Un pomeriggio con No Words alla scoperta di QueenD, Mikonos Design, Alexander Smith London e TOO LATE

Reputo che uno degli aspetti più divertenti del fare questo mestiere sia quello di poter incontrare gli uffici stampa: per me sono come forzieri ricchi di marchi interessanti tutti da scoprire. Questa settimana sono stata a conoscere le ragazze di No Words e le prime parole che voglio spendere sono proprio per loro: Valeria, Serena e Ilaria formano un team giovane, dinamico, fresco, pieno di idee. E ben organizzato. Durante il pomeriggio da loro mi hanno guidata attraverso i brand di cui si occupano: voglio condividere con voi alcune delle mie scoperte, senza bruciare le novità per il prossimo autunno / inverno. Di quelle parleremo a settembre, ora godiamoci la bella stagione!

Da buona patita di bijou, non potevo che partire proprio da loro: ad attirare la mia attenzione è stato il marchio QueenD disegnato da Dada Arrigoni. Dada è una designer di alta gioielleria, ma nel 2005 ha deciso di dare vita al progetto QueenD nel quale ha iniziato a sperimentare l’uso di materiali tessili abbinati a pietre semi-preziose: tutti i gioielli sono interamente cuciti a mano da artigiane ricamatrici che abbinano la tecnica di tessitura della passamaneria al ricamo. Dada ha deciso che proprio il ricamo dovesse diventare la sua cifra stilistica subito riconoscibile e così ha fatto sposare le linee sinuose dei fili di seta con le pietre dure: grande attenzione è data alla scelta dei colori in abbinamenti che risultano equilibrati e sorprendenti al tempo stesso.

Orecchini QueenD di Dada Arrigoni
Orecchini QueenD di Dada Arrigoni

Gli orecchini, i bracciali e le collane sono adatti per tutti i giorni, perché sono leggeri, eleganti ma al tempo stesso disinvolti. Chi come me ama i grandi orecchini, soprattutto d’estate e con un filo di abbronzatura, capirà il valore aggiunto della leggerezza: spesso ho avuto orecchini che mi hanno letteralmente massacrato il lobo e torturato il foro, è bello quindi che le dimensioni importanti siano accompagnate da una portabilità comoda. Già inseriti nella lista dei desideri.

Orecchini QueenD di Dada Arrigoni
Orecchini QueenD di Dada Arrigoni

Un altro marchio che ho appezzato è stato Mykonos Design. Nonostante il nome richiami la Grecia, l’idea che sta alla base del marchio è venuta in mente ad un giovane imprenditore e designer italiano, naturalmente innamorato della bella isola ellenica simbolo di divertimento ma anche di cultura, in quanto è un nucleo nevralgico di scambio e d’incontro tra culture diverse. Nel 2009 il giovane imprenditore ha lanciato sul mercato diverse linee di orologi: oggi l’azienda distribuisce i propri prodotti attraverso agenti e distributori localizzati sul territorio nazionale e in tutta Europa.

Gli orologi… baffuti MOO! di Mikonos Design
Gli orologi… baffuti MOO! di Mikonos Design

Mykonos Design lancia ora MOO! che è sia orologio da taschino che collana: è rigorosamente unisex e anche rigorosamente made in Italy. MOO! riassume alla perfezione tutte le caratteristiche intrinseche del marchio: qualità, fantasia, ironia e riconoscibilità. Si può tenere in tasca, si può esibire come collana o bracciale, è possibile legarlo al polso come un classico orologio o – perchè no – si può legare alla borsa. Mi piacciono gli accessori che ognuno di noi può completare e rendere più personali aggiungendoci la propria fantasia: via libera, quindi, a nuove eventuali interpretazioni. I baffi si sono già visti, è vero, ma certi simboli o immagini funzionano sempre: a nessuno viene da pensare che i cuori o i pois sono già stati visti, no?

Gli orologi MOO! si presentano in una scatola di latta
Gli orologi MOO! si presentano in una scatola di latta

Il marchio successivo è Alexander Smith London. L’idea è nata durante un viaggio di lavoro nella capitale inglese ed è stata poi sviluppata in collaborazione con un gruppo di produttori della Riviera del Brenta. Lo ammetto subito: queste calzature non sono un prodotto facilissimo e probabilmente non piaceranno a tutti proprio a causa degli elementi fortemente caratterizzanti. Anche se – secondo me – grazie alla varietà di linee offerte, ognuno potrà identificare il modello più adatto al proprio stile di vita e alle proprie esigenze. Caratteristica comune a tutti i modelli è quella di essere ricoperti da fitte borchie coniche; altro elemento che identifica marcatamente i prodotti è lo spessore della suola. Grazie all’utilizzo di piattaforme e di plateau, la calzata è confortevole.

Alexander Smith London: dalle sneakers…
Alexander Smith London: dalle sneakers…
… ai tacchi borchiati
… ai tacchi borchiati

Il marchio ha anche creato una linea di copri bottiglia per spumante o champagne: naturalmente anche questi oggetti, in edizione limitata, sono ricoperti da strass e borchie, simboli distintivi del marchio.

Alexander Smith London: borchie anche per spumante e champagne!
Alexander Smith London: borchie anche per spumante e champagne!

So che avevo detto che avremmo parlato solo di bella stagione ma su una piccola anticipazione non posso proprio trattenermi: guardate qui sotto cosa mi hanno permesso di provare in anteprima assoluta. E’ un morbidissimo zainetto punteggiato di borchie acuminate in metallo scuro, sportivo e con carattere deciso: fa parte della collezione per il prossimo autunno / inverno, ma sinceramente io lo userei anche subito! Insomma, le borchie continuano a dettare legge e non sembrano affatto destinate a scomparire: d’altro canto, perfino il MET, il Metropolitan Museum of Art di New York, sta celebrando il movimento punk – e quindi anche simboli quali le borchie –  con una mostra intitolata “Punk: Chaos to Couture” che continuerà fino al 14 agosto.

Pazza per lo zainetto borchiato Alexander Smith London!
Pazza per lo zainetto borchiato Alexander Smith London!

Dopo le borchie, siamo tornati al colore e alla morbidezza: quella del silicone e degli accessori firmati TOO LATE. Il marchio è nato nel 2007 grazie ad Alessandro Fogazzi, un altro giovane imprenditore italiano, stavolta bresciano (e poi non si dica che noi italiani non abbiamo buone idee e intraprendenza!), che durante un viaggio a New York ha trovato l’orologio in silicone al Design Store del MoMA, il Museum of Modern Art: folgorato, ha acquisito immediatamente i diritti di utilizzo del design in esclusiva per tutto il mondo e ha fondato il brand che ha venduto due milioni di orologi nei primi tre anni. Oggi TOO LATE sta ampliando la sua gamma produttiva, mettendo la propria griffe su prodotti progettati da zero, con occhio sempre attento alla cura dei dettagli e a mantenere un costo accessibile.

Sono due, in particolare, i prodotti TOO LATE  che mi hanno colpita: le cinture e i portafogli.

Le cinture hanno lunghezza adattabile a qualunque taglia, sono unisex, disponibili in dieci colori e double-face: un lato è liscio per occasioni più sobrie, mentre l’altro è completamente griffato. Anche il packaging è creativo ed originale: ogni cintura è infatti racchiusa in una scatola “Chewing Gum” TOO LATE che sembra un enorme confetto colorato.

Le cinture colorate di TOO LATE
Le cinture colorate di TOO LATE
Le scatole “Chewing Gum” TOO LATE sembrano enormi confetti colorati!
Le scatole “Chewing Gum” TOO LATE sembrano enormi confetti colorati!

I portafogli sono altrettanto colorati e pratici: anche in questo caso i colori sono dieci e c’è il porta banconote e il porta carte di credito che può fare anche da porta biglietti da visita, se preferite. Il portafoglio è abbinato ad una tasca in jeans chiusa da una zip e che si può riempire col rossetto o altri piccoli accessori che desideriamo portare con noi.

Per TOO LATE portafogli e porta tessere sono morbidi e colorati!
Per TOO LATE portafogli e porta tessere sono morbidi e colorati!

Ammetto di essermi divertita in mezzo a tutti questi colori e a tutte queste storie interessanti che in fondo sono unite da un fil rouge: ognuna di loro racconta la volontà di cercare soluzioni sempre nuove.

Non vedo l’ora di raccontarvi le novità offerte dalle ragazze di No Words e dai brand che rappresentano per la prossima stagione. Appuntamento a settembre.

Manu

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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