Shine bright like… Deyemond??? Allora scegliete Eilish di Alice Canapa!

Ammiro chi, oggi come oggi, ha l’ardire di lasciare il certo per l’incerto.
Ammiro chi, oggi come oggi, rinuncia a un mestiere diciamo prestigioso (tipo medico, avvocato, commercialista, ingegnere..) per inseguire i propri sogni (tipo aprire un piccolo brand artigianale).
Ammiro chi ha questo ardire o questa follia, lascio a voi decidere di quale delle due cose si tratti.

Anche per esperienza personale, vi dico che ci vuole una dose di entrambi quasi nella stessa misura: ebbene sì, ammetto che bisogna essere un po’ pazzerelli per rinunciare, oggigiorno, a un posto fisso con stipendio certo, per esempio, eppure non è detto che la sicurezza economica sia tutto o che ci garantisca felicità.
Io, nel posto fisso, stavo rischiando di impazzire e di consumarmi, giorno dopo giorno e anno dopo anno, e ho fatto una scelta folle eppure coraggiosa, composta per una metà di rinunce e per l’altra metà di riconquista della mia vita.
Tornerei indietro? No, mai. Sono più felice oggi? Sì e posso dirlo dopo aver provato entrambe le situazioni.
Ho fatto la scelta giusta? Sì, ho fatto la scelta giusta per me (non pretendo che lo sia in assoluto) e lo dimostra il fatto che, nonostante nessuno sia libero al 100% da un qualche fardello (nel mio caso l’eterna incertezza economica da lavoro autonomo), affermo con decisione e sicurezza che non tornerei indietro e che sono più felice ora (e non di poco) rispetto a quando prendevo 14 mensilità da stipendio fisso pagato con puntualità ogni 27 del mese.

Con questo, non pretendo di dare lezioni di vita a nessuno, lo voglio dire molto chiaramente: ogni caso è a sé e, se qualcuno mi chiedesse consiglio, non suggerirei mai né l’una né l’altra scelta, ma suggerirei piuttosto di essere molto onesti, sinceri e obiettivi per quanto riguarda le proprie personali esigenze e i propri personali obiettivi.
Per questo dico di aver fatto la scelta giusta ma giusta per me.

Detto tutto ciò, ammetto di avere un debole e un’attrazione verso tutti coloro che hanno avuto il coraggio e la follia necessari per fare il grande salto cambiando il corso di una vita che poteva sembrare già tracciata: mi piace raccontare le loro storie e, stavolta, desidero raccontarvi quella di Alice Canapa, la fondatrice del brand Eilish.

Ancora una volta, le nostre strade, la mia e quella di Alice, si sono incrociate grazie al web e, precisamente, grazie a Instagram: conducendo le solite ricerche di oggetti e persone che siano capaci di catturare il mio immaginario, sono capitata sul suo account e sono stata colpita da tre sue affermazioni.

La prima – «Creo gioielli per portare nel mondo un po’ di autoironia», argomentazione che mi piace moltissimo perché considero l’autoironia come un ingrediente fondamentale in ogni impresa.
La seconda – «Credo fermamente negli unicorni», dimostrazione che Alice crede – come me – che ciò che spesso viene considerato impossibile possa invece diventare possibile.
La terza – «Glitter addicted»… e vuoi dirlo, cara Alice, a una che ha chiamato il suo spazio web A glittering woman? 😀

Detto fatto, in cinque minuti, dopo aver curiosato tra le foto di Instagram, ho cliccato sul link del negozio virtuale di Eilish su Etsy, il portale dedicato ad artigianato e vintage: lì ho scoperto un bel po’ di cose.

Alice racconta di essere nata nel luglio del 1987 a Osimo, uno splendido paesino nelle campagne marchigiane, vicino ad Ancona: è un’artigiana orafa ed è la fondatrice – appunto – del brand Eilish.

La sua passione per l’arte orafa nasce in parte grazie alla mamma che è amante dei gioielli e in parte per un grande amore di Alice stessa per tutto ciò che è a artigianato.
Accantonata la laurea in ingegneria (vedete che il mio citare gli ingeneri in principio non era poi del tutto casuale..), la nostra Alice ha capito che il suo lavoro doveva essere quello di orafa: si è rimessa a studiare e, dopo un diploma in oreficeria, ha cominciato pian piano a costruire il suo laboratorio.

Per Eilish, fa tutto da sola: disegna e crea i gioielli che sono principalmente in argento e ottone, gestisce i negozi online, spedisce, cura i social (l’account Facebook oltre al già citato Instagram) e i contatti con i clienti.
Il tutto avviene nel suo studio, «accanto al caminetto, al primo piano della mia casa».

I suoi gioielli rigorosamente artigianali parlano (molto) di lei: la sua follia (e lo dice lei!), la sua autoironia, il suo amore per il glitter e per il colore rosa…tutto si mescola aiutandola a creare accessori particolari e che non passano certo inosservati, perché i pezzi Eilish nascono con lo scopo di far sentire unica ogni donna grazie a un design moderno pensato per brillare in ogni occasione.

Negli ultimi anni, Alice ha anche cominciato a tenere dei workshop attraverso i quali insegna tecniche base di oreficeria: la sua idea è far capire che ogni persona è in grado di creare qualcosa con le proprie mani, anche chi si definisce negato (devo andare a trovarla…).
Dato il successo di questi workshop, all’inizio del 2014 e sempre a Osimo, è stata tra le fondatrici dell’associazione culturale Il Canapaio, un luogo in cui vengono organizzati laboratori in cui i creativi, locali e non, insegnano la loro arte.
Insomma, Il Canapaio (vi lascio anche l’account Instagram) è uno splendido esempio di vero spirito di condivisione, proprio come piace a me.

Forse, qualche lettore particolarmente attento (grazie ) ricorderà quando ho raccontato della mia malattia (ehm…) mania per gli occhi: infatti, tra le creazioni di Alice, ho scelto e acquistato (per ora…) un pezzo della linea Deyemond, ironico gioco di parole tra diamond e eye.
Nella foto in apertura, vedete pertanto la sottoscritta che indossa la collana con occhio in argento 925 disegnato da Alice: la nappina si può scegliere in cinque diverse varianti colore, mentre l’occhio è disponibile anche nella versione ottone placcato oro giallo.

Se vi piace la collana, la trovate qui e potrete apprezzare anche il motto scelto da Alice per questa sua linea, giocando un po’ con il ritornello di un celebre brano della cantante Rihanna: Shine bright like a diamond è diventato Shine bright like Deyemond.

Lo confesso: adoro Alice nonché la bravura e l’ironia che ha riversato in Eilish.

Meno male che non ha fatto l’ingegnere anche se, magari, sarebbe stata bravissima anche a fare quello.

Manu

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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