Unconventional spirit & people: il mercatino di Alessia Bee L’Alì

Ultimamente lavoro troppo: soprattutto non riesco a mettere un argine tra vita privata e vita professionale. Mi spiego meglio: mi sento privilegiata nel poter fare un lavoro che mi piace e quindi per me non esistono più orari o giorni di riposo, mi ritrovo a fare ricerche anche a notte fonda, guardo i social illudendomi di giocare ma in realtà lavoro, vado in giro per gli affari miei ma trovo sempre uno spunto che finisce col diventare un’idea per un nuovo articolo o per un nuovo progetto… Diciamo che questa è la fortuna e al tempo stesso il limite del fare un lavoro che si ama e che non si considera solo un lavoro, appunto, bensì un sogno e una passione totalizzante.

Ad ogni modo: come direbbe Britney Spears… “Oops! I did it again”, ovvero l’ho fatto di nuovo! Domenica ero invitata dalla mia amica Alessia (che sul mio blog avete già incontrato qui e qui) che ha riunito nel suo piccolo “regno” un gruppo di creativi e amici per una festa d’estate. E io non sono stata capace di stare ferma: mi sono goduta la giornata, alla grande, ma l’atmosfera mi è piaciuta così tanto che ho deciso di ricavarne anche un post per il blog. Come potevo resistere alla tentazione di presentarvi alcune fantastiche menti che ho conosciuto o rivisto???

Beh, mi direte voi se ne sia valsa o no la pena. Ecco il mio racconto, in parole e in foto, della domenica da Alessia.

Manu

 

CAPITOLO UNO: IL LUOGO

Casa di Alessia, ovvero il suo regno. Una cascina reputata patrimonio storico, una delle ultime del suo tipo, pertanto tutelata dalle Belle Arti: la famiglia ha scrupolosamente osservato i vincoli e ha fatto un restauro che rispetta tutti i crismi. Il risultato è un piccolo paradiso, un luogo delizioso e rilassante.

Dettaglio della facciata
Dettaglio della facciata
L’arancio è il colore dominante
L’arancio è il colore dominante
Andando in giro, ho scoperto questo affresco su una parete
Andando in giro, ho scoperto questo affresco su una parete
Forse il mio angolo preferito… Il piccolo giardino segreto…
Forse il mio angolo preferito… Il piccolo giardino segreto…
Dettagli del giardino segreto
Dettagli del giardino segreto
Il blu della piscina fa da contrasto alla facciata
Il blu della piscina fa da contrasto alla facciata
Giochi sul prato
Giochi sul prato

CAPITOLO DUE: FOOD & BEVERAGE

Che garden party sarebbe senza barbecue e angolo bar??? E a noi non è certo mancato, curato addirittura da uno chef, Roberto Abbadati. Roberto predilige una cucina fusion, sospesa tra Mediterraneo (e in particolar modo Italia, Francia, Spagna e Maghreb) e influenze da tutto il mondo, dal Giappone alla Cina, dal Messico agli Stati Uniti fino ai Caraibi. Quando possibile, organizza o viene coinvolto in eventi artistici, culturali e sociali dove porta la sua creatività e professionalità, sottolineando l’enorme potere comunicativo del cibo. Se volete conoscerlo meglio andate a visitare il suo sito: oltre che di catering, Roberto si occupa anche di consulenze e di cooking class. Ha un blog e una pagina Facebook. Io sono rimasta ammaliata dai suoi drink, profumati e dissetanti, e ho divorato un altrettanto fantastico panino con la salamella che era tutto fuorché banale: il sapore della carne si fondeva con quello delle verdure, il tutto reso speciale da tocchi segreti di erbe aromatiche.

Il lato “food & beverage” curato da Roberto Abbadati
Il lato “food & beverage” curato da Roberto Abbadati
Il lato “food & beverage” curato da Roberto Abbadati
Il lato “food & beverage” curato da Roberto Abbadati
Il mio fantastico panino con la salamella by Roberto Abbadati (sullo sfondo: la mia borsa del giorno, ovvero un panierino in midollino – in origine un cestino da pesca – scovato in Francia lo scorso anno)
Il mio fantastico panino con la salamella by Roberto Abbadati (sullo sfondo: la mia borsa del giorno, ovvero un panierino in midollino – in origine un cestino da pesca – scovato in Francia lo scorso anno)

CAPITOLO TRE: I CREATIVI

Direi che c’è un aggettivo che unisce tutti i brand che ho visto durante la giornata: UNCONVENTIONAL.

Partiamo da una persona e da un brand che amo molto: Davide Micheli col suo Zushii. Se il nome vi è familiare, è perché avete visto i pezzi di Davide e di sua sorella Francesca indossati in più occasioni in diversi programmi televisivi, per esempio a X Factor o addosso a Vladimir Luxuria all’Isola dei Famosi. Zushii è un giovane brand made in italy creato nel 2009 e si propone come “l’altro accessorio”, ovvero un accessorio non convenzionale che si posiziona oltre i cliché della moda stagionale. Ispirato “dal mistero come motore dell’universo, dal Giappone, dagli anni ’80 e da Madonna” – come si legge su sito e pagina Facebook – il brand vuole rappresentare la libertà d’espressione propria di ciascun individuo, trasformando le idee più stravaganti in realtà da indossare.

L’aspetto interessante è che Davide e Francesca si sono fatti conoscere attraverso una campagna pubblicitaria non classica: dallo “stickering on the road” (la distribuzione di adesivi con le orecchie, simbolo del marchio) alla presenza attiva sul web attraverso il sito, i social network Facebook e Twitter, il canale YouTube.

Fra le loro proposte, ho adorato la prima collezione chiamata “100% Hard Candy”: vere caramelle resinate trasformate in orecchini. La seconda collezione, “100% Wild Wild Zoo”, ha visto animaletti giocattolo, accostati a perle e strass, trasformarsi in pendenti e collane. La terza collezione, “Zushiiland”, è una sorta di mondo che vuole riassumere le due collezioni precedenti: il gioco è il filo conduttore, un invito a non prendersi troppo sul serio e a sperimentare la propria personalità.

Davide e Francesca sono di origini valtellinesi (precisamente Aprica, Sondrio) ma oggi operano e lavorano a Milano. Davide è la mente creativa: fotografo, grafico, designer, webmaster, stylist, giornalista, la sua personalità eclettica sperimenta tutti i linguaggi della comunicazione. Francesca ha maturato una ventennale esperienza nel mondo dell’organizzazione di produzioni televisive e cinematografiche: gestisce la struttura logistica del brand, dalla rete commerciale alle attività di pubbliche relazioni. La sinergia fra i due fratelli ha dato vita a un brand d’avanguardia, sicuramente uno dei più originali attualmente presenti sulla scena: a una persona convinta come lo sono io che la moda sia espressione e comunicazione, i pezzi di Zushii non possono che suscitare un grande entusiasmo.

Se volete entrare anche voi in questo mondo, visitate il sito, la pagina Facebook e il canale YouTube.

Collana con giraffa by Zushii
Collana con giraffa by Zushii
Coccodrilli albini dal bestiario fantastico di Zushii
Coccodrilli albini dal bestiario fantastico di Zushii
E potevo forse tornare a casa senza uno di quei pezzi meravigliosi? La mia scelta Zushii: collana con libellula e cristallo
E potevo forse tornare a casa senza uno di quei pezzi meravigliosi? La mia scelta Zushii: collana con libellula e cristallo

Cambiamo completamente ambito per approdare a un settore che mi affascina… Lino’s Type mescola artigianato e design sperimentale per creare prodotti tipografici personalizzati, con un impatto visivo fresco ed efficace. I loro clienti sono assolutamente variegati, dalle aziende alle agenzie, dalle case editrici ai brand per arrivare alle future spose, tutti accomunati dal desiderio di trovare qualcosa progettato con amore e realizzato con cura artigianale, con un tocco vintage reinterpretato e rivisto in chiave moderna. I prodotti spaziano in molti campi: cancelleria personalizzata, biglietti da visita, ex-libris, inviti, loghi, illustrazioni, packaging, progettazione tipografica personalizzata, lettering, copertine e manifesti. Difficilmente vedo partecipazioni di matrimonio che si differenzino dalla massa: domenica ho visto alcune idee che fanno venir voglia di avere un evento da comunicare.

Date un occhio alle foto qui sotto e, se vi ho incuriosito, potete approfondire o prendere contatto attraverso il sito e la pagina Facebook.

Le creazioni Lino’s Type
Le creazioni Lino’s Type
Le creazioni Lino’s Type
Le creazioni Lino’s Type
Le creazioni Lino’s Type
Le creazioni Lino’s Type
… Allora, io sono un po’ rimbambita e ho impiegato un attimo a realizzare, ma scommetto che voi capirete subito cosa c’è scritto in questo biglietto-rebus! Comunque… LO ADORO!!!
… Allora, io sono un po’ rimbambita e ho impiegato un attimo a realizzare, ma scommetto che voi capirete subito cosa c’è scritto in questo biglietto-rebus! Comunque… LO ADORO!!!

Torniamo al mondo del bijou con Horo Gioielli, negozio e laboratorio sito a Palazzolo sull’Oglio, sotto i portici quieti di Piazza Roma, a pochi passi dal fiume. Uno spazio che esiste dal 1989 e che affianca creazioni proprie a marchi commerciali accuratamente selezionati secondo un criterio che privilegia bellezza raffinata senza tempo: Cristina mira a scegliere solo proposte rare e a volte uniche, che riescano a portare avanti i concetti che lei esprime attraverso i gioielli di sua creazione. Particolari e delicati i bijou in argento 925 che riproducono le foglie del ginkgo biloba e semplicemente deliziosi gli orecchini fatti all’uncinetto o con frammenti di tessuto di vecchie cravatte.

Trovate una gallery delle creazioni con le foglie di ginkgo biloba sulla pagina Facebook e c’è anche il sito.

Le creazioni Horo
Le creazioni Horo
Le creazioni Horo
Le creazioni Horo
Le creazioni Horo: orecchini fatti all’uncinetto che sembrano deliziosi manichini
Le creazioni Horo: orecchini fatti all’uncinetto che sembrano deliziosi manichini
Le creazioni Horo: orecchini fatti col tessuto delle cravatte, come deliziosi manichini vestiti
Le creazioni Horo: orecchini fatti col tessuto delle cravatte, come deliziosi manichini vestiti

Ho mai detto di avere un’insana passione per i cappelli? Sono quindi molto felice di aver conosciuto Capplé, il marchio creato da Elisa Savi Ovadia ed Elena Masut.

L’idea di Capplé è scaturita da una passione probabilmente ancor più insana della mia: da sempre interessata alla storia del costume e della moda, Elisa (ex stilista e attualmente costumista teatrale) ha collezionato nel corso degli anni molti copricapi di tutto il mondo e di tutte le epoche, in particolare del periodo 1920 – 1930. Qualche anno fa, non riuscendo a trovare creazioni di suo gusto, ha deciso di farseli da sola, a crochet, con fogge che nulla hanno da invidiare ai cappelli di modisteria: i suoi primi pezzi sono stati subito notati e apprezzati dalle amiche e da alcune boutique e da qui è nato un progetto messo a punto con Elena, amica di sempre, progetto completamente basato sull’attività artigianale, con produzione fatta a mano.

Oggi Capplé presenta una raffinatissima collezione di pezzi fatti in filati pregiati – cachemire, alpaca, lana merino, angora per l’inverno nonché rafia e cotone per l’estate: vengono inoltre adornati di bottoni, fibbie e tessuti vintage cercati nei mercatini dell’antiquariato.

Io sono rimasta colpita anche dalle acconciature, cerchietti o fascinator che dir si voglia: molto fantasiosi, fatti con le cravatte riciclate e più o meno elaborati.

Qui trovate il loro sito, ma se volete provare i cappelli di persona, Elisa ed Elena sono disponibili ad accogliervi nel loro laboratorio previo appuntamento (Elisa cell. 348 3831846 – Elena cell. 335 5290602). E a partire da settembre vi preannuncio ulteriori novità: ci sarà l’e-store e poi ci saranno dei corsi e un manuale. I corsi saranno mirati ad insegnare a fare un cappello, ma non certo quello che potrebbe realizzare chiunque (o quasi) mediamente bravo nel maneggiare i ferri: parliamo di fogge da laboratorio di modista, ripeto, non dei soliti modelli un po’ triti e ritriti (come vedrete dalle foto qui sotto, i pezzi Capplé sono dotati di tridimensionalità e di volume, con evoluzioni e movimenti geometrici). Il bello è che alla fine del corso ogni partecipante avrà il suo cappello e la capacità di poterlo replicare: inoltre Elisa ed Elena stanno pensando di organizzare questi corsi non solo a Milano ma in tutta Italia, con svolgimento nei week-end. Per quanto riguarda il libro, anche in questo caso non sarà il solito manualetto fai-da-te ma un vero e proprio vademecum dettagliato per poter creare pezzi che vanno ben oltre la classica cuffietta tricottata. Il manuale conterrà 20 modelli e nei progetti di Elisa ed Elena non sarà l’unico: il loro saper fare e le loro idee vulcaniche non si fermano certo ai cappelli…

I cerchietti ottenuti da vecchie cravatte
I cerchietti ottenuti da vecchie cravatte
Le creazioni Capplé
Le creazioni Capplé
Le creazioni Capplé
Le creazioni Capplé
Le creazioni Capplé
Le creazioni Capplé
Le creazioni Capplé
Le creazioni Capplé

Ed infine vi voglio parlare di Patrizia Fratus, artista da me già incontrata al Fashion Camp (qui l’articolo).

Patrizia è un’artista piena di vitalità ed energia: le sue idee sono sempre nuove e in evoluzione e secondo lei l’arte deve offrire nuovi modi di pensare e di agire. “Cometumivuoi” è il nome della prima bambola realizzata alcuni anni fa in risposta all’aumentare di casi di femminicidio, argomento oggi più che mai tristemente d’attualità. Le sue sculture tessili sono chiare allusioni a bambole gonfiabili, involucri privi di pensiero: sono feticci che vengono creati con l’intento di spostare il sopruso fuori dal corpo ferito. Dal suo incontro con alcune donne attive nell’ambito sociale, è nata la decisione di destinare i proventi della vendita delle bambole al sostegno di alcuni micro progetti all’interno di una casa accoglienza per donne e bambini. Patrizia si è inoltre cimentata in un progetto di arte relazionale: ha lavorato con persone che hanno conosciuto l’abbandono e il dolore creando con esse laboratori dove l’atto creativo non resta fine a sé stesso o alla produzione di una bellezza sterile, ma diventa rappresentativo di una rielaborazione della violenza e quindi si trasforma in un nuovo modo di esprimersi. Le sue sculture dedicate agli animali esprimono con ironia lo stesso concetto: i nostri amici non sono giocattoli.

Se volete approfondire la conoscenza di Patrizia, potete visitare il suo sito o il gruppo Facebook col quale aggiorna il progetto di arte relazionale.

Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus
Le opere di Patrizia Fratus

P.S.: chiudo il reportage con una mia foto. Secondo voi potevo forse scegliere qualcosa di normale per andare in un posto così fortemente creativo??? Certo che no! Ecco allora un mio autoscatto: al collo avevo messo le mie nuove collane con pasticche di plastica che sembrano Smarties (scovate in una cartoleria e che io ho deciso di portare tutte insieme) e alle orecchie indossavo un paio di orecchini a forma di posate, cucchiaio da una parte e forchetta dall’altra. Per la serie: se non sono strani non li vogliamo 😉

… Se non sono strani, non li vogliamo!
… Se non sono strani, non li vogliamo!
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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Zushii
Reply

Un post scritto egregiamente: interessante, ricco, veloce: sei davvero capace Glittering Woman e di questi tempi è una dote da non sottovalutare.

L’evento di Alessia è un must-have: dalla location all’atmosfera, dai sorrisi agli incontri… una vera favola! Speriamo presto un altro ;)))

emanuela
Reply

Stamattina una persona mi ha scritto che la gratificazione è una grande benzina: direi che, dopo aver letto questo commento, la mia dose di gratificazione quotidiana l’ho avuta, eccome.
Grazie di cuore.
Anch’io attendo già con impazienza il prossimo evento di Alessia 🙂
Un forte abbraccio,
Manu

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