Officine Erminio Toesca: dai motori alla Secret Jacket

“Racconti tutto come se fosse una favola”: qualche settimana fa, una persona che stimo ha scritto queste parole dedicate a me e a ciò che faccio. Mi sono sembrate un elogio meraviglioso e mi piacerebbe molto potermi prendere tale merito, ma non so se posso: la verità è che le storie che scelgo di raccontare sono già belle, perché con la negatività non perdo nemmeno tempo. Prendete quella che sto per raccontarvi oggi: non serve aggiungere nulla, in quanto le vicende di Erminio Toesca e del brand che da lui prende il nome sono talmente speciali da sembrare un romanzo avvincente.

Per raccontarvi tutta la storia, devo fare un passo indietro di 100 anni: era il 5 marzo 1913 quando Torino diede i natali a Erminio Toesca, figlio di Giovanni, meccanico e artigiano dalle mani d’oro, tanto da essere conosciuto con un nomignolo, ‘l rangeur, ovvero l’arrangiatore. Non esisteva infatti mezzo a due ruote che Giovanni Toesca non fosse in grado di rimettere in sesto: all’epoca, solo i più ricchi potevano permettersi il lusso di acquistare un’autovettura o un cavallo o magari addirittura una carrozza. Le biciclette venivano invece utilizzate da buona parte della popolazione torinese: essendo economiche e di facile manutenzione, erano considerate l’alternativa perfetta a un trasporto pubblico allora praticamente inesistente.

Il giovane Erminio crebbe così nella bottega del padre: catene e raggi, pinze e martello divennero per lui pane quotidiano. A quell’epoca, i pezzi di ricambio erano merce piuttosto rara, quindi l’abilità dell’artigiano stava proprio nel saper aggiustare il mezzo con soluzioni abili, inedite e spesso fantasiose: una customizzazione d’antan, insomma.

Erminio dimostrò un precoce talento e, a differenza del padre un po’ scettico, cominciò a mettere mano alle prime motociclette: pian piano, appassionatosi a questi mezzi, il giovane fu in grado di lavorare anche sui propulsori e sugli impianti elettrici.

La sua fama esplose e nel 1939 i suoi servizi erano tra i più richiesti: la bottega del padre fu ampliata e a Torino non c’era nessun motociclista che non fosse passato dall’Officina Toesca almeno una volta, anche solo per vedere quel ragazzo dal promettente talento.

Purtroppo, la Seconda Guerra Mondiale era alle porte, ma anche in quel periodo drammatico Erminio non abbandonò la sua passione per le moto e supportò la Resistenza: esistono testimonianze di molti mezzi revisionati da lui e dai suoi dipendenti, moto come BMW, Indian e Guzzi da loro rielaborate e utilizzate dai ribelli per muoversi e seminare il nemico sui tortuosi sentieri di montagna e di campagna. All’epoca girava voce che il giovane avesse allestito un’officina clandestina.

A questo punto, Erminio ebbe un’altra idea: realizzare una taschina segreta da applicare alle giacche dei ribelli con lo scopo di nascondere le chiavi della propria moto in caso delle perquisizioni che erano ormai all’ordine del giorno. Insieme alla moglie Angiolina (a un certo punto di questa storia doveva arrivare una donna, no?) realizzò una piccola tasca quasi invisibile, simile a un rattoppo che si mimetizzava perfettamente sulle giacche spesso logore: il bordo, realizzato con le camere d’aria di recupero, impediva alle chiavi di uscire accidentalmente.

L’attività dell’irriducibile Erminio proseguì anche nel dopoguerra: si vocifera che, durante il 1° Gran Premio di Torino di Formula A (l’odierna Formula 1) svoltosi il 1° settembre 1946, il pilota Achille Varzi avesse chiesto a Toesca di mettere a punto il motore dell’Alfa Romeo 158 con la quale vinse la competizione. Questo episodio resta tra mito e realtà: non esistono prove certe, ma mi piace raccontarvelo perché ben delinea la stima guadagnata dal giovane e dalla sua officina.

In onore del suo nome e della sua storia, alcune persone in gamba hanno deciso oggi di far rinascere il mito creando il brand Officine Erminio Toesca. L’idea è quella di dare vita a un marchio che abbia il sapore della tradizione rivisitata attraverso il concetto di eleganza contemporanea: per questo viene ripreso lo stile motoristico del passato e viene adattato alle esigenze di stile dei giorni nostri.

I vecchi veicoli e i motori che davano il meglio quand’erano curati da mani sapienti; la tecnologia che si sposava con la creatività del meccanico esperto, basata sulla conoscenza tramandata di padre in figlio e arricchita grazie a coraggiose sperimentazioni; sono queste le ispirazioni delle Officine Erminio Toesca.

Il giaccone inventato da Toesca e oggi ribattezzato Secret Jacket (dal nome della tasca segreta, la secret pocket) è il primo di una serie di capi tecnici ai quali se ne sono affiancati altri adatti allo stile di vita dell’uomo che spesso corre nel traffico cittadino con lo scooter: è nata una collezione di giacche, felpe, maglieria, t-shirt e pantaloni tutto rigorosamente e completamente made in Italy. Sono capi fatti per essere usati e anche logorati, perché no, proprio come ai tempi del geniale Erminio.

I rovesci (alcuni capi sono double face) e le cuciture a vista sono l’anima dei capi: la felpa diventa esempio di come un tessuto apparentemente semplice possa diventare raffinato grazie a una lavorazione sapiente.

Ogni capo presenta una taschina segreta, nascosta, proprio come quelle che Angiolina cuciva durante la Seconda Guerra Mondiale: questo sottile filo rosso che collega tutto a me fa impazzire, visto il mio amore per i dettagli e per le piccole cose.

A questo punto, scommetto sarete curiosi di sapere come finisce la storia personale di Erminio.

Oltre alla passione per i motori, Toesca aveva quella per i viaggi. Alla fine degli anni ’50, di ritorno da un viaggio in India, scoprì purtroppo di aver contratto una malattia: continuò a lavorare instancabilmente fino a quando la malattia non lo costrinse a letto. Un anno dopo, il 12 maggio 1959, Erminio morì a soli 46 anni lasciando un ricordo indelebile.

Vedete, il finale mi provoca un briciolo di tristezza, ma in realtà prevale ancora una volta il sorriso. Perché questo grande uomo ha lasciato una straordinaria ed eterna eredità, dimostrando che la passione, la ricerca della qualità e la lotta per raggiungere il risultato migliore sono fatti che sopravvivono oltre i nostri limiti di esseri mortali.

Quando alla presentazione di Officine Erminio Toesca avvenuta durante la recente Milano Moda Uomo mi hanno raccontato la storia che oggi ho condiviso con voi, ho accarezzato la Secret Jacket quasi con affetto e in testa mi si è dipinta l’immagine di un uomo col volto teso dalla concentrazione e poi illuminato dalla gioia di aver trovato una soluzione geniale.

Credo non esista immortalità più grande dell’essere ricordati con stima e ammirazione.

Manu

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito di Officine Erminio Toesca e qui la pagina Facebook

 

 

 

Presentazione del 21 giugno 2014 presso Les Gitanes Bistrot di Milano

Alcuni capi della collezione Officine Erminio Toesca primavera / estate 2015 immortalati da Senia Ferrante, fotografa bravissima

Catturata da Senia intenta ad accarezzare la <em>Secret Jacket</em><span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Catturata da Senia intenta ad accarezzare la Secret Jacket 

Catturata da Senia intenta a fotografare la Secret Jacket<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Catturata da Senia intenta a fotografare la Secret Jacket 

Tutte le foto della presentazione, inclusi i miei ritratti, sono opera di Senia Ferrante. Mi fa piacere sottolinearlo perché sono rimasta molto colpita dal suo colpo d’occhio e dalla sua capacità di catturare immagini e istanti con un’intensità speciale.
Potete trovare le sue foto sul suo sito e sulla sua pagina Facebook.

 

 

 

 

 

Personal look: nelle foto indosso collana MEDUSA di LEEK Handmade Jewellery by Francesca Porro e turbante Sine Modus

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

alice
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Hey che bella!

I saldi sono iniziati, tutti i consigli su come sfruttarli li trovi da me!
BABYWHATSUP.COM

Manu
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Felice che ti piaccia.
Manu 🙂

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