Fabio Cannavaro e perché è l’ambassador giusto per Skechers

Fabio Cannavaro, ex capitano della nostra Nazionale di calcio, è protagonista delle campagne Skechers in Italia e in Spagna. Vi racconto i dettagli riflettendo su quanto sia importante la coerenza nella scelta di un ambassador.

Lo dico subito, chiaro e tondo: non capisco nulla di calcio.

Da piccola, tifavo per la Juventus semplicemente perché era la squadra del cuore di mio papà. Poi, da adolescente, ha vinto l’attaccamento alla mia città, Milano, e il mio cuore è diventato rossonero, battendo per una delle due squadre meneghine.

Ero abbastanza tifosa, all’epoca, senza esagerazione ma tifosa. Poi, nel tempo, ho perso completamente (o quasi) qualsiasi tipo di interesse. Soprassediamo sulle ragioni.

Il mio cuore è rimasto milanista e dunque gioisco per gli eventuali successi rossoneri, ma senza particolare trasporto. E poi tifo per la nostra nazionale, naturalmente.

Ho quindi partecipato anch’io ai festeggiamenti in strada quando l’Italia ha vinto la Coppa del Mondo nel 2006. E perfino io ricordo la finale del 9 luglio allo stadio di Berlino che ci vide prevalere sulla Francia per 5-3 ai rigori. E ricordo benissimo chi fosse il capitano della squadra: Fabio Cannavaro.

Ecco perché, quando ho ricevuto l’invito per la presentazione di Cannavaro come nuovo ambassador Skechers, mi sono immediatamente segnata l’appuntamento in agenda, nonostante il calcio non sia tutto sommato il mio forte. Leggi tutto

IKEA presenta EFTERTRÄDA che arriva in autunno in Italia

Ricevo e volentieri condivido – Arriva anche in Italia la prima collezione streetwear di IKEA, ovvero la capsule collection EFTERTRÄDA. Riuscirà a diventare un nuovo fenomeno nell’ambito del design democratico?

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Arriva anche in Italia la prima collezione streetwear di IKEA: la capsule collection EFTERTRÄDA sarà disponibile nei punti vendita del nostro Paese a partire dall’autunno 2021.

Semplici e funzionali, i pezzi EFTERTRÄDA nascono direttamente dai valori fondanti della filosofia IKEA.

Lo sviluppo di EFTERTRÄDA è avvenuto attraverso una stretta collaborazione fra la casa madre svedese e la filiale giapponese di Tokyo: la collezione nasce «ispirata da e fatta per gli abitanti di Tokyo», ma con l’ambizione di trasformarsi in un fenomeno globale. Leggi tutto

Skechers annuncia la nuova collezione Skechers x kansaïyamamoto

Ricevo e volentieri condivido – Skechers annuncia la nuova collezione in edizione limitata Skechers x kansaïyamamoto ideata e creata insieme al grande maestro giapponese poco prima della sua scomparsa avvenuta il 21 luglio 2020 ♥

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Skechers dà vita a una collaborazione che si ispira allo stile iconico di Kansai Yamamoto: il risultato è una collezione nella quale l’immaginario d’avanguardia che ha sempre caratterizzato il lavoro del designer incontra la tecnologia e il comfort tipici delle creazioni dell’azienda calzaturiera.

La limited edition Skechers x kansaïyamamoto, composta da quattro modelli di sneakers per uomo e donna, abbraccia e rispecchia l’estetica del maestro nipponico. Distribuita in diversi Paesi tra i quali Giappone, Nord America ed Europa, la collezione è stata lanciata il 21 luglio, in occasione del primo anniversario dalla scomparsa del designer.

«Durante la sua carriera Kansai Yamamoto è divenuto una leggenda non solo nell’ambiente della moda: è stato d’ispirazione anche per molti altri artisti e Skechers è stata incredibilmente fortunata ad avere la possibilità di lavorare a questa collaborazione sotto l’influenza del maestro prima della sua scomparsa», racconta Michael Greenberg, presidente di Skechers. Leggi tutto

Trasformare la complessità in modernità: nasce Graphyo

Questa settimana abbiamo avuto un assaggio d’autunno un po’ in tutta Italia: qui a Milano, per esempio, e precisamente in Porta Venezia, ieri avrei avuto bisogno di un bel paio di pinne (piuttosto che degli stivaletti) per scendere dal marciapiede e attraversare la strada…

Rimanderò a un altro momento questa piccola polemica, definiamola così, perché oggi privilegio ancora una volta il mio abituale ottimismo e trasformo il diluvio meneghino in positività.

Come?

Diversi amici mi hanno chiesto un consiglio (grazie per la fiducia) su un buon capospalla da mettere nell’armadio per questo inverno e mi fa dunque piacere condividere una novità che mi è stata sottoposta e che mi è piaciuta, sia per il capo in sé stesso sia per chi l’ha proposto.

Lo scorso luglio, alla Fiera di Milano Rho, si è svolta una manifestazione che si chiama Origin Passion and Beliefs: si tratta di un salone d’eccellenza che permette alle aziende manifatturiere italiane specializzate nella subfornitura e nei servizi di qualità di incontrare i marchi internazionali della moda. È dunque una vetrina estremamente importante per il Made in Italy poiché crea concrete occasioni di business.

Proprio a Origin, Fbs Italia, Nyguard Technical Trimmings, Big Deal e Moviefarm hanno presentato GRAPHYO, ovvero la prima giacca tecno in grafene che supera la stagionalità grazie alla sua concezione altamente innovativa.

Progettata interamente in Italia, GRAPHYO è realizzata in due parti: un guscio esterno termosensibile che mette insieme più strati di tessuti in grafene e un’imbottitura trapuntata e staccabile a seconda delle esigenze che contiene un dispositivo a batteria per garantire una perfetta termoregolazione. Leggi tutto

Skechers sponsorizza X Factor 2019 e riduce la plastica nel packaging

Non è un mistero: amo le sneaker (e le indosso spesso) e amo le Skechers, uno dei miei marchi preferiti.

Il perché è presto detto: le Skechers sono calzature che offrono un ottimo equilibrio tra tecnica ed estetica quindi, indossandole, riesco a rispettare le esigenze di salute salvaguardando però quella giusta dose di apparenza (proprio come avevo raccontato e spiegato dettagliatamente in un precedente articolo, soffermandomi anche sull’importantissima presenza del memory foam).

Se oggi torno a parlare di Skechers è perché sono stata piacevolmente colpita da due notizie che riguardano l’azienda che è uno dei player più importanti nel segmento performance e lifestyle: mi riferisco alla sponsorizzazione ufficiale di X Factor 2019 e ai tagli nell’utilizzo della plastica per il packaging.

La filiale italiana di Skechers ha infatti annunciato la sponsorizzazione ufficiale di X Factor 2019, il talent show prodotto da Fremantle in onda su Sky e giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione.

Lo show, che è molto amato e seguito dal pubblico (e io sono in questo pubblico!), dà spazio allo stile inconfondibile del brand con alcuni modelli delle collezioni uomo e donna, in particolare, le Skechers Energy, le D’Lites e le Stamina.

Lo stile pop e colorato di Skechers sale dunque sul palco di X Factor, seguendo i concorrenti dai primi passi delle audizioni fino alle performance da aspiranti star: le eclettiche sneaker di Skechers sono le calzature ufficiali e completano il look dei concorrenti, cercando di esprimerne al meglio la personalità durante tutte le fasi del programma, incluse le durissime selezioni di Bootcamp (già in corso) e Home Visit. Leggi tutto

Champion Premium Store Milano, 100 anni tra storia e futuro

Milano è la città in cui sono nata e cresciuta e nella quale ho scelto di continuare a vivere e lavorare da adulta, nonostante abbia avuto l’opportunità di vedere tanti luoghi grazie a viaggi personali e di lavoro.

Credo che il mio amore per il capoluogo meneghino traspaia da molte delle cose che faccio e che scrivo: ho amato Milano con un velo di tristezza anche nei suoi anni bui quando, dopo l’infanzia, l’ho vista trasformarsi in una città che stentavo a riconoscere e ne sono molto orgogliosa oggi, nel momento in cui la vedo rifiorire e aprirsi al tipo di crescita ed evoluzione che piacciono a me.

Mi piace vedere come Milano si sia aperta alla convivenza tra storia e futuro, tra tradizione e innovazione: è ciò che ho sempre apprezzato e amato in città come Parigi e Londra e dunque sono orgogliosa, lo ripeto, che Milano abbia saputo mostrare la stessa capacità.

Sono sempre più numerose le zone che mettono in evidenza tutto ciò, dal centro città fino alla periferia: anche piazza Cordusio è entrata da tempo in questo movimento ideale e, allo stesso tempo, estremamente concreto e lo scorso anno ho raccontato un episodio dell’evoluzione che sta vivendo (si trattava di Starbucks, apertura alla quale non sono affatto contraria e qui ho spiegato dettagliatamente perché).

Continuo oggi il racconto grazie a una bellissima serata di inaugurazione alla quale sono stata invitata la settimana scorsa, ovvero quella con cui Champion ha inaugurato il suo nuovo flagship store, celebrando anche il 100° anniversario della propria nascita.

Da icona sportiva, simbolo e fonte di ispirazione di tanti atleti, dentro e fuori dal campo, il marchio rafforza sempre più la propria presenza nella dimensione activewear inaugurando un nuovo Champion Premium Store e la città scelta è proprio Milano, crocevia di business, mode e culture.

In particolare parliamo di via Cordusio, una via dove i grandi nomi della finanza hanno aperto la strada alle firme internazionali della moda: proprio qui, a fine Ottocento, ispirandosi al gusto milanese tipico del tempo, gli architetti Francesco Bellorini e Ippolito de Strani hanno progettato il palazzo in cui trova ora spazio il nuovo Champion Premium Store. Leggi tutto

La collezione Skechers SS 2019 fa felice anche chi ama le chunky sneaker

Come moltissime donne, ho anch’io un amore al quale non so resistere: le scarpe.

Nella mia vita, dall’adolescenza a oggi, ne ho collezionate così tante e di così tanti tipi da aver ormai perso il conto.

Ho scritto tanti tipi e, in effetti, la mia passione ha conosciuto fasi alterne: per lunghi anni, la predilezione è andata ai tacchi alti e poi, d’un tratto, l’intesa tra me e gli stiletti è terminata. Senza ripensamenti o ritorni di fiamma.

Imputo la tragica fine di un amore sfegatato (con i tacchi mi capitava perfino di correre…) al grande cambiamento che ho vissuto per quanto riguarda la mia vita professionale, ovvero il passaggio da lavoratrice dipendente ad autonoma.

È vero che, con i tacchi, a volte perfino correvo, ma quando ho iniziato a dover correre costantemente da un lato all’altro della città per i diversi appuntamenti salendo e scendendo da ogni mezzo pubblico immaginabile, a passare la maggior parte del tempo in piedi, a non avere un punto di appoggio fisso (per qualche anno non ho avuto uno studio mentre ora ne ho due, uno a casa e uno condiviso con altri professionisti)… beh, ecco, quando è successo tutto ciò, diciamo che a prevalere è stata l’esigenza di arrivare a casa con i metatarsi sani e salvi (ora che ci penso… qualche anno fa avevo scritto un post in cui parlavo anche di metatarsi…).

Perché la verità è che nemmeno il tacco alto più comodo del mondo può offrire la stessa libertà e agilità di una scarpa con tacco anatomicamente corretto – chiamiamolo così – ovvero quello tra tre e massimo cinque centimetri, come affermano all’unisono ortopedici e podologi. Leggi tutto

Collezione Aeronautica Militare SS 2016: buon 2 giugno!

Oggi, giovedì 2 giugno, è la Festa della Repubblica Italiana.

È una ricorrenza davvero importante, perché si celebra la nostra nazione nella forma che ha oggi, in maniera simile al 14 luglio in Francia (anniversario della presa della Bastiglia avvenuta nel 1789) e al 4 luglio negli Stati Uniti (anniversario della dichiarazione d’indipendenza dal Regno Unito firmata nel 1776).

La nostra festa è più giovane e risale al 1946: il 2 e il 3 giugno, si tenne un referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma – monarchia o repubblica – dare al Paese. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502, l’Italia diventò una repubblica e i monarchi di casa Savoia vennero esiliati.

Ogni anno, il festeggiamento è doppio: quel referendum fu infatti la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia, ovvero le cittadine italiane votarono per la prima volta.

Stavolta, l’anniversario è a cifra tonda: la Repubblica compie 70 anni e pertanto noi italiane abbiamo il diritto al voto dallo stesso tempo. È tanto o è poco? Dipende dai punti di vista: 70 anni, nella Storia con la S maiuscola, sono quasi nulla, mentre nella vita di un essere umano sono molti. E se da una parte penso che sono solo 70 anni che le italiane votano, dall’altra penso che, in fondo, la nostra Repubblica è giovane.

Pensate che la nazione più all’avanguardia da questo punto di vista è stata la Nuova Zelanda dove le donne votano dal 1893: in altri Stati ci furono esempi precedenti ma solo temporanei.

Ho deciso che è giusto che anche A glittering woman si adegui, a proprio modo, sì, ma con un festeggiamento coerente: nonostante io non ami particolarmente le feste comandate, trovo che sia invece bello rendere omaggio e lo faccio presentando la collezione Aeronautica Militare per la primavera / estate 2016. Leggi tutto

I tatuaggi oggi, da AltaRoma alla Milano Tattoo Convention

Ci sono argomenti capaci di sollevare vivaci controversie: i tatuaggi, per esempio, dividono nettamente coloro che sono a favore da coloro che sono contro l’idea di tracciare segni indelebili sulla propria pelle.

Ho già dichiarato altre volte quale sia la mia posizione: io li amo e li considero vere e proprie forme d’arte, a patto che siano realizzati da professionisti seri e secondo le più severe regole igieniche.

Penso inoltre che i tatuaggi non siano solo ornamenti, ma costituiscano anche e soprattutto un linguaggio che attinge da culture, filosofie ed epoche diverse.

Il tatuaggio è stato adottato da molti popoli antichi e contemporanei; a seconda degli ambiti e dei periodi storici, ha rappresentato una sorta di carta d’identità del singolo individuo oppure ha incarnato una pratica volta ad accomunare le persone. Poteva essere un segno di appartenenza, ma anche un rito di passaggio, per esempio quello all’età adulta: poteva simboleggiare un legame relativo a convinzioni religiose, spirituali e magiche.

Si trovano tracce di tatuaggi risalenti a ben prima di Cristo: prima che il Cristianesimo divenisse religione lecita, molti fedeli si tatuavano sulla pelle simboli religiosi a mo’ di suggello del proprio credo. Nel Medioevo, i pellegrini avevano l’usanza di tatuarsi coi simboli dei santuari visitati. Leggi tutto

Personal Shoes e Alessia Foglia: una limited edition… unlimited

Oggi è venerdì. Ma brava Manu, direte voi, complimenti, sai che giorno è. Aspettate, inizio il post con questa affermazione ovvia perché voglio parlarvi di una cosa collegata, il Casual FridayFriday Wear. Mi è capitato di lavorare in grandi aziende dove era di rigore un abbigliamento non rigido ma comunque piuttosto formale, mentre il venerdì erano concessi degli strappi alla regola, il Casual Friday, appunto. Chiaramente, da buon bastian contrario quale sono nonché persona allergica a luoghi comuni, convenzioni, cose comandate e regole per me insensate, detestavo cordialmente tale consuetudine. Figuratevi, l’omologazione mascherata da non omologazione: il massimo dell’orrore! Visto che oggi molti saranno soggetti a un Friday Wear che, magari, a loro volta detestano, voglio parlarvi di qualcosa che potrebbe tornarvi utile: le sneaker frutto di una collaborazione tra Alessia Foglia e il brand Personal Shoes.

Alessia è una collega con la quale mi interfaccio spesso ed è una persona che stimo. Questi, per quanto mi riguarda, non sarebbero comunque motivi sufficienti per convincermi a parlare di lei: se parlo della sua capsule collection è perché la trovo realmente interessante. Magari vi sembrerò brusca, ma in realtà voglio sgombrare il campo da ogni possibile equivoco: non confondo amicizia e lavoro, proprio perché ho grande rispetto di entrambi. E ho rispetto di voi, di Alessia e anche di me stessa. Leggi tutto

Ispirazioni: color power al press day Domingo

Le sfilate regalano momenti di grande emozione: la musica, le luci, le modelle che, capo dopo capo, interpretano una collezione e raccontano una storia. Eppure c’è un altro momento che amo molto: i press day, ovvero quando posso guardare da vicino e toccare. Amo poter accarezzare tessuti e pellami, osservare dettagli e cuciture, scoprire i segreti che portano al risultato finale. Oggi voglio condividere con voi alcune idee e ispirazioni: la fonte è il press day Domingo Communication al quale ho partecipato la scorsa settimana.

Domingo è un ufficio stampa e rappresenta molti clienti: l’agenzia è stata fondata nel 1999 da Enzo Domingo ed è fortemente specializzata nel settore moda. Mi piace molto collaborare con loro e il perché è presto detto: Enzo e il suo staff dimostrano di avere fiuto in quanto, accanto a marchi celebri, schierano nuovi nomi dotati di grande talento, autentiche promesse che – per parafrasare un titolo celebre – saranno famose. Leggi tutto

Vans Ink Art: il tatuaggio si trasferisce dalla pelle alle sneakers

Cosa pensate dei tatuaggi? Siete tra coloro che li amano o tra coloro che li detestano? Ne avete qualcuno, lo vorreste fare, non lo fareste mai?

A me piacciono, molto, e sono tra coloro che pensano che i tatuaggi, se ben fatti, siano opere d’arte, un modo per raccontare la propria storia attraverso la pelle. La pelle che diventa una tela: è un concetto che mi intriga, sì.

Ho tre tatuaggi.

Il primo è stato un piccolo carattere cinese sulla spalla sinistra, fatto in un momento molto strano della mia vita, un momento in cui ero in lotta con me stessa prima che con gli altri. Infatti il tatuaggio simboleggiava (tra qualche riga capirete l’uso del verbo al passato) lo spirito guerriero (a questo proposito… se vi va, andate poi a vedere un pensiero in fondo a questo post).

Il secondo tatuaggio è arrivato quando ho fatto pace con me stessa: è un po’ sopra la caviglia destra e rappresenta due farfalle che volteggiano tra segni un po’ grafici e un po’ tribali.

Il terzo tatuaggio è un simbolo di puro amore: è un fiore, precisamente una calla, sotto al quale ci sono tre lettere, la A (iniziale di Alissa, mia nipote), la C (iniziale di Cinzia, mia sorella nonché mamma di Alissa) e la E (iniziale di Emanuela, il mio nome). Rappresenta noi tre legate per sempre, all’ombra del fiore più amato dalla mia sorellina. Dimenticavo la cosa più importante: Cinzia e io ce l’abbiamo identico e nello stesso punto, un po’ sopra il polso destro.

A quel punto, è arrivata l’evoluzione del primo tatuaggio: l’ideogramma ormai non mi apparteneva né mi rappresentava più. Non ho mai pensato nemmeno per un istante di cancellarlo eliminandolo col laser: ho preferito che si trasformasse, che si evolvesse, che cambiasse così com’ero cambiata io. È diventato un fiore: mi fa sorridere l’idea che lo spirito guerriero sia sbocciato e che batta ancora lì sotto. C’è e io lo so. Perché combattiva lo sono sempre, però non sono più arrabbiata: per questo ho voluto che quel piccolo carattere vivesse un’evoluzione. Ma cancellarlo… mai.

Al momento escludo di fare altri tatuaggi, tuttavia non mi sentirei di giurarlo. Non penso mai a quando invecchierò né mi importa: credo che quando sarò anziana saranno altre cose a preoccuparmi. Leggi tutto

Dimensione Danza: dal contest Lose Control alla collezione GoAskGinger

Sono una che si butta, quindi ho pochissimi rimpianti legati a cose che avrei voluto fare: sono piuttosto un tipo da rimorsi, quelli sì, perché a volte ho fatto proprio delle gran stupidaggini, lo ammetto. I pochi rimpianti che ho sono legati all’adolescenza, età in cui dovevo sottostare a quanto veniva deciso dai miei (severissimi) genitori. Volete conoscere due miei rimpianti legati a quell’epoca? Non aver imparato a suonare uno strumento (il piano) e non aver studiato danza. Quanto ho fantasticato attorno a tutù, calzamaglie, cache-cœur, scarpette con la punta di gesso… Avrei voluto avere l’allure delle ballerine classiche, vestirmi di quei colori pastello che mi facevano sembrare tutto così etereo, avere le gambe affusolate e muscolose e il collo del piede perfetto: invidiavo perfino le dita dei piedi spesso massacrate e incerottate. Sono e sono sempre stata goffa, un eterno brutto anatroccolo mai diventato cigno, altro che eterea, eppure non so cosa avrei dato per condividere il sudore, il sacrificio, la fatica di cui si alimentavano le amiche che danzavano (sono un po’ contorta, lo so, a me le cose non danno soddisfazione se non sono guadagnate con impegno). Avete presente il film “A Chorus Line”? Ecco, io mi ci immedesimavo quasi fino alle lacrime. Provate dunque a indovinare quale fosse all’epoca uno dei miei brand preferiti… Dimensione Danza, un vero must!

A distanza di tanti anni, proprio Dimensione Danza mi ha invitata a una sua giornata fatta per diffondere un paio di progetti speciali. Apoteosi! Il brutto anatroccolo ha avuto la sua piccola rivincita: chi l’avrebbe mai detto quando, a 14 anni, appiccicavo il naso alle vetrine del negozio? Leggi tutto

Happiness back to Milano: Pantera Rosa & felicità

Mi piace essere considerata una persona seria, ma non credo di essere seriosa: mi piace un sacco ridere, divertirmi, svagarmi e fare cose leggere.

Però, anche nel divertimento, amo trovare una logica, anche minima e semplice: mi sembra che non vi sia nulla di strano, così come non c’è nulla di strano se nella moda mi piacciono i brand che hanno un progetto, un sogno, una visione, un’idea, un percorso.

Il progetto può partire da un’ispirazione semplice, lo ripeto, non deve essere necessariamente legato a chissà che cosa, alla letteratura, all’arte o a qualcosa di estremamente elevato: non sono una snob, non sono in cerca dell’ago d’oro nel pagliaio né del pisello sotto strati di materassi di piume.

Premesso tutto ciò, vi voglio raccontare di un evento che ho avuto modo di apprezzare durante la settimana della moda: mi sono divertita, sono stata bene, mi sono rilassata in un’atmosfera piacevole e coinvolgente e mi è piaciuto il progetto che trovo molto trasversale, con spunti lievi e divertenti e altri più forti.

Mi riferisco all’evento “Happiness back to Milano” che ha voluto celebrare la Pantera Rosa, personaggio che adoro fin da quando ero piccina. Leggi tutto

Alicia Keys, Reebok, Foot Locker: un trio che fa rima con Giappone!

A voi piace viaggiare? A me sì, un sacco. E dell’idea del Giappone, cosa ne dite? Un mio caro amico è appena tornato dal viaggio di nozze fatto lì e io sono tremendamente curiosa di vedere le foto e di ascoltare i racconti: il paese del Sol Levante mi incuriosisce molto col suo carico di tradizione e avanguardia. Beh, se come me anche voi siete incuriositi dai viaggi e dal Giappone, stamattina vi parlo di un’opportunità per andarci gratis (sì, avete capito bene). Reebok Classic e Alicia Keys firmano la loro terza collaborazione che si preannuncia un successo di vendite quanto le precedenti: il risultato è una collezione di sneaker che è già disponibile in tutti gli store Foot Locker in Europa in 3 modelli. E per festeggiarla, sul sito Foot Locker è partito un contest che consentirà a un fan accompagnato da un amico di assistere al concerto della Keys in Giappone.

La collaborazione è stata realizzata grazie agli ’input di Alicia per ogni elemento, dalla scelta delle silhouette alla selezione dei colori e dei materiali. ““Siamo alla terza collezione e ognuna è migliore della precedente””, ha dichiarato la cantante. “Ed è’ davvero un processo di collaborazione: il team di design prende ispirazione dall’archivio per identificare le mie silhouette preferite e da qui procediamo, scegliendo le colorazioni, i dettagli e aggiornando il tutto con elementi nuovi e freschi. Per l’autunno / inverno 2013 ho scelto di rinnovare la Freestyle, che è da sempre la mia sneaker Reebok preferita. Mi sono divertita tantissimo a creare queste sneaker che amo indossare e sono eccitata all’idea di condividerle!” Leggi tutto

Adidas Forum Up e quei benedetti 4 centimetri

Ci sono un sacco di cose che – purtroppo – non possiedo. Una di queste è l’altezza.

Sinceramente non ne ho mai sofferto granché, tranne che alle elementari: la maestra, quando ci metteva in fila, usava farlo in ordine di altezza e confesso che mi scocciava terribilmente ritrovarmi in prima o in seconda posizione. La lotta con un’altra compagna era quasi cruenta: un mese ero più alta io, il mese dopo era più alta Maria Antonia (ebbene sì, ricordo ancora il nome) e così all’infinito. Che seccatura quando venivo messa in pole position e dichiarata quindi pubblicamente la più bassa della classe!

In età adulta ho superato di poco i 160 centimetri: non certo alta, non esageratamente bassa, diciamo l’altezza di tante donne. Ripeto, non ne ho sofferto particolarmente né mi ha mai particolarmente limitata e non so dire se la mia passione per i tacchi sia nata da questo o se fosse comunque insita in me: è un po’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina. Anche perché, in realtà, amo molto i tacchi, sì, ma soprattutto non sono una da mezze misure: passo da calzature rasoterra a tacchi vertiginosi che passano i 12 centimetri. Questo, per esempio, è un momento “flat”: mi sembra che i tacchi aumentino la percezione del caldo e preferisco affidarmi a calzature basse che mi permettano di muovermi più veloce e agile in giro per la città assolata e rovente. Leggi tutto

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