Arm party: la festa è proprio qui, sulle nostre braccia

L’estate è per eccellenza la stagione in cui tornano trend e mode che possiamo considerare veri e propri tormentoni.

Ogni estate ha il motivo musicale che la caratterizza diventando un po’ croce e un po’ delizia (un tormentone, appunto): parallelamente, è la stagione in cui tornano tutti quei trend che farebbero esclamare «avanguardia pura» alla protagonista di una famosa pellicola.

Ricordate Miranda Priestly nel film Il diavolo veste Prada? È così che la temibile e influente direttrice della rivista di moda Runway – proprio esclamando «avanguardia pura» – reagisce davanti alla proposta di una collaboratrice di realizzare un servizio in stile floreale per la primavera.

Oltre allo stile floreale, credo che desterebbero in Miranda la stessa reazione le borse e i cappelli di paglia, i capi a righe o a pois o a quadretti Vichy, le espadrilles o espadrillas. E potrei continuare.

Sì, perché tutti questi capi, accessori o fantasie tornano ciclicamente nei nostri armadi e io oserei affermare che più che rappresentare dei trend stagionali sono ormai diventati dei classici senza tempo di cui ogni tanto la moda torna a innamorarsi, come farebbe un’amante capricciosa.

Oltre a ciò che ho già citato, aggiungerei quello che le cosiddette trendsetter chiamano arm party.

Il nome è un po’ un false friend, ovvero una di quelle parole o espressioni che possono trarci in inganno per la loro somiglianza con altre che però nella nostra lingua hanno un diverso significato.

Già, perché arm assomiglia (pericolosamente) ad arma, ma i significati delle due parole nelle rispettive lingue sono completamente diversi: in inglese, infatti, arm significa braccio e di conseguenza arm party non è una dichiarazione bellica bensì una sorta di allegra festa che si svolge sulle nostre braccia.

Realizzare un arm party significa dunque riempire di bracciali, braccialetti e orologi i nostri polsi che, specialmente d’estate, sono liberi dalle maniche degli abiti.

Etnici o romantici, rigidi o morbidi, con pietre e ciondoli, sempre colorati: i bracciali sono i protagonisti assoluti di questo trend e basta digitare il relativo hashtag su Instagram o Pinterest per essere sommersi da centinaia di migliaia di immagini di ispirazione.

Sempre secondo le trendsetter, esistono però delle regole perché un arm party sortisca il suo effetto migliore: per esempio, è buona norma attenersi a un tema particolare, optando per il bon ton, il casual, l’etnico, il boho chic e così via.

Un’altra buona norma può essere quella di scegliere un colore, possibilmente una bella tinta estiva: da qui, via libera ad abbinamenti che esplorino le diverse sfumature.

Oppure, si possono scegliere un paio di colori che insieme risultino armoniosi.

Sì anche all’idea di realizzare un mix di vari metalli; per le più audaci, sì a un arcobaleno fatto di bracciali dello stesso tipo in tante tinte diverse.

Un’ulteriore buona idea è quella di scegliere un unico pezzo di grande impatto e di costruire attorno a esso il nostro mix: il pezzo forte può essere costituito, per esempio, da un orologio.

Bene, ora che abbiamo parlato di queste regolette per un buon arm party… divertitevi a dimenticarle e a sovvertirle!

Sì, avete capito bene: se non vi va di seguirle, stabilite le vostre regole.

Conoscere le regole è importante perché ci dà la libertà più grande di tutte, ovvero la libertà di scelta, scegliere di rispettarle oppure di infrangerle.

Questo è il cosiddetto libero arbitrio, qualcosa di cosi importante da essere un concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di scegliere da sè, nel senso che la sua possibilità di scelta è liberamente determinata.

Lo sappiamo tutti, nelle questioni serie le regole sono importantissime e aiutano a regolare la civile convivenza, dunque infrangerle comporta una (giusta) punizione; al contrario, in un ambito creativo quale è la moda, infrangere le regole non è altrettanto grave, anzi.

Conoscere le regole è necessario anche nella moda proprio per avere la possibilità e la libertà di accettarle o meno: scrivere le proprie non è un delitto, bensì è spesso servito a fare evolvere costume e società. Tutte le grandi rivoluzioni dell’abbigliamento (penso, per esempio, all’eliminazione del corsetto per le donne) sono nate grazie a qualcuno che ha scelto di cambiare le regole, qualcuno che ha deciso di sovvertirle e riscriverle.

Non solo: stabilire le proprie regole di moda denota carattere e personalità. Comporta possedere ciò che viene chiamato stile.

Pertanto, non dobbiamo avere paura di infrangere le regole della moda.

Nel peggiore dei casi, verremo tacciati di stranezza. E pazienza. Nel migliore, verremo riconosciuti (e ricordati) per la nostra personalità.

E distinguersi quanto a personalità (e libere scelte) è sempre cosa buona e giusta. No?

Pensate un po’ a cosa sono arrivata a scrivere partendo dai bracciali…

E allora vi saluto, oltre che con queste riflessioni, con un po’ dei miei arm party.

E ricordate: è solo la mia visione, è solo la mia interpretazione.

Manu

 

 

È qui la festa? Ovvero arm party secondo me 🙂

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Annalaura gaudino
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Ecco, il solito feeling!! Adoro l’estate per sfoggiare mille ed uno accessori colorati e particolari…però l’anello uovo ammetto mi manca, d’altronde sei la regina dei bijoux 😉
E’ sempre un piacere leggerti, infinita fonte di ispirazione!!
a presto cara Manu!!

Manu
Reply

Ah ah ah, Annalaura cara, grazie per la corona 🙂
Arrossisco e ringrazio piena di gioia e soddisfazione.
E visto che con le amiche con le quali esiste vero feeling si condividono i segreti migliori, ti dirò da dove arriva l’anello uovo: è una creazione della brava Serena Ciliberti, una delle mie designer preferite.
Serena è ironica e divertente, piena di passione per il suo lavoro del quale è follemente innamorata (e si vede), ha mano leggera ma non superficiale: approfitto per dare ancora una volta supporto al suo talento e mi permetto di segnalare il mio post su di lei nonché il suo sito e l’account Facebook.
Grazie di cuore a te e a prestissimo tra il tuo e il mio blog 🙂
Manu

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