Transitions, ic! berlin e i miei talenti (molto) nascosti

Quando posso scegliere, do precedenza a brand e eventi nei quali ci sia un valore aggiunto. Mi piace scoprire cose interessanti, possibilmente trasversali, che coinvolgano diversi campi e diversi sensi, per poterle poi condividere con voi e mi piace mettermi un po’ alla prova: ecco perché ho accettato l’invito a partecipare a un evento organizzato da Transitions e dal brand tedesco ic! berlin.

Credo che Transitions non abbia bisogno di grandi presentazioni: è il leader mondiale nella produzione di lenti dinamiche. La luce entra nel nostro occhio, viene raccolta dalla retina ed elaborata dal cervello per ottenere immagini, tuttavia un suo eccesso provoca riverbero e può causare mancanza di comfort o può perfino impedire una visione corretta: le lenti dinamiche utilizzano la tecnologia per filtrare la quantità di luce, scurendosi e schiarendosi automaticamente, in modo tale che la visione risulti sempre ottimale.

Il brand ic! berlin produce montature famose grazie al tocco originale del suo eclettico stilista e fondatore, Ralph Anderl: la loro particolarità è il fatto di essere realizzate interamente a mano senza viti o saldature, in quanto utilizzano una particolare clip removibile che consente di smontare e rimontare l’occhiale con estrema facilità.

A mio avviso, il sodalizio tra i due brand è molto interessante e vi spiego il perché.

Ho raccontato in precedenza di essere miope da sempre e – come capita alle persone che hanno problemi di vista – sono molto sensibile alla luce, motivo per cui non faccio mai a meno degli occhiali da sole: le lenti dinamiche a tinta variabile rendono superfluo il cambio occhiali da sole / da vista nel passaggio tra spazi aperti e chiusi, dunque risultano perfette. L’altra questione sul piatto è che non voglio rinunciare a montature esteticamente gradevoli e anche resistenti e credo sarete d’accordo: chiunque abbia portato gli occhiali sa che il loro punto debole sono le viti. Ho perso il conto di quante volte io sia andata dall’ottico per chiedere di sostituirne una andata persa: ic! berlin risolve brillantemente il problema, in modo rivoluzionario.

Le lenti Transitions si adattano a ogni stile di montatura, anche quello più originale ed eclettico, proprio come desidero io: a dimostrazione di ciò, ecco la collaborazione con ic! berlin.

Il risultato è un connubio perfetto tra innovazione tecnologica e design avanzato: poiché molti modelli del brand tedesco si prestano perfettamente per un uso sia da vista che da sole, le lenti dinamiche risultano una scelta ideale.

E tra le novità assolute di Transitions, ci sono le nuove lenti Signature Verde Grafite, colorazione di tendenza che si aggiunge a quelle già presenti in grigio e marrone.

Le nuove lenti <em>Transitions Signature Verde Grafite</em>
Le nuove lenti Transitions Signature Verde Grafite
Le lenti <em>Transitions Signature Verde Grafite</em> su montatura <em>ic! berlin Mike</em>
Le lenti Transitions Signature Verde Grafite su montatura ic! berlin Mike
Le lenti <em>Transitions Signature Verde Grafite</em> su montatura <em>ic! berlin Clarence</em>
Le lenti Transitions Signature Verde Grafite su montatura ic! berlin Clarence
Le lenti <em>Transitions Signature Verde Grafite</em> su montatura <em>ic! berlin Linearity</em>
Le lenti Transitions Signature Verde Grafite su montatura ic! berlin Linearity

E fin qui, i due brand hanno soddisfatto il primo dei cinque sensi, la vista, ma non si sono accontentati e durante la serata organizzata hanno voluto soddisfare anche tatto, udito, olfatto e gusto, coinvolgendo in modo completo tutti i partecipanti.

Tatto e manualità sono stati messi alla prova con un gioco preparato per noi: partendo dai singoli componenti, siamo stati invitati a costruirci un paio di occhiali, ovviamente assistiti da un esperto e dotati di pezzi ic! berlin e di lenti Transitions.

Non avevo mai fatto nulla di simile e quando ho visto che avrei dovuto perfino limare la sagoma grezza della montatura in alluminio (per non rompere le lenti) e darle la necessaria curvatura (sempre per accogliere le lenti) mi sono un po’ preoccupata, lo confesso.

Ma – come spesso accade – mi ero sottovalutata: grazie al meraviglioso sistema studiato da ic! berlin, alle clip e all’assenza di viti, alla fine ce l’ho fatta. E devo dire che la soddisfazione di essermi montata un paio di occhiali non ha prezzo: senza contare che con questi non avrò più bisogno di fare gli occhi dolci all’ottico per farmi cambiare una vite 😉

Ecco tutti i componenti pronti davanti a me
Ecco tutti i componenti pronti davanti a me
Tutti al lavoro
Tutti al lavoro
Io al lavoro
Io al lavoro
Concentratissima…
Concentratissima…
I miei occhiali completati
I miei occhiali completati
Eccomi coi nuovi occhiali montati da me!
Eccomi coi nuovi occhiali montati da me!

L’udito è stato invece soddisfatto dalla presenza di Friedrich Liechtenstein, artista amico di Ralph Anderl, il fondatore di ic! berlin: Friedrich ha accarezzato le nostre orecchie con la sua voce calda e con una piacevolissima performance musicale.

Ed infine, olfatto e gusto sono stati coccolati dalle gustosissime specialità di Zero Briciole, stuzzicanti in realtà anche per la vista.

Friedrich Liechtenstein, artista amico di Ralph Anderl (che è quello in piedi sulle cassette!), si esibisce per noi
Friedrich Liechtenstein, artista amico di Ralph Anderl (che è quello in piedi sulle cassette!), si esibisce per noi
Il buffet curato da Zero Briciole
Il buffet curato da Zero Briciole
Il buffet curato da Zero Briciole
Il buffet curato da Zero Briciole

Insomma, è stata una serata di quelle che piacciono a me: scoperte piacevoli tra tecnologia e design, persone altrettanto piacevoli, due brand con valori che a mia volta condivido, i cinque sensi soddisfatti e qualcosa che non avevo mai fatto prima (eh, guardate che talenti nascosti che ho… Ralph, se fallisco come redattrice / blogger mi prendi a fare occhiali con te a Berlino?).

Indovinate: secondo voi, qual è stata la prima cosa che ho fatto la mattina dopo? Risposta: aprire la finestra, piazzarmi sul naso il mio nuovo paio d’occhiali Transtions + ic! berlin e guardare in direzione del sole. Ero troppo curiosa di vedere quanto si sarebbero scurite le lenti…

Sono peggio dei bambini, lo so.

Manu

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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