Milano Fashion Week SS 2015: Fatima Val

Posso essere sincera in modo spudorato? Certe polemiche mi fanno sorridere e in questo caso mi riferisco a quella intentata dalla stampa americana verso la nostra Milano Fashion Week, accusata di essere un po’ datata e troppo orientata verso il passato.

A mio avviso, ci sono cose buone ovunque se c’è la volontà di cercarle piuttosto che quella di sottolineare la negatività: cari giornalisti americani, vi lamentate che la moda italiana guardi troppo agli archivi storici e soprattutto agli anni ’70? A me vengono in mente un paio di considerazioni.

In primo luogo, abbiamo la fortuna di avere grandi maison che, in effetti, sono dotate di meravigliosi e ricchi archivi: è vero che bisogna guardare avanti, nessuno è più d’accordo di me su questo, ma al passato non si può certo dare un colpo di spugna, soprattutto a quello di valore.

In secondo luogo, ci sono tanti giovani stilisti che hanno invece testa e cuore già nel futuro.

Io trovo che ci sia spazio per tutti, per chi propone “collezioni vintage” (per citare Vanessa Friedman sul New York Times a proposito di Gucci) e per chi ha voglia di staccare completamente. Un esempio? Fatima Val, una stilista che è talmente avanti che – forse – qualcuno potrebbe esserne addirittura spaventato.

Amo questa giovane donna e la luce che vedo in lei. E amo altrettanto il percorso che sta costruendo: questa è la quarta stagione in cui la seguo.

E questa volta, per la primavera / estate 2015, Fatima dà la sua interpretazione dell’Eterna Dicotomia, della divisione tra luce e tenebra, bene e male, passato e presente: racconta la costante conversazione tra opposti, quella conversazione che compone la realtà. La dicotomia è lotta ma al tempo stesso è armonia di energie, è eterno contrasto che si compie in noi e in ogni cosa attorno a noi: esiste da sempre, perfino da prima che l’Uomo apparisse sulla Terra.

E noi, noi cosa possiamo aspettarci da questa lotta? Una goccia di fatale veleno che ucciderà qualsiasi cosa o una spruzzata di magica pozione che ci regalerà un nuovo inizio? Un quesito quanto mai attuale, non trovate?

La risposta di Fatima è chiara e decisa: secondo lei, dobbiamo essere pronti a rinascere come la mitica Fenice dalle sue ceneri e occorre imparare a farlo sempre, giorno per giorno.

Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015
Fatima Val SS 2015

“Questa collezione è realizzata in colori che amo molto: il verde (il colore del rischio ma anche quello della rinascita), il nero (il colore del distacco dal mondo materiale, il Nulla Ideale che dona vita), il rosa polvere (il colore della tenerezza e dell’amore infinito), il beige (il colore di un beau monde che rimane culla per idee di grazia e bellezza)”: così afferma la giovane stilista.

Come ha già fatto nelle precedenti collezioni e con sempre maggiore decisione e sicurezza, Fatima Val continua a portare avanti una nuova visione della moda per una donna combattiva e contemporanea che incontra il mondo a occhi ben aperti, ma che al contempo non si vergogna della propria fragilità e femminilità.

Delicatezza e forza per lei e con lei si fondono in equilibrio perfetto, in perfetta dicotomia.

Ecco perché dico che a Milano non c’è stata solo la moda che si riferisce al passato: Fatima è figlia dei nostri tempi e dimostra di saper guardare avanti. Senza alcuna paura.

Anzi, a volte ho l’impressione che Fatima viva già in quel futuro che sa immaginare tanto bene da farlo vedere anche a tutti noi.

Manu

 

 

 

Ringrazio l’ufficio stampa per l’uso delle foto qui sopra nel testo che sono tutte di Piero Biasion, grandissimo fotografo dall’occhio formidabile e sensibile

 

 

 

Ed ecco qualche mio scatto post-sfilata: sono stata molto colpita dal contrasto tra il buio della location e le figure luminose delle ragazze.

Dicotomia, come dice Fatima

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Fatima Val

La sezione New Talents del sito della Camera Nazionale della Moda dove potete trovare anche Fatima Val: qui

Io e le collezioni più recenti di Fatima: qui il racconto della collezione primavera / estate 2014 e qui il racconto della collezione autunno / inverno 2014 – 2015

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Manu
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Grazie, darò un’occhiata 🙂
A presto,
Manu

florisa
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Carissima manu ho appena finito di leggere con avidità il tuo articolo a proposito di Fatima e della dicotomia..Inutile dirti che questo tema mi affascina e lo considero mio da tempo.Ho avuto la certezza dell’esistenza di questa condizione apparentemente destabilizzante quasi subito dopo la mia nascita.Io credo di essere assolutamente dicotomica ..oppure sono schizofrenica..preferisco la prima però ,perché è proprio come scrivi tu: è dal contrasto che nasce l’idea,l’armonia.L’eterna lotta fra luce e buio altro non è che il rincorrersi di una coscienza che si mette in discussione e cerca la verità pur sapendo che la verità cambierà aspetto nel momento in cui la si vedrà da prospettive tutte diverse fra loro.Adoro Gustav Klimt anche per questo..la sua donna dicotomica è l’essenza stessa della FEMMINA:strega o angelo? Salomè o Giuditta?..ma non voglio divagare..Ho visto la collezione di Fatima:io la indosserei immediatamente..o per lo meno una delle due donne che è in me.Trovo gli abiti bellissimi,indossabilissimi e pieni di personalità senza nessun scimmiottamente del passato,ma assolutamente contemporanei .anzi ,molto proiettati nel futuro senza per questo essere la parodia di costumi spaziali e futuristici.Belli i colori e i mix di materiali.Come sempre sei un magnifico sensore…Un abbraccio grande

Manu
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Florisa cara, hai dato una definizione che adoro: “l’eterna lotta fra luce e buio altro non è che il rincorrersi di una coscienza che si mette in discussione e cerca la verità pur sapendo che la verità cambierà aspetto nel momento in cui la si vedrà da prospettive tutte diverse fra loro”. C’è tutto un mondo in ciò che hai scritto e moltissimi spunti di riflessione.
Quanto alle parole su Fatima, ti ringrazio e te ne sono grata: spero che lei le legga e, in tal caso, le voglio dire che può essere molto felice del fatto che una donna raffinata ed elegante come te nonché vera insider del mondo della Moda (quello con la M maiuscola) le abbia dedicato parole tanto belle e accurate.
Quando ritrovo le mie sensazioni riflesse nelle tue parole, sono felice, cara amica: ho grande stima di te e ogni volta in cui constato che tu vedi bellezza laddove l’ho vista anch’io… beh, ciò mi fa sperare che forse sono su una strada giusta in questo meraviglioso mondo della creatività infinita e che, pian piano, sto crescendo e imparando.
Un abbraccio a te e a presto,
Manu

P.S.: anch’io adoro Klimt e le sue donne 🙂

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