Live Store, apre a Milano il format che unisce moda, creatività e cultura

Ha da poco aperto Live Store by Soldout District, nuovo spazio multiforme situato a Milano in Corso Buenos Aires 56.

Perché lo definisco multiforme? Perché è un negozio ma è stato concepito per essere anche un vero e proprio contenitore trasformista di proposte e tendenze. È un luogo vitale in cui moda, creatività e cultura trovano terreno fertile per dar vita a nuove espressioni artistiche.

All’interno del negozio è possibile trovare prodotti di numerosi brand moda a prezzi anche accessibili. E il mix di brand viene rinnovato ogni settimana.

Situato all’angolo tra Corso Buenos Aires e Via Ponchielli, il format Live Store nasce grazie all’esperienza di Corrado Alota, fondatore dei negozi Jdc, e Andrea Pezzali di 2Leaders, agenzia con oltre trent’anni di esperienza che ha aperto Sold Out District, store online e fisico con insegne ubicate a Como, Monza, Bergamo e Varese.

«Il retail sta vivendo un momento molto difficile – spiega Andrea Pezzali – e la corsa al prezzo è diventata dominante. Per questo abbiamo pensato di tornare a un concetto di negozio più legato all’intrattenimento, all’esperienza e alla scoperta, seguendo l’esempio di grandi visionari come Elio Fiorucci il cui store ha fatto storia ispirando generazioni di creativi e imprenditori». Leggi tutto

Juergen Teller e il bisogno di vivere in mostra alla Triennale di Milano

Ieri, presso quel luogo meraviglioso che è la Triennale di Milano, è stata inaugurata una mostra importante dedicata al fotografo tedesco Juergen Teller.

Aperta al pubblico da oggi, sabato 27 gennaio, la mostra si intitola Juergen Teller i need to live ed è curata da Thomas Weski, autorevole esperto in ambito fotografia e arti visive, in collaborazione con lo stesso Juergen Teller e con Dovile Drizyte, moglie nonché partner creativa del fotografo.

Dopo essere stata presentata al Grand Palais Éphémère di Parigi (dal 16 dicembre 2023 al 9 gennaio 2024), l’esposizione arriva ora a Milano. È la più ampia retrospettiva finora dedicata al lavoro di Teller e infatti attraversa il suo intero percorso dalla prima metà degli Anni Novanta fino a oggi.

Classe 1964, Juergen Teller è considerato uno dei nomi di riferimento nel panorama della fotografia internazionale. È molto apprezzato nell’ambito della fotografia commerciale come in quello dell’arte contemporanea. È noto in tutto il mondo per i suoi ritratti molto schietti di personaggi celebri, per gli editoriali di moda provocatori e per le originali campagne realizzate per vari stilisti.

La mostra, realizzata con il supporto di Saint Laurent by Anthony Vaccarello, presenta oltre 1000 opere e riunisce lavori personali, opere su commissione, immagini note, nuove serie fotografiche e video installazioni. La selezione delle opere è in parte differente rispetto a quella del Grand Palais Éphémère e si tratta quindi a tutti gli effetti di un progetto espositivo inedito, progettato per gli spazi di Triennale Milano. Leggi tutto

800 anni dal Natale di Greccio e le iniziative di Ambrosiana (e non solo)

La scorsa settimana, sono stata alla Pinacoteca Ambrosiana per la presentazione di due importanti iniziative dedicate al Natale.

Prima di tutto, occorre dire che quest’anno ricorre un anniversario significativo. Era il 1223, ben 800 anni fa, quando ci fu il primo Natale di Greccio, ovvero quando San Francesco d’Assisi ideò la rappresentazione del presepe vivente, una tradizione oggi diffusa tutto il mondo.

L’evento del Natale di Greccio ha lasciato una traccia indelebile nella devozione popolare e ha segnato la storia dell’arte. E così, nell’ambito di questa ricorrenza, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione Terra Santa presentano il progetto di museo diffuso intitolato 800 anni dal Natale di Greccio.

Si definisce museo diffuso perché si tratta di un progetto che coinvolge ben dieci istituzioni museali della Lombardia. Li menziono: Museo della Basilica di Gandino (Bergamo), Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia (Bergamo), Museo Diocesano di Brescia, Museo Diocesano di Cremona, Museo della Basilica di Sant’Eustorgio di Milano, Museo dei Cappuccini di Milano, Museo Popoli e Culture – P.I.M.E. di Milano, Museo Diocesano di Pavia, Museo della Collegiata di Castiglione Olona (Varese). Il decimo museo è, naturalmente, la Pinacoteca Ambrosiana. Leggi tutto

Nella Cripta del Tempo a Milano nella Chiesa di San Sepolcro

Ci sono tante storie e tante nozioni che ho appreso alla scuola elementare e che, tuttora, sono vividamente impresse nella mia memoria.

Questo è anche perché ho avuto la fortuna di avere una maestra appassionata. Gabriella Consolandi (non dimenticherò mai il suo nome) era capace di far letteralmente vivere ciò che ci insegnava. Ci coinvolgeva, ci affascinava, ci divertiva.

Tra le storie che ricordo particolarmente bene c’è quella della scrofa semilanuta, creatura leggendaria e uno dei simboli del capoluogo lombardo, Milano. Quante volte, da bambina, ho fantasticato sulla mitologica creatura. Avrei voluto avvistarla proprio come avvenne a Belloveso, il principe dei Celti citato da Tito Livio come fondatore della mia città.

Immaginate quindi il mio sorriso quando, finalmente, pochi giorni fa, mi sono trovata davanti la scrofa semilanuta. Sono impazzita? No, il prodigio è avvenuto grazie alla Pinacoteca Ambrosiana e a un nuovo progetto realizzato insieme a Kronoscope. Leggi tutto

Il secolo d’oro di Scavia è in mostra al Museo Bagatti Valsecchi

Mi fa piacere, cari amici, parlarvi della mostra intitolata Il secolo d’oro di Scavia, una bellezza che incanta.

Si tratta di un’incursione nel mondo dell’arte orafa ospitata dal Museo Bagatti Valsecchi. Si tiene da oggi, 8 novembre, fino a domenica 12, inserendosi perfettamente nel percorso permanente della Casa Museo meneghina.

La mostra sigla una partnership tra la Casa Museo e la nota maison di gioielli che – a cent’anni dall’apertura del primo negozio milanese – continua a incantare il mondo con creazioni senza tempo.

La storia di Scavia è un esempio di alto artigianato artistico milanese che ha visto alternarsi ben quattro generazioni di una famiglia dedita alla creazione di gioielli. E la loro vicenda ha grandi affinità con il Museo Bagatti Valsecchi, dimora voluta da due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe.

A partire dagli anni ottanta del XIX secolo, i fratelli si dedicarono alla ristrutturazione della casa di famiglia inserendo al suo interno dipinti e manufatti che avevano iniziato a collezionare. Un progetto incredibilmente attuale, il loro, anche per il desiderio di concentrare nella dimora tutto ciò che di avveniristico nel mondo dell’epoca potesse esserci – riscaldamento, acqua corrente e luce elettrica. Leggi tutto

Summer Top Stop 2023, l’estate al Museo Scienza e Tecnologia di Milano

Ricevo e volentieri condividoFino a domenica 10 settembre, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano propone Summer Top Stop, il programma di attività estive dedicate a bambini e adulti.

Non solo, in un’ottica di fruizione più agevole, vengono prolungati anche gli orari di visita fino alle 18 da martedì a venerdì e fino alle 19 sabato e festivi.

Da anni do il mio supporto entusiasta al Museo e alle sue numerose attività perché mi piace ciò che fanno e come lo fanno.

Il loro modo di fare cultura e diffondere conoscenza riesce ad avvicinare le persone perché è vivace, contemporaneo e non è per niente spocchioso né polveroso.

Mi fa dunque piacere dare notizia del ricco calendario estivo.

Ogni giorno, bambine e bambini dai 6 anni potranno intraprendere un viaggio dentro la scienza, sperimentando diverse attività nei laboratori interattivi dove si alterneranno le proposte degli i.lab Leonardo, Genetica e Biotecnologie, Alimentazione, Chimica, Matematica, Tinkering Zone e Future Inventors (ne ho parlato qui).

Nel laboratorio Base Marte, le ragazze e i ragazzi dagli 11 anni potranno vestire i panni dei membri di un equipaggio in missione su Marte.

Per i più piccoli, dai 3 ai 6 anni, saranno proposte attività interattive negli i.lab Bolle di Sapone e Area dei Piccoli.

Adulti e ragazzi dai 14 anni potranno immergersi in un’esperienza interattiva condivisa in realtà virtuale. Leggi tutto

La mia client interview per Bivio Milano che compie 10 anni

Il fatto che io ami e sostenga la moda circolare non è un mistero: ne parlo in questo sito, in vari articoli per altre testate, attraverso i social.

La moda circolare si innesta naturalmente nel concetto di economia circolare: è un cerchio nel quale i materiali continuano a girare senza mai perdere la loro utilità, attraverso riciclo (recycle) oppure rigenerazione (upcycle), ovvero quel tipo di riciclo che permette al nuovo prodotto di valere perfino di più rispetto a prima.

Nell’idea di circolarità, possiamo far rientrare vintage e second hand, due formule che amo particolarmente e che permettono che gli oggetti restino in circolo nella loro completezza.

Dopo decenni di sfrenato consumismo e in un momento storico in cui gira meno denaro rispetto al passato (per esempio rispetto ai goderecci Anni Ottanta), penso che allungare il ciclo di vita di oggetti e capi sia un’ottima idea, a beneficio delle nostre tasche, appunto, e a beneficio dell’ambiente.

Lego dunque l’amore verso vintage e second hand anche a motivazioni etiche tra le quali la sostenibilità, ambientale e sociale poiché la conseguenza di ogni forma di circolarità in ambito abbigliamento è infatti una moda più sostenibile, più etica e più responsabile. E, visto che lavoro proprio in tale ambito, sono particolarmente conscia di quanto sia necessario produrre meglio e meno, per rispetto verso le persone e verso il nostro pianeta.

Ho scritto “anche” parlando di motivazioni in quanto, in aggiunta al lato etico e responsabile, apprezzo il fatto che capi e oggetti godano di una seconda vita perché mi piace la Storia, quella con la S maiuscola, e mi piacciono le storie, quelle piccole e quotidiane di ogni giorno; sono dunque affascinata da tutto ciò che è appunto testimone di Storia, storie e significati e auspico che non vada perso. Leggi tutto

Oltrepassare, nuova esposizione permanente del Museo Scienza di Milano

Adoro viaggiare e, quando mi sposto in auto, la passione per i viaggi incontra un’altra cosa che mi affascina molto, ovvero le grandi opere di ingegneria.

Un esempio? Ogni volta che vado in Francia attraversando il traforo stradale del Fréjus, non posso fare a meno di pensare a quanto questa opera abbia facilitato gli spostamenti da un lato all’altro delle Alpi e a come non esistesse fino a tempi recenti, ovvero fino al 1980, circa quarant’anni fa (per non confondere i due ambiti, ferroviario e stradale, specifico che quello ferroviario risale invece al 1871).

E infatti, quando parlo di storia del costume con i miei studenti, rammento loro come il concetto di viaggio per piacere sia relativamente recente: il primo motivo per cui l’uomo si è spostato è la sopravvivenza fisica ed economica (per cercare cibo o condizioni migliori) e solo dopo abbiamo iniziato a farlo per formazione, svago e divertimento.

Pensate ai Grand Tour, i viaggi intrapresi dai giovani facoltosi appartenenti all’aristocrazia europea a partire dal XVIII secolo e destinati a perfezionare il loro sapere: sia il termine turismo sia i viaggi che compiamo oggi hanno avuto impulso proprio a partire dal fenomeno del Grand Tour.

Dapprima con i cavalli, poi con carrozze, treni e infine automobili: se pensiamo alla nostra Italia e ai Paesi con cui confiniamo, possiamo affermare che tutti i mezzi di terra hanno dovuto affrontare le montagne e, nell’evoluzione dei trasporti, catene montuose quali le Alpi (che ho menzionato io stessa) e gli Appennini hanno rappresentato qualcosa da oltrepassare, un limite fisico e geografico tra i più sfidanti e rilevanti. Leggi tutto

Biblioteca Ambrosiana e Fabbrica del Duomo unite dal biglietto combinato

Lo confesso subito: era da tanto tempo che non andavo alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, uno dei gioielli di Milano.
Troppo tempo.

L’occasione perfetta per tornarci è arrivata qualche settimana fa, grazie al graditissimo invito a un evento che mi sono premurata di non perdere, ovvero la conferenza stampa organizzata per presentare il nuovo accordo di collaborazione tra l’Ambrosiana e la Veneranda Fabbrica del Duomo.

Scopo dell’accordo è la valorizzazione del patrimonio artistico di entrambe le istituzioni attraverso un biglietto combinato, dei tour guidati e la possibilità di visite fuori orario.

È senza dubbio una collaborazione che segna l’inizio di un comune percorso che guarda lontano, con strategie e obiettivi comuni; una collaborazione che, proprio nel segno dell’ambrosianità, si rivolge a tutti, ai cittadini milanesi ma anche ai milioni di visitatori che ogni anno giungono a Milano.

L’intento nobile e lodevole è quello di unire storia e capacità dei due singoli istituti per fare sinergia nel segno della promozione culturale e turistica della città, come ha ben sottolineato Monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo. Leggi tutto

Nel segno di Brunetta, a Milano la mostra dedicata alla grande illustratrice

Circa un mese fa, avevo annunciato (qui) il lancio di Ci vediamo in Bottega, sette appuntamenti aperti al pubblico a ingresso gratuito a cura di Elisabetta Invernici e Alberto Oliva nell’ambito del loro progetto Galleria&Friends.

Tali appuntamenti sono stati pensati attorno ad altrettante donne protagoniste dell’emancipazione femminile nel secolo scorso, modelli validi ancora oggi e le cui storie si intrecciano con quelle delle botteghe storiche milanesi, anch’esse esempi virtuosi di resistenza e valore civico.

Uno dei sette incontri è stato dedicato a Bruna Moretti Mateldi, nota come Brunetta, disegnatrice, illustratrice, pittrice, caricaturista e giornalista di moda scomparsa nel 1989 a 85 anni.

Facendo seguito all’incontro, Alberto Bolzani, titolare dell’omonima Galleria in via Morone 2 a Milano, accoglie la mostra Nel segno di Brunetta, una antologica dedicata a questa artista eclettica.

L’ultima mostra personale dei lavori di Brunetta fu ospitata nel 1988 nella vecchia sede di Galleria Bolzani che propone ora opere inedite per ricordare l’artista nota anche (ma non solo) nell’ambiente internazionale della moda dagli Anni Trenta fino agli Ottanta, per ben cinquant’anni. Leggi tutto

Osoppo Theatre Valentina Cortese, il primo al mondo dedicato all’attrice

Venerdì 14 ottobre ho partecipato alla conferenza stampa con la quale è stata annunciata la nascita di Osoppo Theatre Valentina Cortese, il primo teatro al mondo a portare il nome della grande attrice italiana scomparsa nel 2019 a 96 anni.

Il Teatro si trova a Milano nell’omonima via Osoppo al civico 2, all’angolo con piazzale Brescia: immaginate un palcoscenico di 70 mq con una platea di 299 posti, tende e poltrone in velluto blu, un atrio dove sostare, un guardaroba e un piccolo bar adiacenti al Centro Culturale. Non mancano ingresso e posti per persone con disabilità – com’è giusto che sia.

È questo lo scenario di Osoppo Theatre Valentina Cortese, destinato a ospitare un ricco calendario di spettacoli, serate teatrali e cinematografiche, mostre, eventi, dibattiti così come piace ad Antonio Zanoletti, il direttore artistico.

Insieme a Elisabetta Invernici, giornalista e storica del costume, Zanoletti condivide da dieci anni il progetto dedicato alla diva non solo nostra, ovvero italiana, ma internazionale (qui avevo già parlato di un’altra loro iniziativa).

«Sfida di Osoppo Theatre Valentina Cortese – spiega Zanoletti –  è la creazione di un “ponte fra culture”: per questo anche la volontà di chiamarsi THEATRE e non TEATRO, non certo per bizzarria esterofila.» Leggi tutto

Approvata a Milano la mozione per l’istituzione dell’Albo dei caregiver

Sono molto orgogliosa di Milano, la città in cui sono nata, vivo e lavoro.
Milano e io ci assomigliamo: siamo imperfette, certo, ma non ci manca la voglia di fare, di evolverci, di migliorare.
Non ci manca la voglia di trovare strade nuove, di provare a immaginare soluzioni.

Ecco perché sono felice di dare voce alla mozione per l’istituzione dell’Albo dei caregiver approvata dal consiglio comunale di Milano nella seduta del 17 ottobre 2022.

Caregiver: si definiscono così quelle figure che si prendono cura di una persona che non è autosufficiente per cause diverse, supportando questa persona nelle attività di vita quotidiana; in particolare, il caregiver familiare è una persona legata da motivi affettivi e/o di parentela alla persona non autosufficiente.

Prendersi cura della propria famiglia è qualcosa che fa profondamente parte della struttura sociale e culturale del nostro Paese; trovo giusto che, in un momento di forti cambiamenti (sociali, culturali, economici), si dia un riconoscimento ufficiale a questo ruolo e compito fondamentale affinché non vada perso e non venga a mancare la funzione di cura, supporto, assistenza, trovando una dimensione che permetta l’adeguamento ai cambiamenti.

Credo dunque che la mozione approvata sia un primo passo importante e necessario nella direzione di un riconoscimento che è un giusto atto di civiltà: per chi voglia saperne di più, ricevo e volentieri condivido qui sotto il comunicato con maggiori dettagli.

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Ci vediamo in Bottega con sette grandi donne milanesi

Ricevo e volentieri condivido – Con grande entusiasmo contribuisco a dare voce a Ci vediamo in Bottega!, il nuovo programma autunnale di Galleria&Friends con le Botteghe Storiche del centro di Milano, in collaborazione con il Municipio 1.

Galleria&Friends Milano è il progetto che, da ottobre 2019, si è posto lo scopo di creare una rete tra alcune decine di Botteghe Antiche della città attraverso una serie di eventi culturali (qui ho parlato di alcune loro iniziative).

Prende ora avvio il nuovo programma che consiste in una serie di incontri spettacolari e appuntamenti ‘impossibili’ (ancora una volta a cura di Elisabetta Invernici e Alberto Oliva, i due fondatori del progetto) con sette grandi donne milanesi del Novecento: Antonia Pozzi, Krizia, Alfonsina Morini Strada, Valentina Cortese, Carla Fracci, Brunetta Mateldi e Maria Callas.

Sette donne per sette appuntamenti, dal 5 ottobre al 6 novembre 2022, aperti al pubblico a ingresso gratuito.

Sono preziose occasioni di incontro e conoscenza e lascio dunque volentieri la parola a Elisabetta e Alberto per tutti i dettagli di Ci vediamo in Bottega!

Manu

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Palazzo Morando a Milano ospita la mostra Settecento! tra storia e moda

Meglio tardi che mai – recita un noto detto.

E allora sono ancora in tempo per condividere con voi, amici cari, il racconto di un’esperienza vissuta lo scorso 30 dicembre (ho confessato di essere in ritardo!): si tratta della visita alla mostra Settecento! ospitata da Palazzo Morando Costume Moda Immagine fino al 29 maggio.

Tre abiti femminili del Settecento, conservati pressoché intatti, sono i protagonisti dell’esposizione: i capi vengono presentati al pubblico per la prima volta in una mostra che illustra, da un lato, diversi aspetti dell’abbigliamento del XVIII secolo e, dall’altro, l’influenza del Settecento sull’abbigliamento contemporaneo – ed è questo l’aspetto che trovo particolarmente interessante.

Il percorso narrativo parte da questi tre abiti e li mette in dialogo con capi, tessuti e accessori dello stesso periodo. Leggi tutto

Dance Well – Ricerca e Movimento per il Parkinson alla Triennale Milano

Lo confesso subito: per me non è affatto facile scrivere queste righe che raccontano un’iniziativa a proposito del Parkinson.

Come tutti sanno, il Parkinson è una malattia neurodegenerativa a evoluzione progressiva che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio.

Il nome è legato a James Parkinson, medico, paleontologo e geologo britannico vissuto tra il 1755 e il 1824 e che nel 1817 pubblicò un lavoro sullo studio di sei casi di quella che lui descrisse come “paralisi agitante”.

Diverse importanti organizzazioni promuovono la ricerca nonché il miglioramento della qualità della vita delle persone affette dal Parkinson; alcuni pazienti celebri (tra i quali l’attore Michael J. Fox, il pugile Muhammad Ali, papa Giovanni Paolo II, il cantautore Bruno Lauzi, il giornalista Vincenzo Mollica, gli stilisti Sonia Rykiel e André Courrèges dei quali ho scritto rispettivamente qui e qui) hanno contribuito a far crescere la consapevolezza della malattia.

Perché per me non è facile parlarne?
Perché il Parkinson tocca da vicino la mia famiglia attraverso una persona che amo immensamente.
Perdonatemi ma non voglio e non posso aggiungere una sola parola a tal proposito in quanto prevale il bisogno di tutelare e proteggere la privacy della persona in questione.

Ma ciò che conta è che oggi desidero dare voce a una iniziativa di Triennale Milano che si chiama Dance Well – Ricerca e Movimento per il Parkinson ed è nata per promuovere la pratica della danza contemporanea in spazi museali e contesti artistici, rivolgendosi principalmente – ma non esclusivamente – a persone che convivono con il Parkinson.

Vi prego, cari amici di credermi: desidero parlare di Dance Well non solo perché il Parkinson tocca da vicino chi amo, ma anche perché credo fermamente che conoscenza e consapevolezza siano importanti, così come lo è tutto ciò che ci aiuta a prenderci cura di noi stessi.

Trovate allora tutti i dettagli qui sotto e io vi auguro buona lettura.

Manu Leggi tutto

Il libro Diva di Alba Cappellieri, il Glamour Italiano nel Gioiello Moda

Rosso: non riesco a pensare a un colore più adatto (il colore della passione – e non solo) come sfondo per la copertina di Diva! Il Glamour Italiano nel Gioiello Moda, libro di Alba Cappellieri.

Aggiungo che a trionfare su quel rosso è l’immagine di Sophia Loren, la diva italiana per eccellenza, naturalmente con rossetto abbinato.

Don’t judge a book by its cover, dicono gli anglosassoni soprattutto in senso metaforico ma, in questo caso, fatelo pure. Il libro è bellissimo. Fin dalla copertina, appunto, che ben rappresenta e introduce i contenuti.

Di Alba Cappellieri ho scritto spesso: è Professore Ordinario di Design del Gioiello e dell’Accessorio Moda al Politecnico di Milano dove è direttore del Master Internazionale in Jewellery & Fashion Accessories Design; è direttore del Museo del Gioiello in Basilica Palladiana a Vicenza.

È membro del Comitato Scientifico dell’École Van Cleef & Arpels a Parigi, della fondazione Gijs Bakker ad Amsterdam, della Fondazione Cologni a Milano. Leggi tutto

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