A Torino c’è una mostra per interrogarsi circa la Prima Monna Lisa

I trend non esistono solo nell’abbigliamento. Ci sono le tendenze anche nel linguaggio, per esempio, e ci sono momenti in cui vanno più o meno di moda determinate parole, esattamente come accade a un certo capo o a un certo accessorio.

Ricordate, per esempio, il momento di petaloso, neologismo che nel 2016 è stato accettato perfino dalla prestigiosa Accademia della Crusca, sebbene con lo sdegno di tanti? Ecco, oggi si direbbe che petaloso è un aggettivo divisivo, giusto per usare un altro termine che è molto in voga in questo momento. E molte cose, oggigiorno, risultano essere divisive.

È decisamente divisiva anche la mostra che vi presento oggi. A cosa mi riferisco?

Da oggi, 24 novembre 2023, e fino al 26 maggio 2024, la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, situata all’interno del parco del Valentino, ospita la Prima Monna Lisa, dipinto che ritrae Lisa Gherardini, sposa del ricco mercante fiorentino Francesco del Giocondo. L’opera – come tutti ben sanno – è al Louvre di Parigi: quello ora in mostra a Torino è il ritratto che si reputa sia stato realizzato circa dieci anni prima.

Siete confusi? Avete ragione. Permettetemi allora di spiegare meglio e di spiegare perché dico che questa è una mostra divisiva. Leggi tutto

Biblioteca Ambrosiana e Fabbrica del Duomo unite dal biglietto combinato

Lo confesso subito: era da tanto tempo che non andavo alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, uno dei gioielli di Milano.
Troppo tempo.

L’occasione perfetta per tornarci è arrivata qualche settimana fa, grazie al graditissimo invito a un evento che mi sono premurata di non perdere, ovvero la conferenza stampa organizzata per presentare il nuovo accordo di collaborazione tra l’Ambrosiana e la Veneranda Fabbrica del Duomo.

Scopo dell’accordo è la valorizzazione del patrimonio artistico di entrambe le istituzioni attraverso un biglietto combinato, dei tour guidati e la possibilità di visite fuori orario.

È senza dubbio una collaborazione che segna l’inizio di un comune percorso che guarda lontano, con strategie e obiettivi comuni; una collaborazione che, proprio nel segno dell’ambrosianità, si rivolge a tutti, ai cittadini milanesi ma anche ai milioni di visitatori che ogni anno giungono a Milano.

L’intento nobile e lodevole è quello di unire storia e capacità dei due singoli istituti per fare sinergia nel segno della promozione culturale e turistica della città, come ha ben sottolineato Monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo. Leggi tutto

Le Nuove Gallerie Leonardo al Museo Scienza e Tecnologia da Vinci di Milano

Da martedì 10 dicembre, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano ha aperto al pubblico le Nuove Gallerie Leonardo, la più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo da Vinci ingegnere, umanista e indagatore della natura.

Nell’anno delle celebrazioni per il V centenario della morte di Leonardo, dopo oltre quattro anni di intenso lavoro, il Museo presenta il progetto che rivoluziona la storica Galleria con cui inaugurò la propria vita e la propria storia nel 1953.

Sotto l’egida del Comitato Nazionale per le Celebrazioni 2019 e del Comitato Territoriale di Milano e della Lombardia, le Nuove Gallerie Leonardo godono della curatela di Claudio Giorgione (curatore Leonardo – Arte & Scienza del Museo), si avvalgono della collaborazione scientifica di Pietro Marani (Professore di Storia dell’Arte Moderna del Politecnico di Milano) e vantano il sostegno culturale di quattro prestigiose istituzioni: i Musei Reali di Torino, la Soprintendenza Castello di Milano – Musei Archeologici e Musei Storici di Milano, l’Institut de France, il Royal Collection Trust.

L’esposizione presenta la figura di Leonardo da Vinci sottolineandone i tratti realmente unici, in un serrato confronto con i suoi contemporanei: emerge così la reale grandezza del suo pensiero che è quello di un eccezionale uomo del suo tempo.

«Leonardo da Vinci, cui è intitolato il nostro Museo, è una icona, simbolo di curiosità e conoscenza multidisciplinare e interdisciplinare, di attenzione a soggetti specifici e principi globali, anche per questo testimone assoluto di contemporaneità – racconta Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo – e dunque le Nuove Gallerie Leonardo segnano un momento importante nella storia della nostra istituzione, un progetto ambizioso che per il suo valore culturale, la sua ampiezza e l’investimento economico rientra nelle maggiori realizzazioni delle celebrazioni 2019 a livello internazionale. A oggi è infatti la più grande esposizione permanente dedicata a Leonardo, un traguardo di cui siamo particolarmente orgogliosi anche per il particolare e positivo connubio con i nostri partner pubblici e privati.» Leggi tutto

Io, Leonardo: perché il nuovo film d’arte mi è tanto piaciuto

Tra i tanti luoghi di Milano – la mia città – ai quali sono particolarmente affezionata c’è sicuramente il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.

Uno dei motivi per i quali sono tanto affezionata a questo luogo è proprio il fatto che onora la memoria, il lavoro e il genio di Leonardo.

In aggiunta alle varie mostre e iniziative del passato e in corso (a proposito, se non avete ancora visitato la mostra ‘Leonardo da Vinci Parade’ della quale ho parlato qui avete ancora tempo fino al 27 ottobre), pochi giorni fa ho avuto l’opportunità di vivere una nuova e preziosa esperienza sempre grazie al Museo da Vinci: sono stata invitata all’anteprima stampa del film ‘Io, Leonardo’, produzione originale di Sky con Progetto Immagine in arrivo nelle sale cinematografiche italiane da mercoledì 2 ottobre distribuito da Lucky Red.

In occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (1519-2019), Sky, Progetto Immagine e Lucky Red portano sul grande schermo la sua vita e il suo ingegno grazie a un film d’arte (e non un documentario) decisamente non convenzionale che racconta l’uomo, il pittore, lo scienziato e l’inventore con uno sguardo lontano dagli stereotipi.

Protagonista assoluta del film è la mente di Leonardo, uno spazio che da astratto diventa quasi concreto permettendo a noi spettatori di assistere alla rievocazione dei momenti più significativi della sua esistenza, un luogo dove natura e interni convivono e il suo genio prende vita. Leggi tutto

Il meraviglioso mondo della natura in una mostra (particolare) a Milano

«Il mondo non languirà mai per mancanza di meraviglie, ma soltanto quando l’uomo cesserà di meravigliarsi.»

Sono parole di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), celebre scrittore, giornalista e aforista britannico: mi ritrovo tantissimo in questo suo pensiero poiché è ciò che sento esattamente anch’io.

Il mondo è colmo di meraviglie tutte da scoprire: c’è e ci sarà sempre qualcosa da imparare e di cui sorprendersi eppure a volte temo che possa invece esaurirsi il desiderio di scoperta di noi esseri umani, distratti, fuorviati, assuefatti, illusi e perfino viziati da cose che, in realtà, poco o nulla hanno a che vedere con la vera meraviglia.

Il ritmo della vita moderna, la facilità di accesso a un enorme flusso di informazioni, l’incapacità di soffermarci, il continuo bombardamento di stimoli che, spesso, ottengono solo di farci fruire di ogni cosa in modo troppo veloce e superficiale: ecco, è tutto ciò a spaventarmi.

Così, quando questo aforisma di Chesterton è stato ricordato alla conferenza stampa di presentazione della mostra della quale desidero parlarvi oggi, ho pensato che sì, è esattamente così e che quella fosse proprio l’occasione giusta per menzionarlo: non sono né il mondo né la natura a tradirci, ma piuttosto potrebbe essere una nostra mancanza di curiosità a farlo e allora ben vengano mostre che raccontano la meraviglia del mondo e che lo fanno con un taglio innovativo e attuale, tanto da sperare di mantenere viva quella nostra curiosità che, talvolta, appare oggi un po’ in pericolo o a rischio, esattamente come il pianeta stesso e come le specie in via di estinzione.

A quale mostra mi riferisco?

Mi riferisco a “Il meraviglioso mondo della natura. Una favola tra arte, mito e scienza”, mostra allestita a Palazzo Reale di Milano fino al 14 luglio 2019 e curata dagli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa con le scenografie di Margherita Palli: come suggerisce il titolo stesso, a costituire il cuore della mostra è la natura nella sua complessa varietà.

La mostra è uno degli appuntamenti pensati in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (1519-2019, qui e qui parlo di altre due mostre connesse alla ricorrenza) e consente a noi visitatori di dare uno sguardo particolare alla rappresentazione artistica della natura lungo un arco cronologico che va dal Quattrocento al Seicento, con un focus sullo scenario lombardo. Leggi tutto

Il Museo da Vinci di Milano accoglie le Dream Beasts di Theo Jansen

C’è un luogo qui a Milano al quale sono particolarmente legata: si tratta del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, un luogo capace di rendere il giusto omaggio all’eclettica figura alla quale è intitolato.

Uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, Leonardo incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, cimentandosi – con risultati straordinari – in molti ambiti dell’arte e della conoscenza: si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista, inventore.

Il Museo della Scienza di Milano onora questa visione aperta e si occupa di promuovere cultura e conoscenza in modo altrettanto eclettico: ospita mostre ed eventi di vario genere e carattere, incrocia senza timori settori talvolta apparentemente lontani tra loro, supera limiti e confini, riesce a coinvolgere adulti e bambini.

Settimana scorsa, sono stata all’anteprima stampa di una mostra che – ancora una volta – è riuscita a sorprendermi: il Museo presenta per la prima volta in Italia le opere dell’artista olandese Theo Jansen, conosciuto in tutto il mondo per le sue gigantesche installazioni cinetiche chiamate Strandbeest (letteralmente “animali da spiaggia”), creature ibride dall’aspetto zoomorfo che si muovono sfruttando la spinta del vento. Leggi tutto

Con Leonardo da Vinci Parade iniziano a Milano le celebrazioni vinciane

Ricordo molto bene l’emozione provata quando, grazie al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, ho incontrato un vero androide, illustre, unico e con le sembianze di uno degli uomini più famosi non solo del Rinascimento, ma di tutta la storia umana: il pittore, ingegnere e scienziato Leonardo da Vinci.

Nel 2015, il Museo – che tra l’altro è intitolato proprio al grande genio – ha infatti ospitato un androide che si avvale di tecnologie di mimica facciale di ultima generazione: il robot, a grandezza naturale e con una verosomiglianza davvero impressionante, veniva dal Giappone, progettato dal team di Minoru Asada, Direttore Robotica di Neuroscienze Cognitive dell’Università di Osaka.

Da eterna curiosa e affamata di conoscenza quale sono, Leonardo è per me una figura importantissima e avere l’occasione di vedere da vicino quel robot che parlava e interagiva grazie a software sofisticatissimi ha rappresentato un’esperienza particolarissima (che ho raccontato qui).

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia è un luogo che amo particolarmente poiché racconta storie di scienza, tecnologia e industria senza preconcetti: vide la luce il 15 febbraio 1953, sotto la spinta di un gruppo di industriali lombardi guidati dall’ingegner Guido Ucelli.

L’idea di Ucelli era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse «il divenire del mondo» a partire da uno sguardo di unità della cultura: questa idea di dialogo senza barriere tra cultura umanistica e artistica e cultura tecnico-scientifica ispira ancora oggi le scelte e il piano strategico di sviluppo dell’istituzione meneghina e rappresenta uno dei motivi alla base del mio amore.

Il nome di Leonardo da Vinci accompagna il Museo fin dalla sua inaugurazione avvenuta con una grande mostra che celebrava il cinquecentenario della nascita del grande genio vissuto tra il 1452 e il 1519: Leonardo è infatti il miglior simbolo di quella continuità tra i due lati della cultura, espressioni differenti quanto complementari della creatività umana, fortemente presenti nella vita e nell’operato del genio di Vinci. Leggi tutto

Albrecht Dürer a Palazzo Reale a Milano: il Rinascimento è moderno

Oggi, mercoledì 21 febbraio, è iniziata ufficialmente la Milano Fashion Week: come sempre, mi sono dotata del calendario ufficiale emesso da Camera Moda che, in una specifica sezione, indica anche tutti gli eventi culturali in corso in città, nella speranza di dare una panoramica completa soprattutto a chi viene da altre città e dall’estero.

Questa volta, gli eventi segnalati sono cinque: la mostra su Rosa Genoni all’Archivio di Stato, quella sugli outfit del Novecento a Palazzo Morando, la monografica dedicata a Rick Owens alla Triennale, la mostra su Frida Kahlo al Mudec e infine quella su Albrecht Dürer a Palazzo Reale.

Sono molto orgogliosa del fatto che due di questi eventi figurino tra le pagine virtuali di A glittering woman (la mostra su Rosa Genoni e la mostra su Frida Kahlo) e sono felice di aggiungere ora un terzo prezioso tassello: ieri, infatti, prima di buttarmi a capofitto nella settimana della moda, sono stata a Palazzo Reale per l’anteprima stampa della bellissima mostra dedicata a Dürer, pittore, incisore, matematico e trattatista considerato il padre del Rinascimento tedesco. Leggi tutto

Incontro con (l’androide) Leonardo da Vinci

Nessuno ha più fantasia di un bambino: durante l’infanzia, riusciamo a formulare pensieri e sogni fuori da qualsiasi schema.

Prendete, per esempio, la fantasia ricorrente in molti bimbi, quella di avere un amico immaginario: scommetto che ora state sorridendo e, forse, siete stati tra coloro che lo hanno avuto o magari state pensando a vostro figlio, a un nipote, al figlio di un amico.

Io ne avevo una versione un po’ particolare: essendo un’appassionata di fantascienza fin da piccolissima e guardando film e telefilm col mio papà in televisione, sognavo che l’amico fosse un piccolo robot tipo R2-D2, il simpatico droide tuttofare della mitica saga di Guerre Stellari (C1-P8 se siete affezionati al doppiaggio italiano della vecchia trilogia). Ecco, lui mi faceva letteralmente impazzire e ne avrei tanto voluto uno tutto mio. (Tra parentesi, l’anno scorso ho incontrato un emulo di R2-D2…)

Dovevo diventare adulta e doveva pensarci il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano affinché io potessi seriamente coronare il mio sogno incontrando un vero androide, illustre, unico e con le sembianze di uno degli uomini più famosi non solo del Rinascimento, ma di tutta la storia umana: il pittore, ingegnere e scienziato Leonardo da Vinci. Leggi tutto

Laura Bosetti Tonatto e il profumo della cultura

Un ritratto di Laura Bosetti Tonatto

Credo che qualsiasi lavoro svolto con onestà abbia pari dignità, tuttavia è innegabile il fatto che esistano mestieri che possiedono un fascino del tutto particolare.
Penso, per esempio al naso, ovvero la persona capace di realizzare profumi traducendo idee e ispirazioni in scie olfattive reali.
Questa professione è nata migliaia di anni fa, sembrerebbe addirittura più di 4000: per farla, servono basi tecniche, chimiche e scientifiche, un bagaglio di conoscenze artistiche e – ovviamente – una spiccata sensibilità.
Il punto di forza di un naso è la memoria olfattiva: mentre una persona è generalmente in grado di memorizzare circa 1000 tra odori e sentori, un naso, invece, è in grado di ricordane anche 3000.
Ecco perché questa professione mi affascina: si tratta di una sorta di moderno alchimista dotato di grandi capacità, passione, cultura e preparazione.
Tra i nasi famosi, sono stata colpita dalla figura di Laura Bosetti Tonatto: conosciuta in tutto il mondo, crea dal 1986 profumi per le maggiori case cosmetiche nonché fragranze su misura.
Dopo aver ideato un laboratorio culturale (Naso e Parnaso), aver collaborato a diverse mostre (tra le quali Caravaggio un quadro, un profumo per il Museo Ermitage di San Pietroburgo), aver realizzato un profumo su misura per la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, Laura ha deciso di aprire un suo spazio a Roma, il varco verso un mondo affascinante e un po’ misterioso.
In questa occasione, ha presentato la collezione Essenzialmente Laura che comprende 39 differenti fragranze: tre sono dedicate al grande Leonardo da Vinci.
Leonardo fu una sorta di dandy del 1400: “dispensava consigli di stile, amava le essenze, i profumi, le stoffe preziose e i gioielli”, racconta Laura.
“Ci ha lasciato un’infinità di scritti con norme sull’igiene, la cura del corpo, la dieta e nel Codice Atlantico una serie di studi dedicati alla sua passione per la distillazione delle piante. Da qui ho ricavato la ricetta per tre fragranze a base di lavanda che simboleggiano altrettante stagioni dell’esistenza del raffinato Messer Lionardo che girava per Vinci con un eccentrico mantello rosa, assai più corto di come usava all’epoca: lavanda pura che lui sentiva da ragazzo camminando per le strade di Vinci; lavanda e rosa per l’età della piena bellezza; lavanda ed ambra per la maturità.”
Lo confesso, sono completamente affascinata: come dicevo in principio, sostengo con convinzione che esistano mestieri che possiedono qualcosa in più.
Provo tanta ammirazione per questa professionista e – permettetemelo – un pizzico di sana invidia: il suo lavoro profuma di cultura, in tutti i sensi.

Manu

Se anche voi siete affascinati dal lavoro di Laura Bosetti Tonatto, qui trovate il suo sito, qui le fragranze dedicate a Leonardo da Vinci e qui la pagina Facebook.
La Vetrina, il negozio monomarca di Laura, si trova in via dei Coronari 57 a Roma.

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