Parigi senza fronzoli e senza lustrini…

Quanto amo viaggiare… Non solo mi piace scoprire posti nuovi, imparare, trovare ispirazioni diverse ma amo anche quella sensazione di sentirsi partecipi di qualcosa di più grande, quel sentimento che può definirsi come “essere cittadini del mondo”.

Nutro un sogno a questo riguardo: mi piacerebbe vivere le città che amo, siano esse in Italia o all’estero, come abitante e non come semplice turista. Mi piacerebbe fare la stessa vita di chi ci sta ogni giorno, guardare le cose attraverso la prospettiva di un abitante. Viverci per un po’ di tempo.

Questa primavera ho avuto un assaggio di questa possibilità con Parigi: Sara, una mia cara amica, si è trasferita nella capitale francese per una bella esperienza di lavoro e io l’ho raggiunta per qualche giorno. Sono stata ospite a casa dei suoi zii che vivono in una zona residenziale deliziosa, alle porte della città: bello essere ospite in famiglia, anziché in un hotel che per quanto chic possa essere non avrà mai il calore di persone che ti aprono la loro porta e che ti accolgono come fossi una di loro.

E con Sara abbiamo deciso di evitare la Parigi più turistica e i soliti itinerari per privilegiare aspetti più normali e quotidiani della città, per viverla un po’ come la vivono le persone che ci abitano. La domenica al mercato tra libri e dischi vecchi, la mostra imperdibile, il negozio dell’usato, il brunch in famiglia.

Sono stata a Parigi tantissime volte e la amo molto, ma credo che stavolta io sia riuscita a vederne un aspetto davvero più normale e meno tirato a lucido, per me più appetibile. Questa piccola parentesi non ha fatto che confermare quel sogno di cui vi parlavo: sì, nella Ville Lumière mi piacerebbe viverci. Eccome.

Quello che segue non è un racconto ordinato e ragionato, ma una raccolta di momenti e frammenti che mi sono rimasti nel cuore e che riguardo volentieri anche dopo qualche mese. Tutte le immagini sono miei scatti a cui ho unito qualche foto regalatami da Sara – merci!

Manu

Appena la stagione lo consente, ai parigini piace molto far colazione all’aria aperta, seduti ai tavolini dei molti localini che animano angoli e strade. A quanto pare non sono gli unici: il passerotto nella foto ambiva al mio croissant e senza la minima paura ha iniziato sfacciatamente a sbocconcellarlo…
Appena la stagione lo consente, ai parigini piace molto far colazione all’aria aperta, seduti ai tavolini dei molti localini che animano angoli e strade. A quanto pare non sono gli unici: il passerotto nella foto ambiva al mio croissant e senza la minima paura ha iniziato sfacciatamente a sbocconcellarlo…
A Parigi il brocantage è un’arte: ovunque fioriscono negozietti come questo e a me viene una gran voglia di perdermici!
A Parigi il brocantage è un’arte: ovunque fioriscono negozietti come questo e a me viene una gran voglia di perdermici!
Mostra fotografica in una galleria di fronte al Beaubourg.
Mostra fotografica in una galleria di fronte al Beaubourg.
Pacifica convivenza di antico e nuovo: una chiesa e un murales.
Pacifica convivenza di antico e nuovo: una chiesa e un murales.
Arte ed espressione sui muri nel Marais.
Arte ed espressione sui muri nel Marais.
Ancora arte ed espressione sui muri nel Marais. “Désir” ovvero “desiderio”… sì, ne ho tanti!!!
Ancora arte ed espressione sui muri nel Marais. “Désir” ovvero “desiderio”… sì, ne ho tanti!!!
Scovata in un negozio nel Marais: secondo gli intenti, doveva essere un porta-ricette, io vi ho visto una clutch. E tale è diventata! Mi piace uscire dagli schemi e dall’uso per cui gli oggetti sono stati in origine pensati; mi piace guardare le cose con occhio diverso, cambiando prospettiva.
Scovata in un negozio nel Marais: secondo gli intenti, doveva essere un porta-ricette, io vi ho visto una clutch. E tale è diventata! Mi piace uscire dagli schemi e dall’uso per cui gli oggetti sono stati in origine pensati; mi piace guardare le cose con occhio diverso, cambiando prospettiva.
Adoro i formaggi francesi!
Adoro i formaggi francesi!

Voglio spendere qualche parola per raccontarvi di due artiste che ho incontrato nel Marais, Rozenn Alapetite e Christine Dalibert. Entrambe lavorano con materiali quali vetro, specchio, calcestruzzo, cemento e io le ho conosciute grazie a una loro mostra allestita in una delle tante gallerie d’arte del Marais. Rozenn mi ha colpito col suo bestiario poetico popolato da animali bizzarri come un amichevole ragno gigante; Christine mi ha affascinato coi suoi lavori mossi da frammenti di specchio e vetro che rendono vibrante ogni superficie. Entrambe creano anche gioielli, spille e orecchini in vetro per Rozenn, pezzi con perline in calcestruzzo per Christine. Non è facile separare il loro lavoro e il gioco diventa così quello di indovinare chi ha fatto cosa. Rozenn nasce come artista autodidatta animata dalla passione per il lavoro manuale: desiderosa di apprendere nuove tecniche, è stata un’allieva di Christine specializzandosi in mosaico. Christine è forte di un’esperienza ventennale, partita con una specializzazione in taglio della pietra: l’accostamento di cemento e calcestruzzo coi mosaici in vetro è diventato il cuore del suo lavoro e organizza molti corsi presso il suo atelier. Se siete curiosi di conoscerle meglio, trovate il sito di Rozennn qui e quello di Christine qui. Christine ha anche una sua pagina Facebook.

L’esposizione allestita da Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.
L’esposizione allestita da Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.
L’esposizione allestita da Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.
L’esposizione allestita da Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.
L’esposizione allestita da Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.
L’esposizione allestita da Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.
La sottoscritta al lavoro, in cerca di ispirazione, piacevolmente persa tra gli specchi, i riflessi e i mosaici di Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.
La sottoscritta al lavoro, in cerca di ispirazione, piacevolmente persa tra gli specchi, i riflessi e i mosaici di Rozenn Alapetite e Christine Dalibert.

Guardo con molto sospetto i ristoranti italiani all’estero: primo perché preferisco fortemente gustare la cucina del luogo in cui vado e secondo perché spesso questi luoghi non hanno proprio nulla di italiano. Simone Gisoni è una splendida eccezione col suo “Il pastificio”, un incantevole e autentico angolo d’Italia nel cuore del Marais. Si può pranzare o cenare o anche fare una pausa rigenerante come ho fatto io, in fuga da un pomeriggio di pioggia uggiosa. Trovate tutti i dettagli sul sito (attualmente in costruzione) e sulla sua pagina Facebook (pienamente attiva!).

Il mio fantastico centrifugato a “Il pastificio”.
Il mio fantastico centrifugato a “Il pastificio”.
Per spiegare le differenze tra i vari tipi di pasta, Simone usa questo “cestino dimostrativo”.
Per spiegare le differenze tra i vari tipi di pasta, Simone usa questo “cestino dimostrativo”.

Dall’angolo d’Italia al vero bistrot parigino: “Le Gros Minet”. Delizioso! Il genere di posto in cui ti aspetti di trovare la protagonista de “Il favoloso mondo di Amélie”… Aria caratteristica da vecchia Parigi, diversa da tanti altri locali turistici che cercano di imitare – senza successo – gli ambienti tradizionali. Cucina classica, specchi e memorabilia alle pareti, due signore gentili a servire in sala e pochi tavoli. Non ho trovato un loro sito o pagina Facebook, dunque vi lascio l’indirizzo: 1, rue des Provaires (a pochi passi dalla metro di Les Halles) e il telefono che è 01 42 33 02 62. Consiglio di prenotare visto che il posto è piccolo e i tavoli sono pochi.

“Le Gros Minet”
“Le Gros Minet”
La soupe à l’oignon (zuppa alle cipolle) de “Le Gros Minet”: se ci ripenso, ho ancora l’acquolina…
La soupe à l’oignon (zuppa alle cipolle) de “Le Gros Minet”: se ci ripenso, ho ancora l’acquolina…
Foto di Sara: la sottoscritta impegnatissima a fotografare l’ambiente a “Le Gros Minet”.
Foto di Sara: la sottoscritta impegnatissima a fotografare l’ambiente a “Le Gros Minet”.
Il punto di vista di Sara: i miei bracciali sparsi sul tavolo a “Le Gros Minet”…
Il punto di vista di Sara: i miei bracciali sparsi sul tavolo a “Le Gros Minet”…
Pronta ad affrontare la mia domenica parigina: ecco l’oufit scelto per girare tra mercatini e mostre!
Pronta ad affrontare la mia domenica parigina: ecco l’oufit scelto per girare tra mercatini e mostre!

Per inciso: il blazer e i jeans che vedete nella foto qui sopra sono second hand, entrambi comprati in un negozio fantastico a Parigi. Si chiama Espace Kiliwatch ed è uno dei luoghi preferiti dai ragazzi parigini per acquistare abbigliamento e accessori di seconda mano. Grandissima scelta e commessi simpatici e disponibili. Date un occhio al sito e c’è anche la pagina Facebook con le foto dei nuovi arrivi in negozio.

Il brunch migliore al quale io abbia avuto la fortuna di partecipare negli ultimi tempi: ecco i muffin rigorosamente preparati dalla zia di Sara! Standing ovation… vi dico solo che, per ogni evenienza, ce ne siamo infilati alcuni in borsa…
Il brunch migliore al quale io abbia avuto la fortuna di partecipare negli ultimi tempi: ecco i muffin rigorosamente preparati dalla zia di Sara! Standing ovation… vi dico solo che, per ogni evenienza, ce ne siamo infilati alcuni in borsa…
Messaggio ricevuto??? Vietato disturbarmi quando faccio la prima colazione!!!
Messaggio ricevuto??? Vietato disturbarmi quando faccio la prima colazione!!!
Non credete alle mie parole?!?! Ecco i muffin dentro alla borsa di Sara!!!
Non credete alle mie parole?!?! Ecco i muffin dentro alla borsa di Sara!!!
Una curiosità: lo zio di Sara colleziona le capsule metalliche che si trovano in cima alle bottiglie di champagne. Adoro!!!
Una curiosità: lo zio di Sara colleziona le capsule metalliche che si trovano in cima alle bottiglie di champagne. Adoro!!!
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye
Curiosando tra i banchi del mercatino di Saint Germain-en-Laye

Al mercato di Saint Germain-en-Laye, Sara e io abbiamo fatto la conoscenza di un’altra giovane artista: si chiama Aziza e fa bellissimi bijou in vetro e pietre dure. Aziza è una ragazza stupenda, molto simpatica, e ha grandi occhi vivaci che le brillano quando ci racconta e ci descrive le sue creazioni piene di luce e colore. Se volete saperne di più di lei, potete visitare il suo sito e la sua pagina Facebook.

Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: Aziza mi mostra uno dei suoi collier.
Foto di Sara: un’altra creazione di Aziza.
Foto di Sara: un’altra creazione di Aziza.
Foto di Sara: un’altra creazione di Aziza.
Foto di Sara: un’altra creazione di Aziza.
Dal mercato di Saint Germain-en-Laye al mercato delle antichità in zona Bastille.
Dal mercato di Saint Germain-en-Laye al mercato delle antichità in zona Bastille.
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il mercato delle antichità in zona Bastille
Il punto di vista di Sara sul mercato delle antichità in zona Bastille.
Il punto di vista di Sara sul mercato delle antichità in zona Bastille.
Il punto di vista di Sara sul mercato delle antichità in zona Bastille.
Il punto di vista di Sara sul mercato delle antichità in zona Bastille.

Una mostra bellissima: “Mannequin – le corps de la mode” ha voluto indagare il rapporto ambivalente tra moda e modelle. Se volete saperne di più, al rientro da Parigi ho scritto un pezzo per Stefano Guerrini e il suo magazine WBIS: lo trovate qui.

Testina, 1925
Testina, 1925
Collezione primavera estate 2011 di Gareth Pugh. Modella Kristen McMenamy.
Collezione primavera estate 2011 di Gareth Pugh. Modella Kristen McMenamy.
Collezione primavera estate 2011 di Gareth Pugh. Modella Kristen McMenamy.
Collezione primavera estate 2011 di Gareth Pugh. Modella Kristen McMenamy.
Da sinistra: testa del 1925, esemplare del 1860 e testa Twiggy del 1971.
Da sinistra: testa del 1925, esemplare del 1860 e testa Twiggy del 1971.
Busto femminile di René Herbst per Siégel datato 1930
Busto femminile di René Herbst per Siégel datato 1930
Uno sguardo d’insieme sulla mostra “Mannequin – le corps de la mode”
Uno sguardo d’insieme sulla mostra “Mannequin – le corps de la mode”
In metropolitana: il cartellone pubblicitario di una mostra dedicata a Keith Haring, artista che adoro. Il tempo non basta mai per fare tutto ciò che si vuole!
In metropolitana: il cartellone pubblicitario di una mostra dedicata a Keith Haring, artista che adoro. Il tempo non basta mai per fare tutto ciò che si vuole!
Non c’ero mai stata prima: le Palais de Tokyo. Stavolta gli abbiamo dedicato un pomeriggio trascorso alla scoperta delle esposizioni permanenti e di una mostra d’eccezione a cui tenevo molto…
Non c’ero mai stata prima: le Palais de Tokyo. Stavolta gli abbiamo dedicato un pomeriggio trascorso alla scoperta delle esposizioni permanenti e di una mostra d’eccezione a cui tenevo molto…
Palais de Tokyo: installazione luminosa di François Curlet.
Palais de Tokyo: installazione luminosa di François Curlet.
La mostra d’eccezione a cui tenevo tanto: “N°5 Culture Chanel” ovviamente dedicata a Mademoiselle Coco Chanel. Nella foto un’opera di Andy Warhol del 1985.
La mostra d’eccezione a cui tenevo tanto: “N°5 Culture Chanel” ovviamente dedicata a Mademoiselle Coco Chanel. Nella foto un’opera di Andy Warhol del 1985.

La mostra Chanel è purtroppo terminata il 5 giugno ma, se volete riviverne parte della magia, potete visitare il sito dedicato.

E all’uscita dal Palais de Tokyo, d’un tratto mi è apparsa lei, a sorpresa… Per quanto si evitino i percorsi più turistici, prima o poi la Tour Eiffel ci sorprende in qualche modo…
E all’uscita dal Palais de Tokyo, d’un tratto mi è apparsa lei, a sorpresa… Per quanto si evitino i percorsi più turistici, prima o poi la Tour Eiffel ci sorprende in qualche modo…
Un altro posto che ho molto amato: il mercato dei fiori di Notre Dame
Un altro posto che ho molto amato: il mercato dei fiori di Notre Dame
Il mercato dei fiori di Notre Dame
Il mercato dei fiori di Notre Dame
Il mercato dei fiori di Notre Dame
Il mercato dei fiori di Notre Dame

E per finire il mio racconto, vi accompagno in un posto davvero carino e che vi raccomando se vi piacciono i luoghi dal respiro internazionale: Twinkie Breakfasts. Come dice il suo stesso nome, questo è il regno della colazione ma di una colazione che viene servita non stop dal martedì alla domenica dalle 10 del mattino alle 5 del pomeriggio: e naturalmente non si tratta della classica colazione fatta di soli caffè e croissant ma di una ricca scelta tra bagel, club sandwich, insalate, pastrami, salmone, cheesecake, pancake, scone e marmellate fatte in casa. Anche la limonata è rigorosamente fatta in casa (provate quella con limone e zenzero) così come il tè freddo. Assortimento di piatti anche per gli intolleranti a glutine e lattosio. Insomma, Twinkie è il paradiso del brunch senza fine! Cercateli sulla loro pagina Facebook.

Welcome to Twinkie Breakfasts!
Welcome to Twinkie Breakfasts!
Il mio bagel con pastrami da Twinkie Breakfasts
Il mio bagel con pastrami da Twinkie Breakfasts
Dettaglio della vetrina di Twinkie Breakfasts con l’omino Michelin – adoro!!!
Dettaglio della vetrina di Twinkie Breakfasts con l’omino Michelin – adoro!!!

♥♥♥ UN GRAZIE SPECIALE A SARA E AI SUOI FANTASTICI ZII… AVEC TOUT MON COEUR! ♥♥♥

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Valeria
Reply

parigi parigi… mon amour!!
bell’articolo tesoro!
Val

emanuela
Reply

Grazie cara Val 🙂
Sai cosa ti dico??? Riguardando le foto e riordinando i ricordi per scrivere l’articolo… è venuta una gran voglia di tornarci subito anche a me!
Un bacio,
Manu

emanuela
Reply

Ti ringrazio, le tue parole mi fanno piacere 🙂
Ho guardato il link che mi hai inviato: il video mi ha lasciata un po’ perplessa, sicuramente è un punto di vista bizzarro. Suppongo si tratti di un qualche progetto, tipo un fantasy film, però, pur avendo un suo fascino, devo dire che mi angoscia un po’.
Manu

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