Galleria Gorza, la casa del bello di Rimini è adesso anche online

In questo 2020 – che definire anno particolare è un eufemismo – sono tante le cose che sono mancate a ognuno di noi, tante e diverse.

A me, per esempio, sono mancati gli abbracci e il contatto fisico con le persone che amo. E poi i viaggi.
Sì, sono queste le cose che mi mancano di più, ovvero conoscenza e bellezza declinate tra esperienza umana ed esperienza del mondo.
Mi mancano la varietà, la ricchezza, le diversità e le sfaccettature delle persone e dei luoghi.

La pandemia ci ha spinto a rivedere i nostri rapporti sociali.
Niente più abbracci, pacche sulla spalla, baci, strette di mano.
Questi sono stati i mesi del distanziamento, delle mascherine, della chiusura dei luoghi di aggregazione.
Per la nostra sicurezza e per quella degli altri, abbiamo dovuto ridurre al minimo il numero delle persone incontrate, azzerando completamente il contatto fisico.
E a me tutto ciò manca – inutile fingere il contrario…

Viaggiare mi manca, follemente, che sia per diletto e piacere oppure per lavoro. O tutto insieme, perché no, come mi è capitato spesso. Leggi tutto

Voce su tela, il libro che racconta la storia magica di Clara Woods

Un paio di mesi fa, in ottobre, ho raccontato la storia di Clara Woods.

Clara nasce il 10 marzo 2006 a Firenze e, un anno dopo, i dottori fanno un annuncio terribile ai genitori: la piccola ha avuto un ictus prenatale e per lei viene prospettata un’esistenza da vegetale.

Mamma Betina e papà Carlo non ci stanno, non si rassegnano davanti a una sentenza tanto dura: Clara inizia un programma di riabilitazione e i suoi progressi stupiscono tutti così come la sua forza di volontà e la sua determinazione.

Nonostante abbia difficoltà a scrivere e leggere, oggi Clara comprende perfettamente tre lingue: la mamma è brasiliana, il papà è olandese-canadese e così lei comprende italiano, inglese e portoghese.
Nonostante non riesca a parlare, Clara si esprime attraverso la (meravigliosa) famiglia che è la sua voce.
Nonostante abbia difficoltà motorie, Clara riesce a correre.

Sebbene usi con difficoltà la mano sinistra, Clara impara a dipingere e ha trovato proprio in questo un nuovo, ulteriore strumento per comunicare perché se è vero che mamma Betina, papà Carlo e il fratello David la capiscono e sono la sua voce, quando Clara dipinge può parlare con tutti da sola.

Clara esplora ed esprime il suo universo emotivo attraverso l’intensità dei colori acrilici, rappresentando una quotidianità adolescenziale a tinte forti, realmente vissuta o immaginata. Leggi tutto

error: Sii glittering... non copiare :-)