La moda che verrà # 12: The Wandering Collective primavera/estate ’14

Dovete sapere che nutro enorme rispetto per tutti coloro che riescono ad avviare un processo creativo che ha come risultato un nuovo abito, una borsa, un gioiello e anche una macchina, un quadro, una foto, un libro, un palazzo. Per me essere capaci di creare qualcosa che prima non esisteva è la cosa più magica che esista e anche la più difficile. Il mio rispetto sale proporzionalmente quando il processo si moltiplica per tre e tre sono le persone che lavorano e creano in contemporanea: ho sempre creduto che sia difficile coordinarsi e intendersi, ma da qualche stagione seguo un trio a cui piace smentire questa mia idea, vista la grande naturalezza con la quale riescono a unire le loro tre fervide e diverse creatività in un unico progetto. Sto parlando di Valentina Brugnatelli, Gianluca Soldi e David Wyatt alias The Wandering Collective: tre persone, un collettivo, un’armonia unica nella quale ognuno dei tre mantiene la propria personalità, un concerto del quale si riesce a godere la sinfonia ma anche le singole note dei tre musicisti. Signore e signori, ecco la primavera / estate 2014 pensata da Valentina, Gianluca e David.

Per gli abiti, David propone blocchi di colore: una tavolozza fatta di pastelli e di toni primari, un gioco di luci e ombre. I motivi naturali diventano astratti e grafici: i volumi – romantici – sono fatti di ruche e di drappeggi che avvolgono il corpo. Detti volumi vengono talvolta tagliati e interrotti in un gioco che può rivelare o nascondere la pelle. La seta è semplice o stampata. Amo molto questi volumi, le casacche che lasciano libera una spalla e gli scolli all’americana, magari sottolineati da una singola ruche attorno al collo.

Per le calzature, Gianluca parte dai colori primari: il rosso, il blu e il giallo si sposano coi classici bianco e nero. Grafismi che ricordano correnti artistiche del secolo scorso si alternano a linee più naturali; materiali lucidi – vernici e spazzolati – si alternano a materiali opachi – vitello, nappa, camoscio – in un’armonia fatta di opposti. Trovo bellissimo il pitone, bianco e nero, grafico per sua naturale struttura e impazzisco per le stringate basse, bellissime sia in black & white sia nella versione in vernice multicolore.

Per i gioielli, Valentina si ispira ancora una volta alle forme della natura: i suoi frutti e fiori stravaganti si manifestano sotto forma di collane che assomigliano a grappoli di d’uva. I grandi bracciali di resina e i gioielli a foglia e a fiori sono ornati da pietre semi-preziose dai riflessi luminescenti: i colori sono delicate tinte pastello o tinte più decise, dalla corniola alla malachite. Il metallo ha una particolare tonalità d’oro che si ispira alla calda luce dell’estate nordica. Gli strass Swarovski danno un tocco di luminosità. Bellissime le clutch-gioiello!

Il risultato finale di tutto il progetto? Pezzi bellissimi singolarmente e ancora più d’effetto quando sono uniti insieme in un gioco di combinazioni infinite: la donna Wandering per la prossima stagione non ha certo voglia di passare inosservata.

Shooting The Wandering Collective
Shooting The Wandering Collective
Shooting The Wandering Collective
Shooting The Wandering Collective
Shooting The Wandering Collective
Shooting The Wandering Collective
The Wandering Collective: da sinistra David Wyatt, Valentina Brugnatelli e Gianluca Soldi
The Wandering Collective: da sinistra David Wyatt, Valentina Brugnatelli e Gianluca Soldi

Per approfondire

The Wandering Collective: qui il sito e qui la pagina Facebook

Valentina Brugnatelli: qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter

David Wyatt: qui il sito e qui la pagina Facebook

Ah, nel caso in cui siate interessati a vedere le proposte del trio per l’autunno / inverno che stiamo per affrontare, qui trovate il mio racconto.

Manu

P.S.: con questo articolo inauguro una nuova collaborazione con la testata Italia Post. È un magazine che si occupa di cose serie, dalla politica alla cronaca passando per l’attualità e i diritti, ma hanno deciso di dare spazio anche ai blogger con una rubrica che – con tocco assolutamente ironico – è stata chiamata “Divisione Futilità”. Da oggi ci sono anch’io e proprio con questo articolo: potete leggerlo qui.

 

Ringrazio Maximilian Linz per le immagini

Le foto dei gioielli in still life di Valentina Brugnatelli sono di MICHELE DE ANDREIS

Tutte le altre foto sono di ROSA VAN WYK

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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