Sicis Jewels e V&A Museum, il micromosaico e il valore del tempo
Quasi cinque anni fa, precisamente in aprile 2014, ero stata invitata all’inaugurazione della boutique Sicis Jewels di Milano, in via della Spiga.
Il nome Sicis vi è magari familiare e forse lo è per quanto riguarda l’architettura e il design d’interni: il brand si occupa in effetti di mosaico artistico in tali ambiti e ha poi portato la sua maestria nel mondo del gioiello attraverso il micromosaico.
Come avevo raccontato in un post seguito a quella meravigliosa avventura, in boutique mi era stato spiegato che il periodo di maggior splendore dell’arte del micromosaico è stato il XVIII secolo, quando i maestri mosaicisti romani esportavano le loro parure di gioielli in tutto il mondo e soprattutto presso le corti di Parigi e San Pietroburgo, per le collezioni private delle famiglie reali con nomi del calibro di Maria Luisa d’Austria e Carolina e Giuseppina Bonaparte.
A dare risalto ai gioielli realizzati con la tecnica del micromosaico fu anche, già a partire dal XVII secolo, la pratica del Grand Tour, il viaggio intrapreso dai ricchi giovani dell’aristocrazia europea per visitare le città d’arte italiane allo scopo di conoscerne la cultura, l’arte e le antichità.
Proprio grazie a questo turismo di élite, nacquero vari laboratori artigianali nei quali si realizzavano souvenir di alta qualità tra i quali micromosaici raffiguranti soggetti neoclassici e vedute di monumenti, fiori, animali e scene di vita popolare.
Si può dunque affermare che mosaico e micromosaico siano interpreti multi sfaccettati di tempi, tradizioni, stili e perfino trend, già da molti secoli.
La continua ricerca di nuove esperienze e la passione per l’arte musiva: sono i due elementi che hanno portato Sicis Jewels ad approfondire sempre più la tecnica e la storia del micromosaico nonché la sua applicazione nella gioielleria. Leggi tutto