Artistar Jewels 2017, A.A.A. talento cercasi

Talento. Credo che sia la parola più ricorrente qui in casa A glittering woman.

Amo il talento e mi piace la definizione che Treccani ne dà: “Ingegno, predisposizione, capacità e doti intellettuali rilevanti, specialmente in quanto naturali e intese a particolari attività”.

Il talento, dunque, è dote: ci si nasce, se ne è naturalmente provvisti e se non c’è non si può imparare in quanto è un’inclinazione profonda e radicata. Non può essere imitato o riprodotto o simulato o comprato – e lasciatemi aggiungere per fortuna, in un’epoca in cui troppe cose possono essere imitate, riprodotte, simulate, comprate.

Certo, tale dono può poi essere vissuto in vari modi: può essere coltivato, messo a buon frutto oppure può andare sprecato. C’è chi sa farne buon uso e chi meno: c’è chi parte con un piccolo talento e riesce a renderlo degno di nota e successo; c’è chi parte con un grande talento e, al contrario, lo mortifica.

Forse non tutti sanno, però, che il talento, in origine, era… una bilancia: ebbene sì, l’accezione attuale di abilità, ingegno, inclinazione trae origine dal greco tàlanton, che significa, appunto, bilancia.

Come spesso accade, con il trascorrere del tempo, tàlanton assunse un significato estensivo andando a indicare anche il peso che si metteva sulla bilancia; dall’idea di peso e sempre per estensione, lo stesso termine passò a identificare l’oggetto pesato e, infine, la maggior moneta pesata. Perché? Perché anticamente il valore delle monete era determinato dal peso effettivo del metallo: tàlanton diventò così la moneta di maggior valore.

L’ulteriore evoluzione verso un senso squisitamente metaforico si fa risalire al Vangelo e alla nota “Parabola dei talenti” (Matteo 25, 14-30) nella quale alcuni talenti (ovvero le monete) vengono affidati da un signore ai suoi tre servi. Sappiamo tutti come la parabola prosegue: i primi due uomini fanno fruttare le monete, il terzo tiene il suo senza farne nulla, scava una buca in terra e lo nasconde. Quando torna, il padrone ha parole lusinghiere per i primi due e di rimprovero per il terzo, togliendogli anche il talento che gli aveva dato.

Et voilà: quei talenti sono il simbolo dei doni dati da Dio all’uomo e da semplice monete diventano metafora di capacità intellettuale che – come sostengo anch’io – deve però essere messa a buon frutto, deve essere fatta circolare e non deve essere sprecata.

In definitiva, il talento deve andare a braccetto con altre doti, tra le quali la creatività e l’impegno. E, vista la mia convinzione a proposito del fatto che vada sostenuto, incentivato e aiutato, oggi presento l’ennesima iniziativa volta a mettere in luce il talento, in questo caso nel campo del gioiello.

Riparte infatti Artistar Jewels, appuntamento che porterà alcuni tra i protagonisti del gioiello contemporaneo all’interno di una prestigiosa cornice nel cuore di Milano: dal 23 al 26 febbraio 2017, Palazzo Giureconsulti ospiterà la manifestazione per la prima volta, portandola a due passi dal Duomo.

Fondato nel 2012 a Milano dal designer Enzo Carbone, l’evento è giunto al suo quarto anno crescendo nel tempo e contando oltre 100 designer a ogni edizione: Artistar Jewels è oggi uno dei punti di riferimento nel panorama del gioiello contemporaneo e rappresenta una vetrina internazionale per artisti affermati nonché un trampolino di lancio per creativi emergenti. Le creazioni vengono selezionate da una giuria di esperti per l’alto valore artistico, per la sperimentazione tecnica e per la ricerca stilistica.

Due momenti dell’evento Artistar Jewels 2016 e l’anello <em>Destini</em> di Emanuele Leonardi (alias Artisticalmente), uno dei tre vincitori del contest di tale edizione (photo credit Artistar Jewels)
Due momenti dell’evento Artistar Jewels 2016 e l’anello Destini di Emanuele Leonardi (alias Artisticalmente), uno dei tre vincitori del contest di tale edizione (photo credit Artistar Jewels)

Il contest mira a offrire una lettura trasversale sulle ultime evoluzioni del gioiello contemporaneo e dà a tutti i designer selezionati la possibilità di vendere le proprie creazioni direttamente al pubblico tramite la piattaforma di shop online, una vetrina virtuale pensata per divulgare la creatività facilmente e in tempo reale. Chi visita il sito può ammirare i pezzi, conoscere la filosofia progettuale di chi li crea ed entrare in contatto con gli artisti.

I lavori vengono inoltre inseriti in una pubblicazione distribuita a livello internazionale e, anche per questa edizione, i partecipanti vedranno le proprie creazioni pubblicate all’interno del volume Artistar Jewels 2017.

Il libro viene venduto nelle librerie in Italia, nelle principali capitali europee e spedito a oltre 5000 addetti del settore. I testi introduttivi del volume saranno curati da Eugenia Gadaleta (professionista di grande esperienza e Marketing & Communication Manager di Artistar) insieme a Selene Oliva (giornalista moda freelance per Vogue.it e Cameralook.it, Digital Specialist Fashion & Luxury).

Sono tante le novità legate al progetto 2017.

Per iniziare, c’è l’inedita location di Palazzo Giureconsulti accuratamente scelta per la mostra perché – come ho già detto – si trova a due passi dal Duomo: non solo, la manifestazione si terrà durante la Fashion Week (che si svolge dal 22 al 28 febbraio 2017). Si tratta di un momento strategico per Milano, una settimana in cui la città è in grande fermento e si trova al centro dell’attenzione, visitata da buyer internazionali e da giornalisti provenienti da tutto il mondo.

Anche la giuria si compone di nuovi volti, personalità che sono decisamente degli esperti di settore: Gianni De Liguoro (socio fondatore e stilista dell’omonimo brand De Liguoro), Bianca Cappello (storica e critica del gioiello della quale ho spesso parlato), Guido Solari (fondatore e titolare della Scuola Orafa Ambrosiana).

I vincitori saranno tre e avranno l’opportunità di partecipare gratuitamente alla successiva edizione Artistar Jewels 2018 e di apparire all’interno dei contenuti speciali del libro che sarà pubblicato nel 2018.

Per la prima volta, inoltre, vedranno le loro creazione tra le trenta protagoniste di una mostra itinerante internazionale in prestigiose gallerie di settore: le creazioni saranno scelte dal team di Artistar tra tutti i selezionati.

Altra importante novità è rappresentata dall’opportunità, per uno dei partecipanti, di collaborare con il brand De Liguoro: scelto direttamente da Gianni De Liguoro, l’artista potrà contribuire alla personalizzazione di un gioiello che entrerà in produzione. Questa iniziativa è volta a creare nuove sinergie e rappresenta una sintesi concreta e reale tra tradizione e innovazione.

Per un designer under 27 selezionato, la Scuola Orafa Ambrosiana offrirà infine la partecipazione gratuita al corso di Oreficeria Professionale per apprendere tutte le tecniche più importanti di laboratorio.

Per partecipare ad Artistar Jewels 2017, occorre inoltrare la domanda di partecipazione all’indirizzo e-mail selezione@artistar.it entro il 21 ottobre 2016. Tutte le informazioni sono contenute nel bando pubblicato nel sito.

E io concludo formulando un augurio a chi parteciperà: che talento e creatività siano con voi.

Fateli crescere e moltiplicare, non fate come lo sciocco servo che nascose il suo tesoro per poi perderlo.

Manu

 

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito Artistar Jewels e qui la pagina Facebook

 

 

 

 

 

A glittering woman è anche su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

 

 

 

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)