Piccola wunderkammer nata nel 2013 e amministrata con il sorriso da Emanuela Pirré, “fashion something” ma mai victim
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100 happy days: sfida con me stessa / parte 1
Probabilmente, se siete dei vagabondi del grande web quanto lo sono io, vi siete già imbattuti in 100 happy days, o magari vi è capitato di notare che qualche vostro amico tagga le sue foto in questo modo. Io mi sono accorta di tale progetto o sfida – definitelo come preferite – un paio di mesi fa: vedevo gli hashtag su Instagram, mi sono incuriosita e ho cercato su Google, trovando un sito semplice, chiaro e diretto. “Viviamo in un’epoca in cui avere un’agenda piena è diventato qualcosa di cui vantarsi”, spiega il sito, “e mentre la vita diventa sempre più frenetica, abbiamo sempre meno tempo per approfittare del momento presente. Per ogni essere umano, la capacità di apprezzare sé stessi nel momento e nell’ambiente circostante in cui ci si trova è il primo passo per raggiungere uno stato di felicità duratura.”
Le persone (geniali, secondo me, perché hanno creato un fenomeno virale) dietro questo progetto lanciano dunque una sfida: provare a essere felici per 100 giorni di fila, o meglio, trovare in ogni giorno un momento che ci abbia resi felici e rappresentare il tutto attraverso delle foto. “Può essere qualsiasi cosa: da un appuntamento con un tuo amico a un buonissimo tiramisù al ristorante; dalla piacevole sensazione di rientrare a casa dopo una giornata di duro lavoro a un favore fatto a uno sconosciuto.”
Sul sito sono molto chiari anche circa un altro punto: “La sfida 100 happy days è per te e per nessun altro. Non è una gara di felicità o un concorso per mettersi in mostra. Se con le tue foto provi ad accontentare o rendere gli altri gelosi, perdi in partenza. Lo stesso vale se imbrogli.”
È possibile scegliere il proprio social network preferito sul quale caricare le foto, quindi è colui che partecipa a decidere chi può vedere i suoi momenti felici: per dare meno nell’occhio, è possibile creare un proprio hashtag personale, oppure si possono inviare le foto a un indirizzo e-mail non comparendo sul web.
A questo punto ho deciso di partecipare, di sfidarmi, di mettermi in gioco, alla prova.
Ho scelto Instagram e ho creato il mio hashtag #100agwhappydays.
Perché ho deciso di partecipare?
Il primo motivo ve lo spiego con un’immagine, la stessa che c’è nella home page di questo mio blog. E non credo ci sia bisogno di altre parole 🙂
Il secondo motivo è una cosa che avevo già accennato in un altro post. Una volta mi hanno detto una frase che mi ha fatto rimanere piuttosto male. Suonava pressapoco così: “devi essere una che ha pochi problemi, sorridi sempre”. Vi dirò che questa persona non aveva capito granché di me: i problemi li ho, come tutti, però non mi piace andare in giro con la faccia triste. Secondo me, avere la faccia triste è inutile: nessuno può comunque risolvere quelli che restano nostri problemi e inoltre, se abbiamo l’aspetto di persone sempre problematiche, non facciamo altro che allontanare gli altri. Credo, invece, che sfoderare un sorriso ci faccia stare meglio e predisponga meglio sia noi che gli altri.
Il terzo motivo è che sostengo da sempre ottimismo, positività e costruttività.
Il quarto motivo è che sono in un momento delicato in cui il mio equilibrio è spesso precario (aggettivo scelto non a caso, precario come il lavoro) e quindi non mi dispiace l’idea di un esercizio che affini e stimoli la mia positività. Perché no? Facciamo attività fisica per rendere il nostro corpo più tonico e scattante, perché non fare altrettanto col buonumore e l’ottimismo? Anche loro devono essere allenati!
E così, domenica 29 giugno, sono partiti i miei 100 happy days: mi piacciono le sfide, soprattutto quelle con me stessa, da usare per abbattere i miei limiti. E sia ben chiaro, non mi illudo affatto di essere felice in assoluto per 100 giorni di fila, non sono una stupida. Tuttavia, sono convinta che, se ci si impegna, si possa riuscire a trovare un momento felice in ogni singolo giorno, anche nei peggiori: la mia sfida è questa.
Se vi chiedete perché non abbia scelto una forma privata e anonima visto che è una sfida con me stessa, vi darò una risposta sincera: perché ho voglia di condividere, altrimenti non avrei un blog e non frequenterei i social network con continuità.
Tra l’altro, non è detto che vinca la sfida: sul sito lo dichiarano, il 71%, dopo aver accettato, ha poi rinunciato. 71 persone su 100.
Questo è l’ultimo post prima di andare in vacanza, quest’anno mi concedo (finalmente!) un periodo di riposo e svago: anche il blog va in vacanza e ci risentiamo l’ultima settimana di agosto. Non abbandonerò, però, Instagram, il mio social network preferito, e condividerò delle foto anche sulla pagina Facebook: se volete, mi trovate lì.
Mi piaceva l’idea di salutarci così, col racconto della prima parte dei miei 100 happy days, per augurarvi buone vacanze e per augurarvi di vivere tanti momenti felici, ovunque andrete e qualunque cosa farete.
Manu
Ecco i miei primi 36 giorni felici.
Se volete guardare le foto su Instagram, potete andare sul mio account (trovate il link qui in fondo) oppure potete cercare l’hashtag #100agwhappydays
… to be continued!
Se volete cimentarvi anche voi, qui trovate il sito 100 happy days in tantissime lingue, perché è un progetto globale, e qui la pagina Facebook. Potete anche cercare l’hashtag #100happydays sui vari social network: vi avviso, su Instagram troverete circa 18 milioni di post, ve l’ho detto, è un fenomeno virale 🙂
Se volete entrare a far parte in maniera attiva, non solo come sfidanti, qui trovate tutti i modi in cui potete farlo. Se volete sapere di più della fondazione dietro al progetto, date un occhio qui.
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web.
Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce.
Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi.
Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore.
Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere.
Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.
cara manu..ho appena finito di vedere le tue foto dei famosi 100 giorni felici..a parte l’emozione di vedere la copertina del mio libricino che tu hai voluto facesse parte dei tuoi frammenti di felicità (una fitta dolcissima nel cuore e un regalo bellissimo!)..mi sono ritrovata in tutte le immagini.Nel gattino,nei colori,negli appunti della piccola,negli anelli e bracciali colorati,nel dolce,nelle statuine in terracotta..nell’intimità del tuo solare salotto,nelle tue collanone(adoro le collane vistose…) .insomma in in tutte le tue foto io trovavo un pezzettino di me…sembrava che le avessi fatte io.Come te anche io sorrido spesso e non perché abbia qualche rotella fuori posto(non è detto comunque…)ma perché preferisco andare incontro alla vita con il mio migliore “vestito “e forse anche con un pizzico di spavalda incoscienza…Bambina al Luna Park..più che mai mi sembra adeguata questa immagine che ho di te dopo aver visto le foto..Buone vacanze Raggiodisole..ti aspetterò per continuare il nostro cinguettio da ragazze …
Ah, mi hai beccata 😉
Ebbene sì, il tuo libro mi ha resa tanto felice e ora lo porto con me in vacanza. Porterò le cose che amo, nient’altro che quelle, e a quel piccolo volume (con dedica speciale che teniamo solo per noi) tengo molto, ho la precisa sensazione che abbia tante cose da dirmi.
Andare incontro alla vita col vestito migliore e – forse – con un pizzico di spavalda incoscienza: vuoi sapere cosa penso? Beato chi riesce a farlo e quindi reputiamoci fortunate. Preferisco così, magari non mi proteggo abbastanza, magari ho (abbiamo) qualche rotella fuori posto, ma che importa? Credo di poter affermare che siamo due persone che si sono molto divertite, nel senso migliore del termine. E che si divertono e si divertiranno.
Sai che rischio di affezionarmi alla definizione Bambina al Luna Park? Se le mie foto ti suggeriscono questo ne sono proprio felice, perché è così che spesso mi sento, riesco ancora a provare sentimenti come stupore, meraviglia, rabbia e sdegno per tante cose, nel bene e nel male, dunque, e questo mi fa sentire viva.
Penso che sia bellissimo lasciare dietro di sé cose e persone per le quali valga la pensa di tornare. Ora, tra di esse, per me ci sei anche tu. E questa cosa mi fa sorridere, ancora una volta, come una bimba al Luna Park.
Ti abbraccio e ti dico a presto,
Manu 🙂
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cara manu..ho appena finito di vedere le tue foto dei famosi 100 giorni felici..a parte l’emozione di vedere la copertina del mio libricino che tu hai voluto facesse parte dei tuoi frammenti di felicità (una fitta dolcissima nel cuore e un regalo bellissimo!)..mi sono ritrovata in tutte le immagini.Nel gattino,nei colori,negli appunti della piccola,negli anelli e bracciali colorati,nel dolce,nelle statuine in terracotta..nell’intimità del tuo solare salotto,nelle tue collanone(adoro le collane vistose…) .insomma in in tutte le tue foto io trovavo un pezzettino di me…sembrava che le avessi fatte io.Come te anche io sorrido spesso e non perché abbia qualche rotella fuori posto(non è detto comunque…)ma perché preferisco andare incontro alla vita con il mio migliore “vestito “e forse anche con un pizzico di spavalda incoscienza…Bambina al Luna Park..più che mai mi sembra adeguata questa immagine che ho di te dopo aver visto le foto..Buone vacanze Raggiodisole..ti aspetterò per continuare il nostro cinguettio da ragazze …
Ah, mi hai beccata 😉
Ebbene sì, il tuo libro mi ha resa tanto felice e ora lo porto con me in vacanza. Porterò le cose che amo, nient’altro che quelle, e a quel piccolo volume (con dedica speciale che teniamo solo per noi) tengo molto, ho la precisa sensazione che abbia tante cose da dirmi.
Andare incontro alla vita col vestito migliore e – forse – con un pizzico di spavalda incoscienza: vuoi sapere cosa penso? Beato chi riesce a farlo e quindi reputiamoci fortunate. Preferisco così, magari non mi proteggo abbastanza, magari ho (abbiamo) qualche rotella fuori posto, ma che importa? Credo di poter affermare che siamo due persone che si sono molto divertite, nel senso migliore del termine. E che si divertono e si divertiranno.
Sai che rischio di affezionarmi alla definizione Bambina al Luna Park? Se le mie foto ti suggeriscono questo ne sono proprio felice, perché è così che spesso mi sento, riesco ancora a provare sentimenti come stupore, meraviglia, rabbia e sdegno per tante cose, nel bene e nel male, dunque, e questo mi fa sentire viva.
Penso che sia bellissimo lasciare dietro di sé cose e persone per le quali valga la pensa di tornare. Ora, tra di esse, per me ci sei anche tu. E questa cosa mi fa sorridere, ancora una volta, come una bimba al Luna Park.
Ti abbraccio e ti dico a presto,
Manu 🙂