Ottavio Missoni Jr si racconta nel podcast intitolato “Nat* con la camicia?”

Ricevo e volentieri condivido – È da poco uscita la seconda puntata di un podcast che si intitola Nat* con la camicia?

Il punto interrogativo indica come il titolo giochi con un luogo comune, quello dei cosiddetti figli di papà. O, se preferite, dei nepo baby, come va di moda chiamarli ora. Persone che, nella visione comune, sono privilegiate, ovvero nat* con la camicia per il fatto di essere la nuova generazione di famiglie che hanno già scritto pagine importanti nella storia imprenditoriale italiana.

Ma davvero la realtà è questa? Davvero sono tutt* soltanto e semplicemente nat* con la camicia? O, forse, sono giovani che guardano al futuro con le stesse speranze di ogni ragazzo di oggi? Giovani che, strizzando l’occhio al passato per non dimenticare le loro radici, sono però anche guidati da un mix di ambizione e creatività? Giovani che abbracciano le opportunità e le sfide del mondo imprenditoriale contemporaneo alla ricerca della loro strada?

È proprio questa idea ad avere dato vita a una serie in 9 puntate realizzata da Dr Podcast per Retail Hub in favore di NextGen UNICEF Italia, disponibile su tutte le piattaforme audio e video di streaming.

Protagonista della seconda puntata appena uscita è Ottavio Missoni Jr, classe 1984. Fa parte della terza generazione Missoni: è il nipote del mitico fondatore della celeberrima casa di moda italiana.

Visto che avevo scritto di Ottavio Missoni senior nel 2013, ben 11 anni fa, in occasione della sua scomparsa, mi fa piacere dare oggi notizia del podcast e della puntata dedicata a Ottavio Jr. Mi fa piacere parlarne in un’ottica di continuità. E anche perché, come sa chi mi conosce bene, mi piace sfatare i luoghi comuni.

Buona lettura e buon ascolto del podcast.

Emanuela Pirré

 

«L’imprevisto forma».

Da un viaggio Varese-Mongolia fatto con una vecchia Panda fino a eventi (o scossoni) che hanno messo in gioco tutto, nel bene e nel male, come una perdita, un grande amore e la nascita di un figlio.

Ottavio Missoni Jr è Chief Sustainability Officer dell’azienda di famiglia, ovvero uno dei brand più iconici e riconoscibili fra quelli di moda e design. Crede che il cambiamento inaspettato possa essere una grande occasione di formazione. A dimostrarlo è il suo percorso di vita, un insieme di sliding doors – come nell’omonimo film – che hanno in qualche modo definito chi è oggi.

È lui il protagonista della seconda puntata della nuova serie podcast Nat* con la camicia? realizzata per Retail Hub da Dr Podcast, audio factory internazionale basata a Londra.

A guidare gli ascoltatori nel corso delle puntate è Massimo Volpe, imprenditore e co-founder di Retail Hub, piattaforma il cui obiettivo è essere il ponte di collegamento ideale tra le imprese e start up per l’innovazione nel settore retail. Con lui c’è Elisabetta della Croce, responsabile NextGen di UNICEF Italia.

Si stima che circa l’85-90% delle imprese italiane siano familiari, rappresentando una parte significativa del PIL italiano e del tessuto economico del nostro Paese.

Queste imprese giocano un ruolo fondamentale nell’economia perché portano con sé una combinazione di tradizione, dinamismo imprenditoriale e continuità. Ma anche innovazione perché si nutrono di novella linfa grazie alle nuove generazioni capaci di portare visione e prospettive diverse, senza dimenticare da dove si è partiti. Il tema del passaggio generazionale è cruciale per le aziende poiché la transizione influenza in modo significativo la continuità e il successo dell’azienda stessa.

In questa serie di 9 puntate, Massimo Volpe ed Elisabetta della Croce incontrano la next generation di alcune tra le più note imprese italiane. I nomi?

Valentina Fontana (protagonista della 1° puntata), Ottavio Missoni, Arianna Casadei, Pasquale Junior Natuzzi, Erica Alessandri, Efisio Marras, Federica Coppola, Susanna Clementoni, Arrigo Cipriani. Persone che stanno tracciando una nuova rotta trasformando un lascito in una preziosa opportunità di crescita.

Attraverso aneddoti e ricordi personali, si mettono a nudo raccontando la loro visione di futuro delle aziende di famiglia, realtà italiane storiche e di successo che hanno visto crescere e risplendere.

Come tutti, hanno i loro sogni nel cassetto, un supereroe preferito, soprannomi buffi, personaggi che li ispirano e una personalissima scala di valori tra concetti come fama, soldi o potere. Tutti hanno in comune un’eredità e una responsabilità che hanno accolto con entusiasmo e grande voglia di fare e innovare.

Come Ottavio Missoni Jr, classe 1984, primogenito di tre fratelli, figlio di Vittorio (scomparso nel 2013 in circostanze rimaste misteriose) e nipote di Ottavio e Rosita, storici fondatori del brand, un’azienda frutto di una storia d’amore avvincente e romantica nata quando una giovanissima Rosita si innamorò a prima vista di Ottavio vedendolo correre alle Olimpiadi.

Ottavio Jr è cresciuto in campagna, lontano dal caos cittadino. Dopo alcune esperienze all’estero, ha iniziato a 26 anni la sua carriera nell’azienda di famiglia all’interno dell’area produttiva, passando poi al commerciale dove per diversi anni è stato coordinatore della crescita aziendale negli USA.

«Essere nell’azienda di famiglia non è stata una scelta obbligata, ho avuto la facoltà di scegliere. E ho scelto di rimanere».

Parola di Ottavio, padre di un bimbo a cui spera di trasmettere geni e passione.

Appassionato di pallacanestro e motociclette (nel 2023 ha partecipato in moto alla Parigi Dakar), per l’azienda di famiglia ricopre oggi la carica di Chief Sustainability Officer. E ha la responsabilità di guidare la transizione del brand verso un modello di business pienamente sostenibile.

«Ho deciso di sposare questa causa – racconta Ottavio – perché ho ritenuto giusto che a “metterci la faccia” fosse un Missoni. Il futuro è nelle nostre mani».

«Noi di Retail Hub – spiega Massimo Volpe – ci interfacciamo quotidianamente con le aziende. Realtà come quelle raccontate in questa serie podcast sono esempi tangibili di quanto innovare non significhi dimenticare il passato ma valorizzarlo, abbracciando quelli che sono i nuovi modelli di business, i nuovi linguaggi del mercato e le esigenze di un consumatore che guarda avanti così come le aziende a cui si affidano. La mission di questo podcast è proprio offrire uno spaccato di “chi è” e “come lavora” la next generation. Figure che si distinguono per la loro audacia nel perseguire l’eccellenza, la passione nel portare avanti la tradizione e la determinazione nel superare sfide con creatività e resilienza. E ci danno testimonianza del dinamismo e vitalità dell’imprenditoria italiana».

Paolo Rozera, Direttore Generale UNICEF Italia, racconta il progetto NextGen.

«UNICEF NextGen è una community di leader, imprenditori e manager under 45 che supportano la nostra organizzazione attraverso iniziative di raccolta fondi e comunicazione innovative e stimolanti. Abbiamo accolto con entusiasmo l’idea di Massimo Volpe, membro della community, di coinvolgerci nella realizzazione di questo podcast perché crediamo che solo dialogando con istituzioni ma anche singole famiglie e aziende sia possibile trovare nuovi stimoli e opportunità che ci permettano di promuovere un mondo sempre più a misura di bambino. Ringraziamo gli ospiti di Nat* con la Camicia? per aver deciso di raccontare le proprie storie».

La puntata di Nat* con la Camicia? è disponibile su tutte le piattaforme audio e video di streaming.

Chi vuole ascoltarlo può cliccare qui.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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