Le gemme in Dante, l’omaggio che mancava va in mostra a Casalmaggiore

Ricevo e volentieri condivido – È stata inaugurata lo scorso venerdì 24 settembre Dolce color d’orïental zaffiro – Le gemme in Dante e nei bijoux americani, una mostra a cura di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto presso il Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR).

Quando a scuola si studia Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 e morto a Ravenna nel 1321, non siamo forse in grado di apprezzare fino in fondo la magnificenza di un poeta che tutto il mondo ha ammirato e ammira, colui che insieme a Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio compone le tre Corone Fiorentine ed è considerato un pilastro della lingua italiana; eppure, quasi chiunque ricorda a memoria, anche a distanza di tanti anni, almeno qualche terzina della sua opera più famosa, il poema la Divina Commedia.

Le celebrazioni che ricorrono quest’anno in occasione dei 700 anni dalla morte del poeta hanno toccato le più erudite e approfondite declinazioni possibili in un tributo più che doveroso: si aggiunge ora un tassello – prezioso, è proprio il caso di dirlo – grazie appunto al Museo del Bijou.

È così che le gemme citate in diversi passaggi della Divina Commedia prendono vita nei più iconici e originali bijou americani dagli Anni Quaranta ai Settanta, firmati da nomi prestigiosi quali Kenneth Jay Lane, Miriam Haskell, Pell, Trifari, Krementz: ne è nato un racconto inedito e un curioso incrocio tra i gioielli e i versi di Inferno, Purgatorio e Paradiso.

Andrò certamente a godere di tale connubio e intanto, con grande piacere, condivido qui di seguito i dettagli della mostra che resterà aperta fino al 9 gennaio 2022.

Manu

 

 

Nell’anniversario dantesco del 2021, a 700 anni dalla morte, l’Associazione Passato e Futuro e il Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR) aprono Dolce color d’orïental zaffiro – Le gemme in Dante e nei bijoux americani, una mostra che crea un legame tra la bellezza poetica e la maestria di artigiani italiani emigrati negli Stati Uniti.

La mostra, che è stata inaugurata il 24 settembre, riunisce bijou di fantasia realizzati da disegnatori, artigiani, lavoratori e lavoratrici italiani che, emigrati negli Stati Uniti durante il XIX e XX secolo, trovarono lavoro nelle fabbriche di costume jewelry (bijou non preziosi) del New England e che – come fecero molti altri Italian American in altri campi – parteciparono a quel processo che Joseph V. Scelsa, Presidente del New York Italian American Museum, chiama la beautification degli USA.

La mostra è ispirata alle molte citazioni presenti nella Divina Commedia relative alle gemme e ai preziosi, al loro colore, alle loro caratteristiche, alla loro simbologia: nelle diverse vetrine sono presentati splendenti bijou vintage americani nei colori dello zaffiro, diamante, smeraldo, ametista, rubino, oro e argento, perle e smalti.

«Come non collegare lo splendore adamantino della pietra su cui si poggia l’Angelo custode del Purgatorio – racconta M.T. Cannizzaro – agli enormi strass bianchi con cui Kenneth Jay Lane impreziosì la stella marina disegnata per Jackie Kennedy?»

Grandi appassionate e studiose di bijou americani, Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto, rispettivamente presidente e vice dell’Associazione Passato e Futuro, hanno immaginato una mostra che rende onore a Dante esponendo creazioni di indicibile bellezza, legate alle gemme da lui citate nella sua opera più famosa e realizzati da emigrati italiani negli States, esuli proprio come il Sommo Poeta.

Come lui, questi connazionali hanno trasformato, nel ruolo di novelli Mida, una debolezza (definiamola così) in ‘oro’: grazie a Dante, il volgare assurge a gradini inimmaginabili, permettendo una diffusione capillare del sapere e della cultura; grazie ai bigiottieri italo-americani, anche oggetti in materiali non preziosi diventano opere d’arte da indossare a tutti i livelli e in tutti i ceti della società.

Eccoli raccolti in questa mostra, tesori di estro italiano e di intraprendenza americana: sono tantissimi i riferimenti a gemme, pietre, minerali citati nella Divina Commedia e che in questo caso vengono reinterpretati in chiave ornamento.

L’intuizione di Maria Teresa Cannizzaro e di Fiorella Operto si è dunque concretizzata in Le gemme in Dante, una esposizione originale, colta e coloratissima che collega Dante e gli USA in oltre 300 pezzi di una collezione stupefacente per bellezza e varietà.

Si incrociano infine in questa narrazione anche i monili prodotti dalle fabbriche bigiottiere di Casalmaggiore: i ‘Dante-gadget’ sono parte del patrimonio del museo, ciondoli e bracciali come testimoni del fatto che Casalmaggiore celebrava Alighieri anche (e già) nei 600 anni dalla morte.

 

Dolce color d’orïental zaffiro – Le gemme in Dante e nei bijoux americani
Museo del Bijou, Via Azzo Porzio 9, Casalmaggiore (CR)
Dal 24 settembre 2021 al 9 gennaio 2022
Orari: da martedì a sabato 10-12 e 15-18; domenica e festivi 15-19 / chiuso Natale e Capodanno
Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,50
Gratuito per le scolaresche e i possessori dell’abbonamento Musei Lombardia
L’accesso al Museo e alla mostra avviene nel rispetto delle normative Anti-Covid
Qui trovate il sito del Museo del Bijou; telefono 0375 205344

Se volete sapere di più delle fabbriche bigiottiere di Casalmaggiore, leggete qui.

Questa mostra si inserisce nell’ambito degli eventi della rassegna culturale Stupor mundi organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Casalmaggiore: ogni anno, tutte le istituzioni culturali della città (i due musei, la Biblioteca Civica Mortara, il Teatro Comunale) organizzano eventi espositivi, spettacoli teatrali, incontri sul cinema, la letteratura, le tradizioni per approfondire la conoscenza di un Paese e il 2021 è l’anno degli Stati Uniti.

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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