Vetro, Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900: la mostra imperdibile a Casalmaggiore

Il 2022 è l’Anno Internazionale del Vetro.

Lo ha stabilito l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una scelta importante per tutta la filiera del vetro che è un materiale antico ma che, allo stesso tempo, sa rispondere a tutte le sfide della contemporaneità.

La risoluzione A/RES/75/279 delle Nazioni Unite afferma proprio questo: «il 2022 sottolineerà il ruolo tecnologico, scientifico, economico, ambientale, storico e artistico del vetro nella nostra società, mettendo in luce le ricche possibilità di sviluppo delle tecnologie e il loro potenziale contributo per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile e delle società inclusive».

Ed è in quest’ottica che sono molto felice di dare spazio e voce alla mostra Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900 curata da Bianca Cappello e Augusto Panini e inaugurata al Museo del Bijou di Casalmaggiore in provincia di Cremona lo scorso 23 aprile.

Sono in mostra fino al prossimo 9 ottobre circa 300 gioielli, oggetti, disegni, foto e documenti, tutti pezzi rari, unici e inediti, provenienti da prestigiose collezioni private e dagli archivi del Museo stesso.

Vetro. Gioielli Italiani tra ‘800 e ‘900 è una mostra da non perdere per vari motivi.

Oltre agli affascinanti gioielli esposti, il visitatore è accolto da una cartellonistica pensata per guidarlo nella comprensione della loro realtà materiale e artistica e del loro inserimento nel contesto sociale e di costume.

Inoltre, tutto l’allestimento è stato progettato e realizzato ad hoc dalla designer iraniana Sogand Nobahar che, utilizzando e rielaborando vetro di recupero, ha voluto sottolineare l’importanza del vetro anche dal punto di vista di riciclo e sostenibilità ambientale.

Si tratta, dunque, di una mostra che è estremamente coerente con la risoluzione delle Nazioni Unite e che si pone l’intento di rendere omaggio a una delle più straordinarie lavorazioni che l’uomo abbia mai immaginato, multiforme, affascinante, magica; anche la collocazione è tutt’altro che incidentale, naturalmente, visto che Casalmaggiore ha ospitato nel secolo scorso importanti industrie vetrarie.

Condivido allora più che volentieri qui di seguito tutte le informazioni riguardo la mostra.

Manu

 

 

Spilla a forma di galletto, vetro avventurina, oro giallo, oro bianco, diamanti, gemme sintetiche, Italia, 1940-1950, collezione Parmeggiani, Milano
Spilla a forma di galletto, vetro avventurina, oro giallo, oro bianco, diamanti, gemme sintetiche, Italia, 1940-1950, collezione Parmeggiani, Milano

 

Lo scorso 23 aprile è stata inaugurata al Museo del Bijou di Casalmaggiore la mostra Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900.

Attraverso una minuziosa ricerca e un’accurata selezione di oltre 300 pezzi tra gioielli d’autore e documenti d’epoca, l’evento curato da Bianca Cappello e Augusto Panini rivela l’affascinante evoluzione dello stile, del costume e della società italiana negli ultimi due secoli.

In mostra è possibile ammirare lunghi e colorati sautoir di inizio secolo, bracciali in stile Déco di murrine millefiori, gioielli in micro mosaico romano realizzati a memoria dei Grand Tour, grandi collier multifilo e collarette realizzate con minuscole conterie da abbinare agli abiti da cocktail sartoriali degli Anni Sessanta.

È possibile lasciarsi affascinare dai numerosi orecchini a bouquet degli Anni Cinquanta, dai bijou dei figli dei fiori ispirati ai nativi americani, dai grandi cristalli degli Anni Ottanta e anche dalle creazioni più sperimentali dei grandi designer e artisti di fine Millennio.

Il vetro, caleidoscopico e multiforme, è da sempre apprezzato perché capace di assumere sembianze e colori della natura e anche di spingersi oltre, trasformandosi in un qualcosa di tendenzialmente nuovo, frutto dell’ingegno e della capacità creativa dell’essere umano.

Prima dell’avvento dei materiali plastici, il vetro era considerato il materiale per eccellenza nella creazione di gioielli, una sorta di simbolo dell’evoluzione sociale della donna: da angelo del focolare a flapper, da signorina della buona società a donna in carriera, da figlia dei fiori a eterea minimalista.

Il vetro artificiale è un materiale difficile da ottenere e da lavorare tanto che nella storia era considerato un segreto di pochi maestri e per tale motivo da essi gelosamente conservato.

Tra Ottocento e Novecento, a seguito del processo di industrializzazione, il vetro ha diversificato la sua identità: da una parte un prodotto di finissimo e altissimo artigianato oggetto di sperimentazione tecnica e artistica per gioielli di lusso e ricercati; dall’altra un articolo industriale per il grande pubblico usato in gioielli a basso costo.

«Agli inizi del XX secolo la perla di vetro diventa accessorio indispensabile nell’abbigliamento elegante e seducente della donna moderna – spiega Augusto Panini – e si riappropria di quel fascinoso ruolo avuto nel corso dei secoli, da Cleopatra a Elisabetta Gonzaga.»

«Dalla preistoria a oggi, il gioiello di vetro è stato capace di muoversi al passo con il linguaggio, l’ingegno e l’estetica della società riuscendo sempre a raccontarla e a mostrarne le caratteristiche – racconta Bianca Cappello – il vetro nel gioiello è ‘fragile e indistruttibile’ al tempo stesso, è un materiale che racconta l’altissimo livello raggiungibile con l’artigianato artistico e che, negli ultimi due secoli, è entrato da protagonista nei gioielli del Sistema Moda, così come nel Gioiello di Ricerca e in quello di Design.»

«La mostra – aggiunge il Sindaco Filippo Bongiovanni – si inserisce nel ricco percorso che i nostri Musei hanno dedicato al materiale vetro, parte viva della storia della nostra città, avendo ospitato nel secolo scorso importanti industrie vetrarie strettamente legate ad Altare (Savona). Il Museo del Bijou, con questa mostra, saprà ancora una volta catalizzare l’attenzione di appassionati e collezionisti, di visitatori e turisti che, con l’occasione di ammirare gli splendidi gioielli in vetro proposti in Sala Zaffanella, potranno ulteriormente approfondire la conoscenza della nostra città, del suo splendido fiume, delle sue ricchezze naturalistiche, artistiche e architettoniche.»

Vetro. Gioielli Italiani tra ‘800 e ‘900 prosegue fino al 9 ottobre ed è resa possibile grazie al concreto supporto del Comune di Casalmaggiore, del Gruppo Mauro Saviola The Eco-Ethical Company di Viadana e di Azotal S.p.a. di Casalmaggiore; gode inoltre del prestigioso patrocinio del Comitato Nazionale Italiano AIHV associazione internazionale studiosi del vetro.

 

Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900
A cura di Bianca Cappello e Augusto Panini
Dal 23 aprile al 9 ottobre 2022
Via Porzio 9, Casalmaggiore (CR), nel centro storico, a pochi passi dalla centrale Piazza Garibaldi.
Orari di apertura: dal martedì al sabato 10-12 / 15-18; domenica e festivi 15-19
Qui trovate il sito web del Museo

 

Catalogo

Bianca Cappello, Augusto Panini, Gioielli di Vetro dalla Preistoria al III Millennio, Antiga edizioni, 2021
300 pagine, testo in italiano con oltre 300 immagini a colori, formato 24×30 cm cartonato, prezzo Euro 39

 

I curatori della mostra

Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, è docente, coordinatrice e curatrice di conferenze e seminari sulla storia e la cultura del gioiello, attività che completa con pubblicazioni su questo argomento. È curatrice di mostre sul gioiello per musei ed enti pubblici nonché consulente curatoriale di collezioni museali e private. Vive a Milano ed è membro della Society of Jewellery Historians di Londra.

Augusto Panini, tra i massimi esperti e collezionisti di perle di vetro mediorientali e veneziane, è consulente del Museo del Vetro di Murano Fondazione Musei Civici di Venezia, curatore di mostre e conferenze su questo argomento per musei ed enti pubblici in Italia e all’estero nonché autore. Vive a Como e ha al suo attivo numerosi e importanti pubblicazioni sulla storia delle perle di vetro.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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