La moda che verrà # 20: Mauro Gasperi primavera / estate 2014

Rifletto spesso su quanto sia bizzarra la vita: capita di ricevere quando invece si vorrebbe dare e capita di donare senza saperlo o senza rendersene conto. Prendete, per esempio, questo mestiere che cerco di fare con tanto entusiasmo: dovrei essere io a dare il mio (microscopico) contributo a designer e stilisti cercando di metterli in luce e invece, spesso, capita il contrario e sono loro a donare qualcosa a me in termini di accrescimento personale, culturale e artistico.

Stamattina, tirando fuori una cartella col materiale relativo a Mauro Gasperi, mi sono accorta che è tra coloro che hanno dato qualcosa a me: ricordo bene la prima volta in cui vidi sfilare le sue creazioni perché era il momento di transizione tra la mia vecchia e nuova vita.

Era il 27 settembre del 2011 e lui era uno stilista emergente: i suoi capi sfilavano nell’ambito del progetto N.U.DE (acronimo di  New Upcoming Designers, sostenuto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana con lo scopo di promuovere i giovani stilisti), nella tensostruttura appositamente eretta accanto al Duomo, insieme a quelli di Francesca Liberatore e Sergei Grinko, altro designer che amo e che continuo a seguire.

Guardando le creazioni di quei giovani, pensai che quello era il mestiere che volevo fare: raccontare l’incanto infinito di chi riesce a lasciarmi a bocca aperta. Oggi come allora, la moda a me fa quell’effetto ed è per questo che devo dire grazie a Mauro Gasperi: è tra coloro che sono motivo del mio grande amore per la moda.

Dopo quel primo incontro, ho continuato a seguire il suo percorso: lo scorso ottobre sono stata ospite del press day in cui è stata presentata la collezione che aveva da poco sfilato in passerella e oggi voglio condividere con voi un po’ di sensazioni.

La collezione primavera / estate 2014 è costruita su giochi di trafori e linee pulite. La sua predilezione per la geometria emerge anche stavolta: fin da ragazzino, Mauro Gasperi ha subito il fascino di un grande architetto contemporaneo, Massimiliano Fuksas, e da questa passione deriva l’impronta grafica e architettonica che caratterizza il suo stile. Alle linee fluide, alle costruzioni essenziali e ai tagli puliti fanno da contrappeso contrasti materici e cromatici accuratamente voluti e ricercati. Le trasparenze sono lievemente accennate attraverso la seta e il jersey: bianco, nero ed écru sono fortemente presenti, ma non mancano nuance vivaci come il pesca e l’indaco.

In questo orizzonte libero da strutture arzigogolate, i dettagli diventano impronte caratterizzanti: bottoni dall’aspetto vintage, zip in argento invecchiato, plissettature ed ecopelle lavorata con un sapiente effetto borchia aumentano la ricercatezza dei capi.

Con questi capi, Mauro Gasperi conferma decisamente una capacità che avevo colto in lui, quella di ridisegnare la silhouette femminile: lo fa, per esempio, attraverso la complicità di due linee sinuose e curve, ricavate da una fettuccia pieghettata, che vanno a percorrere la camicia e il pantalone candidi. L’effetto clessidra è garantito ed è riproposto anche su altri pezzi con varie tecniche (alternanze di tessuti o stampe, stacchi di colore, cinture).

Un’altra cosa che amo in questa collezione è la versatilità, la possibilità di molteplici abbinamenti: tra stampe, grafiche o romantiche, e tinte unite, tra varie lunghezze e sovrapposizioni da inventare, la possibilità di sviluppare look nuovi è in mano a chi sceglierà le varie proposte.

Mauro Gasperi è nato e cresciuto a Brescia e si è specializzato al Polimoda di Firenze, collaborando successivamente con uffici stile di aziende importanti come per esempio Paola Frani e D&G. Nel 2008 ha deciso di lanciare una propria linea di abbigliamento: made in Italy sia nei tessuti che nella produzione, la sua collezione è stata notata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana che nel 2009 lo ha incluso tra i vincitori del Concorso Fashion Incubator. Di conseguenza, è entrato nel progetto N.U.DE di cui parlavo in principio, con la possibilità di sfilare non solo a Milano ma anche a Tokyo, Mosca, Kiev e Berlino.

Il made in Italy è diventato uno dei punti chiave del suo percorso: a partire dalla produzione della collezione primavera / estate 2012 (proprio quella che io vidi in passerella in settembre 2011), l’azienda si è attivata a certificare l’identificazione e la rintracciabilità dei suoi capi, attraverso l’impiego di tecnologie informatiche d’avanguardia. In un momento in cui la lotta alla contraffazione è diventata più che mai importante anche per sostenere l’imprenditoria e dunque la nostra economia, Mauro Gasperi ha proposto una personale soluzione: all’interno dei suoi capi, vengono applicati specifici dispositivi che alla vista sono semplici etichette con codice identificativo, capaci in realtà di raccontare tutta la storia del prodotto se rilevati da appositi lettori.

Sempre nell’ottica della diffusione del made in Italy, lo stilista ha recentemente stretto un accordo con il Gruppo Ibex di Tokyo per la distribuzione in esclusiva in Giappone. L’accordo sarà operativo già a partire dalla collezione autunno / inverno 2014 – 2015, ovvero quella che sfilerà a breve a Milano Moda Donna. Continua, dunque, il legame tra Mauro Gasperi e il Paese del Sol Levante: grazie al progetto N.U.DE, lo stilista ha già avuto la possibilità di sfilare nella capitale nipponica raccogliendo consensi.

Ecco, sono queste le notizie che mi mettono di buonumore, sapere che c’è spazio e interesse verso la creatività italiana. C’è ancora tanto da dire e tanto da fare per persone col talento di Mauro Gasperi, lo stilista che vuole portare avanti il saper fare del suo Paese e che – ancora una volta – ha confermato la propria capacità di scolpire forme e silhouette, senza mai perdere di vista un fatto importante: realizzare una moda portabile.

Non so bene quantificare quanta strada io abbia fatto da quando fui testimone di quella sua passerella del 2011, ma posso raccontare quanta ne abbia fatta lui: oggi come allora mi rende orgogliosa il fatto di poter assistere e di poterne parlare e attendo di vedere la prossima sfilata per continuare a sognare a occhi aperti. Per continuare a ricevere e per fare un altro pezzo di strada insieme, anche se lui, forse, non lo saprà mai.

Manu

 

Il video della sfilata:

 

Per conoscere meglio il mondo di Mauro Gasperi:

Qui trovate il suo sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter e qui il canale YouTube.

Mauro Gasperi ha un negozio mono-marca nel cuore di Brescia, in via X Giornate al civico 12.

Trovate l’elenco degli altri negozi, in Italia e all’estero, nella sezione Stores del sito. C’è anche lo shop online.

 

Lo stilista Mauro Gasperi al termine della sfilata primavera / estate 2014
Lo stilista Mauro Gasperi al termine della sfilata primavera / estate 2014

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Lilly
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Interessantissimo post su, devo ammettere, uno stilista che conosco poco. Non sapevo avesse preso ispirazione da Massimiliano Fuksas.
Amo quando la moda e l’architettura si fondono.
Questa collezione che hai proposto mi piace molto, adoro la gonna lunga nera forata e l’abito lungo che con i dettagli delle maniche, la cintura e il colletto da tutto un altro effetto alla silhouette.
Dovrà indagare più a fondo. Grazie!
Buon fine settimana.

emanuela
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Cara Lilly,
Direi che non potremmo essere più d’accordo su tutto.
Il matrimonio tra moda e architettura è molto interessante e queste due forme d’arte e d’espressione sono molto più vicine di quanto si pensi: in fondo, costruire un abito e dargli le giuste proporzioni assomiglia per certi versi all’operazione che un architetto compie con una costruzione.
E aggiungo che i due outfit indicati da te sono esattamente i miei preferiti. Davvero!
In questi casi si dice… separate alla nascita!
Buon week-end anche a te.
Manu 🙂

emanuela
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Grazie, Giulia, e (visto che arrivo tardi per il week-end) ti auguro buon inizio di settimana 🙂
Manu

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