Gruppo UF Lovers a rapporto per un’estate tutta da vivere!

Era fine marzo quando ho iniziato un post con un annuncio: sono entrata nel gruppo UF Lovers.

È una di quelle cose che tanto mi piacciono perché parliamo di condivisione, a 360°, vera, costruttiva e di qualità.

Per spiegare chi siano gli UF Lovers, vi racconto cos’è Urban Finder, ovvero la app dalla quale viene l’acronimo UF.

Urban Finder è, appunto, una app che è stata creata per aiutare ogni persona a scoprire ciò che cerca in una data città (come suggerisce l’aggettivo Urban), trovando le soluzioni più adatte rispetto ai propri gusti e alle proprie esigenze.

È un sistema dedicato sia a chi vive in una certa città sia a chi in quella città arriva per lavoro o magari per turismo, offrendo interessanti spunti e alternative alle consolidate abitudini per i cittadini e creando percorsi su misura per chi è nuovo.

Nel primo post dedicato a Urban Finder, ho raccontato in dettaglio alcune peculiarità che la rendono una app diversa da qualsiasi altra, riassumendo i vantaggi in due punti fondamentali.

1) Usare Urban Finder è come vivere o visitare una città godendo della compagnia e delle indicazioni di qualcuno che sia del posto: è come recarsi in una città che non ci è familiare e poter contare sull’aiuto di un amico che invece abita lì.

2) La app non trova semplicemente un ristorante con cucina messicana – giusto per fare un esempio pratico – bensì il ristorante messicano più adatto a noi e questo perché cerca di conoscerci, incrociando tutte le informazioni fornite attraverso un questionario. E più si usa la app più essa impara.

Dopo una prima fase che ha portato con sé un ottimo successo, Urban Finder sta ora affrontando un re-styling: mentre da una parte la app sta godendo dell’appoggio di un’importantissima piattaforma digitale che ha l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori nel lancio di iniziative innovative, dall’altra continua il lavoro di costruzione di un network che coadiuvi il progetto.

Ed è nato così il gruppo UF Lovers, ovvero un gruppo di vari professionisti del mondo digital chiamati a condividere esperienze: lo scopo è quello di creare una rete di relazioni attraverso una serie di incontri o eventi pensati come occasioni per poter trascorrere del tempo insieme, approfondendo temi collegati alle nostre rispettive professioni.

Scrivo nostre perché, come dicevo in principio, sono stata invitata anch’io a far parte del gruppo UF Lovers e dunque ho due opportunità: da una parte, prendo parte a questi incontri e dall’altra sono un po’ pioniere e un po’ tester di Urban Finder.

Per esempio, il 21 marzo ho partecipato a un evento che è stato chiamato Donna + cucina non fa gallina ma fa primavera e che ha riunito una ventina di UF Lovers divise in quattro squadre aventi il compito di decorare una torta pensando, naturalmente, alla primavera.

A guidarci, ci sono stati Alessandro Gerbino – bravissimo e simpaticissimo food blogger di Che zuppa! – e i miei amici Roberta e Antonio Murr, grandi esperti di moda innamorati di tutto ciò che profuma di bellezza, come ben si evince guardando il loro blog e la loro pagina Facebook.

Roberta e Antonio sono stati i primi ad aver appoggiato il progetto Urban Finder e sono l’esempio perfetto del vero spirito UF Lovers.

Esattamente un mese fa, il 28 giugno, sfidando una sorta di diluvio universale Milano edition, siamo invece stati riuniti in un luogo davvero suggestivo nascosto in un cortile, ovvero le Officine Riunite Milanesi.

Si tratta di un ex spazio industriale che oggi è un locale accogliente in grado di offrire un’atmosfera particolare e strepitosi cocktail accompagnati da piattini stuzzicanti: qui ha avuto luogo Urban Fuel, un workshop per imparare a osservare e poi a raccontare storie attraverso la fotografia digitale, partendo proprio dai nostri smartphone.

La location della serata <em><strong>Urban Fuel</strong></em> ha decisamente catturato la mia attenzione: ecco alcuni miei scatti mentre esploravo i vari angolini delle Officine Riunite Milanesi.
La location della serata Urban Fuel ha decisamente catturato la mia attenzione: ecco alcuni miei scatti mentre esploravo i vari angolini delle Officine Riunite Milanesi.

A guidare il nostro gruppetto di UF Lovers in questa nuova avventura è stato Pietro Baroni, fotografo e videomaker, artista e viaggiatore nonché Leica Camera Ambassador.

Con un percorso molto particolare (ha un laurea in scienze naturali, ha condotto progetti di ricerca in Tanzania dove ha studiato i leoni e per cinque anni ha lavorato come guida naturalistica e geologica in Islanda e Marocco), Pietro ha seguito e segue progetti estremamente interessanti: lo scorso 28 giugno è stato il nostro maestro d’eccezione e ci ha svelato alcuni modi per allenare il nostro sguardo e per ottenere foto che siano dei racconti in grado di suscitare emozioni.

Dopo averci spiegato o ricordato alcune regole fotografiche, Pietro ci ha anche invitati a sovvertirle, se e quando necessario, e questa è stata la parte del nostro workshop che ho amato di più: mi è piaciuto il fatto che un fotografo del suo calibro ci abbia detto che a volte bisogna avere il coraggio di scrivere le proprie regole anche per evitare che troppo metodo uccida spontaneità ed emozione.

Come in molti ambiti, insomma, anche in fotografia conoscere le regole è fondamentale in quanto serve a decidere la nostra strada e a godere della possibilità – e della libertà – di scegliere se rispettare o riscrivere quelle regole.

E come sempre accade in tutti gli eventi UF Lovers, a contare molto anche quella sera è stata la componente umana, con la possibilità di confronti interessanti e belle chiacchierate.

Grazie a Urban Fuel, ho rivisto con piacere Antonio, Roberta e Alessandro; ho condiviso il bicchiere della staffa con Alessia di Moretto’s Chefs ed Elena di Milano Sguardi Inediti; ho conosciuto e amato l’energia di Elisabetta di Rock my kitchen.

Tutti concentratissimi, inizia il workshop!
Tutti concentratissimi, inizia il workshop!
Guardate un po’ con quanta attenzione stavo ascoltando Pietro Baroni…
Guardate un po’ con quanta attenzione stavo ascoltando Pietro Baroni…
Francesco e Gaetano, i due creatori di <em><strong>Urban Finder</strong></em>
Francesco e Gaetano, i due creatori di Urban Finder
Beccata con la tartina in mano e la bocca piena! Possibile che io non riesca mai a stare un pochino composta?
Beccata con la tartina in mano e la bocca piena! Possibile che io non riesca mai a stare un pochino composta?
Foto di gruppo per gli <em><strong>UF Lovers</strong></em>
Foto di gruppo per gli UF Lovers
Qui sopra e qui sotto vedete due degli esperimenti che ho fatto insieme a Pietro Baroni. Vi devo confessare che la foto sotto era destinata al cestino: Pietro l’aveva voluta scattare solo per farmi vedere la differenza tra uno <em>sfondo pulito</em> (sopra) e uno <em>sfondo un po’ confuso e disordinato (sotto).</em> In effetti, al momento, mi aveva convinta, poi il giorno dopo, mentre stavo per cestinare la seconda foto, l’ho riguardata e ho deciso di tenerla perché quello sfondo imperfetto, in fondo, mi riflette. Tanto. Racconta una storia, la mia. Perdonami, Pietro, per il mio essere indisciplinata e per essere una pessima allieva che fa scelte caparbie, ostinate, istintive e ignoranti – ignoranti di quella che è la buona tecnica che hai cercato di trasmetterci. Con te ho capito che molto probabilmente non sarò mai una buona fotografa, non una fotografa di qualità, perché il mio amore per l’imperfezione, il vissuto e un tocco di caos si riflette anche in fotografia. D’altro canto, pur avendo sempre disciplinatamente e diligentemente imparato le regole, ho poi scelto in molti casi e in molti campi di infrangerle.
Qui sopra e qui sotto vedete due degli esperimenti che ho fatto insieme a Pietro Baroni. Vi devo confessare che la foto sotto era destinata al cestino: Pietro l’aveva voluta scattare solo per farmi vedere la differenza tra uno sfondo pulito (sopra) e uno sfondo un po’ confuso e disordinato (sotto). In effetti, al momento, mi aveva convinta, poi il giorno dopo, mentre stavo per cestinare la seconda foto, l’ho riguardata e ho deciso di tenerla perché quello sfondo imperfetto, in fondo, mi riflette. Tanto. Racconta una storia, la mia. Perdonami, Pietro, per il mio essere indisciplinata e per essere una pessima allieva che fa scelte caparbie, ostinate, istintive e ignoranti – ignoranti di quella che è la buona tecnica che hai cercato di trasmetterci. Con te ho capito che molto probabilmente non sarò mai una buona fotografa, non una fotografa di qualità, perché il mio amore per l’imperfezione, il vissuto e un tocco di caos si riflette anche in fotografia. D’altro canto, pur avendo sempre disciplinatamente e diligentemente imparato le regole, ho poi scelto in molti casi e in molti campi di infrangerle.

In principio, ho esordito parlando di condivisione a 360°, vera, costruttiva e di qualità: proprio in quest’ottica, sto scrivendo questo post, anche perché la condivisione che vogliamo realizzare non si limita alla cerchia UF Lovers, bensì desideriamo ampliare il raggio e coinvolgere più persone possibili.

Vi segnalo dunque con piacere che, per tutta l’estate, i canali social Urban Finder saranno il mezzo attraverso il quale noi UF Lovers condivideremo una serie di contenuti che ci stanno a cuore, che – naturalmente – riguardano la bella stagione e che speriamo possano essere di interesse per tanti.

Troverete, per esempio, i consigli de La Mora Felice: Francesca spiegherà come rimanere o rimettersi in forma approfittando delle vacanze e, per chi resta a Milano, condividerà indirizzi di posticini dove mangiare sano.

Altro argomento interessante sarà quelle dello valigie, con contenuti che spazieranno dalla preparazione di un bagaglio perfetto a consigli su dove comprare set di borse che soddisfino varie esigenze di viaggio. E anch’io contribuirò con un post dal taglio particolare e con qualche curiosità…

Non mancheranno racconti in diretta dalle esperienze estive di ogni UF Lover nonché My personal Milano in Summer, ovvero pillole per chi resta in città.

Mi raccomando, per godere di tutti questi interessantissimi contenuti seguite la pagina Facebook e il profilo Instragram di Urban Finder.

Io, intanto, vado a preparare un po’ di materiale 😉

Manu

alias la vostra UF Lover

 

 

 

 

 

«Faccio un tuffo sotto il sole
Fa già un caldo che si muore
Quest’estate non si dorme
Me la bevo come un cocktail»
(Baby K feat. Andrés Dvicio – Voglio ballare con te)

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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