Le gemme in Dante, l’omaggio che mancava va in mostra a Casalmaggiore

Ricevo e volentieri condivido – È stata inaugurata lo scorso venerdì 24 settembre Dolce color d’orïental zaffiro – Le gemme in Dante e nei bijoux americani, una mostra a cura di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto presso il Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR).

Quando a scuola si studia Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 e morto a Ravenna nel 1321, non siamo forse in grado di apprezzare fino in fondo la magnificenza di un poeta che tutto il mondo ha ammirato e ammira, colui che insieme a Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio compone le tre Corone Fiorentine ed è considerato un pilastro della lingua italiana; eppure, quasi chiunque ricorda a memoria, anche a distanza di tanti anni, almeno qualche terzina della sua opera più famosa, il poema la Divina Commedia.

Le celebrazioni che ricorrono quest’anno in occasione dei 700 anni dalla morte del poeta hanno toccato le più erudite e approfondite declinazioni possibili in un tributo più che doveroso: si aggiunge ora un tassello – prezioso, è proprio il caso di dirlo – grazie appunto al Museo del Bijou.

È così che le gemme citate in diversi passaggi della Divina Commedia prendono vita nei più iconici e originali bijou americani dagli Anni Quaranta ai Settanta, firmati da nomi prestigiosi quali Kenneth Jay Lane, Miriam Haskell, Pell, Trifari, Krementz: ne è nato un racconto inedito e un curioso incrocio tra i gioielli e i versi di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Leggi tutto

Afghanistan, dai libri di Khaled Hosseini alla crisi di oggi

Undici anni fa, tra la primavera e l’estate del 2010, lessi Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli, i due grandi successi di Khaled Hosseini ambientati in Afghanistan.

Figlio di un diplomatico e di un’insegnante, Hosseini è nato nel 1965 a Kabul dove ha vissuto la sua infanzia.
Dal 1980, dopo aver ottenuto asilo politico in seguito all’arrivo dei russi, vive negli Stati Uniti con la moglie e i due figli.
Laureato in medicina, è autore del libro Il cacciatore di aquiloni, pubblicato nel 2003 (e che come racconta lui stesso aveva iniziato a scrivere sei mesi prima del crollo della Torri Gemelle); nel 2007 ha pubblicato il suo secondo libro intitolato Mille splendidi soli.
Sempre come racconta lui nella prefazione de Il cacciatore di aquiloni e proprio come Amir, il protagonista di quel romanzo, Khaled Hosseini ha iniziato a scrivere da bambino, negli Anni Settanta, nella sua Kabul.
È tornato in Afghanistan nel 2006 come inviato degli Stati Uniti per l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Nei suoi libri, Hosseini parla dunque del suo Paese, naturalmente partendo dal proprio vissuto e dai ricordi personali del periodo pre-sovietico – ma non solo.
Attraverso i suoi personaggi parla delle varie fasi della storia tormentata dell’Afghanistan, della vita quotidiana, della condizione femminile e delle minoranze etniche. E parla di amicizie che salvano e condannano. Leggi tutto

Sono (già) passati dieci anni…

Ho pubblicato i pensieri che seguono il 10 settembre in Instagram.
Ho il desiderio che restino anche qui, visto la velocità (che tutto cancella) dei social network…

In questi giorni ricorre per me un anniversario dolceamaro: dieci anni fa, nel settembre del 2011, finivo di lavorare per un’azienda che, senza avere nessuna concreta difficoltà, in nome del profitto, lasciò a casa diverse decine di persone, sottoscritta inclusa.

Non voglio fare la gradassa: ammetto che mi parve un dramma – ed era in effetti un problema non lieve – e confesso che in quei momenti provai paura, smarrimento, angoscia. E una grande delusione.
Sentivo mancarmi l’aria ed ero terrorizzata dal fatto di non essere più una ragazzina e dalla consapevolezza che questo inconfutabile dato anagrafico non mi avrebbe certo aiutata.

Fu l’uomo che più amo al mondo a farmi vedere la questione sotto tutt’altra prospettiva, proponendomi di prendere il tutto come un’occasione per chiedermi cosa volessi fare davvero. E questo è uno dei motivi per cui lo amo tanto, anche perché aveva ragione: in effetti, ero lavorativamente infelice.
Non amavo niente del percorso che avevo costruito fino a quel momento, nonostante lo avessi costruito con diligenza e senso del dovere ma il punto era proprio quello: non c’era traccia di passione, neanche minima.

Ho allora usato la buonuscita ricevuta dalla mia ex azienda scommettendo e investendo su me stessa: sono tornata sui banchi di scuola, mi sono rimessa a studiare e ho conseguito alcune nuove specializzazioni, stavolta nell’ambito che davvero amavo (l’ho raccontato qui).
E poi ho ricominciato, da zero o quasi.

Senza boria, ve l’assicuro, posso dire di essere orgogliosa di me stessa. Leggi tutto

SOCIOCROMIE, in mostra a Milano 100 anni in 25 colori

Ricevo e volentieri condivido – Da mercoledì 8 settembre a domenica 14 novembre, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano ospita SOCIOCROMIE, mostra curata dall’architetto e designer Giulio Ceppi e dedicata al valore storico e sociale del colore.

Il concept si basa sull’idea che, attraverso specifiche cromie, è possibile evocare un concetto universalmente riconosciuto in quanto il colore è una dimensione fortemente radicata nell’immaginario collettivo ed è presente con numerose espressioni idiomatiche nel linguaggio.

La mostra evidenzia – nell’ambito del XX secolo e l’inizio del XXI – momenti di valore storico e sociale (legati alla politica, agli eventi sportivi, alle innovazioni tecniche) che ricorrono al colore quale espressione connotante: da ciò deriva la denominazione SOCIOCROMIE – neologismo ideato da Giulio Ceppi – che si riferisce a un fatto noto a tutti ed espresso attraverso l’uso di una determinata tonalità con una natura metaforica.

L’allestimento presenta una successione cronologica di 25 tavole sinottiche ognuna riproducente un singolo concetto, l’anno in cui il concetto è emerso e un colore, descritto tecnicamente e inquadrato storicamente con riflessioni di carattere complessivo e d’insieme. Leggi tutto

BE WATER by TOILETPAPER alla piscina Cozzi (non solo) per la MDW 21

Ricevo e volentieri condivido – In occasione della Milano Design Week 2021, sono stata invitata alla piscina comunale Cozzi per la presentazione alla stampa di BE WATER, grande opera immaginata da TOILETPAPER, il progetto editoriale di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Da non perdere anche perché, per chi nuoterà alla Cozzi, l’opera sarà godibile fino a settembre 2022.

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In occasione della Milano Design Week 2021, i suggestivi spazi della piscina comunale Cozzi ospitano BE WATER, una grande opera site specific immaginata da TOILETPAPER, il progetto editoriale di sole immagini conosciuto il tutto il mondo per la sua estetica surreale e fuori dagli schemi, firmato dell’artista Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari.

Il progetto, promosso dal Comune di Milano e Milanosport, è realizzato in collaborazione con Desigual e si pone come il primo momento di una partnership creativa tra il brand di moda spagnolo fondato a Barcellona nel 1984 e TOILETPAPER che, condividendo la stessa natura dirompente e lo stesso approccio rivoluzionario alla creatività, presenteranno nel 2022 varie iniziative frutto di questa naturale connessione.

In occasione della presentazione, Roberta Guaineri, Thomas Meyer e Antonio Iannetta hanno raccontato i dettagli della collaborazione. Leggi tutto

Le donne per le donne, la rete civica per l’Afghanistan

Ricevo e molto volentieri condivido – È nata Le Donne per le donne, una rete civica di donne le quali, di fronte al drammatico evolversi degli eventi in Afghanistan, hanno deciso di mettere subito in atto un’iniziativa che possa offrire un supporto a sostegno delle istituzioni, organizzazioni e associazioni che si occuperanno concretamente dell’emergenza rifugiati. È per me un onore dar voce a questa iniziativa.

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Lo scorso 31 agosto è nata Le donne per le donne, una rete solidale tutta al femminile che ha deciso di attivarsi con un progetto sociale concreto di supporto ai rifugiati provenienti dall’Afghanistan.

Le donne per le donne è l’iniziativa di un gruppo eterogeneo – nato in rete e cresciuto in pochissimo tempo – di persone che vogliono mettere a disposizione le proprie competenze per collaborare in modo attivo con istituzioni, associazioni e organizzazioni che già si stanno occupando concretamente di questa emergenza – sia sul territorio afghano sia nell’accoglienza dei profughi in arrivo in Italia.

L’obiettivo della rete è quello di fornire un aiuto pratico e duraturo da parte della società civile a sostegno degli operatori in questa grande tragedia umanitaria – e non solo in questo momento di particolare emergenza ma anche negli anni a venire. Leggi tutto

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