Voce su tela, il libro che racconta la storia magica di Clara Woods

Un paio di mesi fa, in ottobre, ho raccontato la storia di Clara Woods.

Clara nasce il 10 marzo 2006 a Firenze e, un anno dopo, i dottori fanno un annuncio terribile ai genitori: la piccola ha avuto un ictus prenatale e per lei viene prospettata un’esistenza da vegetale.

Mamma Betina e papà Carlo non ci stanno, non si rassegnano davanti a una sentenza tanto dura: Clara inizia un programma di riabilitazione e i suoi progressi stupiscono tutti così come la sua forza di volontà e la sua determinazione.

Nonostante abbia difficoltà a scrivere e leggere, oggi Clara comprende perfettamente tre lingue: la mamma è brasiliana, il papà è olandese-canadese e così lei comprende italiano, inglese e portoghese.
Nonostante non riesca a parlare, Clara si esprime attraverso la (meravigliosa) famiglia che è la sua voce.
Nonostante abbia difficoltà motorie, Clara riesce a correre.

Sebbene usi con difficoltà la mano sinistra, Clara impara a dipingere e ha trovato proprio in questo un nuovo, ulteriore strumento per comunicare perché se è vero che mamma Betina, papà Carlo e il fratello David la capiscono e sono la sua voce, quando Clara dipinge può parlare con tutti da sola.

Clara esplora ed esprime il suo universo emotivo attraverso l’intensità dei colori acrilici, rappresentando una quotidianità adolescenziale a tinte forti, realmente vissuta o immaginata.

Nel 2018 si tiene la sua prima mostra personale a Firenze, con grande successo di critica e pubblico.

A oggi ha esposto in 18 città tra cui Roma, Londra, Miami, Kobe e le sue opere sono quotate sul mercato internazionale, vendute in Europa e oltreoceano: è la prima artista minorenne in Italia ad aver ricevuto il consenso dal giudice per l’apertura di partita Iva, avvenimento necessario per la battaglia che, insieme a lei, la sua famiglia sta combattendo affinché possa avere una sua indipendenza economica e, soprattutto, affinché possa realizzare i suoi sogni.

​La storia di Clara – una storia di resilienza e vittoria – non poteva lasciarmi indifferente: sono molto felice di tornare a parlare di lei per annunciare un nuovo capitolo della sua meravigliosa avventura, ovvero l’uscita del libro Voce su tela.

In un mondo come il nostro – un mondo in cui ci sforziamo di abbattere pregiudizi e stereotipi ma nel quale molti di noi si ritrovano, paradossalmente, a voler far parte di qualche categoria pur di essere socialmente accettati – non è certo semplice spiegare il concetto di unicità, soprattutto ai più piccoli: Voce su tela parla proprio di questo.

Il libro si ispira a Clara e racconta di una bambina che abita nel pianeta dove sono nati i colori, dove non si parla dove e ci si esprime a colpi di pennello; racconta del suo ‘improvviso’ arrivo sulla Terra.

Voce su Tela è un racconto per bambini che però emoziona anche gli adulti: racconta la ricchezza che nasce nello scoprirsi tutti diversi e di come, grazie ai colori e a una tela, Clara trovi il suo posto nel mondo.

Clara non riesce a parlare, eppure i colori sono diventati la sua voce: ecco perché voce su tela.

Il racconto ha dunque lo scopo di incoraggiare le persone a mettere da parte i pregiudizi, anche quelli ‘impliciti’ che, inconsapevolmente, portano a giudicare l’altro; vuole dare speranza a chi ha il coraggio di credere nei propri sogni attraverso uno straordinario esempio di forza che insegna come l’amore per l’arte possa aiutare a superare anche le più grandi difficoltà, trasformandole in successo.

Mi fa piacere segnalare che il libro è stato scritto da Francesco Ciai con le illustrazioni di Ariana Pisani ed è pubblicato da KM Edizioni.

Francesco, fiorentino, classe 1987, è scrittore nonché presidente della Fondazione Claudio Ciai da lui costituita a seguito della prematura scomparsa del padre: si occupa a tempo pieno di promuovere il sostegno alle vittime di incidenti stradali e sul lavoro, è un instancabile difensore dei diritti umani ed è totalmente avverso alle discriminazioni di ogni genere.

In questo Natale così particolare, non potevo che scegliere di dare voce ancora una volta alla mia lotta contro i pregiudizi, i cliché, le convenzioni, il conformismo e l’omologazione: nessuno più di Clara Woods – e con lei Francesco Ciai – incarna questa lotta.

E allora vi saluto con il link per saperne di più di Voce su tela e per acquistarlo a un prezzo piccolo piccolo, minuscolo rispetto alla gioia e al coraggio che regala.

Manu

 

 

Se vi va di leggere il mio precedente post su Clara, cliccate qui.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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