QVC Next, quando il gigante prende per mano i più piccoli

Sostenere il talento dandogli voce e supporto.

Se siete lettori abituali di A glittering woman (grazie ), probabilmente vi sarà capitato di sentirmi ripetere qualcosa di simile decine di volte.

Pare che tali parole siano infatti diventate un mantra o un motto che potrei tranquillamente scrivere in alto a destra, dove ora trova posto l’altra dichiarazione d’intenti alla quale tengo molto (“Avventure tra il serio e il faceto di una fashion something, no victim, ovvero piccola wunderkammer con sorriso curata da Emanuela Pirré”).

Se non fosse che sono affezionata sia al nomignolo fashion something sia al concetto del dividermi tra serio e faceto sempre con il sorriso, lo farei, li sostituirei. Magari scriverei qualcosa tipo “Piccola wunderkammer nata per sostenere il talento”. Mah, chissà, ci penserò.

Motto o non motto, mantra o non mantra, ciò che comunque conta è agire e oggi desidero parlarvi di qualcuno che sta agendo a concreto supporto del talento.

Così come avviene ogni anno in questo periodo, nelle ultime settimane, giornalisti e blogger sono invitati ai press day, le giornate durante le quali abbiamo l’opportunità di vedere e toccare le collezioni per la prossima stagione: tra i tanti eventi di presentazione, sono stata anche a quello di QVC e ho avuto l’opportunità di conoscere da vicino il progetto QVC Next.

Sono certa del fatto che moltissime persone conoscano già la piattaforma multicanale al servizio dello shopping e che opera attraverso televisione, web e social media: fondata nel 1986 negli USA da un imprenditore di nome Joseph Segel, oggi QVC è una grande realtà internazionale arrivata in Regno Unito, Germania, Giappone, Cina e Francia. Leggi tutto

M Missoni is for Music: a NYC, moda e musica con un pizzico di impegno

Non sono una persona molto interessata al gossip e alla mondanità: quello che fanno attori, cantanti e sportivi non mi appassiona granché.

Mi piace seguirli nelle loro professioni, se li stimo, ma sinceramente non mi interessa sapere con chi escono o con chi si lasciano o con chi fanno un figlio.

Raramente cedo alla lettura di qualche rivista di pettegolezzi, più che altro per noia, tipo quando sono in attesa dal parrucchiere con il colore in posa, ma se ho con me il mio fido iPad la scelta non si pone: preferisco navigare in rete e cercare cose nuove.

Faccio un’eccezione quando non si tratta di gossip vero e proprio o di mondanità pura, ovvero quando le star legano i loro nomi a buone cause: sono tra coloro che credono che la celebrità possa avere un’utilità e che possa risultare positiva se diventa un esempio per gli altri.

Seguo Missoni da sempre, orgogliosa che sia un brand italiano di ottima tradizione, e lo scorso anno mi è capitato di essere invitata all’inaugurazione della nuova boutique di corso Venezia a Milano, quella che ospita i capi della linea M Missoni dedicata al prêt-à-porter (se siete interessati, potete trovare qui il mio racconto). Per questo la mia attenzione è stata attirata da un paio di eventi organizzati a New York e nei quali il marchio ha avuto un ruolo da protagonista.
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