Pensieri sparsi… se ci si sente spare ovvero come un pezzo di ricambio…
Quando qualcuno dice la parola spare, io penso subito al mio primo vero lavoro, ovvero l’impiego in una società di ingegneria che progettava macchinari e apparecchiature per il settore petrolchimico.
Ci occupavamo naturalmente anche delle parti di ricambio, spare parts o spares, appunto, che poi raggiungevano i nostri macchinari i quali erano talvolta posizionati su piattaforme petrolifere in mezzo al mare oppure altre volte installati al servizio di gasdotti che si snodavano in qualche deserto; ricordo altrettanto bene come quelle destinazioni remote mi facessero fantasticare anche grazie ai racconti dei nostri tecnici che spesso raggiungevano gli impianti per fare manutenzione.
Dunque, quando ho appreso che Spare è il titolo dell’autobiografia di Harry, sono stata molto colpita dalla scelta di un termine a me familiare ma in tutt’altro contesto. E che è stato tradotto in “il minore”.
Capita abbastanza spesso che, nel passaggio da inglese a italiano, si facciano scelte leggermente diverse, come per esempio avviene nei titoli di tanti film: in questo caso specifico, non so se e quanto il fatto di smorzare la crudezza concettuale del pensiero originale sia stata una scelta che condivido. Leggi tutto