Tanti auguri al mio papà che mi ha insegnato a vivere dandomi l’esempio

Posso sembrare chiacchierona (logorroica?) e lo sono, lo ammetto. Eppure sono molto riservata su tutto ciò che riguarda la parte strettamente personale della mia vita. E divento quasi criptica circa la mia famiglia della quale sono gelosissima.

In tanti anni di esistenza di questo magazine (siamo a undici), ho scritto un solo articolo su mia mamma, tanti anni fa. Era il 2013. Non ho invece mai scritto di mio papà. E oggi ho voglia di farlo, esattamente per lo stesso motivo per cui lo feci per mamma, ovvero in occasione di un suo compleanno. Il 28 aprile è il compleanno di papà e quest’anno lo voglio festeggiare così.

Mio papà è un uomo schivo, riservato e di poche parole. È una persona solida e concreta, è molto attaccato a noi, la sua famiglia, ed è sempre stato un grandissimo lavoratore. Per tutta la sua carriera professionale non si è mai risparmiato e, allo stesso tempo, ha ritagliato il tempo per moglie e figlie dedicandoci ogni suo momento libero. Non posso certo dire che sia stato un padre assente, anzi, esattamente il contrario. Leggi tutto

Parma 360 è il festival che offre 5 ottimi motivi per essere a Parma ora

HOMO DEUS. Sono le parole chiave dell’ottava edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, la manifestazione a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo che si tiene a Parma dal 6 aprile al 19 maggio 2024.

Sono stata all’anteprima stampa e, carica di entusiasmo, vorrei condividere il racconto di un’esperienza che – secondo me – è assolutamente da vivere.

Parto proprio dalle parole chiave. Perché vorrei spiegare da dove arrivano visto che simboleggiano anche il tema del festival.

In un’epoca in cui grande prosperità e recenti instabilità si alternano continuamente, l’umanità di oggi e del futuro deve e dovrà affrontare problematiche legate al cambiamento climatico, al mutamento dell’habitat, alla gestione delle risorse. Yuval Noah Harari è uno storico, filosofo e divulgatore (classe 1976) che ha preannunciato alcune delle sfide che daranno forma all’umanità nel XXI secolo, dalla robotica alla biotecnologia, dall’ingegneria genetica all’Intelligenza Artificiale. Harari è l’autore di un saggio intitolato HOMO DEUS Breve storia del futuro e l’edizione 2024 di PARMA 360 parte da queste parole e da questa idea.

Attraverso le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, il festival indaga tematiche legate al superamento della dimensione antropocentrica dell’uomo in favore di una visione tecno-umanistica (o trans-umanista) e datocentrica. Insomma: l’Homo Sapiens ha oramai esaurito il suo percorso storico e, sostituito dall’Homo Deus, dovrà mettere queste nuove tecnologie al servizio del progresso scientifico per la propria sopravvivenza biologica e spirituale. Leggi tutto

Ridefinire il Gioiello indaga (e mette in mostra) nodo, intreccio e legame

L’avevo annunciato (qui) lo scorso novembre: mi riferisco al bando di concorso di Ridefinire il Gioiello, manifestazione che quest’anno giunge felicemente alla sua IX edizione. E avevo annunciato che, per la settima volta, ci sarebbe stato anche il premio A glittering woman.

E ora ci siamo: dal 23 marzo al 9 giugno 2024, Ridefinire il Gioiello torna al Museo del Bijou di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, con 43 gioielli contemporanei progettati da altrettanti artisti, donne e uomini, italiani e stranieri.

Il progetto, come dicevo, è arrivato alla sua IX edizione. Nato nel 2010 da un’idea della curatrice Sonia Patrizia Catena, è diventato un punto di riferimento nella sperimentazione materica del gioiello d’arte. E lo fa stimolando la progettazione e l’ideazione di gioielli contemporanei il cui valore aggiunto è dato dall’idea.

Per questa edizione, Ridefinire il Gioiello ha chiesto di progettare un gioiello che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo del Bijou di Casalmaggiore. I partecipanti sono stati invitati a ispirarsi ai monili più antichi conservati all’interno delle teche espositive, quelli a forma di nodo, con il fine di reinterpretarne la struttura e il significato attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la propria ricerca artistica.

Il museo è diventato così promotore di nuove narrazioni attraverso un meccanismo capace di mettere in connessione mondi, stili, epoche e creazioni differenti. E, in particolare, mette in dialogo il bijou del passato con il gioiello contemporaneo. Leggi tutto

Francesca Liberatore FW 2024-25, viaggio tra opera d’arte totale e punk

Era il lontano settembre 2011 quando mi venne data la possibilità di assistere per la prima volta a una sfilata di Francesca Liberatore.

All’epoca, ovvero quasi 13 anni fa, Francesca era davvero giovanissima. Eppure, dopo la laurea in una delle università di moda più prestigiose, la Central Saint Martins di Londra, aveva già avuto diverse esperienze negli uffici stile di alcune maison altrettanto prestigiose. Cito Viktor & Rolf ad Amsterdam e Jean Paul Gaultier a Parigi. E aveva anche già vinto il concorso Next Generation (promosso dalla Camera Nazionale della Moda Italiana) grazie alla sua prima collezione individuale.

Quel giorno di settembre 2011, Francesca mi colpì e mi conquistò immediatamente con la sua visione della moda. Lo stesso accadde quando ebbi l’opportunità di vedere nuovamente dal vivo un’altra sua collezione, in febbraio 2014.

Da allora, purtroppo, ammetto di averla persa di vista. Un po’ perché, grazie al concorso mondiale DHL Exported vinto in settembre 2014, Francesca ha sfilato per sette stagioni a New York. E un po’ perché, da quando è tornata sulle passerelle milanesi, altri impegni lavorativi non mi hanno consentito di poter essere presente alle sue sfilate. Leggi tutto

Un occhio alla collezione Mario Valentino FW 2024 – 25

Non è la prima volta che parlo di Mario Valentino.

Ne ho parlato con particolare piacere nel 2018, l’anno in cui è uscito il bellissimo libro intitolato Mario Valentino – Una storia tra moda, design e arte.

Il volume di Ornella Cirillo, edito da Skira, ricostruisce la lunga e intensa avventura dello stilista Mario Valentino (1927 – 1991), protagonista indiscusso della moda italiana del Novecento e in particolare del periodo che va dagli Anni Cinquanta agli Ottanta. La ricostruzione passa attraverso la lettura del prezioso patrimonio documentario raccolto nell’archivio dell’azienda avviata agli inizi del XX secolo dal padre di Mario, Vincenzo, nel cuore di Napoli.

Oggi, la Mario Valentino prosegue il suo cammino. E, in occasione della Milano Fashion Week da poco terminata, l’azienda ha presentato le sue proposte per la prossima stagione fredda.

La collezione Mario Valentino FW 2024-25 nasce da un’armoniosa fusione tra estetica minimalista e stile glam, con l’intento di esaltare la femminilità e trasmettere un senso di grinta e audacia.

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Juergen Teller e il bisogno di vivere in mostra alla Triennale di Milano

Ieri, presso quel luogo meraviglioso che è la Triennale di Milano, è stata inaugurata una mostra importante dedicata al fotografo tedesco Juergen Teller.

Aperta al pubblico da oggi, sabato 27 gennaio, la mostra si intitola Juergen Teller i need to live ed è curata da Thomas Weski, autorevole esperto in ambito fotografia e arti visive, in collaborazione con lo stesso Juergen Teller e con Dovile Drizyte, moglie nonché partner creativa del fotografo.

Dopo essere stata presentata al Grand Palais Éphémère di Parigi (dal 16 dicembre 2023 al 9 gennaio 2024), l’esposizione arriva ora a Milano. È la più ampia retrospettiva finora dedicata al lavoro di Teller e infatti attraversa il suo intero percorso dalla prima metà degli Anni Novanta fino a oggi.

Classe 1964, Juergen Teller è considerato uno dei nomi di riferimento nel panorama della fotografia internazionale. È molto apprezzato nell’ambito della fotografia commerciale come in quello dell’arte contemporanea. È noto in tutto il mondo per i suoi ritratti molto schietti di personaggi celebri, per gli editoriali di moda provocatori e per le originali campagne realizzate per vari stilisti.

La mostra, realizzata con il supporto di Saint Laurent by Anthony Vaccarello, presenta oltre 1000 opere e riunisce lavori personali, opere su commissione, immagini note, nuove serie fotografiche e video installazioni. La selezione delle opere è in parte differente rispetto a quella del Grand Palais Éphémère e si tratta quindi a tutti gli effetti di un progetto espositivo inedito, progettato per gli spazi di Triennale Milano. Leggi tutto

Metti una serata spumeggiante ad Arezzo da Rossella C con Sere Ku

Sono appena rientrata da Arezzo, bella città che mi piace per le sue tante sfaccettature.

Arezzo è stata patria di artisti e poeti tra cui Francesco Petrarca e Giorgio Vasari. È famosa per gli affreschi di Piero della Francesca all’interno della cappella della Basilica di San Francesco e per il crocifisso di Cimabue all’interno della chiesa di San Domenico. È nota anche per la Giostra del Saracino, torneo equestre che si tiene ogni anno in giugno e in settembre.

Arezzo è conosciuta anche come città dell’oro. Avevo raccontato qui la visita fatta nel 2015 al museo d’impresa di UnoAErre, importante azienda orafa fondata nel lontano 1926 proprio nella città toscana.

Questa volta sono tornata ad Arezzo per un evento che ha unito Sere Ku, brand di bijou fondato da Serena Ciliberti, e il concept store Rossella C.

Di Sere Ku e di Serena ho parlato tante volte. Ne ho parlato in questo sito qui e qui. Ne ho parlato e ne parlo attraverso i miei canali social anche indossando i suoi pezzi. Ci conosciamo da febbraio 2013 e, in oltre dieci anni, ho visto la sua fantasia crescere esponenzialmente senza esaurirsi mai. Il suo motto è «differenziare per differenziarsi» e questa filosofia la porta a sperimentare senza sosta, dando vita a gioielli e accessori decisamente fuori dall’ordinario. Anzi stra-ordinari. Leggi tutto

È il 26/11/2023, io sono grata e rimando il pensionamento

Anche quest’anno è arrivato il mio compleanno e, stavolta, ho intenzione di parlare di un’unica cosa: quanto io mi senta grata.

Pur essendo un po’ inquieta per tante situazioni che ci circondano, oggi voglio focalizzarmi sulla gratitudine. Anzi, proprio perché le cronache sono piene di tante tragedie di ogni ordine e grado, si deve essere più che mai grati per ogni singola cosa che si ha.

Mi riferisco ad amore e salute così come al fatto di avere un tetto sulla testa e cibo nel piatto. Sono grata ogni volta in cui riesco ad acquistare un nuovo libro, ad andare a una mostra, a fare una vacanza. E poi desidero rivolgere la mia gratitudine all’attività professionale che più mi ha impegnata nell’ultimo anno: l’insegnamento.

Ho già detto (qui) cosa penso circa insegnamento e buoni docenti. Oggi, però, confesso che, ultimamente, mi è capitato di avere un pensiero ricorrente: abbandonare l’insegnamento. Non perché non mi piaccia. Non perché non ami i ragazzi. Ma perché la differenza di età tra me (Generazione X) e loro (Generazione Z) sta diventando troppo ampia. Leggi tutto

A Torino c’è una mostra per interrogarsi circa la Prima Monna Lisa

I trend non esistono solo nell’abbigliamento. Ci sono le tendenze anche nel linguaggio, per esempio, e ci sono momenti in cui vanno più o meno di moda determinate parole, esattamente come accade a un certo capo o a un certo accessorio.

Ricordate, per esempio, il momento di petaloso, neologismo che nel 2016 è stato accettato perfino dalla prestigiosa Accademia della Crusca, sebbene con lo sdegno di tanti? Ecco, oggi si direbbe che petaloso è un aggettivo divisivo, giusto per usare un altro termine che è molto in voga in questo momento. E molte cose, oggigiorno, risultano essere divisive.

È decisamente divisiva anche la mostra che vi presento oggi. A cosa mi riferisco?

Da oggi, 24 novembre 2023, e fino al 26 maggio 2024, la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, situata all’interno del parco del Valentino, ospita la Prima Monna Lisa, dipinto che ritrae Lisa Gherardini, sposa del ricco mercante fiorentino Francesco del Giocondo. L’opera – come tutti ben sanno – è al Louvre di Parigi: quello ora in mostra a Torino è il ritratto che si reputa sia stato realizzato circa dieci anni prima.

Siete confusi? Avete ragione. Permettetemi allora di spiegare meglio e di spiegare perché dico che questa è una mostra divisiva. Leggi tutto

Nella Cripta del Tempo a Milano nella Chiesa di San Sepolcro

Ci sono tante storie e tante nozioni che ho appreso alla scuola elementare e che, tuttora, sono vividamente impresse nella mia memoria.

Questo è anche perché ho avuto la fortuna di avere una maestra appassionata. Gabriella Consolandi (non dimenticherò mai il suo nome) era capace di far letteralmente vivere ciò che ci insegnava. Ci coinvolgeva, ci affascinava, ci divertiva.

Tra le storie che ricordo particolarmente bene c’è quella della scrofa semilanuta, creatura leggendaria e uno dei simboli del capoluogo lombardo, Milano. Quante volte, da bambina, ho fantasticato sulla mitologica creatura. Avrei voluto avvistarla proprio come avvenne a Belloveso, il principe dei Celti citato da Tito Livio come fondatore della mia città.

Immaginate quindi il mio sorriso quando, finalmente, pochi giorni fa, mi sono trovata davanti la scrofa semilanuta. Sono impazzita? No, il prodigio è avvenuto grazie alla Pinacoteca Ambrosiana e a un nuovo progetto realizzato insieme a Kronoscope. Leggi tutto

Il nodo è protagonista di Ridefinire il Gioiello IX edizione 2023-2024

Sono molto felice di annunciare la pubblicazione del nuovo bando di concorso di Ridefinire il Gioiello, manifestazione che giunge felicemente alla sua IX edizione.

E sono altrettanto felice di annunciare che, ancora una volta (precisamente la settima!), ci sarà il premio A glittering woman. In cosa consiste il premio? In un articolo che dedicherò a un o una dei partecipanti che sceglierò tra i finalisti selezionati dalla giuria.

Ma procediamo con ordine.

Mi fa piacere ricordare che, dal 2010, Ridefinire il Gioiello è un progetto composito che ha come obiettivo la diffusione e la valorizzazione di una nuova estetica del gioiello contemporaneo. L’invito rivolto a designer e artisti è ricercare materiali innovativi e sperimentali, mettendo L’IDEA al centro di tutto il processo creativo.

Ogni edizione ha un tema differente. Ridefinire il Gioiello IX edizione chiede di pensare e progettare un gioiello che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo del Bijou di Casalmaggiore.

Il concorso desidera puntare il riflettore sulle potenzialità intrinseche del museo, vedendolo come un luogo che è sì memoria del passato, ma che non cristallizza in tale passato gli oggetti in esso conservati. Al contrario: anelli, collane, spille, bracciali, orecchini contribuiscono a formare uno spazio creativo e dinamico, capace di generare nuove tendenze e di essere fonte inesauribile d’ispirazione per il gioiello contemporaneo. Leggi tutto

Zerocalcare, LCG23 e quelle domande che devo (e dobbiamo) porci

Mi impegno ogni giorno in una cosa alla quale tengo molto perché, per me, è un principio fondamentale: rispettare opinioni e punti di vista altrui.

A volte non è facile portare avanti questo impegno, lo ammetto, perché non sono un’eroina né una santa. E sicuramente mi riesce meglio quando opinioni e scelte sono supportate da grande coerenza.

Pertanto, la prima cosa che voglio dire è che la scelta, tra l’altro molto sofferta, di Zerocalcare alias Michele Rech (cancellare la propria partecipazione a Lucca Comics & Games 2023 – LCG23 causa patrocinio dell’ambasciata israeliana) incontra il mio massimo rispetto in quanto è perfettamente coerente con lui, il suo pensiero, il suo percorso.

Ciò di cui desidero parlare è come la scelta di Michele mi abbia portata a pensare alle mie scelte.

Già, perché, nella rubrica A glittering calendar di questo sito, nella parte dedicata agli Eventi, trovate in questo momento (fine ottobre 2023) anche LCG23.
E sono qui per spiegarvi perché. Senza spocchia, con la sola volontà di motivare la mia scelta come se riflettessi ad alta voce.

Chi segue il mio lavoro lo sa: la rubrica A glittering calendar nasce per dare notizia circa eventi che abbiano valore culturale. Il mio scopo è quindi divulgare e informare.

Mettere o no la notizia di LCG23?

La rubrica è mia e sono io che decido cosa includere, è vero, ma faccio qualcosa che vuole essere per gli altri – e non per me stessa.
E se è doveroso che io fissi delle regole – le mie – è altrettanto doveroso porgermi delle domande, anche mettendo eventualmente in dubbio tali regole. Leggi tutto

Fabio Cannavaro e perché è l’ambassador giusto per Skechers

Fabio Cannavaro, ex capitano della nostra Nazionale di calcio, è protagonista delle campagne Skechers in Italia e in Spagna. Vi racconto i dettagli riflettendo su quanto sia importante la coerenza nella scelta di un ambassador.

Lo dico subito, chiaro e tondo: non capisco nulla di calcio.

Da piccola, tifavo per la Juventus semplicemente perché era la squadra del cuore di mio papà. Poi, da adolescente, ha vinto l’attaccamento alla mia città, Milano, e il mio cuore è diventato rossonero, battendo per una delle due squadre meneghine.

Ero abbastanza tifosa, all’epoca, senza esagerazione ma tifosa. Poi, nel tempo, ho perso completamente (o quasi) qualsiasi tipo di interesse. Soprassediamo sulle ragioni.

Il mio cuore è rimasto milanista e dunque gioisco per gli eventuali successi rossoneri, ma senza particolare trasporto. E poi tifo per la nostra nazionale, naturalmente.

Ho quindi partecipato anch’io ai festeggiamenti in strada quando l’Italia ha vinto la Coppa del Mondo nel 2006. E perfino io ricordo la finale del 9 luglio allo stadio di Berlino che ci vide prevalere sulla Francia per 5-3 ai rigori. E ricordo benissimo chi fosse il capitano della squadra: Fabio Cannavaro.

Ecco perché, quando ho ricevuto l’invito per la presentazione di Cannavaro come nuovo ambassador Skechers, mi sono immediatamente segnata l’appuntamento in agenda, nonostante il calcio non sia tutto sommato il mio forte. Leggi tutto

Ho fatto Love Therapy con Floria Fiorucci, la sorella di Elio

Elio Fiorucci ha scritto un gran capitolo della storia del costume, a livello italiano e internazionale.

Ha fatto cose da autentico pioniere, molto tempo prima che diventassero comuni, a partire dall’apertura del suo negozio a Milano nel 1967, primo concept store in Italia.

Il suo denim ha fatto storia così come i suoi celeberrimi angeli.

Indimenticabile la commistione che ha saputo creare con l’arte e con artisti del calibro di Keith Haring. Era il 1983 quando Fiorucci ha affidato all’artista statunitense la decorazione del negozio in San Babila, precisamente in Galleria Passarella, completamente svuotato per l’evento.

E se non credete a me, se non credete se vi dico che Elio Fiorucci è stato importante ben oltre moda e costume, vi chiedo di leggere questo bellissimo articolo di Gianmarco Gronchi pubblicato in un sito che parla di storia dell’arte.

Non mi vergogno a raccontare che, nel 2015, quando è scomparso improvvisamente per un malore, ho pianto.
Perché Elio Fiorucci, oltre a essere un pezzo di storia (non manca mai nelle lezioni ai miei studenti), è uno dei motivi per cui mi sono innamorata della moda quando ero solo un’adolescente. Leggi tutto

Da Albrecht Dürer a Andy Warhol, l’arte grafica è in mostra a Lugano

ETH Zürich, ovvero il Politecnico di Zurigo, è un’istituzione molto nota e rinomata, in Svizzera e all’estero. Eppure, non tutti sanno (sottoscritta inclusa) della sua preziosa Collezione di Arte Grafica, la Graphische Sammlung.

Il MASI di Lugano, il Museo d’Arte della Svizzera Italiana, offre a noi tutti l’occasione di conoscerla.

Come? Grazie alla mostra Da Albrecht Dürer a Andy Warhol – Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich.

Tecniche, motivi, stili e concezioni dell’arte grafica nei secoli si susseguono in un percorso che porta alla scoperta di esponenti molto noti – da Albrecht Dürer a Rembrandt van Rijn, da Francisco de Goya a Maria Sibylla Merian, da Pablo Picasso e Andy Warhol a Edvard Munch – accanto a opere di artiste e artisti viventi tra cui John M Armleder, Olivier Mosset, Candida Höfer, Susan Hefuna, Shirana Shahbazi e Christiane Baumgartner.

Da questo raro ed eccezionale confronto tra antichi maestri e creazioni più contemporanee emergono connessioni inaspettate e sorprendenti.

Temi come il processo di creazione dell’opera d’arte, il rapporto tra copia e originale, la trasmissione di motivi e iconografie, ma anche la collaborazione tra professionalità diverse in campo artistico attraversano la storia della grafica fin dalla sua nascita. E toccano aspetti ancora oggi attuali. Leggi tutto

1939 – 2023, 84 anni di storia della moda e dell’editoria grazie a Marie Claire

1939 – 2023: 84 anni di storia della moda e dell’editoria grazie alle ricerche che ho condotto in alcuni mercatini in Francia, durante le mie vacanze, e che mi hanno permesso di trovare sei numeri di Marie Claire che vanno da gennaio 1939 a febbraio 1940.

Conoscete la storia di Marie Claire?

Il giornale viene lanciato nel 1937, in Francia, co-fondato da Marcelle Auclair, giornalista e scrittrice. Il nome è ispirato dal romanzo Marie-Claire di Marguerite Audoux.

La distribuzione si interrompe nel 1942, quando le truppe tedesche aboliscono la stampa dei giornali locali, e riprende nel 1954.

Oggi Marie Claire è una delle riviste con il maggior numero di edizioni internazionali.

In Italia arriva negli Anni Sessanta e la formula non si discosta da quella originale francese: moda, attualità, bellezza e rubriche per una donna emancipata e anticonformista. Leggi tutto

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