Il “Talento per la Scarpa” è Made in Italy: vince Edoardo Battellini di Gubbio

Era fine gennaio quando ho pubblicato un post per presentare il concorso Un Talento per la Scarpa.

Uno dei motivi per i quali ho fondato questo blog è fare scouting sostenendo il talento in qualsiasi sua forma: creare scarpe è un’attività complessa per persone decisamente talentuose.

In ambito moda, la calzatura è probabilmente quanto di più difficile si possa creare: richiede molteplici capacità e competenze poiché è una meravigliosa quanto delicata opera di architettura e progettazione.

Ecco perché sono stata felice di dare risonanza alla 19esima edizione di Un Talento per la Scarpa, concorso internazionale per giovani stilisti promosso da Sammauroindustria (l’associazione che raggruppa i principali imprenditori del distretto di San Mauro Pascoli con nomi del calibro di Casadei, Giuseppe Zanotti, Pollini, Sergio Rossi) insieme a Cercal (Centro Ricerca e Scuola Internazionale Calzaturiera) e in collaborazione con Confindustria Forlì-Cesena.

Per prendere parte a Un Talento per la Scarpa era necessario realizzare bozzetti, ricerche stilistiche, prototipi e collage di immagini sul tema dell’edizione 2018 – 2019, tema decisamente attuale e interessante: Urban chic, la décolleté irrompe nello street style.

Dopo l’accurata fase di selezione e dopo due anni oltreoceano, il titolo di migliore promessa della calzatura è tornato stavolta in Italia: ad aggiudicarsi la 19esima edizione del concorso è stato infatti Edoardo Battellini di Gubbio.

Il suo elaborato è stato giudicato il migliore su ben 124 partecipanti da tutto il mondo: Grecia, Spagna, Messico, Colombia, Germania, U.S.A., Romania, India, Polonia, Turchia, Argentina, Marocco, Ucraina, Albania, Perù, Israele, Russia, Macedonia, Senegal, Cina, Pakistan, Thailandia.

Il vincitore, insieme ai segnalati, sarà a San Mauro Pascoli alla premiazione di stasera, venerdì 14 giugno, alle ore 21.00 alla Villa Torlonia (La Torre): a completare la serata e in onore del tema, ci sarà anche una performance di hip hop e break dance.

Classe 2000 (e quindi appartenente alla giovanissima Generazione Z), studente al liceo artistico Bernardino di Betto a Perugia, Edoardo Battellini ha presentato «una galleria di eclettiche décolleté, scattanti, creative e colorate»: questa è stata la motivazione data dalla giuria e qui sopra potete vedere un assaggio del suo lavoro.

Edoardo si aggiudica un periodo formativo presso Cercal, sei mesi in una delle aziende calzaturiere associate a Sammauroindustria e un rimborso spese di 4.000 euro.

Sempre in un’ottica di sostegno al talento, mi fa piacere menzionare anche i segnalati e le scuole vincitrici.

Il podio vede al secondo posto (e per il secondo anno consecutivo) lo spagnolo Luis Felipe Alvarez Torres, classe 1994, studente di Alicante: «modelli eleganti, femminili e sensuali disegnati con stile» è stata la motivazione data dalla giuria per lui.

Al terzo posto c’è un ex aequo: Manuel Biondini da Longiano (Cesena) e Carlos Adrian Oliva Rodriguez dal Messico.

Sono stati segnalati in graduatoria anche altri sei giovani, nell’ordine: Marzia Pacini di Umbertide (Perugia), Noemi Bruschi di Santarcangelo (Rimini), Dalila Miceli di Lipomo (Como), Soufiane Daoudi di San Mauro Pascoli (Cesena), Alessia Giuglini di Corciano (Perugia), Giulia Merlari di Roncofreddo (Cesena), Anna Spiridonova di Monaco di Baviera (Germania).

Tra le otto scuole partecipanti, cinque sono italiane (Savignano sul Rubicone, Cantù, Perugia, Palermo, Chieri) e tre sono straniere (Messico, Colombia, Polonia) per un totale di 116 lavori presentati: a distinguersi per quantità e qualità degli elaborati («per la qualità dei progetti inviati, eleganti, creativi, colorati come moderne opere d’arte») è stato il liceo artistico Bernardino di Betto di Perugia, scuola della quale fa parte anche il vincitore Edoardo Battellini.

Concludo raccontando che Edoardo si unisce ai vincitori delle precedenti edizioni del concorso a partire dalla prima nata nel 2000: nell’albo d’onore troviamo Italia (salita a 9 volte), Messico (5), Russia (1), Cina (1), Giappone (1), Croazia (1) e Germania (1).

Auguro al promettente Edoardo di sfruttare al meglio il percorso formativo che lo aspetta ed esprimo la speranza che questi giovani possano trovare un loro spazio nell’ambito affascinante della produzione calzaturiera.

Manu

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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