Valentina Cortese, splendido omaggio alla diva allo Spazio Oberdan

Valentina Cortese – Roma 1973 – foto Pierluigi

L’ho scritto in varie occasioni: reputo che, oggi, parole come icona e mito siano spesso abusate e applicate a persone, situazioni e cose che, in realtà, non sono né iconichemitiche.
Pensate che io sia un po’ troppo severa?
E allora permettetemi di farmi perdonare parlandovi di qualcuno che è davvero una icona e un mito, di qualcuno che è una grande diva: Valentina Cortese.

Nata a Milano (ma originaria di Stresa, sul Lago Maggiore) il primo gennaio 1923 (e dunque oggi 95enne), Valentina Cortese è stata una delle attrici di punta del cinema italiano degli Anni Quaranta assieme ad Alida Valli e Anna Magnani.
Da allora, la sua carriera è stata in costante ascesa: l’elenco dei suoi film e dei suoi lavori teatrali è pressoché infinito e ha lavorato con registi immensi tra i quali Michelangelo Antonioni, Vittorio Gassman, Federico Fellini, Mario Monicelli, Franco Zeffirelli, François Truffaut, Giorgio Strehler, giusto per fare alcuni nomi.
Forse non si dovrebbe mai dire l’età di una donna e soprattutto di una diva, ma io credo che nel suo caso sia un valore aggiunto nel percorso di una persona straordinaria, vera icona di stile e star internazionale, da Cinecittà a Hollywood passando per il Piccolo Teatro di Milano.

Vi sto parlando di lei perché, fino a fine agosto, lo Spazio Oberdan di Milano ospita una bellissima mostra intitolata Valentina Cortese – La diva, un progetto di Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti.

La mostra – a ingresso gratuito – comprende oltre 30 scatti dei più grandi fotografi italiani e stranieri che raccontano la storia privata e pubblica di Valentina Cortese, simbolo di carisma e di eleganza.

La sua è una carriera lunga ben 70 anni, trascorsa calcando le scene di set e teatri al fianco dei più grandi registi, come vi accennavo, con un piglio e una professionalità che la rendono unica.
Visionaria e, al tempo stesso, dotata di quella concretezza artigianale indispensabile in ogni lavoro artistico, Valentina Cortese testimonia con la sua vita di donna e di attrice l’autorevolezza e la dignità di chi ha saputo farsi rispettare nel privato e nel pubblico, battendosi in prima persona per l’emancipazione femminile.

Le immagini in mostra sono sia a colori sia in bianco e nero, con la sorpresa di tre ritratti inediti scattati da Giovanni Gastel nell’estate del 2013 e che costituiscono l’immagine ufficiale più recente della diva.

Ma non è finita qui: oltre alla mostra, l’omaggio allo Spazio Oberdan prevede anche altro.

Nel foyer, è possibile consultare il volume dal quale sono tratte le fotografie in esposizione: si intitola Valentina Cortese – 100 ritratti ed è curato, anche in questo caso, da Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti.

Fino al 17 giugno, l’auditorium dello spazio culturale milanese ospita inoltre la proiezione del film Diva!

Selezionato fuori concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, attraverso un meccanismo in cui realtà e finzione continuamente si mescolano, Diva! racconta la vita di Valentina Cortese.

Otto grandi attrici interpretano le parole tratte dall’autobiografia Quanti sono i domani passati, pubblicata in occasione dei 90 anni dell’attrice.

Infine, il MIC – Museo Interattivo del Cinema propone una rassegna di film interpretati da Valentina Cortese.

I titoli in programma, selezionati dalla nutritissima filmografia della Cortese, offrono una testimonianza della versatilità e dell’importanza di un’artista che ha saputo lasciare segni indelebili nel teatro e nel cinema.

Perché ho deciso di parlarvi di tutto ciò, di Valentina cortese, della mostra, del libro e dei film?

Perché, oltre ad apprezzarla come una delle più grandi interpreti del cinema italiano, quando sono stata all’inaugurazione della mostra, venerdì sera, sono rimasta sinceramente colpita dai suoi ritratti e dalle parole dei curatori Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti, due persone che hanno la fortuna di conoscerla personalmente.

Guardando i ritratti (qui e qui le mie foto che ne catturano un paio, lo stesso ritratto che vedete qui sopra nonché uno di quelli firmati da Gastel), risultano evidenti le svolte del personalissimo stile della diva, uno stile elegante, attento testimone della società e della moda, interprete delle generazioni che cambiano, così come ha raccontato la stessa Elisabetta Invernici, bravissima giornalista esperta di moda, cosmetica e costume.

«Quando Valentina Cortese mi ha aperto i suoi armadi, mi sono ritrovata davanti la storia della moda degli ultimi cinquant’anni», ha raccontato Elisabetta durante la conferenza stampa, sottolineando come tuttora la signora Cortese sia attenta alle questioni di stile.

«Ho perseguito ideali nei quali dominavano la grazie e la bellezza; a essi, come a me stessa, voglio essere fedele.»

Sono parole di Valentina Cortese e credo che siano la sintesi perfetta della sua vita; naturalmente, tutto ciò non può che affascinare un’appassionata e una cultrice di moda e bellezza quale io sono.

Non solo, il fatto che una grande attrice – e dunque una grande comunicatrice – come lei ami la moda conferma la mia teoria, ovvero che ciò che indossiamo sia a tutti gli effetti un vero linguaggio.

Ma a coinvolgermi sono state anche le parole di Antonio Zanoletti (attore di teatro che ha debuttato con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano nel 1979): amico della grande attrice, l’ha descritta come persona dalla forte carica umana, interessata al suo prossimo, generosa ed empatica, caratteristiche confermate da una lettera scritta a mano da Valentina Cortese e destinata a tutti i presenti, con parole che citavano la condivisione spontanea e la generosità nel donarsi, parole che mi hanno commossa fino alle lacrime, ve lo giuro!

Un’ultimissima cosa: se il nome di Elisabetta Invernici non vi è nuovo, miei amatissimi lettori, e se state pensando di averlo già incontrato da queste parti… bravi, avete ragione!

Elisabetta è anche la curatrice della mostra dedicata a Rosa Genoni, evento del quale ho parlato qui lo scorso febbraio.

Rosa Genoni e Valentina Cortese sono due grandi donne che si sono cimentate sul fronte dell’emancipazione femminile, in prima persona e ognuna a suo modo: tutto torna e non mi sono stupita che Elisabetta si sia occupata di entrambe.

Amo gli incontri (quasi) impossibili.

Manu

 

Se siete interessati alla mostra fotografica Valentina Cortese – La diva:

Fino a fine agosto

Foyer Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2, angolo piazza Oberdan, Milano

Progetto di Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti realizzato da Edizioni EVI.

Contributi di Giovanni Gastel, Pierluigi, Bob Krieger, Maria Mulas, Pietro Pascuttini, Fiorenzo Niccoli, Nanda Lanfranco, Luxardo, Giorgio Strehler, Chiara Samugheo, Luigi Ciminaghi, Roberto Granata, Vaselli, Angelo Frontoni, Arturo Ghergo, G.B. Poletto, Archivio Piccolo Teatro di Milano.

Ingresso gratuito.

Lo Spazio Oberdan è uno spazio dedicato alla cultura concepito dall’architetto Gae Aulenti.

Se siete interessati alle proiezioni:

Qui trovate le date di programmazione del film Diva!

Qui trovate le date e i titoli della rassegna Il cinema di Valentina Cortese.

Se siete interessati al libro Valentina Cortese – 100 ritratti

C’era una volta una bambina che amava recitare e che, dal fienile di casa di un paese di campagna dove ha calcato con i suoi piedini un palcoscenico fatto di povere assi, una volta diventata grande, ha invece posato i piedi su tutti i palcoscenici del mondo.
Il cinema internazionale, partendo da quello italiano, ha immortalato il suo volto facendone una icona, una star di prima grandezza: Italia, Inghilterra, Francia, Spagna, Argentina, gli Stati Uniti con Hollywood… tutti hanno ammirato e acclamato Valentina Cortese.
L’intento del volume è quello di ripercorrere, attraverso immagini e parole, momenti significativi, quelli nei quali Valentina Cortese ha offerto all’obiettivo il proprio profilo di donna, il proprio sguardo magnetico, la propria anima più segreta.
Cento ritratti colti in altrettanti attimi della vita di un’attrice cercata dai più importanti registi teatrali e cinematografici e amata profondamente dalla gente comune che ha visto in lei la diva, l’artista, l’amica della porta accanto, la donna che sa ascoltare.
Cento ritratti, uno stile unico e irripetibile.

Progetto di Antonio Zanoletti a cura di Elisabetta Invernici edito da Skira.

Contributi di Antonio Calbi, Flavio Caroli, Piera Degli Esposti, Carla Fracci, Giulia Lazzarini, Franco Zeffirelli, Giovanni Gastel, Paola Borboni, Beppe Menegatti.
Scritti inediti di Giorgio Strehler.

Anno 2013, edizione bilingue italiano-inglese
ISBN 885722081, 24 x 28 cm, 144 pagine, cartonato

Potete trovarlo qui

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Laura Lavinia
Reply

Carissima Manu, grazie per questo stupendo ed interessante articolo. In questa occasione, vorrei dirti grazie alla potenza poichè a causa del periodo incasinatissimo, non riesco ad informarmi sulle mostre interessanti della nostra bella Milano e di conseguenza la mia Signora Curiosità mi va in depressione. Dopo la lettura del tuo articolo, posso assicurarti che Lady Curiosità ha cambiato espressione ed ora ha un sorriso perenne sul volto.🙂

Manu
Reply

… E credo che il sorriso perenne della tua Lady Curiosità assomigli a quello che ora è dipinto anche sul mio volto, cara Laura, grazie a te, anzi, grazie a voi.
Grazie per questa immagine così bella, mi piace l’idea che la Curiosità sia una signora che ci accompagna e non sia mai che si deprima!
La gioia per chi scrive è essere letto e stabilire un dialogo, quindi non esiste cosa più bella per me del ricevere reazioni come la tua su cose che ho tanto amato e dunque condiviso.
Un abbraccio e un augurio di una meravigliosa giornata che solletichi te e la tua Lady Curiosità,
Manu

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