Milano Fashion Week: Alberto Zambelli FW 15 – 16

Lo dichiaro subito, spontaneamente e apertamente: amo lo stilista Alberto Zambelli.

È un amore intenso (sono una persona passionale), ma anche ben motivato (l’altra parte di me è razionale e perfino un po’ cervellotica): amo Alberto perché è bravo.

La sua è una moda desiderabile e che ben rappresenta noi donne, la nostra femminilità e la nostra grinta.

La passione è nata la prima volta in cui ho incrociato il suo lavoro, poi Alberto ha saputo definitivamente conquistarmi collezione dopo collezione e, in particolare, con le due più recenti.

Con la collezione dedicata allo scorso inverno, lo stilista ha voluto celebrare la magica bellezza della Natura: la collezione era un omaggio a Linneo, medico e botanico svedese, colui che è considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Gli inchiostri delle sue antiche tavole sono tornati a nuova vita attraverso i capi e Alberto ha estremizzato il concetto di femminilità fino a cristallizzarlo in una mantide religiosa dalle sembianze umane, simbolo estremo dell’Eros.

Con la collezione dedicata all’estate che stiamo salutando, lo stilista ha invece pensato di rivisitare la Pop Art nei volumi, nelle superfici e nei grafismi: la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 si sono alternati tra vitali geometrie e la pulizia di linee che è abituale nelle proposte di Alberto, producendo così una femminilità ironica ed elegante.

Lo scorso 2 marzo, è andata in scena la collezione per l’autunno / inverno 2015 – 16: ho assistito alla sfilata, affascinata dalla perfetta interpretazione di un’altra delle mille sfaccettature dell’animo femminile.

Il punto di partenza di Alberto è stavolta un personaggio mitico sia per la moda sia per l’arte: la marchesa Luisa Casati Stampa.

Collezionista d’arte, esteta, mecenate, musa e amica di tanti artisti, la marchesa fu un’anticipatrice dei tempi e condusse una vita eccentrica: Alberto rilegge la sua storia con occhi nuovi.

Ne rivede il volto (ritratto da tanti pittori, bianco calce e con occhi profondi) e reinterpreta il personaggio intriso di mistero, arrivando a tratteggiare una moderna Luisa Casati impegnata in un immaginario viaggio a bordo del treno più celebre, l’Orient Express.

La marchesa Casati ritratta dal pittore Augustus Edwin John (1919, olio su tela) e una locandina dell’Orient Express
La marchesa Casati ritratta dal pittore Augustus Edwin John (1919, olio su tela) e una locandina dell’Orient Express

La donna che esce da questa operazione è colta e un po’ nomade, desiderosa di apprendere dal connubio tra le culture: il suo guardaroba è rilassato e confortevole, con linee morbide e materiali delicati.

Le forme oscillano tra femminile (scollature profonde, gonne a matita oppure a palloncino) e maschile (pantaloni dritti, lunghi cappotti, giacche allungate e destrutturate).

Sia i tessuti – jacquard o stampati – che i ricami – in stile Art Déco, figurativi e in alcuni casi realizzati con pregiati Swarovski – rievocano gli interni lussuosi del famosissimo treno che collegava Parigi a Costantinopoli (l’odierna Istanbul) e che aveva un’aura un po’ fiabesca.

Tra i ricami, spuntano foglie di ginkgo biloba: una pianta scelta a caso?

Io penso di no: il ginkgo biloba è una sorta di fossile vivente (l’unica specie ancora sopravvissuta della famiglia Ginkgoacea, informa Wikipedia) e il nome ginkgo è stato attribuito alla specie da Carlo Linneo nel 1771.

Sì, quel Linneo, il famoso botanico che ha ispirato la collezione autunno / inverno 2014 – 15 di Alberto: ecco perché dico che non è stata scelta a caso.

〈Piccolo inciso: se, come me, siete irrimediabilmente curiosi, vi dico che l’altra parte del nome, biloba, deriva invece dal latino bis e lobus con riferimento alla divisione in due lobi delle foglie, a forma di ventaglio.〉

Mi piace che tra una collezione e l’altra di uno stilista esista un filo sottile fatto di piccoli riferimenti che le collegano: è come se tutto ciò formasse una conversazione ininterrotta, un dialogo costante.

Alberto Zambelli FW 15 – 16 (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
Alberto Zambelli FW 15 – 16 (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
(mio scatto)
(mio scatto)
(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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(mio scatto)
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(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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(mio scatto)
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Le foglie di ginkgo biloba ricamate (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
Le foglie di ginkgo biloba ricamate (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
(mio scatto)
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(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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(mio scatto)
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La mano ricamata sul top regge la foglia di ginkgo biloba (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
La mano ricamata sul top regge la foglia di ginkgo biloba (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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(mio scatto)
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(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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Riappare il ginkgo biloba (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
Riappare il ginkgo biloba (photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
(mio scatto)
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(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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(mio scatto)
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(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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(mio scatto)
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(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
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(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
(photo credit Paolo Lanzi, IMAXTREE.COM)
(mio scatto)
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E per finire, altri miei due scatti: Alberto Zambelli raggiante al termine della sfilata e il dettaglio di un capo ricamato, uno dei miei preferiti, in backstage
E per finire, altri miei due scatti: Alberto Zambelli raggiante al termine della sfilata e il dettaglio di un capo ricamato, uno dei miei preferiti, in backstage

Qualcuno si chiederà: questa collezione così raffinata sarebbe piaciuta alla Divina Marchesa, regina degli eccessi?

Non ho una risposta certa da darvi, naturalmente, ma mi sbilancerò: se Luisa Casati Stampa vivesse nel presente, credo apprezzerebbe la moda di Alberto Zambelli e la sua originalità.

Alberto ha il coraggio delle idee e di essere sé stesso, lo stesso coraggio che caratterizzava la nobildonna e che è anche il motivo per il quale amo entrambi.

Sono felice che le loro strade si siano incrociate attraverso l’ammirazione di uno verso l’altra: è un ulteriore tassello che si aggiunge alla mia passione per lo stilista.

Manu

 

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito, qui la pagina Facebook e qui l’account Instagram di Alberto Zambelli

Se volete leggere i miei articoli sulle precedenti collezioni di Alberto Zambelli: qui trovate quello sulla collezione primavera / estate 2015, qui quello sulla collezione autunno / inverno 2014 – 15, qui quello sulla collezione primavera / estate 2014

La sezione New Talents del sito della Camera Nazionale della Moda dove potete trovare anche Alberto Zambelli: qui

Se anche voi siete incuriositi dalla figura della marchesa Luisa Casati Stampa, ecco un paio di link che potrebbero piacervi: qui il sito in suo onore e qui lo spazio a lei dedicato su Vogue Encyclo

 

 

 

 

 

Tutte le immagini di questo post sono state realizzate in occasione della sfilata del 2 marzo 2015 e sono un mix: ci sono miei scatti e foto di Paolo Lanzi/IMAXTREE.COM (grazie all’ufficio stampa), il tutto secondo i crediti dettagliati sotto ognuna.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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