White Milano: al nastro di partenza il salone delle nuove opportunità

Come vola il tempo… Sembra ieri che vagavo sotto neve e pioggia durante la Fashion Week dello scorso febbraio e invece siamo qui, attanagliati dal primo caldo e con la testa piena di sogni di vacanza. Ma prima di pensare alle vacanze la strada è ancora lunga: per esempio c’è il White che avanza a grandi passi!

Il White Milano è considerato una delle maggiori vetrine internazionali della moda contemporanea, nonché un punto di riferimento per un’intera generazione di stilisti, designer e artisti che trovano un trampolino di partenza nel salone che si svolge in via Tortona. Dal 22 al 24 giugno, White parte riprendendo la formula già proposta con un’offerta dedicata all’uomo e alle anticipazioni delle collezioni donna per la primavera / estate 2014. Gli organizzatori annunciano un ricco programma di eventi dentro e fuori salone.

In una prospettiva di continuo rinnovamento, il salone milanese ha messo a segno una collaborazione con Wok Store, realtà nata nel 2007 e che si è imposta per la selezione d’avanguardia proposta nelle sue vetrine di viale Col di Lana a Milano. Simona Citarella e Federica Zambon, le proprietarie, sono le artefici di Wok Room, nuova sezione di White strutturata con l’intento di diventare un polo catalizzatore per i buyer internazionali attraverso una selezione di marchi di abbigliamento e accessori donna e uomo tra i più gettonati.

Tra le new entry al White c’è Tsumori Chisato: la stilista giapponese sarà presente per la prima volta a Milano con la preview primavera / estate 2014 della collezione ammiraglia che calcherà le passerelle parigine nel calendario delle sfilate di settembre.

Negli spazi di ProgettoCalabianaMilano si svolgeranno alcuni degli importanti eventi fuori salone, tra cui il White Triple Party che vedrà come protagonisti Fabio Quaranta con la sua sfilata uomo e Silvina Maestro che presenta attraverso un’installazione la sua nuova collezione primavera / estate 2014. A completare la tripletta ci sarà anche Wok Store che presenterà le novità firmate dal brand KTZ. Tra gli eventi più attesi si inserisce anche Massimo Alba che organizza un light-dinner nel giardino della quattrocentesca Casa degli Atellani (curiosità: qui abitò Leonardo da Vinci mentre lavorava alla realizzazione de l’Ultima Cena).

Tra tutti i progetti presentati in occasione del White, uno mi affascina in particolare, quello dell’architetto Jean Nouvel. Sono attratta dalle contaminazioni di genere e continuo a ripetere, anche in questo mio piccolo spazio, che la moda non deve restare chiusa in sé stessa. La stessa cosa accade anche all’architettura che sempre di più diventa una professione eclettica che mescola diversi campi creativi. Jean Nouvel è un archistar – come vengono ora chiamati gli architetti famosi – vincitore nel 2008 del Pritzker Architecture Prize, il più prestigioso premio internazionale dell’architettura: oggi firma la capsule collection Pure, linea monoprodotto di calzature prodotta da Ruco Line, azienda italiana leader nella produzione di sneaker di alta qualità. Monsieur Nouvel parte dal concetto del monolite e radicalizza la scarpa fino a ridurla alla sua pura essenza: l’intento è quello di creare qualcosa che avvolga il piede in una forma che sia la più pura e la più semplice possibile. La semplicità che ne deriva è solo apparente, tutta la reale complessità della calzatura si percepisce nel momento in cui viene indossata: il fondo, evidenziato da una doppia fascia, si rivela leggero e la purezza della forma conferisce alla scarpa una versatilità che la rende adatta ad interpretare qualsiasi momento della giornata. Oltre alla purezza, anche il colore svolge un ruolo importante in quanto enfatizza ancora di più la forte identità della sneaker proposta nelle varianti neutre bianco e nero e in accese tonalità fluo.

La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line
La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line

La tomaia è doppia con l’interno in lycra stretch e l’esterno in pelle di vitello liscio ingrassato. Anche la fodera è in vitello e la suola in gomma ha un’altezza di 5 centimetri.

La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line
La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line

La capsule collection sarà presentata in un espositore ideato dallo stesso Jean Nouvel: le scarpe, poste all’interno di sacchetti di plastica trasparente, sono appese in teche di plexiglas, trasparenti anch’esse, a sottolineare l’importanza di arrivare all’essenza ultima dell’oggetto.

La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line: la sneaker nel suo sacchetto
La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line: la sneaker nel suo sacchetto
La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line: la teca espositiva
La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line: la teca espositiva
La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line: la sneaker nel suo sacchetto
La capsule Pure di Jean Nouvel per Ruco Line: la sneaker nel suo sacchetto

Caratteristica particolare della collezione è l’idea di numerare ogni scarpa per renderla unica ed irripetibile, come si fa con gli oggetti di valore. “Perché la moda”, afferma il progettista francese, “dev’essere un mezzo d’espressione per rifiutare l’omologazione e riportare al centro l’individuo, con il suo essere unico e originale”: per quanto mi riguarda, le sue parole non potrebbe trovare terreno più fertile!

Per avere la lista completa degli spazi in cui la capsule Pure sarà in mostra, vi invito a visitare il sito Ruco Line o la pagina Facebook. E se volete vedere l’intervista rilasciata da Jean Nouvel circa il progetto Pure, andate qui.

Mi piace chiudere con una parte della dichiarazione di Francesca Cella, neo direttore generale di White Milano. “Affermare la forte identità di una moda global, nata sulla strada, che i giovani sentono e conoscono attraverso canali alternativi, come la musica e i social media, ben lontani dalle logiche del fashion system: è questa la strategia che White ha adottato dall’edizione di giugno 2013.”

Largo ai giovani, dunque. Largo a tutto quel mondo parallelo alle grandi griffe, un mondo ad alto potenziale penetrativo e di immagine che dobbiamo ascoltare. Oggi più che mai.

Per seguire il White: qui il sito e qui la pagina Facebook.

Manu

Si ringrazia Ruco Line per le foto

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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