100 happy days: sfida con me stessa / parte 1

Probabilmente, se siete dei vagabondi del grande web quanto lo sono io, vi siete già imbattuti in 100 happy days, o magari vi è capitato di notare che qualche vostro amico tagga le sue foto in questo modo. Io mi sono accorta di tale progetto o sfida – definitelo come preferite – un paio di mesi fa: vedevo gli hashtag su Instagram, mi sono incuriosita e ho cercato su Google, trovando un sito semplice, chiaro e diretto.
“Viviamo in un’epoca in cui avere un’agenda piena è diventato qualcosa di cui vantarsi”, spiega il sito, “e mentre la vita diventa sempre più frenetica, abbiamo sempre meno tempo per approfittare del momento presente. Per ogni essere umano, la capacità di apprezzare sé stessi nel momento e nell’ambiente circostante in cui ci si trova è il primo passo per raggiungere uno stato di felicità duratura.”
Le persone (geniali, secondo me, perché hanno creato un fenomeno virale) dietro questo progetto lanciano dunque una sfida: provare a essere felici per 100 giorni di fila, o meglio, trovare in ogni giorno un momento che ci abbia resi felici e rappresentare il tutto attraverso delle foto. “Può essere qualsiasi cosa: da un appuntamento con un tuo amico a un buonissimo tiramisù al ristorante; dalla piacevole sensazione di rientrare a casa dopo una giornata di duro lavoro a un favore fatto a uno sconosciuto.” Leggi tutto

Stresa, il lago e il lusso della lentezza

Questo è uno di quei post che mi va di scrivere ogni tanto, quelli che non hanno uno scopo ben preciso. Sono io e basta e un pezzo della mia vita.
Sono i post dell’altra Emanuela, quella che non è solo una fashion something ma che ha tante passioni. Sono i post che fanno di questo luogo virtuale anche un diario.
Sono sempre stata convinta che il viaggio, prima di essere uno spostamento fisico e geografico, sia una condizione mentale. Non conta solo la destinazione o quanto lontano possiamo andare o per quanto tempo, ma occorre prima di tutto spostare cuore e mente, essere disposti a distrarli dal solito e ad aprirli. Essere disposti a conoscere, ad apprendere.
Mi è capitato di sentirmi in viaggio perfino a pochi chilometri da casa. E soprattutto mi capita quando sono con Enrico, il mio amore. Con lui è tutto entusiasmo e scoperta e il solo pensiero di tre giorni via, insieme, mi riempie di gioia: non importa dove andiamo, l’importante è essere noi due, sempre disposti a divertirci, a entusiasmarci, a emozionarci, anche e soprattutto per le piccole cose.
Se il posto, poi, è bello come lo è Stresa… ancora meglio. Leggi tutto

error: Sii glittering... non copiare :-)