Maternità o meno, la vita riesce sempre a essere sorprendente

Ogni anno, puntualmente, faccio i miei auguri sinceri alle mamme per la loro festa, partendo da mia mamma e da mia sorella (madre di mia nipote) fino ad arrivare a tutte le amiche che vivono la maternità come esperienza appena iniziata oppure ormai consolidata.

Quest’anno vorrei aggiungere anche una riflessione su me stessa e premetto subito un paio di cose.

Non voglio in alcun modo rubare la scena alle mamme, tant’è che pubblico appositamente questa riflessione il giorno dopo la Festa della Mamma; non voglio neanche (e nemmeno lontanamente) paragonarmi alle madri per le quali nutro il massimo rispetto.

La mia è semplicemente una riflessione su me stessa, come dicevo, e su quanto io sia fortunata nonostante abbia deliberatamente rinunciato al prezioso dono di essere mamma.

Già, proprio così, sono una donna senza figli e lo sono per mia scelta in quanto, semplicemente, non li ho mai desiderati.

A oggi non mi sono pentita, nemmeno per un istante, della scelta di rinuncia alla maternità, nonostante le funeste profezie di tante persone – vedere la vignetta spiritosa qui sotto, un collage di frasi carine che mi sono sentita dire negli anni (senza voler fare del vittimismo, anzi, ci sorrido sopra). Leggi tutto

La mia client interview per Bivio Milano che compie 10 anni

Il fatto che io ami e sostenga la moda circolare non è un mistero: ne parlo in questo sito, in vari articoli per altre testate, attraverso i social.

La moda circolare si innesta naturalmente nel concetto di economia circolare: è un cerchio nel quale i materiali continuano a girare senza mai perdere la loro utilità, attraverso riciclo (recycle) oppure rigenerazione (upcycle), ovvero quel tipo di riciclo che permette al nuovo prodotto di valere perfino di più rispetto a prima.

Nell’idea di circolarità, possiamo far rientrare vintage e second hand, due formule che amo particolarmente e che permettono che gli oggetti restino in circolo nella loro completezza.

Dopo decenni di sfrenato consumismo e in un momento storico in cui gira meno denaro rispetto al passato (per esempio rispetto ai goderecci Anni Ottanta), penso che allungare il ciclo di vita di oggetti e capi sia un’ottima idea, a beneficio delle nostre tasche, appunto, e a beneficio dell’ambiente.

Lego dunque l’amore verso vintage e second hand anche a motivazioni etiche tra le quali la sostenibilità, ambientale e sociale poiché la conseguenza di ogni forma di circolarità in ambito abbigliamento è infatti una moda più sostenibile, più etica e più responsabile. E, visto che lavoro proprio in tale ambito, sono particolarmente conscia di quanto sia necessario produrre meglio e meno, per rispetto verso le persone e verso il nostro pianeta.

Ho scritto “anche” parlando di motivazioni in quanto, in aggiunta al lato etico e responsabile, apprezzo il fatto che capi e oggetti godano di una seconda vita perché mi piace la Storia, quella con la S maiuscola, e mi piacciono le storie, quelle piccole e quotidiane di ogni giorno; sono dunque affascinata da tutto ciò che è appunto testimone di Storia, storie e significati e auspico che non vada perso. Leggi tutto

Oxfam Italia sostiene la moda inclusiva – e circolare – di I was a Sari

Ricevo e volentieri condivido – Tengo molto ai concetti di economia circolare e moda sostenibile, non solo in un’ottica ambientale, naturalmente importantissima, ma anche dal punto di vista sociale, altrettanto importante: per questo do volentieri spazio all’iniziativa di Oxfam Italia che prosegue il suo impegno con I was a Sari.

I was a sari è un’impresa sociale indiana che offre accessori e capi contemporanei realizzati donando nuova vita – come racconta il nome stesso – a sari di seconda mano: il capo di abbigliamento tradizionale femminile considerato fonte di orgoglio culturale passa attraverso una rigenerazione che consente la creazione di un nuovo capo unico.

Proprio il progetto I was a Sari sarà illustrato in uno dei tavoli di Creiamo un futuro di uguaglianza, la seconda edizione di Oxfam Festival in Italia, in programma dal 12 al 13 maggio a Firenze.

Qui sotto trovate tutti i dettagli incluso il link al sito e-commerce attraverso il quale si possono fare scelte doppiamente positive, perché aiutano le comunità più vulnerabili a combattere povertà e disuguaglianze economiche e di genere e perché ci permettono di fare nostri oggetti belli e anche veramente sostenibili.

Manu Leggi tutto

La mostra dedicata a Renzo Calzavara a Villa Ghirlanda a Cinisello

Ho la fortuna e il piacere di aver potuto incontrare e conoscere tante persone piene di creatività, designer, stilisti, fondatori di brand, artisti, registi, musicisti, cantanti, fotografi e altri ancora.

Queste persone di poliedrico talento mi colpiscono profondamente e alcune di loro hanno un posto speciale nel mio cuore: una di esse è senza dubbio Renzo Calzavara.

Ho conosciuto Renzo attraverso Fiorenza Valenti, moglie e sua compagna di vita nonché di percorso artistico: Enrico, mio marito, e io abbiamo potuto godere della loro amicizia e arte, frequentando la loro casa e seguendoli in alcune mostre.

Due loro bellissimi quadri sono stati doni inaspettati, preziosi e graditissimi per il nostro matrimonio: da allora, abbiamo cambiato l’assetto di mobili e suppellettili di casa varie volte, ma mai, nemmeno per un istante, abbiamo messo in discussione la collocazione delle opere di Renzo e Fiorenza che non hanno cambiato posto dal 2008.

Purtroppo, lo scorso anno, Fiorenza ci ha comunicato la notizia che mai avrebbe voluto darci e che mai avremmo voluto ricevere: la scomparsa di Renzo.

Per noi e per tutti coloro che lo hanno conosciuto personalmente, apprezzandolo e amandolo, è stata una notizia particolarmente dolorosa; per chiunque, amici e non, è una perdita immensa perché è scomparso un artista sensibile e colto. Leggi tutto

Il guardaroba disperso, un talk attorno a Valentina Cortese

Ho raccontato in un precedente articolo che, dal 2 al 26 marzo 2023, lo spazio IsolaSET di Milano ha ospitato una mostra interamente dedicata alla celeberrima attrice Valentina Cortese (1923 – 2019).

Curata da Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti per Regione Lombardia e inquadrata nell’ambito dei festeggiamenti per il 100° anniversario della nascita della Cortese, la mostra ha rappresentato un omaggio a una donna e diva fuori dall’ordinario, attraverso un percorso fatto di fotografie e reperti originali che sono stati inoltre accompagnati da un ricco catalogo, da una rassegna cinematografica e da un programma di talk di approfondimento.

Come avevo accennato già in quel mio primo articolo, Elisabetta Invernici ha voluto che anch’io facessi parte di uno dei talk, anzi, di due, visto che sono stata invitata anche al successivo; non smetterò mai di essere grata a Elisabetta per avermi voluta con sé e per la preziosa opportunità che mi ha dato.

Il guardaroba disperso, la moda interpretata da Valentina Cortese: era questo il titolo del talk.

Perché guardaroba disperso?

Perché il presupposto è stato proprio il guardaroba di Valentina Cortese andato all’asta, e quindi frazionato tra vari collezionisti, nel marzo 2022 (e dell’asta avevo parlato qui).

Di cosa abbiamo quindi parlato? Leggi tutto

1° maggio 2013 – 1° maggio 2023, dieci anni di A glittering woman

Dieci.

Meditavo su quanto il numero dieci sia ricco di significati e simbologie.

Dieci è, per esempio, il numero di cifre alla base del sistema di numerazione detto decimale che, oltre ad avere dieci simboli con cui è possibile comporre qualsiasi numero, è in base 10 perché servono 10 unità di un ordine per formare un’unità dell’ordine successivo.

Anche il sistema di misura metrico decimale, uno tra i più diffusi e utilizzati, è in base 10, ossia il rapporto tra multipli e sottomultipli di ogni sua unità di misura è sempre 10 o una potenza di 10: ogni misura è 10 volte più piccola di quella immediatamente a sinistra ed è 10 volte più grande di quella immediatamente a destra.

Il numero dieci era considerato da Pitagora il numero perfetto e costituiva il cosiddetto tetraktýs o tetrattide, ovvero la successione aritmetica dei primi quattro numeri naturali: 1 + 2 + 3 + 4 = 10.

Dieci sono i decenni contenuti in un secolo e ognuno è fatto a sua volta di dieci anni: non posso non pensare ai miei studenti e a quando, durante i miei corsi, ci occupiamo di ogni decennio del Novecento dal punto di vista dell’evoluzione del costume.

A proposito di studenti e scuole: nelle primarie e secondarie, 10 è il voto che corrisponde all’eccellenza.

Si definisce decalogo una serie che si compone generalmente di 10 precetti (talvolta più o meno) in grado di riassumere norme o direttive fondamentali per un’attività.

Decalogo indica per antonomasia i Dieci Comandamenti dati da Dio a Mosè sul Monte Sinai (detti anche le dieci parole), i principi che svolgono un ruolo fondamentale nell’ebraismo e nel cristianesimo.

Decalogo (Dekalog) è il titolo della serie di 10 pellicole del 1988 dirette da Krzysztof Kieślowski proprio perché ogni episodio racconta una storia di vita quotidiana ispirata a uno dei comandamenti biblici e dieci furono anche le Piaghe d’Egitto, ovvero le punizioni che, secondo la Bibbia, Dio inflisse agli Egizi per non aver liberato gli ebrei dalla schiavitù. Leggi tutto

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