Palazzo Morando a Milano ospita la mostra Settecento! tra storia e moda
Meglio tardi che mai – recita un noto detto.
E allora sono ancora in tempo per condividere con voi, amici cari, il racconto di un’esperienza vissuta lo scorso 30 dicembre (ho confessato di essere in ritardo!): si tratta della visita alla mostra Settecento! ospitata da Palazzo Morando Costume Moda Immagine fino al 29 maggio.
Tre abiti femminili del Settecento, conservati pressoché intatti, sono i protagonisti dell’esposizione: i capi vengono presentati al pubblico per la prima volta in una mostra che illustra, da un lato, diversi aspetti dell’abbigliamento del XVIII secolo e, dall’altro, l’influenza del Settecento sull’abbigliamento contemporaneo – ed è questo l’aspetto che trovo particolarmente interessante.
Il percorso narrativo parte da questi tre abiti e li mette in dialogo con capi, tessuti e accessori dello stesso periodo.
Ho consigliato la mostra Settecento! ai miei studenti proprio perché – come ho già scritto – trovo molto interessante il fatto che si sia dato spazio all’influenza che il XVIII secolo ha avuto e ha sull’abbigliamento contemporaneo: la storia diventa stimolante per i giovani quando viene trattata come materia viva e non come una semplice (e noiosa…) sequenza di nomi e date.
Non a caso, una stilista del calibro di Vivienne Westwood considera il Settecento come «il picco più alto dell’arte e della cultura» e a questo secolo si è spesso ispirata rielaborando capi, forme e tessuti secondo la sua visione creativa.
Insomma, il secolo ben merita il punto esclamativo e io vi invito a visitare la mostra della quale vi do tutti i dettagli qui sotto.
Manu
MOSTRA SETTECENTO!
QUANDO: fino al 29 maggio 2022
DOVE: Palazzo Morando | Costume Moda Immagine – via Sant’Andrea 6 – spazi espositivi primo piano
ORARI: da martedì a domenica 10 – 17:30 (ultimo ingresso ore 17), chiuso il lunedì
INGRESSO: gratuito
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine ospita la mostra Settecento! a cura di Enrica Morini e Margherita Rosina con il coordinamento del conservatore, Ilaria De Palma
Sono presentati al pubblico per la prima volta tre sontuosi abiti del XVIII secolo donati nel 2019 da Amichæ, associazione impegnata a sostenere il Museo di Palazzo Morando e il Museo del Risorgimento e a far conoscere il grande patrimonio culturale delle collezioni civiche milanesi.
La mostra è anche occasione per presentare il nuovo allestimento con le vetrine museali appositamente progettate e realizzate per garantire la corretta esposizione e conservazione di questi preziosi manufatti.
I tre capi, appartenuti a un’antica famiglia di Castiglione delle Stiviere (provincia di Mantova), sono tutti databili fra la fine degli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70 del XVIII secolo.
Si tratta di una robe à la française – o andrienne come si diceva nel Settecento in Italia – composta dalla sopravveste con le pieghe nel dorso e da una mezza sottana pieghettata, confezionate con seta verde cannelée broccata con un motivo floreale; di un completo formato da una gonna ampia, un corpetto con le maniche lunghe e un giacchino aderente con una balza in vita (la gonna veniva indossata o con il busto o con il giacchino, ottenendo così due diverse toilettes) di taffetà amaranto broccato a con motivi di pizzo, fiori e foglie; di un busto-corpetto con maniche, aperto sul davanti e completato con una pettorina triangolare, confezionato con seta cannelée operata rosso violaceo.
Si tratta di un ritrovamento eccezionale soprattutto per il perfetto stato di conservazione dei tessuti e delle decorazioni e per la confezione che, contrariamente a molti dei modelli analoghi conservati nei musei, non ha richiesto alcun rifacimento successivo.
Nasce così un percorso narrativo che parte da questi abiti messi in dialogo con capi, tessuti e accessori dello stesso periodo già presenti nelle collezioni di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine nonché provenienti dalle Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano.
La mostra è arricchita anche da prestiti provenienti dalla Fondazione Antonio Ratti di Como e da collezionisti privati.
Il Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza ha inoltre permesso di esporre al pubblico un campionario della Manifattura Marasca, testimonianza della produzione serica vicentina del Settecento. Durante le ricerche, tra le pagine del campionario, è stato identificato un frammento di tessuto identico a quello utilizzato per la confezione del busto-corpetto violaceo: un’altra emozionante scoperta che viene proposta al pubblico per la prima volta.
L’importante donazione di Amichæ è un’opportunità per riflettere sulle modalità di realizzazione e di circolazione delle mode parigine nell’Italia dell’epoca di Maria Teresa; l’esposizione permette inoltre di entrare nell’affascinante mondo del gusto e del lusso settecentesco, mondo le cui suggestioni sono tornate a emergere nella moda e nei tessuti nelle epoche successive.
Per questa ragione la seconda parte del percorso espositivo è stata pensata per sottolineare l’influenza del XVIII secolo sull’abbigliamento contemporaneo femminile e maschile, dal costume teatrale ai balli mascherati, fino al prêt-à-porter dei giorni nostri.
Nella sezione contemporanea, oltre ai capi già presenti nelle collezioni civiche, sono stati fondamentali i generosi prestiti da parte degli archivi di Dolce&Gabbana, Fondazione Gianfranco Ferré, Max Mara, Versace e Vivienne Westwood e la collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa che ha messo a disposizione costumi di scena ispirati al Settecento.
Per sottolineare l’importanza del tessuto nella confezione di un abito sono anche presenti in mostra alcuni tessuti di produzione contemporanea ispirati ai decori settecenteschi.
L’allestimento della mostra Settecento! è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Farmafactoring, vicina al mondo dell’arte e della cultura.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati anche in un volume intitolato Moda del Settecento a Palazzo Morando. La donazione di Amichæ a cura di Enrica Morini e Margherita Rosina (Silvana Editoriale).
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Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.