Se vi andrà di seguirmi in questo cammino che ho intrapreso, scoprirete pian piano tutto ciò che mi attrae in modo particolare nella moda.

Una cosa ve la voglio svelare subito: sono irrimediabilmente e perdutamente affascinata dal talento e in modo speciale dai nuovi talenti. Se poi questo talento è declinato al femminile ed è made in Italy – altre due mie passioni – l’attrazione diventa a dir poco fatale.

Non potevo, quindi, non essere affascinata da un progetto che è stato portato alla mia attenzione: quattro ragazze, talentuose e anche belle, che insieme hanno dato vita a un marchio chiamato Hebe.

Si dicono tante cose circa noi donne e circa la nostra incapacità di fare squadra. Parrebbe infatti che noi donne non siamo in grado di essere solidali e di lavorare tra noi: lo ammetto, talvolta è così, ma questa è tutt’altro che una regola, è un luogo comune e io adoro sfatare i luoghi comuni, mi infastidiscono.

Evidentemente è una cosa che adorano anche queste ragazze, considerato ciò che stanno costruendo insieme: e io do loro man forte, raccontando del sogno che portano avanti.

A un primo sguardo, Federica Croce, Gea Antonini, Livia Colarieti e Laura Zama – questi i nomi delle ragazze – potrebbero apparire molto diverse tra loro: in effetti, hanno esperienze e personalità assai diverse, nonché quattro menti e altrettanti modi di pensare, sperimentare e creare. Ma, in realtà, a unirle è una base comune, ovvero la stessa voglia di guardare al mondo con sguardo versatile e cosmopolita: il risultato è che questi quattro cuori diversi riescono a dare vita a una visione unica, unanime e piena di armonia.

Federica, Gea e Livia si sono diplomate all’Accademia di Moda di Roma, Laura alla European of Economics. Al percorso di studi, sono seguite esperienze lavorative vissute sia in Italia che all’estero: Valentino, Roberto Cavalli, Vera Wang.

Per loro sono arrivati anche diversi premi in concorsi di fama internazionale – tra tutti cito il premio attributi dalla Camera Nazionale della Moda Italiana – e la selezione per Vogue Talents.

Questi riscontri hanno portato a creare un unico progetto con un fil rouge che lo percorre: pur essendo fortemente cosmopolita, il loro sguardo rimane volutamente legato al made in Italy, con l’intento principe di rilanciare la nostra tradizione creativa e manifatturiera rivisitata attraverso la freschezza della loro gioventù.

Tutti i capi Hebe sono infatti confezionati interamente in Italia e realizzati con tessuti e manodopera esclusivamente nazionali: interesse primario del gruppo è la qualità del prodotto, perseguita attraverso una particolare attenzione per i dettagli, spesso realizzati a mano, e per i materiali. La loro ricerca spinge sul desiderio di un costante miglioramento qualitativo, anche dal punto di vista delle materie prime.

Fibre naturali pregiate, sete pure di Como e di Prato, velluti, lana, angora, cachemire: Hebe cerca il meglio in ogni parte di Italia.

I pellami utilizzati provengono esclusivamente dal distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, famoso per importanza e qualità, conosciuto non solo in Italia.

Alla qualità dei tessuti si unisce l’eccellente rifinitura manuale: la confezione dei capi viene seguita direttamente, controllando il processo produttivo e curandone i particolari in ogni sua fase.

Et voilà, ecco nascere un prodotto all’insegna di una femminilità raffinata, mai urlata.

Interessante anche la campagna pubblicitaria, che restituisce le atmosfere di un hotel sospeso nel tempo e dà vita a un immaginario che ognuno di noi può riempire dei propri sogni.

Ogni volta che incontro stilisti che lavorano in coppia o in gruppo, mi viene la curiosità di sapere come il lavoro venga strutturato.

Mi spiego meglio: se si è da soli si dialoga con sé stessi, ma non è difficile mettere insieme sogni e idee di quattro teste e cuori diversi?

A guardare il risultato sotto i nostri occhi, sento di poter dire che la differenza è un valore aggiunto e che il meglio di Federica, Gea, Livia e Laura confluisce in una direzione comune e indiscutibilmente univoca, libera da confusioni.

Seguirò con interesse queste ragazze e il loro percorso e intanto mi godo la collezione primavera / estate 2013 della quale vedete qualche immagine tra queste mie righe.

E noi… noi ci sentiamo alla prossima avventura.

Manu