La moda che verrà # 4: Alberto Zambelli primavera / estate 2014

Sono sempre felice e orgogliosa di seguire i nomi famosi, ma c’è una cosa che mi infiamma, letteralmente: scoprirne di nuovi e assistere allo sbocciare di un talento.

È quindi con grande entusiasmo che vi mostro una delle collezioni che ho più amato durante la settimana della moda, quella di Alberto Zambelli: appena sono entrata nel giardino dello Sheraton Diana Majestic, hotel che è stato scenario della presentazione, sono rimasta senza fiato per lo stupefacente quadro formato dalle modelle vestite con gli abiti dello stilista.

Le sue creature luminose rendevano ancora più suggestivo uno dei luoghi che preferisco a Milano: la colonna sonora meravigliosa e le movenze delle ragazze alternate a momenti di immobilità facevano del giardino un luogo magico e sospeso, una sorta di casa di bambole, vivente e in positivo!

Prima che potessi anche solo intravedere il comunicato, Maximilian Linz (un professionista che stimo e che vede lungo, come si suol dire, con un grande talento nello scegliere talenti sempre stupefacenti e infatti pr di Alberto) mi ha presentato lo stilista e sono stata da loro sollecitata a dare la mia prima impressione a caldo: ho semplicemente detto che mi sembrava di essere sospesa in una dimensione fantastica, dove passato e futuro si incontravano. Quando ho visto il sorriso sul volto di Alberto, ho capito che eravamo in sintonia.

Tra scampoli di memoria e proiezioni del divenire, Alberto Zambelli compie un viaggio che contamina e avvolge ogni elemento, idea e percezione. L’approdo non è per lui mai punto di arrivo, ma piuttosto un nuovo desiderio di conoscenza e questo mi piace molto!

La sua donna per la primavera / estate 2014 è in perenne equilibrio fra romantica fragilità e un’anima dinamica (alternanza che a mio avviso rappresenta molto bene noi donne di oggi): l’esterno dei capi manifesta carattere e personalità decisa mentre l’interno protegge e accarezza il corpo con materiali preziosi come il cachemire. Grande attenzione è data ai volumi e alle geometrie: plasticismo e segno grafico si alternano senza soluzione di continuità.

La palette è quasi interamente consacrata al bianco nelle sue diverse tonalità, accompagnato dal rosa petalo e da verdi delicatissimi: una palette che conferisce luce, eleganza, leggerezza. Macro dalie sono stampate con precisione su seta e cotoni strutturati: il PVC si sposa con organze e cellophane per diventare plissé stampato a caldo. Grande cura è riservata ai dettagli con ricami preziosi e applicazioni di cristalli Swarovski.

Ma chi è Alberto Zambelli che oggi vive, si divide e lavora fra Milano, Tokyo e Shanghai?

Si è diplomato al prestigioso Istituto Marangoni di Milano e fino al 1996 ha lavorato come assistente alle collezioni maglieria per il gruppo Ittierre. Nel 2007 ha vinto il concorso Fashion Incubator indetto dalla Camera Nazionale della Moda e ha fondato la sua prima maison, Archivio Privato: questo settembre 2013 ha visto il debutto della sua capsule collection per la prossima primavera / estate 2014. Oltre alla propria collezione, lo stilista crea collezioni per il mercato giapponese e coreano.

È interessante anche il sodalizio di Alberto con Paloma Barceló, brand d’avanguardia nel campo delle calzature: lo stilista ha scelto un loro modello con zeppa, reso unico dal platform scultura. Le calze che vedete sono invece firmate Ileana e i manichini artistici che si mescolano alle modelle sono di ABC Mannequins.

Auguro ad Alberto grande fortuna, in quanto trovo straordinariamente interessante la sua avventura e il suo viaggio fatto di traguardi e nuove partenze.

Manu

 

Tutte le foto sono miei scatti, tranne l’ultima, il ritratto di Alberto Zambelli per il quale ringrazio l’Ufficio Stampa Maximilian Linz

P.S. valido per tutti i post dedicati alle sfilate della Milano Fashion Week…
Quale blogger pubblica i post sulle sfilate non in tempo reale ma a settimana conclusa? Io!
Sono un po’ anomala, lo so, arrivo in ritardo con foto imperfette (ECCEZION FATTA, OVVIAMENTE, PER QUELLE AVUTE GRAZIE AGLI UFFICI STAMPA), con la mia visione emozionale ed emozionata (e di questo ringrazio il Cielo), col mio bisogno di prendere un po’ le distanze per guardare il quadro completo e da lontano. So che il bello della rete è l’immediatezza ma so anche che potete trovare foto bellissime e reportage perfetti in tempo reale su canali professionali come Vogue e anche su tanti altri blog ben fatti. Questi, quindi, sono i racconti di una persona che ogni volta si sente come Cenerentola invitata al ballo del Principe.

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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