Ridefinire il Gioiello indaga (e mette in mostra) nodo, intreccio e legame

L’avevo annunciato (qui) lo scorso novembre: mi riferisco al bando di concorso di Ridefinire il Gioiello, manifestazione che quest’anno giunge felicemente alla sua IX edizione. E avevo annunciato che, per la settima volta, ci sarebbe stato anche il premio A glittering woman.

E ora ci siamo: dal 23 marzo al 9 giugno 2024, Ridefinire il Gioiello torna al Museo del Bijou di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, con 43 gioielli contemporanei progettati da altrettanti artisti, donne e uomini, italiani e stranieri.

Il progetto, come dicevo, è arrivato alla sua IX edizione. Nato nel 2010 da un’idea della curatrice Sonia Patrizia Catena, è diventato un punto di riferimento nella sperimentazione materica del gioiello d’arte. E lo fa stimolando la progettazione e l’ideazione di gioielli contemporanei il cui valore aggiunto è dato dall’idea.

Per questa edizione, Ridefinire il Gioiello ha chiesto di progettare un gioiello che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo del Bijou di Casalmaggiore. I partecipanti sono stati invitati a ispirarsi ai monili più antichi conservati all’interno delle teche espositive, quelli a forma di nodo, con il fine di reinterpretarne la struttura e il significato attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la propria ricerca artistica.

Il museo è diventato così promotore di nuove narrazioni attraverso un meccanismo capace di mettere in connessione mondi, stili, epoche e creazioni differenti. E, in particolare, mette in dialogo il bijou del passato con il gioiello contemporaneo. Leggi tutto

Metti una serata spumeggiante ad Arezzo da Rossella C con Sere Ku

Sono appena rientrata da Arezzo, bella città che mi piace per le sue tante sfaccettature.

Arezzo è stata patria di artisti e poeti tra cui Francesco Petrarca e Giorgio Vasari. È famosa per gli affreschi di Piero della Francesca all’interno della cappella della Basilica di San Francesco e per il crocifisso di Cimabue all’interno della chiesa di San Domenico. È nota anche per la Giostra del Saracino, torneo equestre che si tiene ogni anno in giugno e in settembre.

Arezzo è conosciuta anche come città dell’oro. Avevo raccontato qui la visita fatta nel 2015 al museo d’impresa di UnoAErre, importante azienda orafa fondata nel lontano 1926 proprio nella città toscana.

Questa volta sono tornata ad Arezzo per un evento che ha unito Sere Ku, brand di bijou fondato da Serena Ciliberti, e il concept store Rossella C.

Di Sere Ku e di Serena ho parlato tante volte. Ne ho parlato in questo sito qui e qui. Ne ho parlato e ne parlo attraverso i miei canali social anche indossando i suoi pezzi. Ci conosciamo da febbraio 2013 e, in oltre dieci anni, ho visto la sua fantasia crescere esponenzialmente senza esaurirsi mai. Il suo motto è «differenziare per differenziarsi» e questa filosofia la porta a sperimentare senza sosta, dando vita a gioielli e accessori decisamente fuori dall’ordinario. Anzi stra-ordinari. Leggi tutto

Il nodo è protagonista di Ridefinire il Gioiello IX edizione 2023-2024

Sono molto felice di annunciare la pubblicazione del nuovo bando di concorso di Ridefinire il Gioiello, manifestazione che giunge felicemente alla sua IX edizione.

E sono altrettanto felice di annunciare che, ancora una volta (precisamente la settima!), ci sarà il premio A glittering woman. In cosa consiste il premio? In un articolo che dedicherò a un o una dei partecipanti che sceglierò tra i finalisti selezionati dalla giuria.

Ma procediamo con ordine.

Mi fa piacere ricordare che, dal 2010, Ridefinire il Gioiello è un progetto composito che ha come obiettivo la diffusione e la valorizzazione di una nuova estetica del gioiello contemporaneo. L’invito rivolto a designer e artisti è ricercare materiali innovativi e sperimentali, mettendo L’IDEA al centro di tutto il processo creativo.

Ogni edizione ha un tema differente. Ridefinire il Gioiello IX edizione chiede di pensare e progettare un gioiello che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo del Bijou di Casalmaggiore.

Il concorso desidera puntare il riflettore sulle potenzialità intrinseche del museo, vedendolo come un luogo che è sì memoria del passato, ma che non cristallizza in tale passato gli oggetti in esso conservati. Al contrario: anelli, collane, spille, bracciali, orecchini contribuiscono a formare uno spazio creativo e dinamico, capace di generare nuove tendenze e di essere fonte inesauribile d’ispirazione per il gioiello contemporaneo. Leggi tutto

Intervista a Elle alias Ellence: «il mio viaggio creativo è un fluire senza soluzione di continuità»

«Amo l’idea che le mie creazioni non rimangano confinate su una parete o una mensola,
per diventare invece parte di chi le sceglie e dei suoi infiniti viaggi nel mondo.
Il mio viaggio creativo è un fluire senza soluzione di continuità
costellato da inaspettate mete e meravigliosi incontri.»
Parola di Elle, poliedrica fondatrice del brand Ellence

Come ho già avuto modo di raccontare, ho l’onore di avere un piccolo ruolo in Ridefinire il Gioiello, mostra-concorso che dal 2010 si pone l’obiettivo di indagare, diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello contemporaneo.

Quello di Sonia Catena, fondatrice e curatrice del progetto, è un doppio invito, da una parte alla ricerca e all’impiego di materiali innovativi e sperimentali e, dall’altra, allo sviluppo di un processo creativo nel quale il valore aggiunto sia costituito dall’idea.

A ogni nuova edizione di Ridefinire il Gioiello corrisponde una tematica precisa: quella dell’ottava edizione è l’Irlanda nel quadro di una manifestazione che si chiama Stupor Mundi e che nel 2022 è stata dedicata proprio alla meravigliosa Isola di Smeraldo (se ne volete sapere di più, qui ne ho parlato in dettaglio).

Grazie a un’attenta selezione, sono stati scelti 31 gioielli inediti presentati da altrettanti artist*: si trovano in mostra al Museo del Bijou di Casalmaggiore fino al 21 gennaio 2023 (qui ho raccontato dell’inaugurazione dello scorso 22 ottobre).

Proprio com’era stato auspicato in fase di lancio del bando di concorso, ogni artista ha esplorato il tema del concorso declinandolo in soluzioni personali, originali e mai scontate, lontane dai cliché e dagli stereotipi: partendo dalle suggestioni che l’Irlanda può creare in ognuno di noi, i gioielli ne ripropongono le bellezze seguendo diversi filoni di ricerca e ispirazione, dalla natura all’architettura, dai colori ai suoni, dalla reinterpretazione dei miti al significato della parola ‘isola’. Leggi tutto

Ridefinire il Gioiello VIII edizione fino al 21/01/2023 a Casalmaggiore

Sabato 22 ottobre, al Museo del Bijou di Casalmaggiore, abbiamo inaugurato l’ottava edizione di Ridefinire il Gioiello, mostra-concorso che dal 2010 si pone lo splendido obiettivo di indagare, diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello contemporaneo.

Quello di Sonia Catena, fondatrice e curatrice del progetto, è un doppio invito, da una parte alla ricerca e all’impiego di materiali innovativi e sperimentali e, dall’altra, allo sviluppo di un processo creativo nel quale il valore aggiunto sia costituito dall’idea.

Tematica al centro di Ridefinire il Gioiello VIII edizione è l’Irlanda nel quadro della manifestazione Stupor Mundi dedicata proprio alla meravigliosa Isola di Smeraldo dal Comune di Casalmaggiore (se ne volete sapere di più, qui ne avevo parlato in dettaglio).

Grazie a un’attenta selezione, sono stati infine scelti 31 gioielli inediti presentati da altrettanti artist*: si trovano ora in mostra al Museo del Bijou di Casalmaggiore e lo saranno fino al 21 gennaio 2023.

Proprio come era stato auspicato in fase di lancio del bando di concorso, ogni artista ha esplorato il tema del concorso declinandolo in soluzioni personali, originali e mai scontate, lontane dai cliché e dagli stereotipi: rinnovo quindi i miei personali complimenti a tutt*. Leggi tutto

Vetro, Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900: la mostra imperdibile a Casalmaggiore

Il 2022 è l’Anno Internazionale del Vetro.

Lo ha stabilito l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una scelta importante per tutta la filiera del vetro che è un materiale antico ma che, allo stesso tempo, sa rispondere a tutte le sfide della contemporaneità.

La risoluzione A/RES/75/279 delle Nazioni Unite afferma proprio questo: «il 2022 sottolineerà il ruolo tecnologico, scientifico, economico, ambientale, storico e artistico del vetro nella nostra società, mettendo in luce le ricche possibilità di sviluppo delle tecnologie e il loro potenziale contributo per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile e delle società inclusive».

Ed è in quest’ottica che sono molto felice di dare spazio e voce alla mostra Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900 curata da Bianca Cappello e Augusto Panini e inaugurata al Museo del Bijou di Casalmaggiore in provincia di Cremona lo scorso 23 aprile.

Sono in mostra fino al prossimo 9 ottobre circa 300 gioielli, oggetti, disegni, foto e documenti, tutti pezzi rari, unici e inediti, provenienti da prestigiose collezioni private e dagli archivi del Museo stesso.

Vetro. Gioielli Italiani tra ‘800 e ‘900 è una mostra da non perdere per vari motivi. Leggi tutto

Ridefinire il Gioiello riparte e l’Irlanda è la protagonista dell’ottava edizione

Non è facile.

Non è facile far ripartire tutti quei progetti che sono stati bloccati da due anni di pandemia e non è facile parlare di bellezza e cultura in un momento come questo, in cui bellezza e cultura non sembrano certo essere la priorità, anzi, al contrario, rischiano di essere risucchiate definitivamente dall’ombra, dalla paura, da orrori che credevamo essere più legati (e relegati) al passato che non al presente e al futuro.

Eppure il paradosso è che proprio la bellezza e soprattutto la cultura rappresentano allo stesso tempo due tra le migliori risposte a ombre e paure per non sprofondare irrimediabilmente e definitivamente nell’orrore.

Proprio in questa ottica, cari amici lettori, condivido con voi la notizia di una ripartenza, ovvero la pubblicazione del nuovo bando di concorso di Ridefinire il Gioiello, manifestazione giunta alla sua VIII edizione.

Ridefinire il Gioiello ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali: dopo due anni di fermo a causa del COVID-19, l’Associazione Circuiti Dinamici indice un nuovo bando di concorso in collaborazione con il Museo del Bijou di Casalmaggiore.

L’ottava edizione di Ridefinire il Gioiello si inserisce infatti nell’ambito degli eventi della rassegna culturale Stupor mundi organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Casalmaggiore.

Il progetto Stupor mundi prevede che, ogni anno, tutte le istituzioni culturali della città (i due musei, la Biblioteca Civica Mortara, il Teatro Comunale) organizzino eventi espositivi, spettacoli teatrali, incontri sul cinema, la letteratura, le tradizioni per approfondire la conoscenza di un Paese e finora la rassegna ha parlato di Giappone, Argentina, Iran, Russia e Stati Uniti (anch’io ho parlato della mostra organizzata dal Museo del Bijou di Casalmaggiore in tale occasione qui). Leggi tutto

Il libro Diva di Alba Cappellieri, il Glamour Italiano nel Gioiello Moda

Rosso: non riesco a pensare a un colore più adatto (il colore della passione – e non solo) come sfondo per la copertina di Diva! Il Glamour Italiano nel Gioiello Moda, libro di Alba Cappellieri.

Aggiungo che a trionfare su quel rosso è l’immagine di Sophia Loren, la diva italiana per eccellenza, naturalmente con rossetto abbinato.

Don’t judge a book by its cover, dicono gli anglosassoni soprattutto in senso metaforico ma, in questo caso, fatelo pure. Il libro è bellissimo. Fin dalla copertina, appunto, che ben rappresenta e introduce i contenuti.

Di Alba Cappellieri ho scritto spesso: è Professore Ordinario di Design del Gioiello e dell’Accessorio Moda al Politecnico di Milano dove è direttore del Master Internazionale in Jewellery & Fashion Accessories Design; è direttore del Museo del Gioiello in Basilica Palladiana a Vicenza.

È membro del Comitato Scientifico dell’École Van Cleef & Arpels a Parigi, della fondazione Gijs Bakker ad Amsterdam, della Fondazione Cologni a Milano. Leggi tutto

Le gemme in Dante, l’omaggio che mancava va in mostra a Casalmaggiore

Ricevo e volentieri condivido – È stata inaugurata lo scorso venerdì 24 settembre Dolce color d’orïental zaffiro – Le gemme in Dante e nei bijoux americani, una mostra a cura di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto presso il Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR).

Quando a scuola si studia Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 e morto a Ravenna nel 1321, non siamo forse in grado di apprezzare fino in fondo la magnificenza di un poeta che tutto il mondo ha ammirato e ammira, colui che insieme a Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio compone le tre Corone Fiorentine ed è considerato un pilastro della lingua italiana; eppure, quasi chiunque ricorda a memoria, anche a distanza di tanti anni, almeno qualche terzina della sua opera più famosa, il poema la Divina Commedia.

Le celebrazioni che ricorrono quest’anno in occasione dei 700 anni dalla morte del poeta hanno toccato le più erudite e approfondite declinazioni possibili in un tributo più che doveroso: si aggiunge ora un tassello – prezioso, è proprio il caso di dirlo – grazie appunto al Museo del Bijou.

È così che le gemme citate in diversi passaggi della Divina Commedia prendono vita nei più iconici e originali bijou americani dagli Anni Quaranta ai Settanta, firmati da nomi prestigiosi quali Kenneth Jay Lane, Miriam Haskell, Pell, Trifari, Krementz: ne è nato un racconto inedito e un curioso incrocio tra i gioielli e i versi di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Leggi tutto

Rinascere, una mostra per ripartire alla Galleria Rossini di Milano

Era il 10 gennaio quando ho pubblicato il post precedente qui nel blog.
Ebbene sì, è passato un mese e mezzo e, nei miei tanti anni di blogging, è la prima volta che accade.
Mai avrei creduto a un’ipotesi simile se me l’avessero detto tempo fa perché il blog è il mio piccolo spazio sacro, la mia creatura, la finestra sul mondo più cara che ho e l’ultima alla quale rinuncerei.

Ma la (triste) verità è che da mesi faccio sempre più fatica a scrivere perché mi sento sospesa, un po’ svuotata e… inaridita.
Per creare (e scrivere è creazione), per riuscire a dare forma ai pensieri, è necessario che la vita possa scorrere liberamente.

E, in questo momento, non è così, le nostre vite non scorrono liberamente.
Siamo in attesa, siamo un po’ sospesi – appunto.
Per questo, a parte i pensieri che esprimo o provo a esprimere in Instagram, mi viene invece difficile creare nuovo materiale per il blog.

Sono stanca, stanca di questa nostra vita diventata tanto (troppo…) virtuale e digitale.
Io che ho sempre creduto nel digitale, che l’ho sempre amato in quanto convinta che sia un’immensa possibilità aggiuntiva, continuo a credere altrettanto fermamente che non possa però sostituire in toto la nostra vita reale.
Certo, in questo anno segnato dalla pandemia il digitale è stato il modo (l’unico) per continuare a fare cose senza fermarci, ma – francamente – inizio a essere stufa di eventi in Zoom, riunioni in Zoom, incontri in Zoom, didattica in Zoom…
Oggi più che mai ho sete di vita reale e ho desiderio di concretezza e di cose da vivere, toccare, annusare… Leggi tutto

Galleria Gorza, la casa del bello di Rimini è adesso anche online

In questo 2020 – che definire anno particolare è un eufemismo – sono tante le cose che sono mancate a ognuno di noi, tante e diverse.

A me, per esempio, sono mancati gli abbracci e il contatto fisico con le persone che amo. E poi i viaggi.
Sì, sono queste le cose che mi mancano di più, ovvero conoscenza e bellezza declinate tra esperienza umana ed esperienza del mondo.
Mi mancano la varietà, la ricchezza, le diversità e le sfaccettature delle persone e dei luoghi.

La pandemia ci ha spinto a rivedere i nostri rapporti sociali.
Niente più abbracci, pacche sulla spalla, baci, strette di mano.
Questi sono stati i mesi del distanziamento, delle mascherine, della chiusura dei luoghi di aggregazione.
Per la nostra sicurezza e per quella degli altri, abbiamo dovuto ridurre al minimo il numero delle persone incontrate, azzerando completamente il contatto fisico.
E a me tutto ciò manca – inutile fingere il contrario…

Viaggiare mi manca, follemente, che sia per diletto e piacere oppure per lavoro. O tutto insieme, perché no, come mi è capitato spesso. Leggi tutto

BE A SWEETHEART, il cuore nel gioiello moda è in mostra a Milano

Mostra ‘BE A SWEETHEART’ (photo courtesy HOMI)

Varie volte, in passato, ho parlato del salone HOMI e torno oggi a parlare molto volentieri di HOMI Fashion&Jewels, il nuovo format esclusivamente dedicato all’accessorio moda, gioiello e bijou in programma dal 15 al 18 febbraio a Fiera Milano: in particolare, desidero parlare di una delle iniziative connesse alla manifestazione, ovvero la mostra ‘BE A SWEETHEART – Il cuore nel gioiello moda’.

‘BE A SWEETHEART’ è appunto una mostra dedicata al cuore nel gioiello moda: il progetto nasce dall’incontro tra l’esperienza fieristica di HOMI Fashion&Jewels e l’autorevolezza e la conoscenza di POLI.design, la struttura sviluppata dal prestigioso Politecnico di Milano come centro di eccellenza nel campo del design.

Ospitata all’interno delle suggestive sale di Palazzo dei Giureconsulti a Milano, la mostra è aperta al pubblico con ingresso libero fino al 18 febbraio (orario 10-18.30) e presenta circa 150 creazioni che indagano il profondo simbolismo del cuore nel gioiello moda.

Cuori trafitti da frecce, sormontati da corone, uniti dall’edera o irti di spine: il cuore è il simbolo più rappresentato nella storia del gioiello ed è racconto di amore, amicizia, fedeltà, lealtà, senza perdere i suoi riferimenti al sacro.

I molteplici significati del cuore vengono esplorati in mostra dai gioielli realizzati da giovani designer, maison internazionali, stilisti, artigiani e artisti attraverso tre accezioni: il cuore come messaggio, come dono e come simbolo sacro.

La sezione ‘Messaggio’ considera il cuore come immagine sociale e di denuncia, scelto in gioielli pensati per combattere la violenza contro le donne, in quelli che riflettono l’essenza effimera del mondo contemporaneo come anche nelle creazioni che rimandano alle ferite d’amore.

La sezione ‘Dono’ racchiude amore ed emozione: indagato in ogni sua sfumatura amorosa e amorevole, il cuore si fa messaggero di buoni sentimenti da indossare, ricchi di significati e di rimandi che caratterizzano gioielli immaginifici e intensi.

L’accezione metafisica caratterizza invece la sezione ‘Simbolo Sacro’ nella quale il cuore gioiello ricorda il simbolismo religioso, indagandone le virtù propiziatorie – come negli ex voto – e il valore di amuleto: si tratta di un’interpretazione spesso portata alla ribalta dalla moda e che accessorio e gioiello hanno indagato con proposte affascinanti. Leggi tutto

Lisa C, il brand decisamente glittering di Anna Lisa Caruso

Dal sito Lisa C

Sapete qual è la soddisfazione più grande per chi, come me, si occupa di comunicazione in ambito moda?
Osservare il percorso di un brand nel quale si crede, nel quale si è vista la scintilla del talento, soprattutto se quel percorso porta a una diffusione e a un successo sempre maggiori: è ciò che è successo con Lisa C, il brand fondato da Anna Lisa Caruso.

Mi ero imbattuta nelle sue borse e nei suoi bijou per la prima volta nel 2014, innamorandomene e scrivendone più volte per uno dei magazine con i quali collaboravo in quel periodo; ora, a distanza di cinque anni, ho ritrovato Anna e le sue creazioni in occasione di un recente press day e il bello è che ho immediatamente riconosciuto il marchio perché, nonostante sia cresciuto in questi anni, Lisa C ha sempre avuto una caratteristica importante, ovvero la riconoscibilità.

Basta prendere in mano un suo pezzo per notare la cura con cui è realizzato e che diventa riconoscibile esattamente quanto una firma o un logo che vengano posizionati in bella mostra.

Classe 1969, Anna nasce in una famiglia partenopea che ha progettato e prodotto abbigliamento, borse e accessori fin dagli Anni Settanta.
Dopo aver studiato lingue sebbene in segreto desiderasse frequentare l’Accademia di Belle Arti, nel 1993 Anna inizia a lavorare occasionalmente nell’azienda di famiglia: emerge così il suo talento artistico che la porta a diventare il direttore creativo, dapprima come figura di riferimento nelle consulenze ai clienti e poi come designer di proprie collezioni.
La nascita di un marchio a suo nome è dunque un processo naturale e spontaneo che la porta, nel 2013, a fondare il marchio Lisa C, trasformandosi così definitivamente da giovane imprenditrice in designer.

Anna continua oggi a vivere e a lavorare a Napoli, luogo in cui avviene anche buona parte della produzione: innamorata da sempre di arte, letteratura e cinema, ama viaggiare e ama le grandi metropoli con il loro caos creativo fatto di luci e colori.
Simbolo di questo suo amore è soprattutto Los Angeles, la città che predilige e che spesso è fonte di ispirazione per le sue fantasiose creazioni.

Ah, a proposito di quel percorso di cui accennavo in principio…
Oltre a riconoscere subito tutti i suoi tratti distintivi, ho appreso con piacere che le sue collezioni sono ora vendute non solo in Italia ma in tutta Europa e anche in Asia, soprattutto in Giappone.
Vengono presentate nelle fiere internazionali più prestigiose e poi ospitate e commercializzate nei concept store più celebri.

Tutte le creazioni Lisa C sono fatte a mano e i componenti vengono saldati manualmente.
Le collezioni (con cristalli Swarovski, pietre in resina, ottone) si sviluppano spesso attorno a temi legati al mondo animale, vegetale e floreale, presenti fin dal principio e amati da Anna per la loro delicatezza intrinseca.
Le collezioni più recenti attingono anche alla sua amata e già citata Los Angeles nonché a quella macchina dei sogni che è Hollywood, con ulteriori spunti presi dal mondo del circo e dall’arte del burlesque.
Oltre a spille, orecchini, bracciali e collane, Lisa C presenta fasce, cerchietti e barrette per capelli nonché borse con righe, pois e fiori abbellite da pin con cristalli che rappresentano unicorni, elefanti, leopardi, creature marine, cigni, pappagalli, fenicotteri, rondini, palme, cactus, fiori, stelle e cuori…
Il risultato è che il bestiario di Anna – fantasioso, coloratissimo, esotico, a volte immaginario – crea una continua connessione e un efficace dialogo tra natura e dimensione cittadina. Leggi tutto

Milano Jewelry Week: il gioiello in oltre 80 eventi dal 24 al 27 ottobre 2019

Qui a Milano si moltiplicano sempre più le settimane dedicate a specifici settori o a specifici interessi e dopo moda, design e vino, giusto per citarne alcune, siamo ai blocchi di partenza per un evento che mi sta particolarmente a cuore: dal 24 al 27 ottobre 2019, si svolgerà la prima edizione di Milano Jewelry Week, nuova settimana del palinsesto meneghino interamente dedicata al mondo del gioiello.

Con un calendario coinvolgente e variegato che conterà circa 80 eventi presso atelier di alta gioielleria, laboratori di arte orafa, accademie e gallerie d’arte, scuole e showroom di design e boutique di moda, Milano Jewelry Week si pone l’obiettivo di fare avvicinare al gioiello tutti gli amanti del bello e del fatto a mano, non limitandosi quindi agli esperti del settore.

Naturalmente, come cultrice, collezionista, studiosa e divulgatrice del gioiello, io non posso che gioire di questa idea di apertura verso un pubblico il più possibile ampio: lo scorso 2 ottobre, ho partecipato con entusiasmo e curiosità alla conferenza stampa tenuta presso Palazzo Marino e mi fa piacere condividere le parole di Enzo Carbone (fondatore di Prodes Italia, la società che ha ideato e che gestirà tutta l’organizzazione della manifestazione) a proposito della specifica vocazione di Milano Jewelry Week.

«Sono veramente orgoglioso di vedere concretizzarsi un progetto così ambizioso che già da molti anni progettavamo di realizzare e che finalmente, nel 2019, vivrà la sua prima edizione. Il mio obiettivo principale è sempre stato quello di creare un happening per tutti gli esperti del settore e che, allo stesso tempo, facesse scoprire questo affascinante mondo anche a un pubblico più ampio. Il successo scaturito negli anni da Artistar Jewels (manifestazione creata e gestita sempre da Carbone e da Prodes e della quale io avevo parlato qui in occasione dell’edizione 2017) ci ha dato modo di intercettare l’esigenza di dare il giusto risalto al gioiello contemporaneo, in fortissima espansione negli ultimi anni, vedendo in Milano la città perfetta ad accogliere avanguardia e nuove tendenze continuando a valorizzare la tradizione.»

Avanguardia e nuove tendenze da una parte, tradizione e nomi storici dall’altra: saranno dunque queste le due anime di Milano Jewelry Week e decine di eventi (mostre collettive e personali, vernissage, esposizioni di gallerie e scuole internazionali, serate di premiazione, workshop, cocktail party e performance) offriranno punti di vista diversi sulla storia e sulla tecnica dell’arte orafa restituendo un’immagine poliedrica e accessibile del gioiello.

La Milano Jewelry Week è sostenuta dal Comune di Milano attraverso il Patrocinio dell’Assessorato Economia Urbana e Lavoro Unità Moda, Design e Creatività: il calendario degli eventi, in costante aggiornamento, è consultabile attraverso l’omonimo sito e sarà pubblicato anche su una guida cartacea dedicata le cui copie saranno distribuite a partire da questo mercoledì, 23 ottobre, in numerosi punti della città quali le stazioni della metropolitana di Lanza, Cadorna, Porta Venezia, Duomo e Porta Garibaldi.

Tra i numerosi eventi della Milano Jewelry Week, mi fa piacere fare alcune particolari segnalazioni.

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Pasticceria Angela Milano + Angelina Made in Milano = una nuova formula

Innamorata più che mai di Milano, la mia città, e sempre in cerca di idee nuove e di persone coraggiose in grado di concretizzarle, oggi vi racconto un nuovo progetto che mette insieme il mondo della pasticceria e del bijou: i protagonisti sono la Pasticceria Angela Milano e il brand Angelina Made in Milano.

La Pasticceria Angela Milano ha la propria sede storica in un edificio della vecchia Milano in via Ruggero di Lauria 15: fondata nel 1979 dalla famiglia Di Clemente, continua a riservare alla sua clientela una vasta gamma di prodotti di produzione rigorosamente propria, con ricette storiche personalizzate e rielaborate, ricercate ma allo stesso tempo rispettose della tradizione.

A gestire la pasticceria sono Angela e Luigi con il figlio Luca: i tre hanno deciso di aprire un secondo punto vendita in via Carlo Ravizza 6 con la formula di una piccola boutique – pasticceria in partnership con Angelina Made in Milano, il marchio creato dalla giornalista Cristiana Schieppati, creando un nuovo modo di vivere la dolcezza a 360°.

La pasticceria che fa bella mostra di sé in via Ravizza è prodotta nello storico laboratorio di via Ruggero di Lauria dove Luigi Di Clemente, il fondatore nonché pastry chef, crea specialità della tradizione italiana e non solo, invitando tutti i buongustai a colazione (con oltre 13 diversi tipi di brioche), pranzo e aperitivo.

Nel segno della continuità, il nuovo punto vendita è allestito affinché sia possibile gustare proposte dolci e salate, incluso il caffè Angelina, un café gourmand con assaggio di dolci tutti di produzione giornaliera (oltre che artigianale, naturalmente); all’interno dello spazio trova inoltre ospitalità il mondo di Angelina Made in Milano, bijou in argento 925 con pietre semi-preziose, orecchini con smalti colorati, bracciali dell’amicizia e anelli golosi proprio come dolci. Leggi tutto

La storia delle fibbie in un libro e in una mostra a cura di Bianca Cappello

Che cosa accade quando una grande professionista e un prestigioso museo uniscono le loro forze? Beh, non può che nascere un valido progetto espositivo, bello quanto interessante.

Non vi tengo con il fiato in sospeso e vi rivelo subito i due nomi: la grande professionista è Bianca Cappello, preparatissima storica del gioiello, mentre il prestigioso museo è Palazzo Morando, l’istituzione meneghina dedicata al racconto di tutto ciò che è Costume, Moda e Immagine.

Lunedì 8 luglio, sono stata all’anteprima stampa della nuova mostra ‘Fibbie! Moda, Arte e Gioiello’ curata da Bianca insieme a Luca Ghirardosi: a ospitare la mostra è appunto Palazzo Morando e lo farà fino al 15 settembre 2019 con un progetto promosso dall’Accademia di Belle Arti di Brera.

Considerata sin dall’antichità un gioiello funzionale in grado di completare ogni outfit e rappresentare un fondamentale indicatore di status symbol, la fibbia porta con sé una straordinaria e affascinante storia: è, insomma, un vero e proprio oggetto parlante e narrante.

Dopo aver pubblicato un libro su tale argomento insieme a Samuele Magri (storico dell’arte e della moda), Bianca è ora la curatrice insieme a Ghirardosi (docente di Brera) di un progetto che mette in mostra tante splendide fibbie da scarpa, da cintura e da cappello, in un percorso che dal Settecento porta alla contemporaneità e ne racconta la storia, l’evoluzione e le diverse valenze tra Moda, Arte, Design e Gioiello. Leggi tutto

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