Frammenti sul gioiello contemporaneo: un libro e una mostra a Milano

Sempre più spesso, qui sul blog, parlo del mondo del gioiello contemporaneo e do spazio a nuovi designer. Dico di essere malata di moda da sempre, da quando ero nella pancia di mia madre: il bijou mi caratterizza allo stesso modo, colleziono monili da quando avevo 15 anni e prediligo gli oggetti particolari, con un significato intrinseco. Amo i materiali più disparati e il mio criterio di scelta è lontano dall’essere la preziosità commercialmente attribuita.

Moda e bijou, dunque, sono passioni che coltivo da molto prima che diventassero le mie occupazioni principali: muovermi nell’ambiente mi aiuta a coltivare l’amore per il gioiello con intensità sempre maggiore e soprattutto mi dà la possibilità di approfondire sempre più. Lungi da me l’idea di considerarmi un’esperta nel campo del monile: resto una semplice collezionista ed estimatrice, un po’ più consapevole e informata. Il mio approccio a un bijou continua e essere di tipo emozionale: se mi comunica qualcosa, ho voglia di conoscerlo.

In quest’ottica di cammino nel mondo del gioiello, sono stata molto felice dell’invito per un evento interessante che si svolge in questi giorni a Milano. L’evento è stato organizzato da Deleyva Editore per presentare il libro Frammenti sul Gioiello Contemporaneo nonché l’omonima mostra sul monile d’autore e d’artista che si svolge fino al 13 aprile presso l’affascinante Spazio Buttafava di via Vigevano.

Durante la serata è stato presentato Quaderni di Fashionologia, un progetto innovativo curato da Alessia Paola Roberta Rinaldi, socio fondatore di Deleyva Editore. Frammenti sul Gioiello Contemporaneo costituisce il Numero Zero: si tratta di un quaderno di ricerca che riassume alcuni percorsi e traccia l’evoluzione del monile moderno e contemporaneo. Al termine della presentazione, ho potuto visitare l’omonima mostra con i ventisei designer presenti nel quaderno.

L’intento di questa iniziativa è quello di diffondere in Italia la cultura del gioiello contemporaneo d’autore, molto più conosciuto, collezionato e indossato all’estero: c’è il desiderio di incontrare un pubblico più vasto, spiegando che esiste un’alternativa al gioiello cosiddetto classico, una proposta ricca di forme, contenuti, materiali ad alto tasso di creatività e con design sorprendente.

La copertina del <em>Quaderno Numero Zero</em>, intitolato <em>Frammenti sul Gioiello Contemporaneo</em>
La copertina del Quaderno Numero Zero, intitolato Frammenti sul Gioiello Contemporaneo
Anita Ubbiali e Martina Poliani – Terre di Maggio<br />Spigoli e forme per rendere omaggio alla sensualità femminile. Il tulle rappresenta l’elemento complementare in alcune creazioni, materiale povero e delicato, perfetto nella sua trama e imperfetto nel suo gioco, esprime anima e viscere del gioiello.
Anita Ubbiali e Martina Poliani – Terre di Maggio
Spigoli e forme per rendere omaggio alla sensualità femminile. Il tulle rappresenta l’elemento complementare in alcune creazioni, materiale povero e delicato, perfetto nella sua trama e imperfetto nel suo gioco, esprime anima e viscere del gioiello.
Antonella Tomasini – Anemone<br />Le sue opere hanno forme pulite e il caos vi confluisce con ordine: la materia viene addomesticata con un controllo finalizzato.
Antonella Tomasini – Anemone
Le sue opere hanno forme pulite e il caos vi confluisce con ordine: la materia viene addomesticata con un controllo finalizzato.

La mostra presenta – così come il libro – cinque sezioni tematiche (gioiello orafo, gioiello scultoreo, gioiello d’avant-garde, gioiello accessorio, bio-gioiello) con lo scopo di offrire uno spaccato che copra tutte le tendenze del gioiello d’autore inteso come pezzo unico.

Autori, curatori del libro ed esperti del settore si alterneranno durante tutto l’arco della mostra confrontandosi in maniera anticonvenzionale su diverse tematiche legate al gioiello contemporaneo, al mondo della moda e del design, dando vita a un calendario di eventi e incontri molto interessante.

Elisabetta Fontana – Campana<br />Una meccanica primitiva, infantile, prima intuita e poi studiata, come se fosse solo il pensiero a farsi progetto per poi tradursi nella quintessenza della qualità, materica, strutturale, estetica.
Elisabetta Fontana – Campana
Una meccanica primitiva, infantile, prima intuita e poi studiata, come se fosse solo il pensiero a farsi progetto per poi tradursi nella quintessenza della qualità, materica, strutturale, estetica.
Francesca Porro, LEEK Handmade Jewellery – Torchon<br />Il filo diventa il punto di partenza per indagare percorsi alternativi costruiti sulla combinazione, ma anche sul contrasto fra texture, dimensione e materia. Nodo dopo nodo, si modella l’idea di una creatività compatibile fondata su un’etica del recupero, volutamente semplice e per certi versi povera.
Francesca Porro, LEEK Handmade Jewellery – Torchon
Il filo diventa il punto di partenza per indagare percorsi alternativi costruiti sulla combinazione, ma anche sul contrasto fra texture, dimensione e materia. Nodo dopo nodo, si modella l’idea di una creatività compatibile fondata su un’etica del recupero, volutamente semplice e per certi versi povera.
Gianluca Staffolani – Presenza<br />Le soluzioni tecniche che predilige sono la geometria, l’essenzialità e l’equilibrio frutto di un incidere lento, di un lavoro a “togliere” dedito all’assoluta semplicità.
Gianluca Staffolani – Presenza
Le soluzioni tecniche che predilige sono la geometria, l’essenzialità e l’equilibrio frutto di un incidere lento, di un lavoro a “togliere” dedito all’assoluta semplicità.

Mi sembra che ci siano molti motivi per visitare questa mostra: dal desiderio di riempire gli occhi di pura bellezza alla voglia di conoscere meglio un mondo affascinante che non smette di dare emozione.

A me e – spero – anche a voi.

Manu

 

 

Frammenti sul Gioiello Contemporaneo

Spazio Buttafava, via Vigevano 33 – Milano

Fino al 13 aprile 2014 (venerdì 11 aprile dalle 16 alle 20; sabato 12 aprile dalle 10:30 alle 20; domenica 13 aprile dalle 10:30 alle 18)

In mostra: Agnieszka Kiersztan, Andrea Zanierato, Anita Ubbiali, Antonella Tomasini, Chiara Anzelmo, Chiara Martina Jarno Trentin, Chiò, Clizia Ornato, Dania Corti, Eleonora Ghilardi, Elisabetta Fontana, Francesca Mancini, Francesca Porro – LEEK Handmade Jewellery, Gianluca Staffolani, Giulia Boccafogli, Graziano Barzetti, Laura Volpi, Lucilla Giovanninetti, Maddalena Rocco, Marco Milia, Marco Rossini, Margareta Niel, Martina Poliani, Matin Sadeghi, Roberta Risolo, Silvano Zanchi

Incontri in programma:

Venerdì 11 aprile alle 18: “Prototyping future, le nuove sfide per il design contemporaneo”

Sabato 12 aprile alle 12: “Il valore percepito dall’estero nel nostro Made in Italy nella Moda e nel Design – opportunità e sviluppi futuri”

Sabato 12 aprile alle 18: nuova presentazione del libro

Deleyva Editore in collaborazione con Galleria Rossini, Milano, e Ridefinire il Gioiello di Sonia Patrizia Catena

Alcune foto fatte da me ieri sera al vernissage della mostra <em>Frammenti sul Gioiello Contemporaneo</em>
Alcune foto fatte da me ieri sera al vernissage della mostra Frammenti sul Gioiello Contemporaneo

 

 

Per approfondire:

Ridefinire il gioiello, qui il sito e qui la pagina Facebook

Galleria Rossini, qui il sito e qui la pagina Facebook

Deleyva Editore, qui il sito (dove trovate anche il Quaderno Numero Zero – Frammenti sul Gioiello Contemporaneo a un prezzo sostenibilissimo) e qui la pagina Facebook

 

 

Ringrazio con tutto il cuore Eugenia Gadaleta per l’invito che mi ha dato l’opportunità di trascorrere una serata emozionante, immersa in ciò che amo. Sono felice di aver visto Giulia Boccafogli ed Eleonora Ghilardi, artiste e persone che apprezzo. Saluto Marco Rossini, Sonia Patrizia Catena e Francesca Porro, tre nuove preziose conoscenze (vi parlerò presto di Francesca, artista straordinaria, qui sul blog). E sono felice di aver conosciuto di persona Lucilla Giovanninetti, finora incontrata lungo le strade del web.

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Mi piace chiudere questo post con due definizioni che amo e che raccontano una visione del gioiello che condivido. Ho trovato la prima nel sito Ridefinire il gioiello, mentre la seconda viene dal libro Frammenti sul Gioiello Contemporaneo.

Prima di essere un’espressione estetica, il gioiello è un mezzo per dotare il corpo di una dimensione che non ha. (Michèle Heuzé)

Oggigiorno, il lusso di godere un oggetto inestimabile è dato dall’estetica, da un’idea, da un concetto in cui ogni elemento è in sinergia continua e il materiale si situa come interfaccia con il nostro corpo. Secondo Bruno Munari i materiali accostati non debbono essere necessariamente costosi, bensì combinati, formati, assemblati con grande cultura. Un gioiello emette dunque un messaggio culturale, permette di conoscere la personalità di chi lo crea e lo indossa permettendo una “comunicatività immediata” tra persone che condividono gli stessi valori culturali. (Sonia Patrizia Catena)

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Silvia Valenti
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Cara, carissima Manu, per quanto la mostra si sia conclusa, accolgo e condivido il tuo pezzo come un segno, una buona stella, un appiglio per continuare a parlare delle valenze del Gioiello Contemporaneo. Penso che l’aprire il cuore alla cultura tutta sia un dono di pochi, così come la capacità di creare ponti solidi di comunicazione, ma ciò (il tuo interesse per questo universo) mi dice che le Arti Contemporanee sono indissolubilmente legate le une alle altre e la divulgazione di questo enorme patrimonio sia il migliore mezzo per creare INFORMAZIONE, dunque conoscenza e condivisione. Grazie!

Manu
Reply

Approvo in toto ciò che scrivi, Silvia carissima: le Arti Contemporanee sono strettamente legate e divulgazione, informazione e condivisione sono essenziali.
Sono convinta che la divisione per generi sia una diavoleria tutta umana: la cultura non ha genere così come non ce l’ha la bellezza. Per me non esistono arti minori, esiste l’Arte. Per questo cerco di non pormi barriere mentali e cerco di essere trasversale, coi soli limiti dati dal non poter essere competente in tutto. Ho aperto il blog per portare avanti tutta una serie di cose in cui credo e per portare avanti questa visione: sapere che persone sensibili come te lo colgono è motivo di orgoglio nonché spinta ad andare avanti. Perché, nonostante ciò che pensano alcuni, io credo che questo Paese possa ancora essere salvato e che la salvezza risieda in un recupero della cultura, sia essa della moda, del gioiello, dell’arte e di tutte le meraviglie che stanno attorno a noi. Serve tenere occhi, cuore e mente aperti, sempre.
Sono io che ringrazio te e con tutto il cuore.
Manu

Irene Navarra
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Viviamo immersi nella Bellezza. Basta dischiudere un po’ l’anima, oltre agli occhi, per coglierla. Ci si palesa così la Verità, come una luce che travolge. Manu, con la tua vocazione a narrare sfumature e segni artistici contemporanei, tu contribuisci a svelarla.
Irene

Manu
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Dici che sta tanto male se in questo momento sorrido come un’ebete, da sola, davanti al pc? Si tratta però di un sorriso beato, perché mi prendo un attimo per godermi le tue parole.
Ed è, in realtà, come se tu fossi qui e sorridessi a te.
Grazie di cuore,
Manu

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