Ridefinire il Gioiello riparte e l’Irlanda è la protagonista dell’ottava edizione

Non è facile.

Non è facile far ripartire tutti quei progetti che sono stati bloccati da due anni di pandemia e non è facile parlare di bellezza e cultura in un momento come questo, in cui bellezza e cultura non sembrano certo essere la priorità, anzi, al contrario, rischiano di essere risucchiate definitivamente dall’ombra, dalla paura, da orrori che credevamo essere più legati (e relegati) al passato che non al presente e al futuro.

Eppure il paradosso è che proprio la bellezza e soprattutto la cultura rappresentano allo stesso tempo due tra le migliori risposte a ombre e paure per non sprofondare irrimediabilmente e definitivamente nell’orrore.

Proprio in questa ottica, cari amici lettori, condivido con voi la notizia di una ripartenza, ovvero la pubblicazione del nuovo bando di concorso di Ridefinire il Gioiello, manifestazione giunta alla sua VIII edizione.

Ridefinire il Gioiello ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali: dopo due anni di fermo a causa del COVID-19, l’Associazione Circuiti Dinamici indice un nuovo bando di concorso in collaborazione con il Museo del Bijou di Casalmaggiore.

L’ottava edizione di Ridefinire il Gioiello si inserisce infatti nell’ambito degli eventi della rassegna culturale Stupor mundi organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Casalmaggiore.

Il progetto Stupor mundi prevede che, ogni anno, tutte le istituzioni culturali della città (i due musei, la Biblioteca Civica Mortara, il Teatro Comunale) organizzino eventi espositivi, spettacoli teatrali, incontri sul cinema, la letteratura, le tradizioni per approfondire la conoscenza di un Paese e finora la rassegna ha parlato di Giappone, Argentina, Iran, Russia e Stati Uniti (anch’io ho parlato della mostra organizzata dal Museo del Bijou di Casalmaggiore in tale occasione qui). Leggi tutto

Le gemme in Dante, l’omaggio che mancava va in mostra a Casalmaggiore

Ricevo e volentieri condivido – È stata inaugurata lo scorso venerdì 24 settembre Dolce color d’orïental zaffiro – Le gemme in Dante e nei bijoux americani, una mostra a cura di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto presso il Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR).

Quando a scuola si studia Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 e morto a Ravenna nel 1321, non siamo forse in grado di apprezzare fino in fondo la magnificenza di un poeta che tutto il mondo ha ammirato e ammira, colui che insieme a Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio compone le tre Corone Fiorentine ed è considerato un pilastro della lingua italiana; eppure, quasi chiunque ricorda a memoria, anche a distanza di tanti anni, almeno qualche terzina della sua opera più famosa, il poema la Divina Commedia.

Le celebrazioni che ricorrono quest’anno in occasione dei 700 anni dalla morte del poeta hanno toccato le più erudite e approfondite declinazioni possibili in un tributo più che doveroso: si aggiunge ora un tassello – prezioso, è proprio il caso di dirlo – grazie appunto al Museo del Bijou.

È così che le gemme citate in diversi passaggi della Divina Commedia prendono vita nei più iconici e originali bijou americani dagli Anni Quaranta ai Settanta, firmati da nomi prestigiosi quali Kenneth Jay Lane, Miriam Haskell, Pell, Trifari, Krementz: ne è nato un racconto inedito e un curioso incrocio tra i gioielli e i versi di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Leggi tutto

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