Il nuovo Gioia! e il Garden Party di inaugurazione

Sono una che vive di attimi. Assaporo con grande gusto ogni singola sensazione.

In questi giorni mi sto godendo la bella stagione che sembra essere finalmente arrivata, anzi, esplosa. Godendo, sì: so che tanti si lamentano del caldo improvviso ma io cerco di prendere il lato buono. D’altro canto fino a pochi giorni fa molti si lamentavano del freddo… Sapete cosa mi piace della stagione calda? Le sensazioni che si amplificano, i colori che si fanno più intensi, il profumo dei fiori che sbocciano. Mi piace stare all’aperto, soprattutto alla sera, e anche mangiare all’aperto, fosse anche solo un panino. In fondo sono una bambina nel cuore.

Tutte queste cose, volendo, si possono trovare anche a Milano. Qualche sera fa, grazie a un party organizzato dall’editore Hearst per festeggiare il rilancio del magazine Gioia, ho vissuto un’occasione perfetta per festeggiare non solo la rivista ma anche l’arrivo dell’estate.

Talvolta succedono cose strane: ho sempre ammirato da lontano certe dimore private, nascoste nel cuore di Milano, poi d’un tratto, una sera, mi ritrovo a varcare la soglia di una di esse e a scoprire cosa si nasconde dietro agli alti cancelli e agli alberi sui quali avevo tanto fantasticato da bambina ogni volta che mi capitava di passarci davanti. Per una sera mi sono sentita un po’ come Cenerentola che va al ballo.

Perfino in una città di cemento come Milano è possibile trovare un’oasi di pace in cui avere la sensazione di essere lontani anni luce dalla chiassosa e frenetica vita del centro. Non ci credete? Prendete la metro e scendete alla fermata Palestro, attraversate il grande arco che si affaccia su corso Venezia e percorrete via Tommaso Salvini: benvenuti nel Quadrilatero del Silenzio, secondo me uno dei luoghi più belli di tutta Milano. In via dei Cappuccini si trova Villa Invernizzi (quello del formaggino Mio, sì) che ospita una colonia di fenicotteri rosa; in via Mozart c’è la famosa Villa Necchi Campiglio, facente parte del Circuito Case Museo del FAI, il Fondo Ambiente Italiano; pochi passi più in là c’è la residenza privata che ha ospitato il party per Gioia mercoledì 12 giugno.

Dato che sono una ragazza un po’ stagionata, ho molti ricordi legati a Gioia. Mi rammento bene quando mamma e io andavamo a comprarla in edicola, soprattutto d’estate, quando ero a casa da scuola per le tanto agognate vacanze. Diventavo pazza se insieme alla rivista c’erano i gadget: facevo a gara con mia sorella per accaparrarmeli e in un armadietto del bagno ho ancora le miniature di profumo collezionate anche grazie a quegli omaggi. È stata sicuramente una delle prime riviste ad accrescere in me il senso della moda: ora, a distanza di tanti anni, mi sono ritrovata a festeggiare il suo rilancio. Chi me l’avrebbe mai detto allora?

Già, ne è passata di acqua sotto i ponti e oggi Gioia si è rifatta il look. Per prima cosa, accanto al nome c’è ora un bel punto esclamativo, cosa che la fa diventare una vera e propria dichiarazione di stato e di intenti: la nuova versione vuole essere contagiosa e coinvolgere le donne come ha fatto per generazioni. Oggi più che mai.

Il Garden Party è stato proprio bello, una vera e propria festa in giardino come da premesse e promesse, una festa un po’ romantica, piena di fiori. Mi ha ricordato le feste di fine anno dei college americani: all’ingresso mi hanno anche legato al polso uno di quei bouquet che mi hanno fatto sentire felice ed emozionata come una debuttante al ballo. L’ho già ammesso, vivo di emozioni…

Gioia! Garden Party
Gioia! Garden Party
Creazioni floreali che potevamo indossare!
Creazioni floreali che potevamo indossare!
Il bouquet da polso di cui mi hanno omaggiata
Il bouquet da polso di cui mi hanno omaggiata
Gioia! Garden Party
Gioia! Garden Party
Gioia! Garden Party
Gioia! Garden Party

Una delle cose che mi ha colmata d’entusiasmo è stata la presenza della Palast Orchester (celebre orchestra tedesca, guardate il sito e la pagina Facebook) che ci ha regalato un’atmosfera anni ’20 e ’30: hanno fatto danzare tutti su note di canzoni come “Vivere” e “Parlami d’amore Mariù”… romanticissimo!

Max Raabe, Cecilia Crisafulli e tutti gli orchestrali sono stati richiamati indietro per un paio di bis: d’altro canto – come ha ricordato Paola Maugeri che è arrivata subito dopo di loro – se il New York Times li ha definiti “simply divine” ci sarà un motivo, no???

Bello anche il dj set curato appunto da Paola Maugeri che ha continuato a far ballare tutti quanti fino a notte fonda.

La Palast Orchester
La Palast Orchester
Max Raabe, Cecilia Crisafulli e la Palast Orchester
Max Raabe, Cecilia Crisafulli e la Palast Orchester
La Palast Orchester
La Palast Orchester
Max Raabe, Cecilia Crisafulli e la Palast Orchester
Max Raabe, Cecilia Crisafulli e la Palast Orchester
La Palast Orchester
La Palast Orchester
Max Raabe e la Palast Orchester
Max Raabe e la Palast Orchester
Max Raabe, Cecilia Crisafulli e la Palast Orchester
Max Raabe, Cecilia Crisafulli e la Palast Orchester
La Palast Orchester
La Palast Orchester
Paola Maugeri sul palco dopo la Palast Orchester
Paola Maugeri sul palco dopo la Palast Orchester

Insomma, le preoccupazioni avute a casa davanti allo specchio sono state presto dimenticate: mi chiedevo se il mio abito a fiori fosse adatto al dress code suggerito dall’invito, ovvero “garden party”: direi che alla fine, sì, era adatto.

Cappello di paglia e anello floreale Piperita Pepper inclusi!

Dubbi a casa davanti allo specchio…
Dubbi a casa davanti allo specchio…
… e sguardo serafico davanti all’obiettivo del fotografo Cristiano Vincenzo (grazie!)
… e sguardo serafico davanti all’obiettivo del fotografo Cristiano Vincenzo (grazie!)

Il nuovissimo Gioia! è ora in edicola e se preferite potete averlo anche in digitale: potete andare su Apple Store e Google Play.

Link per Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.hearst.gioia

Link per Apple: https://itunes.apple.com/us/app/gioia/id625156798?l=it&ls=1&mt=8

C’è anche la pagina Facebook oppure andate su http://nuovo.gioia.it/, inserite la vostra email e sarete aggiornati circa le novità.

Buona lettura 🙂

Manu

Un grazie speciale ad Alessandra

Quello che resta il mattino dopo…
Quello che resta il mattino dopo…

Riflessioni… postume dell’autrice: un paio di episodi collegati alla serata.

Primo episodio. Arrivando da San Babila, mi sono disorientata: naturalmente Google sull’iPad era altrettanto disorientato, un classico. Ho visto una signora e mi sono avvicinata, io sorridente e gentile, con l’intenzione di chiederle aiuto. Non ho fatto in tempo a dire “mi scusi” che costei mi ha cacciata infastidita come se io fossi una mosca, con un gesto della mano e dicendo “no”. E ha proseguito frettolosamente, lasciandomi lì inebetita come una scema.

Secondo episodio. Al ritorno, siccome era molto tardi, ho deciso di evitare i mezzi pubblici e ho chiamato un taxi. Non so se sia stata la stanchezza o lo champagne, ma sembrerebbe che al centralino io abbia detto l’indirizzo via Manzoni anziché via Mozart. Mi hanno richiamata e mi hanno reindirizzato il taxi. Il tassista, dopo aver chiacchierato, mi ha ringraziata più volte, dicendomi che mai in lunghi anni di carriera gli era capitato che una cliente non facesse storie e che ammettesse di aver sbagliato. Quando mi ha lasciata alla mia macchina, ha insistito per aspettare ad andar via finché non fossi salita in macchina, messo in moto e partita. Così ha fatto.

Boh, il mondo è strano – lo ripeto. Passi da episodi che ti fanno arrabbiare a episodi che ti fanno sorridere.

Il filo rosso che li lega è sempre lo stesso: la gentilezza e l’onestà che sembrano diventate merci rare. Siamo tutti diffidenti, nessuno o quasi è nemmeno minimamente disposto a dare un aiuto o un solo minuto agli altri. E quando siamo onesti e sinceri o quando gli altri ci fanno una gentilezza particolare… restiamo a bocca aperta.

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

marialuisa
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come sempre brava e divertente…. e fantastico il look:). ps. un pizzico d’invidia per la possibilita’ di partecipare ad una serata meravigliosa!!! concedimela:)

emanuela
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Grazie cara Marialuisa 🙂
A te concedo tutto ciò che vuoi e non solo, ti svelo un segreto: in fondo mi sento un po’ una Cenerentola a questi eventi, credo che non mi abituerò mai. E penso che questa sia una cosa bella, in fondo: mai dare nulla per scontato, sempre guardare ad ogni cosa con occhi pieni di meraviglia.
Un abbraccio,
Manu

marialuisa
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ed e’ proprio la meraviglia e’ quella che si legge nei tuoi occhi 🙂 un abbraccio anche a te

barbie
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si, Manu, un pizzico di invidia ce l’ho anch’io!!
no, scherzo, e ti ringrazio xchè tramite i tuoi occhi e le tue parole riesco quasi a sentirmi li con te.
un bacione

emanuela
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Ciao Barbie, sono sempre felice di leggerti!
Sei riuscita a cogliere quello che è il mio intento: cercare di far sì che le persone si sentano dentro ciò che racconto, all’insegna della condivisione.
Ti abbraccio,
Manu

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