La moda che verrà # 6: Fatima Val primavera / estate 2014

Durante la scorsa settimana della moda in febbraio 2013 ho visto una donna-crisalide fatta di luce avanzare nel buio: no, non stavo sognando, ero alla sfilata di Fatima Val (il mio articolo qui). Il percorso continua con la sua seconda sfilata dedicata alla primavera / estate 2014 e si sublima in una moda futuristica ma anche pratica, concreta e vera. Una moda concettuale e al tempo stesso quotidiana e immediata, androgina ma mai estrema; fresca e versatile nel riuscire ad adattare volumi importanti a pezzi più facili, rendendo più immediata la lettura del messaggio stilistico che resta comunque di grande impatto e di grande carattere, indirizzato a una donna forte e dinamica.

L’ispirazione di Fatima parte dal movimento meccanico, da quegli ingranaggi che simboleggiano il divenire e il movimento, il fluido scorrere e il moto perpetuo: la geometria degli ingranaggi – creati dall’uomo – genera movimento fluido – che ricorda la natura. I tessuti sono fluidi ma al tempo stesso corposi: habutai di seta (più leggero dello shantung ma più pesante della seta), rafia effetto pelle, organza. Tagli, inserti e cuciture attraversano in modo sapiente ora abiti ora top, con un effetto deciso e geometrie taglienti: pannelli e foulard creano drappeggi fluidi, con inaspettati tocchi di colore. I colori usati sono il nero, l’avio, il lime e il terracotta. Il risultato è stupefacente: dalle geometrie degli ingranaggi e grazie ai movimenti fluidi scaturisce il disegno delle ali di una moderna farfalla.

Fatima Val – o meglio Fatima Valieva per usare il suo vero nome – è una bella ragazza nata in Tatarstan nel 1985. Se vi state chiedendo dove sia questa Repubblica ve lo dico io (e confesso che lo solo perché l’ho cercato su Wikipedia): siamo nella Federazione Russa, a circa 800 km a est di Mosca, in una regione i cui confini naturali sono due fiumi e i Monti Urali. Insomma, Fatima non è certo nata nel posto più comodo e privilegiato per essere una che voleva occuparsi di moda, ma naturalmente la cosa non l’ha fermata: si è trasferita a Mosca, ha studiato e ha ottenuto un master alla Central Saint Martins. Nel frattempo è riuscita ad affermarsi anche come modella, calcando le passerelle di città come Milano, Parigi e Tokyo. Fatima ha in sé una grande passione per la moda, spirito creativo, intraprendenza e un animo sfaccettato come un caleidoscopio: esprime la sua personalità attraverso musica, arte e scultura e cerca di racchiuderle tutte nelle sue collezioni.

Anche questa volta, la sua sfilata a Palazzo Isimbardi è stato lo specchio delle sue molteplici capacità: suo il progetto del video proiettato all’inizio e che ha introdotto l’entrata delle modelle e sua la musica ancora una volta interpretata con Riccardo Slavik.

Fatima è dolce come un frutto profumato e forte come la roccia: dopo lo show ho potuto chiacchierare con lei e con Chicca Lualdi, un’altra delle mie designer preferite (e di cui vi racconterò presto la sfilata). Ragazzi, non mi sembrava vero il fatto di essere in backstage a chiacchierare con due stiliste che ammiro e che mi raccontavano con entusiasmo della loro amicizia e delle loro collezioni. Sì, perché Fatima e Chicca sono amiche, amiche vere: mi hanno spiegato come l’una integri le caratteristiche dell’altra e come si aiutino a vicenda mantenendo ognuna il proprio spazio e la propria identità. In un mondo – quello della moda – in cui l’amicizia non è sempre facile – si arriva a farsi guerre tra maison “avversarie” anche sugli orari delle sfilate – Chicca e Fatima sfatano questo e un altro luogo comune, quello che vuole che le donne non siano solidali tra loro: a pochi giorni dalla sua sfilata, la prima era in backstage a dare aiuto alla seconda per il suo show. Chapeau a entrambe: per la loro semplicità, per il loro entusiasmo, per il loro lavoro. Questa è la moda che amo.

Mercoledì 18 settembre ho visto la donna-crisalide trasformarsi in una splendida farfalla capace di volteggiare sicura nel firmamento della moda: è Fatima Val in tutta la sua bellezza, esteriore e interiore.

Per approfondire www.fatimaval.com

Manu

RINGRAZIO L’UFFICIO STAMPA M. LINZ – PHOTO BY PIERO BIASION

… E COMPLETO IL REPORTAGE CON QUALCHE MIA FOTO, GIUSTO PER NON FAR MANCARE L’EFFETTO VISSUTO E LA VISIONE ATTRAVERSO I MIEI OCCHI 🙂

La brava e bella Fatima, a fine sfilata e intervistata in backstage
La brava e bella Fatima, a fine sfilata e intervistata in backstage

P.S. valido per tutti i post dedicati alle sfilate della Milano Fashion Week…
Quale blogger pubblica i post sulle sfilate non in tempo reale ma a settimana conclusa? Io!
Sono un po’ anomala, lo so, arrivo in ritardo con foto imperfette (ECCEZION FATTA, OVVIAMENTE, PER QUELLE AVUTE GRAZIE AGLI UFFICI STAMPA), con la mia visione emozionale ed emozionata (e di questo ringrazio il Cielo), col mio bisogno di prendere un po’ le distanze per guardare il quadro completo e da lontano. So che il bello della rete è l’immediatezza ma so anche che potete trovare foto bellissime e reportage perfetti in tempo reale su canali professionali come Vogue e anche su tanti altri blog ben fatti. Questi, quindi, sono i racconti di una persona che ogni volta si sente come Cenerentola invitata al ballo del Principe.

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)