LEEK Handmade Jewellery: distinguersi senza farsi notare

Ve lo confesso: sono in un momento in cui non riesco a riconoscere grandi lati positivi nel tempo che passa. Eppure, ammetto una cosa: diventare grandi consente di avere più consapevolezza di sé stessi. Cerco di ascoltarmi di più, soprattutto per quanto riguarda impressioni e sensazioni: mi concedo il lusso di fidarmi di me stessa e mi regalo il coraggio di scegliere. Cerco di farlo nella sfera personale e sul lavoro e mi è successo qualche settimana fa, a una mostra della quale vi ho già parlato qui sul blog: giunta allo Spazio Buttafava per Frammenti sul gioiello contemporaneo, in mezzo a tante meraviglie che riempivano quel luogo, ho scelto lei, Francesca Porro, e il suo brand, LEEK Handmade Jewellery.

Dovete sapere che, considerato che mi muovo tra due grandi passioni, la moda e il bijou, ultimamente sto sviluppando un forte interesse verso tutti quei designer che usano materiali di origine tessile per dare vita ai cosiddetti gioielli contemporanei. Trovo stimolante che tali materiali siano usati non per produrre abiti ma monili, esplorando nuove strade, dimensioni, forme e tecniche.

Francesca mi ha immediatamente conquistata per l’uso del colore, per le forme e per l’importanza dei volumi che riesce a ottenere attraverso vari tipi di corda. Ad attrarmi come una sirena ammaliatrice è stata in particolare una sua creazione, MEDUSA, e credo che sia un nome perfettamente azzeccato, con tutte le sue reminiscenze di mitologia greca. Nell’interpretazione di LEEK Handmade Jewellery, però, il nome mantiene tutta la sua attrazione perdendo invece completamente qualsiasi richiamo anche solo vagamente spaventoso.

Immaginatevi come io sia stata contenta – da persona innamorata del proprio prossimo – quando, dopo essere rimasta affascinata da MEDUSA e aver individuato Francesca tra tutti i presenti in sala, ho trovato una straordinaria coerenza e un filo conduttore forte e chiaro tra lei e l’opera.

LEEK Handmade Jewellery – Collana MEDUSA
LEEK Handmade Jewellery – Collana MEDUSA
LEEK Handmade Jewellery – Collana MEDUSA
LEEK Handmade Jewellery – Collana MEDUSA

Dopo il nostro primo incontro allo Spazio Buttafava, Francesca e io abbiamo voluto incontrarci nuovamente: avevo molte curiosità su di lei e sul suo lavoro. È riuscita a sorprendermi immediatamente: le ho chiesto quale fosse il suo percorso di studi e lei mi ha confessato di avere una laurea in Filosofia con indirizzo estetico. Davanti al mio stupore e alla mia incapacità (almeno per qualche secondo) di legare quella materia alla sua attuale modalità di espressione, mi ha raccontato che per lei la filosofia è un ottimo strumento per guardare la realtà: quando ha aggiunto che la sua tesi si è concentrata sui tessuti dell’Africa Occidentale e che è sempre stata affascinata dalla manualità, ho sorriso di me stessa.

Nello sconfinato ambito dell’artigianalità, Francesca nutre in particolare un forte interesse per la tessitura a mano e così, nel 2001, si avvicina a un percorso tutt’altro che facile: inizia un apprendistato sotto la guida di un maestro iraniano impegnato sul fronte del restauro di tappeti antichi. Con lui, impara i segreti dell’annodatura classica persiana e di quella turca per approfondire, qualche anno più tardi, nuove competenze presso l’Opificio delle Arti Tessili di Milano dove ha la possibilità di arricchire ulteriormente la propria esperienza occupandosi anche di restauro di arazzi.

Dopo la mia prima leggerezza verso la filosofia, stavolta non mi sono lasciata trarre in inganno e l’interesse verso tappeti e arazzi mi è sembrato assolutamente in linea con Francesca e col suo presente: queste meravigliose creazioni tessili sono da sempre racconti, hanno storia e tradizione e sono carichi di simbologie, evidenti e nascoste.

LEEK Handmade Jewellery – Collana NIDO
LEEK Handmade Jewellery – Collana NIDO
LEEK Handmade Jewellery – Collana POLYPUS<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
LEEK Handmade Jewellery – Collana POLYPUS 

Nel 2012, Francesca è pronta a una nuova evoluzione e sviluppa l’idea di una linea di gioielli pensati e ottenuti rielaborando le tecniche della tessitura tradizionale. Nasce così LEEK Handmade Jewellery, una linea di ornamenti originali, fondata sulla ricerca e sulla sperimentazione continua. Il filo diventa il punto di partenza per indagare percorsi costruiti sulla combinazione – ma anche sul contrasto – fra texture, dimensione, forma e materia.

Nodo dopo nodo, Francesca modella l’idea di una creatività costruita su un’etica del recupero: non a caso, sceglie di abbinare alle collane moschettoni e collari in metallo nickel free, una scelta che rappresenta l’esplicito desiderio di seguire in piena coerenza un discorso di eco-design fondato esclusivamente su una lavorazione manuale, e quindi a tiratura limitata, in cui la corda perde la propria originaria natura per trasformarsi in qualcosa di diverso e nuovo.

La leggerezza e al tempo stesso la grande resistenza del filato diventano due connotati fondamentali del lavoro di Francesca che desidera rendere portabili i macro volumi di questi gioielli “a carati zero”, come lei stessa li definisce. E infatti riesce perfettamente a ottenere ornamenti dal forte impatto formale e cromatico, rigorosi nella struttura eppure dotati di grande grazia. Fluidi e naturali: ecco come li definirei io.

LEEK Handmade Jewellery – Collana SEINODI
LEEK Handmade Jewellery – Collana SEINODI
LEEK Handmade Jewellery – Collana MOLLA
LEEK Handmade Jewellery – Collana MOLLA

Desidero porre l’accento in maniera particolare su questo argomento: noto spesso un certo timore verso gli ornamenti di dimensioni importanti e posso comprenderlo. Ma, nel caso di LEEK, ogni remora può essere tranquillamente accantonata, in quanto Francesca pone una grande attenzione non solo al risultato estetico: il suo processo artistico non è astratto ma molto concreto e – passatemi il termine – le sue creazioni sono anche comode.

Non è cosa da poco, no? Francesca è così attenta a portabilità, leggerezza ed ergonomia che non smette di sperimentare nuovi tipi di corda e ne usa diverse a seconda del gioiello che sta lavorando.

Avrete notato che ho usato l’espressione nodo dopo nodo: tengo a sottolineare che ogni pezzo è costruito con le sole mani, attraverso un lavoro paziente e metodico. Un lavoro che raggiunge uno dei suoi massimi livelli di precisione nella collana SHELL, nella quale ogni minimo errore sarebbe subito rilevato da un occhio attento: osservate le immagini e sono certa che la loro efficacia sarà più potente di qualsiasi mia spiegazione. Sono rimasta estasiata dalla regolarità e dalla precisione (identici gli spazi, identici i nodi) raggiunte senza l’ausilio di strumenti.

LEEK Handmade Jewellery – Collana SHELL
LEEK Handmade Jewellery – Collana SHELL
LEEK Handmade Jewellery – Collana SHELL
LEEK Handmade Jewellery – Collana SHELL
LEEK Handmade Jewellery – Collana SHELL
LEEK Handmade Jewellery – Collana SHELL

Quando ho chiesto a Francesca di portarmi nel cuore del suo lavoro e di condividerne con me i nuclei fondamentali, lei non ha avuto dubbi.

“Mi piace partire dalla semplicità per arrivare al di più: mi piace l’idea di riuscire a comunicare con pochi elementi. Essere audaci nella semplicità. Distinguersi senza farsi notare”. Trovo che questo sia un concetto molto potente, sul quale sto riflettendo da giorni: distinguersi senza farsi notare. Nell’epoca della cosiddetta visibilità a tutti i costi, trovo che il suo sia un concetto quasi rivoluzionario, ad alto tasso di personalità. In fondo, chi ha personalità non ha bisogno di essere notato: sa di essere sé stesso. E questo lo ritrovo – forte e chiaro – in Francesca e nei suoi gioielli.

Mi permetto una riflessione assolutamente personale a tal proposito. Credo che l’assenza di qualsiasi urgenza di essere notata derivi da un modo di essere proprio di Francesca e anche dalla formazione ricevuta grazie ai lunghi anni da restauratrice, un lavoro riflessivo e di concentrazione nel quale non era messo in luce il chi ma piuttosto il cosa, ovvero il tappeto o l’arazzo restituito al suo antico splendore.

LEEK Handmade Jewellery – Collana EGYPT
LEEK Handmade Jewellery – Collana EGYPT
LEEK Handmade Jewellery – Collana EGYPT, dettaglio
LEEK Handmade Jewellery – Collana EGYPT, dettaglio

Ormai sapete che sono molto curiosa, quindi so che non vi stupirete se vi dico che ho voluto infine indagare su due ulteriori fronti.

Ho voluto sapere quali siano le ispirazioni o i punti di riferimento del suo lavoro. Francesca mi ha dato due nomi: Liv Blåvarp (artista norvegese specializzata nel lavorare il legno col quale crea collane dalle forme sinuose che possono tranquillamente essere definite sculture) ed Ettore Sottsass (architetto e designer, creatore di moltissimi oggetti e complementi d’arredo che sono tuttora considerati pietre miliari). A questo punto, nessuno dei due nomi mi ha meravigliata, né mi ha sorpresa una coincidenza: da un po’, tengo d’occhio Liv Blåvarp, affascinata a mia volta dalle sue creazioni audaci e allo stesso tempo quasi primitive e primordiali. Il loro è un linguaggio esplicato in due materiali differenti (corda per Francesca, legno per Liv) ma che – secondo me – riconduce infine allo stesso messaggio.

L’ultima curiosità è stata chiederle perché, tra tutti i monili, abbia scelto proprio le collane.

“Anzitutto la mia scelta è dettata da una questione di gusto personale. Nella categoria degli ornamenti, la collana è sempre stata in cima alla mia lista. Credo sia un ornamento completo, forse il più completo nell’esprimere il carattere della donna che lo indossa, sia perché si trova in uno dei punti nevralgici del corpo femminile sia perché, per semplici questioni dimensionali, è catturato subito anche dal colpo d’occhio più distratto. Entrando poi nella logica del mio percorso personale, penso che la collana rappresenti la sintesi. Alle sovrapposizioni superflue preferisco la linea pulita: credo che nella maggior parte dei casi sia sufficiente un solo elemento per rappresentare il nocciolo del nostro modo di essere. (E qui si ritorna con forza a quel “distinguersi senza farsi notare”, N.d.R.) Comunque se dovessi decidere di cimentarmi in un’altra tipologia di ornamenti sarebbe sicuramente il bracciale… mai dire mai!”

LEEK Handmade Jewellery – Collana TORCHON
LEEK Handmade Jewellery – Collana TORCHON
LEEK Handmade Jewellery – Collana TORCHON
LEEK Handmade Jewellery – Collana TORCHON

Direi che la mia curiosità è stata pienamente soddisfatta. La mia voglia di indossare i suoi gioielli, invece, è lungi dall’essere appagata.

Sì, credo che diventerò un’affezionata collezionista delle creazioni di Francesca Porro perché amo il suo gioco di colore, forma, dimensione e materia. E perché mi piace sentire i suoi pezzi vicini al cuore, quel punto nevralgico del quale lei parla e dal quale partono tutti i miei innamoramenti per cose e persone.

Manu

 

P.S.: a volte mi stupisco di me stessa, di quanto riesca a essere sbadata verso cose che – quando scopro – mi colpiscono per la loro semplicità ed efficacia. Cosa vorrà mai dire leek in inglese? Dai, scommetto che ci arrivate prima di quanto ci sia arrivata io 😉

 

 

 

Per maggiori informazioni, per approfondire e per trovare LEEK Handmade Jewellery:

Qui il sito, qui la pagina Facebook e qui Instagram.

Potete inoltre trovare le creazioni di Francesca presso la Galleria Melesi a Lecco, la Galleria Dima-Design a Vimercate e da Juna a Catania. A breve anche da Brandstorming a Milano.

I gioielli LEEK saranno in mostra in occasione della Biennale Disegno Rimini fino al 30 giugno nella sezione “Stilisti e futuri stilisti” presso LABA Libera Accademia Belle Arti, maggiori informazioni sulla pagina FB e qui

Se volete rileggere il mio articolo sulla mostra Frammenti sul gioiello contemporaneo, lo trovate qui.

 

Ringrazio Francesca Porro per tutte le foto in still life

 

 

Manu in LEEK Handmade Jewellery
Manu in LEEK Handmade Jewellery

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Rosamaria
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Che gioielli meravigliosi! Devo confessare che anche io sono rimasta molto colpita dal background culturale e professionale della Designer, ma in effetti a pensarci bene solo una grande cultura, e una cultura internazionale possono portare a delle creazioni di un tale livello estetico e qualitativo. Quello che la Designer è riuscita a creare con i tessuti e con i nodi e con la sua tecnica di lavoro lascia senza fiato, e si vede che è tutto fatto con il cuore! Davvero complimenti a Francesca per il suo lavoro, e un ennesimo GRAZIE a te Emanuela perchè se non fosse per la tua SENSIBILITA’ e BRAVURA (maiuscole obbligatorie!) io non sarei mai riuscita da sola a conoscere tanti Designers e Brands ricchi di talento e ricchi di valori.

Manu
Reply

Hai fatto un’osservazione molto importante e vera, cara Rosamaria: non c’è da stupirsi che, dietro a una simile maestria, ci sia una grande cultura. Esattamente quella che io sogno possa essere trasmessa e… diventare di moda.
Quanto alle bellissime parole che mi dedichi, non posso che dirti grazie: mi regali la più grande soddisfazione che, chi scrive con passione, possa ricevere. Sono felice di condividere queste meraviglie con persone sensibili come te.
Un abbraccio,
Manu

LALU
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Noto con piacere che anche tu sei un appassionata di artigianato di qualità.
Non conoscevo i gioielli LEEK.. sono affascinata da cotanta abilità e gusto.
Lalu

Manu
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… Sarò sempre dalla parte dei creativi di qualità!
E mi fa piacere riuscire a diffondere il loro lavoro, come nel caso di Francesca.
Quanto sono felice di leggere le tue parole e il tuo apprezzamento, cara Lalu: hai detto bene, c’è abilità e gusto in LEEK e aggiungo che il tutto nasce da una bella persona, caratteristica che completa e rende perfetto il quadro.
Grazie di cuore, l’apprezzamento verso Francesca è come un regalo fatto a me.
Un sorriso,
Manu

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