Martino Midali FW 2020-21, capi per sentirsi elegantemente seduttive H24
L’amore per la moda mi accompagna da sempre.
Credo sia parte del mio DNA e credo che un grande ruolo l’abbia giocato mia mamma che ha vestito me e mia sorella non solo pulite e in ordine ma anche carine, pur non sperperando i soldi, così come l’ho sempre vista a sua volta ben vestita, pettinata e con un filo di rossetto anche quando doveva restare in casa.
Ci si alza, si fa colazione, ci si mette in ordine e poi si iniziano le attività giornaliere: questa è sempre stata – ed è tuttora – la sua filosofia.
Negli album della nostra famiglia ci sono foto in cui lei è una giovanissima ragazza dal bel sorriso e dai maglioncini perfetti per gli Anni Sessanta e Settanta; gli stessi album proseguono poi con le foto nelle quali io e mia sorella Cinzia siamo piccine, sempre con qualcosa di carino addosso. Ricordo certi foulard legati sotto il mento e qualche piccola borsetta fiorata in cui magari mettevo anche i coriandoli per il Carnevale…
Quando dunque scrivo che per me la moda è una sorta di malattia, non parlo certo di una malattia maligna bensì di qualcosa che, al contrario, mi ha sempre tenuto compagnia, una sorta di febbre leggera che un po’ stordisce: per me la moda è allegria, espressione personale, gioia di prendersi cura di sé e di chi amiamo (come la mia mamma faceva con noi piccine), è colore, è sogno, è gioco come quando alle elementari sempre io e mia sorella disegnavamo figurini e modelli (outfit, come diciamo oggi) fingendo anche di essere fidanzate con gli stilisti in auge in quegli anni…
Sapete una cosa? Io non voglio che questa febbre leggera passi.
Ed ecco perché, ora che mi muovo lavorativamente parlando nell’ambito moda, mi reputo una persona fortunata: perché ho trasformato una cosa che ho sempre amato in una professione.
Ecco perché, ogni volta in cui ho il piacere e l’onore di conoscere dall’interno un brand o uno stilista che ho sempre ammirato, sento di vivere un privilegio.
Ecco perché desidero condividere tutto ciò con chi mi fa il dono di leggermi: non per vantarmi, ma per rendere partecipi gli altri portandoli a bordo della mia passione e restituendo, dividendo e moltiplicando quella che mi sembra una fortuna della quale non voglio essere gelosa perché – al contrario – desidero che il bello possa appartenere a tutti. Leggi tutto