Sine Modus, i turbanti vintage lontani dalle tendenze passeggere

Diversi anni fa, intercettai un paio di leggings in un negozietto: da brava figlia degli anni ’80 che li ricordava col nome di pantacollant, non me li feci scappare.
Un giorno me li vide un’amica forse troppo giovane (beata lei) e, sgranando gli occhi, mi chiese “hai tagliato i piedi a un paio di collant?”: chissà se si è ricordata di questo episodio quando i leggings sono poi tornati prepotentemente in tutti i negozi qualche stagione dopo.
La stessa cosa mi accadde con i turbanti: li amo da sempre e parecchie stagioni fa ne trovai uno nero, semplicissimo e in jersey, da H&M, precisamente nella linea Divided. Divenne un fedele compagno.
Sapete meglio di me che, adesso, il turbante è il copricapo più desiderato.
Insomma, ciò che voglio dire è che, proprio io che detesto i trend, riesco spesso a captare – in modo assolutamente casuale o forse istintivo – capi che poi diventano must have, come piace scrivere a molti.
Ve lo confesso: è a quel punto che mi vien voglia di escludere il capo in questione dal mio armadio e non perché io sia una snob, ma perché vorrei che non si adottasse pedissequamente tutto ciò che la moda ci propina e si pensasse di più a ciò che i capi raccontano di noi. Pretendo che un capo mi rappresenti e credo che questa pretesa dovrebbe appartenere a tutti noi.
Comunque: parliamo del turbante.
È un copricapo con una lunghissima storia ed esiste da sempre, da quando l’uomo ha sentito l’esigenza di proteggere la testa arrotolando delle stoffe.
È presente in varie epoche, a tante latitudini e con significati diversi: per esempio, può indicare uno status sociale (spesso per gli uomini). È stato molto amato nella prima metà del Novecento tanto da aver fatto parte dell’iconografia di moltissime dive indimenticabili e di grandi personaggi della moda, tra i quali Diana Vreeland ed Elsa Schiaparelli.
A questo punto, vi chiederete forse dove io voglia arrivare con questa introduzione forse un po’ bizzarra.
Non voglio certo giungere a sconsigliarvi il turbante, anzi, tutt’altro: vi chiedo di sceglierlo andando oltre i trend della moda, di sceglierlo conoscendolo e conoscendovi.
Meritiamo una scelta cosciente, fatta sapendo ciò che compriamo e scegliendo qualcuno che abbia saputo trovare la propria strada, originale e diversa: qualcuno che rielabori i turbanti in maniera personale, fuori dalle righe e secondo propria logica.
Come Chiara e Amelia Manuela, anime di Sine Modus, con la loro esplorazione di forme e materiali fatta passando anche attraverso la logica del vintage e del riuso.

Sine Modus – turbante modello Greta
Sine Modus – turbante modello Greta
Sine Modus – turbante modello Greta
Sine Modus – turbante modello Greta
Sine Modus – turbante in cotone
Sine Modus – turbante in cotone

Vedete, Chiara e Amelia Manuela mi fanno emozionare: mi metterei a piangere dalla contentezza di averle conosciute, perché sembrano la reincarnazione e la personificazione di tutto ciò che penso e che ho cercato di riassumere qui sopra.
Ecco come loro stesse presentano il progetto Sine Modus.

“Quello del vintage e degli abiti usati è un mondo che abbiamo vissuto sin da bambine, che ci ha sempre incuriosito, attratto, entusiasmato. I capi un tempo indossati da altri uomini e donne conservano dei valori, la fattura, l’estetica, un guizzo creativo, che oggi si sono perduti o faticano a trovare una strada. Viviamo nell’era della massificazione di persone e cose, tutto è pensato in serie, tutto si assomiglia, tutto è approssimativo. (…) E così abbiamo immaginato un contenitore all’interno del quale trasferire la passione che abbiamo coltivato nel tempo, offrendovi una vetrina dei nostri capi vintage o ri-usati, dimostrandovi la loro ricchezza in quanto classici, ma pure la loro contemporaneità, perché portabili. “Sine Modus” è un’ espressione latina volontariamente erronea con cui definiamo il nostro essere scevri dalle tendenze passeggere, slegati dalla corrente di oggi, e risultato di un gusto personale, di un tempo unico, di sempre. (…) Vendiamo indumenti e cose dismesse perché crediamo che non finiranno mai di sorprenderci.”

Sine Modus – turbante da blusa Nina Ricci, con aggiunta di bottone
Sine Modus – turbante da blusa Nina Ricci, con aggiunta di bottone
Sine Modus – turbante in cotone da abito Custo Barcelona anni ’90<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Sine Modus – turbante in cotone da abito Custo Barcelona anni ’90 

Ok, queste due fanciulle, giovani e belle, potrebbero essere figlie mie.
O almeno, mi piacerebbe che lo fossero. E non è finita: sentite cosa hanno da dire circa il turbante, nato nell’ambito del progetto Sine Modus.

“La naturale evoluzione del nostro lavoro è avvenuta non da molto, da quando abbiamo sentito l’esigenza di creare con le nostre mani, partendo proprio da alcuni dei capi che fino ad ora apprezzavamo così com’erano. Manuela ha sempre indossato turbanti e in lei è sorto il desiderio di crearne di nostri. I turbanti Sine Modus sono realizzati con stoffe che deriviamo da capi vintage o second-hand scelti con cura e tanta selezione per avere così tessuti esclusivi: gonne, camicie, abiti vengono smontati per essere rielaborati nella forma di questi splendidi copricapi. Avendo ricevuto l’insegnamento di una sapiente sarta napoletana, ci curiamo di farli completamente a mano, così che il risultato sia unico e originale. Le ispirazioni sono svariate, da Paul Poiret ai Balletti Russi, dalla iconica Carmen Miranda al Continente Nero per arrivare alle donne contemporanee, che accostano questo accessorio alle loro mise urbane. È per donne come queste che abbiamo pensato i nostri turbanti, prelevandoli dal loro passato per attualizzarli affinché diventino moderni pur conservando la loro singolarità.”

Ecco perché mi emoziono fino alle lacrime. Ma prima che avvenga fatemi raccontare alcune cose di loro.

Sine Modus – turbante in cotone con bottone
Sine Modus – turbante in cotone con bottone
Sine Modus – turbante in cotone sangallo
Sine Modus – turbante in cotone sangallo
Sine Modus – turbante in jersey<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Sine Modus – turbante in jersey 

Chiara ha studiato Lettere a Pisa: si è trasferita da Paestum a Milano dove ha maturato esperienze nel campo del visual merchandising.
Perdutamente innamorata della scrittura, è diventata blogger scrivendo di costume e fashion e ha fatto pratica da giornalista per un magazine partenopeo: grazie alla sua bravura, ha ottenuto l’opportunità di fare da assistente stylist in un settimanale di moda.
Dopo queste esperienze, è arrivato l’esordio come founder, buyer e responsabile blog di Sine Modus.

Amelia Manuela ha studiato arte, frequentando la facoltà di Scienze dei Beni Culturali nella cittadina di Santa Maria Capua Vetere: durante gli studi ha sempre lavorato nell’ambito delle vendite, poi si è trasferita a Londra.
Si è quindi specializzata in comunicazione visiva e grafica pubblicitaria ed infine è giunta a Milano, dove ha maturato esperienze di vendita in boutique di lusso e di management in showroom di moda.
Per Sine Modus, si mette in gioco come esperta di vendite, comunicazione e buying.

Sine Modus – turbante in cotone gessato con bottone
Sine Modus – turbante in cotone gessato con bottone
Sine Modus – turbante modello Carolyne<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Sine Modus – turbante modello Carolyne 

Come ci siamo conosciute?
Attraverso il (benedetto) web, poi ci siamo ritrovate alla Balera dell’Ortica, dove ci siamo finalmente incontrate di persona, come piace a me.
Cercavo da tempo qualcuno che potesse dare un contenuto autentico e particolare alla mia passione per il turbante e ho trovato loro: ho smesso di cercare.

I loro turbanti sono belli, curati, originali e hanno prezzi gestibili per tutte le persone normali come me.
Non mi piace parlare di soldi, abitualmente, ma se lo faccio è perché voglio farvi arrivare un messaggio forte e chiaro: non preoccupatevi davanti al concetto di fatto a mano e di pezzi spesso unici, perché i turbanti di Chiara e Amelia Manuela non hanno affatto prezzi proibitivi, parola di una che non ha un posto fisso né uno stipendio regolare a fine mese, quindi potete fidarvi.

Sine Modus – turbante in seta
Sine Modus – turbante in seta
Sine Modus – turbante in seta con applicazione di perline e paillettes
Sine Modus – turbante in seta con applicazione di perline e paillettes
Sine Modus – turbante
Sine Modus – turbante

Anche quanto a modelli e variazioni le due brillanti ragazze sanno il fatto loro e, accanto a quelli chiamiamoli classici, stanno sperimentando tutta una serie di turbanti che vedete tra queste righe.

Chiara e Amelia Manuela dimostrano di non aver paura di mettersi in discussione affrontando con entusiasmo cambiamenti ed evoluzioni. Sanno reinventarsi, camaleontiche e affascinanti, e ci coinvolgono nel loro gioco proponendoci turbanti ricchi di un background variegato.

Nei loro pezzi ritrovo sapienti ingredienti ben miscelati: il fascino dell’Africa, il mistero dell’Oriente, il profumo della cultura e della consapevolezza, insomma, quella della quale parlavo in principio. Credo di poter affermare che Paul Poiret, Diana Vreeland ed Elsa Schiaparelli sarebbero orgogliosi di loro.

Salutandovi, vorrei invitarvi a leggere un giochetto che ho fatto con loro e che trovate qui sotto: 20-domande-20, naturalmente sempre tra il serio e il faceto. Come piace a me e a loro che sono bravissime e anche spiritose. E scommetto che scoprire che amano i viaggi e che ammirano Frida Kahlo non stupirà nemmeno voi.

Manu

 

 

 

Per maggiori informazioni, per approfondire e per trovare Sine Modus:

Qui il sito dove c’è anche il market place (e state tranquilli per le taglie, i turbanti sono in genere misura unica visto che, all’altezza della nuca, hanno un elastico estendibile), qui la fanpage Facebook (potete contattarle anche con un messaggio privato e non esitate a farlo, rispondono sempre e sono gentilissime), qui Twitter, qui Instagram (dove troverete sempre foto aggiornate delle nuove creazioni).

Potete usare anche questo indirizzo e-mail: info@sinemodus.it

AGGIORNAMENTO DEL 05/12/2016 – Sine Modus ha aperto due punti vendita a Milano, in via Melzo 22 e in via Thaon di Revel 28.

 

 

 

20-domande-20 a Chiara
Una cosa che ami? Non è una cosa ma una persona, mio fratello.
Una cosa che non sopporti? L’ignoranza.
Una cosa che rimandi sempre? Vivere da adulta.
Il complimento che ti fa più piacere? Mi fai stare bene.
Sei ottimista o pessimista? Dipende dalla luna.
Sei risparmiatrice o godereccia? Alterno periodi di risparmio a periodi in cui sono senza mutande.
Cosa ti rende felice al mattino? La colazione.
Quando dici le parolacce? Quando rido con gli amici o quando mi arrabbio molto, moltissimo, troppo.
Cosa collezioni? Vinili, per le loro custodie, libri, orecchini, emozioni.
Il tuo oggetto del cuore o il tuo portafortuna o il tuo gesto scaramantico? Un ciondolo a forma di cuore che mi regalò mio padre quand’ero bambina e una preghiera, ogni sera, che più che gesto scaramantico è un modo per riconciliarmi con me.
Un profumo o un sapore che ti ricorda l’infanzia? L’odore dell’asfalto bagnato.
Un’icona di femminilità? Frida Kahlo, femmina carnale con anche un elemento maschile molto forte, artista viscerale dall’immagine impattante, coloratissima, folcloristica, meravigliosa.
Un personaggio storico che avresti voluto essere? Irene Brin.
Un’epoca nella quale avresti voluto vivere? L’antica Roma.
Una cosa che non manca mai nella tua borsa? Il cellulare.
A scuola che tipo eri? Una che sedeva in prima fila o in fondo alla classe? Diciamo a metà classe.
La scusa o la bugia più divertente che hai mai raccontato? Sono lesbica, non posso venire a letto con te ah ah ah!
Cosa vorresti imparare? La maturità.
Cosa potresti insegnare? La lentezza.
Stella cadente: quale desiderio esprimi? La felicità per le persone che amo.

Sine Modus, Amelia Manuela e Chiara
Sine Modus, Amelia Manuela e Chiara

20-domande-20 ad Amelia Manuela
Una cosa che ami? Gli animali.
Una cosa che non sopporti? L’invadenza.
Una cosa che rimandi sempre? Rimettere a posto l’armadio.
Il complimento che ti fa più piacere? Essere considerata una persona intelligente.
Sei ottimista o pessimista? Sono realista.
Sei risparmiatrice o godereccia? Godereccia.
Cosa ti rende felice al mattino? Il mio cane.
Quando dici le parolacce? Quando parlo in dialetto.
Cosa collezioni? Viaggi intorno al mondo.
Il tuo oggetto del cuore o il tuo portafortuna o il tuo gesto scaramantico? Non ho oggetti del cuore e non sono scaramantica.
Un profumo o un sapore che ti ricorda l’infanzia? Un profumo di mia madre, Pailettes di Enrico Coveri, anni ’80.
Un’icona di femminilità? Frida Kahlo.
Un personaggio storico che avresti voluto essere? Giovanna d’ Arco.
Un’epoca nella quale avresti voluto vivere? Gli anni ’70.
Una cosa che non manca mai nella tua borsa? Manca sempre qualcosa, non sono metodica, ma sicuramente le chiavi di casa.
A scuola che tipo eri? Una che sedeva in prima fila o in fondo alla classe?Ero una filonista, studiavo poco, rendevo molto e sedevo spesso dietro, ma mi spostavo.
La scusa o la bugia più divertente che hai mai raccontato? Guarda, non so cosa sia successo al mio iPhone ma il tuo numero è sparito e non ho potuto chiamarti.
Cosa vorresti imparare? Altre due lingue; astrologia; ad aspettare.
Cosa potresti insegnare? Come si vive con 5 euro al giorno in giro per il mondo 😉
Stella cadente: quale desiderio esprimi? Non credo ai desideri che si avverano tramite una stella cadente.

 

 

Sono una collezionista dei turbanti Sine Modus e le creazioni di Chiara e Amelia Manuela mi accompagnano spesso 🙂

Pronta per una giornata di fashion week, con un turbante in seta a pois
Pronta per una giornata di fashion week, con un turbante in seta a pois
Onoratissima di indossare questo particolarissimo turbante fatto apposta per me
Onoratissima di indossare questo particolarissimo turbante fatto apposta per me
A Belgioioso col turbante blu Sine Modus
A Belgioioso col turbante blu Sine Modus
Al mare a Camogli con turbante in seta a fiori
Al mare a Camogli con turbante in seta a fiori
In viaggio per Vicenza col mio turbante Sine Modus ricavato da un abito in seta di Valentino
In viaggio per Vicenza col mio turbante Sine Modus ricavato da un abito in seta di Valentino

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Virna Ogniricciouncapriccio
Reply

Grazie per la risposta che mi hai dato sotto il post di Sodini! Adoro davvero questi turbanti e probabilmente ne prenderò uno anche io! Mi piace moltissimo quello blu che hai tu (e anche il look che ci hai abbinato)! Sto andando a curiosare sulla loro pagina facebook e sul loro sito! Grazie dei link!

Manu
Reply

Eccomi, cara Virna!
Sono proprio felice che i turbanti Sine Modus ti piacciano e che ti piaccia in particolare quello blu: è una creazione un po’ estrema, ma a me piace tanto. Grazie anche per i complimenti circa il look 🙂
Per me è un piacere condividere i link con persone come te, ovvero con persone con le quali ho in comune questa grande passione per una moda un po’ speciale, fuori dagli schemi. Pertanto, sentiti libera in qualsiasi momento di chiedere tutti i link che vuoi, sono sempre qui 🙂
Alla prossima,
Manu

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