Live Store, apre a Milano il format che unisce moda, creatività e cultura

Ha da poco aperto Live Store by Soldout District, nuovo spazio multiforme situato a Milano in Corso Buenos Aires 56.

Perché lo definisco multiforme? Perché è un negozio ma è stato concepito per essere anche un vero e proprio contenitore trasformista di proposte e tendenze. È un luogo vitale in cui moda, creatività e cultura trovano terreno fertile per dar vita a nuove espressioni artistiche.

All’interno del negozio è possibile trovare prodotti di numerosi brand moda a prezzi anche accessibili. E il mix di brand viene rinnovato ogni settimana.

Situato all’angolo tra Corso Buenos Aires e Via Ponchielli, il format Live Store nasce grazie all’esperienza di Corrado Alota, fondatore dei negozi Jdc, e Andrea Pezzali di 2Leaders, agenzia con oltre trent’anni di esperienza che ha aperto Sold Out District, store online e fisico con insegne ubicate a Como, Monza, Bergamo e Varese.

«Il retail sta vivendo un momento molto difficile – spiega Andrea Pezzali – e la corsa al prezzo è diventata dominante. Per questo abbiamo pensato di tornare a un concetto di negozio più legato all’intrattenimento, all’esperienza e alla scoperta, seguendo l’esempio di grandi visionari come Elio Fiorucci il cui store ha fatto storia ispirando generazioni di creativi e imprenditori».

Durante Milano Moda Donna, Lorenzo Seghezzi è stato uno dei protagonisti dell’apertura di Live Store.

Seghezzi è un fashion designer emergente con una particolare inclinazione per il mondo della corsetteria e della modellistica di capi su misura. Si è formato alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano dove ora è anche professore di corsetteria. Si è mobilitato da sempre per parlare attivamente di temi di inclusione, soprattutto per la comunità arcobaleno.

Attento anche alla sostenibilità, i capi delle sue collezioni sono realizzati con materiali di seconda mano o provenienti da deadstock. Questo termine significa letteralmente scorte morte e indica rimanenze e merce che rimane invenduta stagione dopo stagione e il cui smaltimento risulta problematico. Seghezzi dà loro nuova vita riducendo gli sprechi e valorizzando il concetto di upcycling, ovvero quel processo di trasformazione che fa sì che materiali di scarto diventino nuovi prodotti di maggior valore artistico e ambientale.

Live Store by Soldout District: sopra il corner dedicato a Lorenzo Seghezzi e, sotto, quello dedicato a Yezael by Angelo Cruciani (photo courtesy press office)
Live Store by Soldout District: sopra il corner dedicato a Lorenzo Seghezzi e, sotto, quello dedicato a Yezael by Angelo Cruciani (photo courtesy press office)

Per Live Store, Seghezzi ha presentato una serie di look couture realizzati per BigMama, pseudonimo di Marianna Mammone, rapper e cantautrice classe 2000 che ha decisamente conquistato il pubblico del 74° Festival di Sanremo. I look sono stati accompagnati da una performance di drag queen e musica live de La Sempiona.

Sempre durante la fashion week milanese, Live Store ha ospitato anche l’happening Angels in Town di Yezael by Angelo Cruciani.

Di Cruciani ho già parlato più volte, raccontando come la sua visione moda si leghi alla musica e a un concetto performativo ricco di messaggi socio-culturali. Angelo ha curato la performance della band LA SAD con Donatella Rettore per la notte dei duetti sempre a Sanremo; per lo store memeghino, ha creato un’installazione ispirata a Il cielo sopra Berlino, naturalmente a ritmo di musica grazie allo speciale dj set di Plastik Doll.

Immerso in un allestimento dal mood industriale e dagli accenti pop, Live Store offre dunque un’esperienza di shopping in cui convivono diverse realtà. Funziona come una piattaforma per brand e designer che vogliono presentare dei progetti speciali in un contenitore dinamico. E anche per altri talenti e personalità emergenti quali artisti, performer e musicisti.

Le parole di Andrea Pezzali mi fanno pensare a quando, nel 1983, Elio Fiorucci affidò a Keith Haring la decorazione del mitico negozio Fiorucci in San Babila.

Ero troppo piccola, allora, per averlo vissuto di persona, ma so che fu un evento memorabile. Sono quindi felice che quelle atmosfere possano rivivere attraverso formule contemporanee che tornano a riproporre la commistione tra moda e arte.

E sono curiosa di scoprire i prossimi brand che verranno ospitati da Live Store.

Emanuela Pirré

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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