Il nodo è protagonista di Ridefinire il Gioiello IX edizione 2023-2024

Sono molto felice di annunciare la pubblicazione del nuovo bando di concorso di Ridefinire il Gioiello, manifestazione che giunge felicemente alla sua IX edizione.

E sono altrettanto felice di annunciare che, ancora una volta (precisamente la settima!), ci sarà il premio A glittering woman. In cosa consiste il premio? In un articolo che dedicherò a un o una dei partecipanti che sceglierò tra i finalisti selezionati dalla giuria.

Ma procediamo con ordine.

Mi fa piacere ricordare che, dal 2010, Ridefinire il Gioiello è un progetto composito che ha come obiettivo la diffusione e la valorizzazione di una nuova estetica del gioiello contemporaneo. L’invito rivolto a designer e artisti è ricercare materiali innovativi e sperimentali, mettendo L’IDEA al centro di tutto il processo creativo.

Ogni edizione ha un tema differente. Ridefinire il Gioiello IX edizione chiede di pensare e progettare un gioiello che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo del Bijou di Casalmaggiore.

Il concorso desidera puntare il riflettore sulle potenzialità intrinseche del museo, vedendolo come un luogo che è sì memoria del passato, ma che non cristallizza in tale passato gli oggetti in esso conservati. Al contrario: anelli, collane, spille, bracciali, orecchini contribuiscono a formare uno spazio creativo e dinamico, capace di generare nuove tendenze e di essere fonte inesauribile d’ispirazione per il gioiello contemporaneo.

Il museo diventa così promotore di nuove narrazioni attraverso un meccanismo capace di mettere in connessione mondi, stili, epoche e creazioni differenti. Il bijou del passato dialoga con il gioiello contemporaneo. La tradizione viene posta a confronto con la sperimentazione.

Ma qual è la richiesta precisa fatta da Ridefinire il Gioiello IX edizione?

I partecipanti dovranno ispirarsi ai bijou più antichi conservati all’interno del museo, ovvero a quelli a forma di nodo/intreccio. La sfida è reinterpretare la forma e il significato del nodo attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la propria ricerca artistica.

Ve lo dico: a me il tema piace moltissimo. Perché il nodo ricorre spesso nelle nostre vite.

Qualcuno penserà forse alla mamma (o al papà) e a quando gli insegnava ad annodare i lacci delle scarpe. Qualcun altro penserà magari a quando andava in barca con il nonno che gli insegnava a fare i nodi sulle cime. Il nodo è legame, memoria, affetto e molto altro.

Lascio la parola a Sonia Catena, anima (da sempre e come sempre) del concorso che ha ideato e che continua a portare avanti con entusiasmo immutato.

«Legare, annodare significa unire, collegare due oggetti, metterli vicini e farli procedere insieme. Il nodo, sin dai tempi antichi, è simbolo di unione e vincolo tra due persone in quanto associato alla parola amore, proprio per sottolinearne la natura del legame.

Un nodo morbido che unisce ma non stringe. E che ricorda, per le sue fattezze, il simbolo matematico dell’infinito, un otto rovesciato.

I nodi possono nascere anche dall’incontro di più fili. Danno vita a una vera e propria rete di legami, che per la loro complessa e definita struttura, risultano essere spesso indissolubili.

Una rete infinita di combinazioni, incontri inaspettati che possono tessere le fila di un’indistruttibile composizione, andando a formare anche un tessuto o un tappeto composto da un intreccio fra trama e ordito. L’antica pratica artigianale del tessere può valorizzare l’aspetto metaforico dell’intreccio, del nodo, della trama, ovvero quegli elementi che uniscono, connettono o che, al contempo, possono rappresentare un limite. Il filo ha un potere magico, quello di ricucire le lacerazioni dell’esistenza e di tenerci legati.»

Non c’è altro da aggiungere alle parole meravigliose di Sonia Catena. E io mi limito a darvi giusto qualche informazione tecnica.

Le iscrizioni a Ridefinire il Gioiello IX edizione sono aperte fino a domenica 7 gennaio 2024. Tutti i termini di partecipazione sono spiegati in dettaglio nel bando di partecipazione che comprende anche il link ad alcune immagini di ispirazione.

Gli artisti finalisti selezionati dalla giuria parteciperanno all’importante mostra collettiva che si terrà al Museo del Bijou di Casalmaggiore dal 23 marzo al 9 giugno 2024. Nella giornata inaugurale di sabato 23 marzo 2024 verranno proclamati i vincitori dei Premi Speciali – incluso il mio.

Non vedo l’ora di vedere i progetti presentati e di lasciarmi affascinare dalle varie interpretazioni.

Vi aspettiamo e auguro buon lavoro a chi accoglierà l’affascinante sfida di Ridefinire il Gioiello IX edizione.

Emanuela Pirré

 

 

 

 

 

A glittering woman è anche su Facebook | Twitter | Instagram

 

Sharing is caring: se vi va, qui sotto trovate alcuni pulsanti di condivisione

 

 

 

 

 

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)