La primavera (in tutti i sensi) di Giulia Rositani

Giorni fa, varcando il portone di casa per iniziare una nuova giornata, ho avuto una sensazione ben precisa: l’aria era cambiata e le mie narici si sono riempite di un odore diverso, più leggero e sottile.

Non so spiegare bene quell’odore né so dargli un nome: è semplicemente l’odore che, per me, segnala l’arrivo della primavera.

Ogni anno, lo percepisco e lo annuso come se fossi una bestiola che si risveglia dopo il lungo letargo.

Ogni anno, da quel momento, qualcosa cambia: la primavera e la rinascita che essa porta con sé è così forte che è ben identificabile perfino a Milano e, tra asfalto e cemento, sbucano prepotenti i segnali della nuova vita, come la forsizia che fiorisce gialla in cespugli disseminati per tutta la città.

Immancabilmente, mi tornano in mente versi di poesie studiate a scuola e ce n’è una alla quale sono particolarmente affezionata.

“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: io vivo altrove e sento che sono intorno nate le viole”: sono i versi iniziali di una poesia di Giovanni Pascoli, L’aquilone. La sento talmente mia che, ancora oggi, a distanza di anni, la ricordo distintamente.

Voglia di poesia, di leggerezza, di spensieratezza; voglia di colore, di rinnovata bellezza, di gioia di vivere; per me la primavera è questo e mi porta al bisogno di circondarmi di persone come Giulia Rositani.

Giulia Rositani è una giovane e promettente stilista: pensate che sono talmente innamorata del suo talento da ricordare il giorno esatto in cui ho visto per la prima volta una sua creazione.

Ebbene sì, era il 23 febbraio 2014 ed ero in giro per presentazioni in occasioni della Milano Fashion Week: mi trovavo con Sandra Bacci, cara amica e collega, ed eravamo in visita a uno showroom per prendere visione della collezione di un altro giovane talento.

Uscendo, siamo passate davanti ai capi di Giulia: è stata una folgorazione, un vero e proprio amore a prima vista, una passione immediata per le sue stampe così particolari, per i suoi toni briosi, per i mini abiti un po’ irriverenti, le gonne geometriche, i lunghi abiti romantici, le morbide maglie oversize e i cappottini bon ton.

Giulia Rositani in un bellissimo ritratto realizzato da Giorgio Leone
Giulia Rositani in un bellissimo ritratto realizzato da Giorgio Leone

Peccato però che, come a volte capita, da allora non ho avuto modo di approfondire ulteriormente (ho già detto quanto desidererei avere giornate fatte di almeno 48 ore): ho però iniziato a tenere d’occhio e a seguire Giulia a distanza, attraverso Instagram, e anche attraverso Sandra che, nel frattempo, si è invece messa in contatto con la stilista.

Sandra è dotata di una verve straordinaria e interpreta i capi di Giulia nel modo giusto, a mio avviso, quindi guardare i suoi post è un vero piacere (e lo è anche leggerli).

Quando a inizio marzo la Contessa Pinina Garavaglia mi ha invitata al suo party di primavera (ve ne parlerò) e mi sono dunque ritrovata a pensare a un outfit adatto, mi è subito venuto in mente un nome: Giulia Rositani.

Le cose, a volte, fanno dei giri immensi e poi si ripresentano nel momento più giusto: a quel punto, il cerchio si chiude rendendo tutto perfetto, perfino una lunga attesa. Come ho raccontato, avevo seguito Giulia silenziosamente e, conoscendo il suo lavoro, è stato istintivo e naturale pensare a lei.

Giulia per me è come la primavera, è sinonimo di freschezza e anche di originalità e raffinatezza: è capace di creare una straordinaria armonia nonché un’impronta sempre riconoscibile basandosi su tre elementi portanti quali sperimentazione cromatica, sperimentazione tessile e purezza della silhouette.

La sua collezione primavera / estate 2015 si muove su tre dimensioni – aria, acqua e terra – le quali danno vita a stampe accattivanti, dai cartoon stilizzati ai disegni dal sapore pop come rane, pesci, aeroplani, girandole e fiori.

Non manca quello che è ormai diventato l’immancabile disegno-firma della giovane creativa, il viso di donna stilizzato e un po’ bon ton.

Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015

Le stampe sono decisamente uno dei punti forti del lavoro di Giulia e creano un piccolo microcosmo abitato da animali, fiori e soggetti che sembrano usciti dai sogni: queste stampe sono ironiche, poetiche e vengono realizzate con grande precisione.

I colori utilizzati per la bella stagione sono il blu intenso del mare, l’arancione vivace dei tramonti estivi, il magenta elettrico delle girandole, il giallo lucente dei girasoli, tinte vibranti che invadono abiti dalle linee pure, pantaloni morbidi, completi, piumini leggeri a mezze maniche e anche sneaker e slip-on, calzature dal sapore un po’ chic e un po’ sportivo.

Il cady in seta prende vita sulle maglie dal taglio geometrico impreziosite da applicazioni in plexiglass laserato.

Le gonne in jersey danno un’interpretazione giocosa e l’approccio è ludico anche per i completi giacca e pantalone che intrecciano cotone, tagli puliti e colori frizzanti.

Gli abiti lunghi dallo spirito romantico sono resi leggeri dalla delicatezza del raso dévoré, una lavorazione che deve il suo nome a un termine francese che significa letteralmente divorato e indica una tecnica di stampa tessile il cui scopo è quello di eliminare (divorare, appunto) una parte del tessuto: dopo la lavorazione, il fondo risulta trasparente, favorendo la visualizzazione del disegno costituito dalle fibre non divorate.

Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015
Giulia Rositani SS 2015

Dopo essermi innamorata delle sue creazioni, dopo aver analizzato con passione la sua collezione, dopo aver scelto e indossato una delle sue creazioni (un bellissimo abito lungo in seta con girandole magenta), ho anche avuto la fortuna di conoscere di persona Giulia Rositani: l’ho detto, a volte le cose fanno giri immensi, ma poi succedono nel momento giusto. Anche perché, guarda caso, anche in occasione di questo incontro ero in compagnia della mia adorata Sandra.

L’occasione mi è stata data pochi giorni fa a un press day: a sorpresa, mi sono trovata faccia a faccia con Giulia e stavolta mi sono innamorata di lei, persona non solo di grande talento, ma anche schietta, diretta e con le idee chiare. Bella, dentro e fuori.

Dico sempre che mi piace trovare una corrispondenza e un filo conduttore tra creazioni e creatori e nel caso di Giulia sono stata accontentata, posso dirvi che è fresca e solare esattamente come il mondo che immagina e che sa regalare.

La giovane designer trasferisce nei capi della sua omonima linea tutta la pienezza dei colori e la vivacità della sua terra, la Calabria: è stata invece Milano a conferirle gli strumenti tecnici per definire i codici stilistici nei quali oggi si identifica.

Giulia ha infatti conseguito il titolo di Textile Designer presso lo IED e, dopo una prima esperienza professionale nel settore tessile a Como, ha continuato la sua carriera nei laboratori di Moschino.

Scoprire questo suo percorso non mi sorprende affatto: assecondando quella che era già una sua naturale inclinazione, la stilista è riuscita a far proprie l’ironia e la giocosità tipiche di quel brand e le ha rielaborate in un suo stile personale all’insegna del divertimento.

Se a ciò si unisce il DNA mediterraneo e la sua visione cosmopolita, il mix diventa perfetto.

Giulia Rositani e io in occasione del nostro incontro del 9 aprile (grazie a Sandra Bacci per le foto)
Giulia Rositani e io in occasione del nostro incontro del 9 aprile (grazie a Sandra Bacci per le foto)

La donna immaginata da Giulia è poliedrica, ironica e spezza la monotonia senza però abbandonare mai classe e stile: per far questo, usa cromie vivaci e volumi ben studiati.

La passione innata per il disegno si concretizza nella creazione di stampe realizzate a mano, tutte ideate personalmente da lei e divenute da subito il tratto distintivo della sua visione: nascono da una tecnica pittorica mista su carta e successivamente vengono digitalizzate per essere trasferite sulla stoffa attraverso tecnologie avanzate.

Questa modalità avvicina il suo lavoro all’arte: righe, cerchi e quadrati giocati sul contrasto di colori luminosi sono arricchiti da rane, pesci, girandole, scimmie, gatti e aeroplani che si materializzano su tessuti ricercati.

Il suo equilibrio creativo è in grado di armonizzare tradizione e avanguardia, poesia e tagli confortevoli, spirito ludico e linee razionali, il tutto ovviamente made in Italy: sono infatti italiani i tessuti, le idee, i collaboratori e i partner che hanno caratterizzato le sette collezioni fino ad oggi realizzate.

Ancora una volta, attraverso questa stilista, confermo il mio amore verso una moda senza tempo che va ben oltre i trend: le linee di Giulia sono così essenziali e le sue stampe sono talmente originali da poter agevolmente superare la singola stagione.

Ecco perché, se penso alla primavera e alla vita, penso a Giulia Rositani.

Manu

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito, qui la pagina Facebook e qui l’account Instagram di Giulia Rositani.

La mia amica Sandra Bacci ha realizzato una meravigliosa intervista a Giulia, un’intervista che evidenzia in modo perfetto il carattere solare della stilista: date un occhio qui, anche perché l’articolo è corredato dalle bellissime foto di Giorgio Leone (qui e qui i suoi siti).

 

 

 

Piccola <em>preview</em> dallo <em>Spring Party</em> della Contessa Pinina Garavaglia in occasione ddel quale ho indossato un bellissimo abito lungo in seta con girandole magenta firmato Giulia Rositani
Piccola preview dallo Spring Party della Contessa Pinina Garavaglia in occasione ddel quale ho indossato un bellissimo abito lungo in seta con girandole magenta firmato Giulia Rositani

 

 

 

 

 

Personal look: nelle foto con Giulia Rositani indosso un turbante Sine Modus

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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