Handmade Dreams, i sogni che luccicano sono fatti a mano

Ieri sera, sono stata all’inaugurazione di una mostra a Palazzo Morando: visto che è molto interessante (con ingresso gratuito, tra l’altro) e che dura purtroppo solo fino a domenica 21 maggio, ho voluto scrivere e pubblicare questo post subito, senza perdere nemmeno un prezioso istante.

La mostra si chiama Handmade Dreams, Contemporary Czech Fashion Jewellery e nasce dal Museo del vetro e del bijoux della città di Jablonec nad Nisou per portare a Milano una significativa selezione di importanti pezzi artistici che illustrano la tradizione boema antica di 400 anni e che continua ancora oggi.

Se qualcuno è un lettore davvero assiduo di A glittering woman ricorderà forse che la produzione della Repubblica Ceca è già stata oggetto di un altro mio post grazie a una precedente mostra curata da Bianca Cappello e Giorgio Teruzzi a Casalmaggiore. Ed è stata proprio Bianca, bravissima storica e critica del gioiello, a presentare ieri sera la mostra a tutte le persone intervenute a Palazzo Morando.

Dovete sapere che, all’epoca della mostra a Casalmaggiore, io – molto incuriosita – avevo avuto l’occasione di fare alcuni approfondimenti (grazie Bianca!), apprendendo per esempio che Jablonec nad Nisou è un’importante culla dell’industria del vetro.

Pensate che le prime tracce di gioielli in vetro – perline e braccialetti – risalgono addirittura a 300 anni prima di Cristo a opera dei Celti.

Perle e bijou prodotti in Boemia (il nome storico della regione che occupa due terzi della Repubblica Ceca) hanno avuto una diffusione mondiale: in Italia, troviamo testimonianze negli archivi di storiche realtà milanesi oggi ancora attive come Unger (fondata nel 1875) e Viganò (fondata nel 1919, punto di riferimento ogni volta in cui cerco materiali per effettuare piccole riparazioni e modifiche) o ancora negli archivi di Imelde Chiozzi, impresa attiva fra il 1919 e i primi Anni Trenta.

Ci sono poi i gioielli di scena realizzati sempre negli Anni Trenta per il Teatro alla Scala di Milano dalla ditta Corbella, la prima fabbrica italiana di bigiotteria e attrezzature teatrali.

La tradizione di Jablonec nad Nisou è nata grazie al fatto che gli artigiani cechi hanno saputo incontrare i gusti dei clienti di tutto il mondo, esportando prodotti di alta manifattura già a partire dal XVII secolo. In oltre tre secoli, questi produttori di talento sono riusciti a tramutare la Boemia in una valle di cristallo, una grande fabbrica a cielo aperto.

La produzione in serie, nata inizialmente come imitazione dei gioielli di lusso, ha poi cominciato a trovare una propria identità nel corso dell’Ottocento e ha raggiunto le massime vette nel secolo successivo, quando la bigiotteria di Jablonec ha iniziato letteralmente a brillare in occasione di importanti mostre internazionali, ha adornato le stelle del cinema ed è apparsa nelle creazioni di designer e stilisti.

Ancora oggi, la Repubblica Ceca è tra i primi produttori al mondo di prodotti semilavorati e di prodotti finiti.

<em>Fractal Dream</em> di Ralton
Fractal Dream di Ralton
<em>Collezione Dream</em> di Preciosa Ornela
Collezione Dream di Preciosa Ornela
Sopra: dettaglio di un collier di Šenýr | Sotto: creazione di Klára Mikešová, vincitrice della competizione <em>Master of Crystal 2015</em>
Sopra: dettaglio di un collier di Šenýr | Sotto: creazione di Klára Mikešová, vincitrice della competizione Master of Crystal 2015

Come accennavo in principio, la mostra Handmade Dreams presenta una selezione di pezzi curata dal Museo del vetro e del bijoux di Jablonec nad Nisou, importante istituzione museale che ha sede esattamente laddove ha avuto origine questa antica tradizione artigianale.

Fondato già nel 1904, il museo conserva nelle proprie collezioni più di 30mila oggetti artistici: i pezzi esposti nelle sale di via Bagutta 24 sono rappresentativi delle tendenze attuali nella bigiotteria di moda, partendo da motivi e disegni tradizionali. I lavori includono anche bijou semilavorati.

Tra i pezzi più importanti e rappresentativi, segnalo i set in vetro usati per i diademi di Miss Repubblica Ceca, Miss America’s Teen Pageant e Miss Réunion; segnalo inoltre la parure creata appositamente per Sophia Loren, membro della giuria in occasione dell’elezione di Miss Repubblica Ceca nel 2014.

A questi pezzi si affiancano gioielli con originali componenti di vetro e bijou di lusso nati dalle collaborazioni con vari designer e produttori cechi che cooperano con maison d‘Alta Moda quali Lanvin, Rochas, Chanel, Dior, Nina Ricci, Jean-Paul Gaultier, Saint Laurent e Prada.

La mostra Handmade dreams avrà delle tappe successive, all’estero e si spera anche in Italia: intanto, consiglio a chi si trova a Milano in questi giorni di non perdere i sogni che luccicano (tanto!) a Palazzo Morando.

Manu

 

 

Handmade Dreams, Contemporary Czech Fashion Jewellery
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
Via Bagutta 24 – piano terra
5-21 maggio 2017
Orari: da martedì alla domenica, ore 9-13 e 14-17:30
INGRESSO LIBERO

A cura di Petr Nový, curatore capo del Museo del vetro e del bijoux di Jablonec nad Nisou.
Organizzata dal museo con il Centro Ceco di Milano e il Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca: la mostra gode dei patrocini di Consolato Onorario della Repubblica Ceca a Milano e Associazione dei Connazionali e degli Amici della Repubblica Ceca a Milano.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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