loro crescita, il loro sviluppo, la loro evoluzione, le loro successive realizzazioni.
Quando è possibile, mi piace infatti continuare a seguire una persona o un brand ed è per me una grande gioia tornare a parlare di un progetto dopo anni: è un po’ come vedere un figlio che va all’università o firma il suo primo contratto o vince un premio in qualsiasi campo.