Eleonora Ghilardi: sculture da indossare, tra natura e arte

Quando posso e quando si riesce, preferisco conoscere di persona coloro dei quali parlo qui sul blog. Mi piacciono le persone in generale e nello specifico amo molto conoscere i designer, osservare come parlano, si muovono, gesticolano, si raccontano. Ho scoperto un sacco di cose interessanti in queste occasioni. Per esempio, ho scoperto che molti creativi fanno fatica a parlare di loro stessi: subentra una sorta di pudore, quasi fossero intimoriti da ciò che fanno, più che altro intimoriti nel doverlo raccontare in prima persona. Li comprendo: nel descrivere qualcosa di proprio si teme che l’entusiasmo prevalga tanto da farci apparire immodesti; meglio, dunque, che a parlare di ciò che facciamo siano gli altri. Eleonora Ghilardi e io ci conosciamo da un po’ di tempo attraverso Facebook: eravamo entrate in contatto tramite amici comuni ma è dovuto passare del tempo prima che riuscissimo ad incontrarci di persona.

È successo recentemente al salone Natura Donna Impresa, presso lo Spazio Asti 17 di Milano, dove lei esponeva e dove io sono andata a trovarla. Eleonora è una di quei creativi che riescono a raccontarsi: lo fa con grande semplicità, spontaneità, umiltà. Le ho sentito raccontare i suoi pezzi e ho notato l’interesse che è riuscita a sollevare in alcune persone, assolutamente catturate ed affascinate dalle sue parole. Tutto ciò mi è molto piaciuto.

Eleonora Ghilardi è un’artista a tutto tondo e opera in diversi settori: crea sculture, complementi d’arredo e gioielli; lavora il vetro, la porcellana e l’argilla. È nata a Bergamo, ma vive e lavora a Lodi. Ha iniziato a muoversi nel campo della scultura e della pittura nel 1987, alternando queste esperienze allo studio del decoro di porcellana, vetro, specchi. Sempre alla ricerca di vie artistiche nuove o da reinventare, Eleonora ha sperimentato varie tecniche occidentali ed orientali. È stata allieva di Giovanni Cimatti, docente in Arte della Ceramica, e ha partecipato a numerosissime rassegne d’arte vincendo molti premi e riconoscimenti: la sua biografia parla chiaro ed è piuttosto impressionante.

Eleonora Ghilardi
Eleonora Ghilardi

L’intento alla base dei suoi gioielli è quello di dare vita a piccole sculture da indossare: per fare questo, Eleonora si ispira non solo all’arte, ma anche e soprattutto alla vita di tutti i giorni. Le sue collezioni sono ricche di significati: parlano di viaggi, di natura, di incontri, di mondi da esplorare. La nostra artista vuole parlare alle donne che sceglieranno e indosseranno i suoi gioielli: siamo spesso considerate creature fragili, eppure lo siamo solo all’apparenza, esattamente come la porcellana con cui lei plasma i suoi pezzi. Se vi chiedete, infatti, se questi gioielli siano fragili, la risposta è no: sono più resistenti di quanto si possa credere, esattamente come noi donne.

Eleonora Ghilardi: pendente linea Another World
Eleonora Ghilardi: pendente linea Another World
Eleonora Ghilardi: anello Il Fuoco di Bacco
Eleonora Ghilardi: anello Il Fuoco di Bacco

Eleonora plasma la materia in modo elegante, rendendola duttile ed eterea all’apparenza e forte e resistente nella sostanza. Nella delicata fase del modellare, esprime la sua creatività intervenendo con colori sobri, di sua realizzazione, utilizzati seguendo una tecnica anch’essa di sua ideazione: altre volte evidenzia invece la bellezza del candore intrinseco nella materia stessa. La cottura a 1240° rende il gioiello resistente, leggero, piacevole da indossare. In genere, per realizzare un pezzo, a Eleonora occorrono circa dieci giorni: sette giorni per il ciclo di lavorazione e tre giorni per il ciclo di cottura completo. La porcellana è peraltro un materiale assolutamente anallergico.

Eleonora Ghilardi: collier linea Another World
Eleonora Ghilardi: collier linea Another World
Eeonora Ghilardi: collana Crazy
Eeonora Ghilardi: collana Crazy

Nei suoi pezzi vedo mondi, affascinanti come piccoli pianeti, lontane forme celesti o forme della natura attorno a noi: alcuni mi ricordano rugose e irregolari superfici lunari, con crateri o protuberanze, altri mi ricordano conchiglie, sassi e coralli levigati dal mare.

Eleonora Ghilardi: collana Nettare Divino
Eleonora Ghilardi: collana Nettare Divino
Eleonora Ghilardi: collana Tears From The Moon
Eleonora Ghilardi: collana Tears From The Moon

Le collezioni che vi presento in dettaglio si chiamano “Forest” e “Seventy”.

Devo ammettere che la collezione “Forest” ha completamente catturato la mia attenzione e la mia fantasia: comprende collane, orecchini, anelli e spille. In questi gioielli, la porcellana si arricchisce di un materiale estremamente inusuale: il lichene. Esso viene inserito nel gioiello creando un interessante connubio, volto anche a sollecitare la persona che lo indosserà a prendersene cura: è un invito a non riporlo in un luogo chiuso, ma a viverlo e ad esporlo anche in casa come piccolo complemento di arredo. Sono gioielli che vanno un po’ “coccolati”, insomma, con poche, semplicissime regole: il lichene, infatti, è stabilizzato e non ha bisogno di essere irrorato, vive con l’umidità presente nell’aria. È dunque sufficiente indossare il proprio pezzo e – appunto – non riporlo al chiuso: ogni tanto si può usare uno spruzzatore per nebulizzare un po’ d’acqua nell’aria, ma mai direttamente sul gioiello.

Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente Indian Summer
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente Indian Summer
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello Indian Summer
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello Indian Summer
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente Green Island
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente Green Island
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello Green Island
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello Green Island

A questo punto, forse, vi chiederete – così come me lo sono chiesta anch’io – come sia nata l’idea: Eleonora ha visto dei pannelli con del lichene e la voglia di sperimentare è stata forte, anche perché, sia come persone sia come artista, il suo lavoro ruota spesso attorno alla natura e al suo rispetto. Ha dunque preparato dei prototipi ed è nata la collezione “Forest” che oggi include quattro varianti di lichene che danno il nome ad altrettante linee, “Dark Night”, “White Dreams”, “Green Island” e “Indian Summer”. Inoltre, ogni gioiello è accompagnato da una piccola pergamena sulla quale è scritto un aforisma appositamente selezionato da Eleonora. La cura e l’attenzione, spesso, possono nascondersi nei dettagli nonché nella sapiente attenzione che porta a scegliere versi ad hoc per qualcosa che non è più un semplice oggetto.

Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente Dark Night
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente Dark Night
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello Dark Night
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello Dark Night
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente White Dreams
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, pendente White Dreams
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello White Dreams
Eleonora Ghilardi: collezione Forest, anello White Dreams

La collezione “Seventy” è l’ultima nata dalla creatività di Eleonora e gioca con le forme, i colori e l’asimmetria: i colori vengono inseriti nella porcellana in fase di modellazione, creando particolari effetti geometrici ispirati agli anni ’70.

Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, orecchini
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, orecchini
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, collana e orecchini
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, collana e orecchini
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, pendente
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, pendente

Oltre all’asimmetria, un altro elemento caratterizza fortemente questa linea, ovvero il lavoro che Eleonora ha fatto sul davanti e sul retro di ogni pezzo: una faccia è infatti opaca mentre l’altra è vetrificata, cosa che rende il gioiello bello e double face, unico da entrambe le parti. Pensate, per esempio, agli orecchini, soprattutto a quelli pendenti: quante volte, indossandoli, ci capita che si girino? Essendo lavorati davanti e dietro, quelli di Eleonora rimangono belli comunque. Inutile dirvi che questa attenzione non solo per ciò che è esibito ma anche per ciò che sta dietro mi piace molto: denota un certo modo di essere che va ben oltre la superficie e l’apparenza.

Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, orecchini
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, orecchini
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, bracciali
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, bracciali
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, orecchini
Eleonora Ghilardi: collezione Seventy, orecchini

Amo il lavoro di Eleonora, la sua coerenza, il suo rapporto con la materia.

Amo la sua voglia di sperimentare, amo i suoi gioielli che sento vivi e vibranti.

Manu

 

*** Ringrazio Eleonora Ghilardi per l’uso delle foto ***

 

Se siete interessati ad approfondire il mondo di Eleonora Ghilardi: qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Instagram.

E quando aprirete il sito di Eleonora, troverete ad accogliervi queste bellissime parole di Paul Valéry, scrittore, poeta e aforista francese:

“Fra tutte le arti, non ne conosco di più avventurose, di più incerte e quindi di più nobili, di quelle che richiedono l’uso del fuoco.”

I suoi gioielli sono in vendita anche in rete, sul bellissimo e-shop Birik Butik: questa è la pagina dedicata alle creazioni di Eleonora. Oppure trovate l’elenco di tutti i punti vendita sparsi in giro per l’Italia qui.

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Eleonora Ghilardi
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Manu….grazieeeeeeee !!!!! bellissimo articolo !!!!!!

emanuela
Reply

Sono io che ti dico grazie, cara Eleonora: come vedi la tua Arte (e l’iniziale maiuscola non è casuale) mi ha toccato il cuore.
Grazie a te per la bellezza alla quale sai dare vita.
Con stima,
Manu

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